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La processionaria: per i cani un pericolo anche mortale.


processionariaLa Processionaria è un bruco; precisamente la larva di una falena (farfalla notturna) appartenente alla specie dei Notodontidi. E’ un animale con caratteristiche uniche, facilmente riconoscibile da chiunque.

Vi sono vari tipi di Processionaria ma quelle più comuni somo la Processionaria del Pino (Thaumetopoea pityocampa) e quella della Quercia (Thaumetopoea processionea). Questo perchè nidificano proprio su questi alberi. Vivono quindi nelle zone dove queste piante sono presenti.
Capita però che nidifichino anche su altre piante.

nido di processionariaI loro nidi sono facili da riconoscere: sono infatti dei grossi bozzoli bianchi dall’aspetto soffice che possono raggiungere anche i 30-40 cm di diametro.

Una volta pronti, i bruchi bucano il nido e ne escono procedendo in lunghissime processioni (da qui il loro nome) che possono raggiungere anche diversi metri.

Questi bruchi sono molto pelosi e differiscono nei colori: la processionaria del Pino è color nero-azzurro, quella della Quercia grigia e rossa.

La processionaria risulta molto pericolosa in particolare nei confronti di cavalli e cani, i quali, brucando l’erba o annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti che ricoprono il corpo dell’insetto.
I sintomi che un cane presenta in questa spiacevole evenienza sono spesso gravi.
processionariaIl primo sintomo è l’improvvisa e intensa salivazione, provocata dal violento processo infiammatorio principalmente a carico della bocca e, in caso di ingestione, dell’esofago e dello stomaco.
Con il passare dei minuti, soprattutto la lingua, a seguito dell’infiammazione acuta, subisce un ingrossamento patologico a volte raggiungendo dimensioni spaventose, tali da soffocare l’animale.
I peli urticanti, entrando in contatto con la lingua, causano una distruzione del tessuto cellulare: il danno può essere talmente grave da provocare processi di necrosi con la conseguente perdita di porzioni di lingua.
Altri sintomi rilevanti sono: la perdita di vivacità del soggetto, febbre, rifiuto del cibo, vomito e diarrea e soprattutto quest’ultima può essere anche emorragica.

Come curare un cane

La prima cura da apportare ad uno sfortunato cane colpito da processionaria consiste nell’allontanare la sostanza irritante dal cavo orale: per questo fine bisogna effettuare un abbondante lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato.
Questa manovra non è sempre agevole, sia dal momento che il cane sta soffrendo e sia perché può essere per sua natura aggressivo; è dunque consigliabile fare uso di una siringa senz’ago con la quale poter spruzzare ripetute volte la soluzione di lavaggio in bocca.
Dopo questo primo intervento bisognerà fare d’urgenza altre cure appropriate a seconda della gravità del caso, che soltanto il veterinario potrà eseguire.

Altri approfondimenti

 

Cani e gatti gratis dal veterinario.


La visita gratuita, offerta dai medici veterinari associati ad Anmvi, ha l’obiettivo di stabilire lo stato di salute dell’animale e, eventualmente, verificare la necessità di successivi esami più specifici

I dettagli su Tiscali Animali

 

Ma che bontà, …ma che cos’è questa robina qua?


Cacca? Ebbene sì, è proprio cacca quella cosa alla quale il nostro cane era tanto interessato, che ha annusato e che si è pappato in un attimo con tanto gusto. Il fenomeno è chiamato coprofagia. Questo comportamento, tanto disgustoso per noi, è invece per il cane assolutamente normale e vi si possono dare più spiegazioni. In primo luogo diciamo che per lui le feci sono una vera e propria prelibatezza! Il suo mangime viene addizionato con sostanze appetibilizzanti che non vengono assimilate ma espulse attraverso le deiezioni. Potete immaginare che concentrato di gusto!! Avete notato come è goloso delle feci dei gatti? Apoteosi di sapore!

A volte siamo noi stessi che rinforziamo questo comportamento dandogli  attenzione quando compie l’azione (lo sgridiamo afferrandolo per il collare, cercando di distoglierlo oppure gli corriamo incontro per bloccare l’ingestione). Quello che si dovrebbe invece fare è insegnare al cane a non afferrare porcherie da terra quando siamo presenti: gli si farà associare che quando pronunciamo una determinata parola non deve occuparsi di quanto gli interessa. Se invece siamo molto distanti da lui e non possiamo intervenire verbalmente è meglio far finta di niente, tanto ormai è fatta. Insegneremo al nostro amico a non allontanarsi troppo da noi per poter gestire meglio questa situazione. Tenete presente che la cacca è il minore dei mali. Pensate se invece ingerisse un boccone avvelenato! Meglio tenercelo vicino il nostro amico, datemi retta!!

Anche la noia, lo stress, la costrizione in un ambiente chiuso e anche la fame, può provocare questo comportamento. Una volta ho educato una cucciola di Golden che era tenuta in un recinto e a dieta strettissima: defecava e se la mangiava automaticamente. Quando è stata tolta da quella situazione il problema è svanito.

Altre cause potrebbero ricercarsi in un disturbo di malassorbimento imputable alla presenza di parassiti.  E’ opportuno parlare con il veterinario per valutare l’eventuale presenza di patologie. Una volta esclusa questa possibilità rivolgetevi ad un aducatore per capire quale  strada intraprendere per arginare il problema.

Di base, comunque, considerate che il cane mangia la cacca perchè gli piace e non perchè è un depravato o uno sporcaccione.  Questi sono termini da affibbiare all’essere umano.

 

San Silvestro: la notte più brutta dell’anno


La notte di San Silvestro è per loro la più brutta dell’anno. Se li amate aiutateli. Ecco come:

capodanno- Evitate di sparare petardi e affini in giardino o sul terrazzo;
- Fate entrare in casa i cani che vivono in giardino:
- Non lasciateli legati a catene o guinzagli: nel tentativo di fuggire potrebbero ferirsi o strozzarsi;
- Chiudete bene le finestre per attutire il fragore esterno;
- Evitate di rassicurarli coccolandoli: ne accrescereste ansia, paura e agitazione;
- Lasciate che gestiscano da soli i loro stati emozionali e permettetegli di mettersi dove vogliono; controllateli senza intervenire più di tanto;
- I vostri cani guardano e sono influenzati dal vostro comportamento: trasmettetegli tranquillità e sicurezza con atteggiamenti naturali e pacati;
- Per i cani più agitati potrebbe essere necessaria una sedazione: parlatene con il veterinario di fiducia;
- Se dovete per forza uscire e lasciarli soli, togliete gli oggetti con i quali potrebbero ferirsi e lasciategli le porte interne aperte per consentirgli di rintanarsi dove vogliono;
- Lasciate acceso lo stereo, sintonizzato su musica e non su trasmssioni chiassose o che trasmettono i festeggiamenti.

Al vostro rientro potreste trovare qualche “regalino”: evitate inutili isterismi e pensate invece a quanto sono stati male. Il detto “farsela sotto” vorrà pur dire qualcosa no?

Non portateli con voi a feste e spettacoli e non chiudetelo in auto mentre andate a godervi la serata e a farvi spennare.

I traumi dovuti a botti e spari sono di difficile recupero e possono trasformarsi in fobie.

Per approfondire

Per condividere

 

Neve e sale: un abbinamento non proprio vincente.


In questi giorni mi diverto un sacco a guardare Lola scorrazzare nella neve. Ieri sera però, al nostro rientro, teneva alzata una delle zampe anteriori. Tra i polpastrelli aveva incastrata una pallina di ghiaccio. Mi sono quindi domandata se non era il caso di approfondire l’argomento. Contattato il mio veterinario (o meglio, il veterinario di Lola ) è emerso che l’insidia non sta nella neve ma nel sale che viene sparso sulle strade. I polpastrelli del cane si possono disidratare. Questo porterebbe alla formazione di screpolature, spaccature o lacerazioni molto dolorose. Le scarpette disponibili in commercio non sono ben tollerate. E’ meglio proteggere le zampe del nostro amico applicando uno strato di sostanza grassa come la vasellina bianca che si potrà poi rimuovere con dell’acqua tiepida. E’comunque sempre buona norma pulirgli le zampe prima che si lecchi, onde evitare che ingerisca delle sostanze rimaste appiccicate. Fatelo con molta delicatezza perchè è una zona estremamente sensibile. Per ulteriori approfondimenti interpellate il vostro veterinario.
Buona passeggiata!!

(Informazioni: Dr. Alberto Brolpito)

 

Sempre più compatti


Cesar MillanIl mondo della cinofilia continua la campagna di informazione atta a scoraggiare i comportamenti dannosi promossi da Cesar Millan.

Surfando in internet ho trovato il testo di una lettera che pubblico invitando tutti coloro che appoggiano la nostra filosofia ad inoltrarla agli indirizzi già in essa inclusi.
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martini_f@camera.it; enpa@enpa.it; comsviluppo@enpa.it; segreteria@csen-cinofilia.it; segreteria@enci.it; info@apnec.org; info@siua.it; info@fnovi.it; asetravet@libero.it

On. Francesca Martini
NATGEO
ENPA
CSEN CINOFILIA
ENCI
APNEC
SIUA
FNOVI
ASETRA

Oggetto:       Programma televisivo su NatGeo – Sky: “Dog Whisperer” con Cesar Millan

Spett.li Destinatari di questa lettera,

ci rivolgiamo a Voi che avete un forte potere mediatico, che divulgate cultura cinofila, emanate leggi, chiedete il rispetto dei vostri codici deontologici.

Ci rivolgiamo a Voi per chiederVi di agire e combattere anziché appoggiare o anche solo ignorare personaggi televisivi come Cesar Millan.

Questo soggetto tratta i cani con metodi barbari, usa collari a strangolo i cui danni a livello psico-fisico sono ben noti (per approfondire),  usa la forza e la sottomissione dove basterebbe migliore comunicazione, collaborazione, fiducia e affetto.

Cesar Millan non fa altro che mostrare al mondo come maltrattare un cane sottovalutandone l’intelligenza.

Usa il collare a strozzo per costringere il cane a fare ciò che non vuole: “O fai come dico io o ti strozzo.”

Porta i cani allo sfinimento, provoca in loro un livello di stress esagerato, dannoso e soprattutto inutile.

Li spaventa, li domina, ma soprattutto consegna nelle mani di ignari e fiduciosi proprietari delle bombe ad orologeria, animali che non si sa come potranno reagire lasciati solo con i loro proprietari.

Oggi si parla di zooantropologia-cognitiva proprio per dimostrare che il cane può apprendere tramite processi molto più complessi rispetto a rinforzi e punizioni.

Si considerano nuove dinamiche che non sono più solo quelle del branco/capobranco ereditate dal suo antenato lupo.

Oggi si parla di relazione, apprendimento, potenziamento delle capacità cognitiva e soprattutto non si parla più solo di Addestramento, ma di Educazione, perché questo deve essere.

Bisogna “Educare” cane e proprietario ad una civile convivenza reciproca e ad un civile rapporto con la società.

Molti nomi importanti della cinofilia (ne citiamo solo alcuni: Angela Stockdale, Clarissa Von Reihnart, Turid Rugaas, Ian Dunbar, Suzanne Clothier…..) hanno dedicato la loro vita a studiare e diffondere approcci, metodologie e strumenti che rendano la vita dei cani e proprietari più semplice grazie ad una migliore comunicazione.

Oggi abbiamo davvero la capacità di relazionarci con il nostro amico a 4 zampe nella maniera più idonea e nel pieno rispetto del suo diritto ad una vita serena.

Abbiamo leggi nazionali e comunali che tutelano il cane che non va in alcun modo maltrattato. Questo significa non usare strumenti di coercizione,  non sottovalutare la sua capacità di apprendere, considerarlo un compagno e non uno schiavo.

Ogni proprietario rispettoso ed amante del proprio cane dovrebbe conoscere alcune piccole nozioni per tutelare sia la propria incolumità che quella altrui.

Basta leggere testi importanti come: All’altro capo del guinzaglio, Patricia McConnell; Se le preghiere dei cani fossero ascoltate, Suzanne Clothier; I segnali calmanti, Turid Rugaas; La mente del cane, Bruce Fogle; L’intelligenza del cane, Stanley Coren; Pedagogia Cinofila, Roberto Marchesini; e altri e altri ancora….

….per capire che i vecchi metodi di sottomissione e coercizione devono essere aboliti.

Se vogliamo rispetto dal nostro cane non possiamo certo “pretenderlo”, dobbiamo guadagnarcelo.

Qui ci rivolgiamo in particolar modo all’On. Martini che tanto impegno sta mettendo per far si che le cose cambino.

Citiamo solo alcune delle cose contenute sul libro guida per il patentino, appena pubblicato:

“Tutti i sistemi di addestramento che implicano dolore fisico o frustrazione devono essere evitati: i cani dovrebbero vedere le sessioni di addestramento come un bel gioco. Per questo motivo è importante scegliere un professionista – educatore cinofilo, istruttore o addestratore – che impieghi metodi e strumenti compatibili con il benessere del cane.”

“Gli strumenti dolorosi o che creano disagio devono essere assolutamente evitati. Per questo è sconsigliato usare collari che provochino dolore.”

“L’aggressività è una condizione complessa e applicare il principio del leader o capobranco a tutte le situazioni nella quali il cane è aggressivo rischia di sottovalutare l’importanza di altri fattori che nulla c’entrano con la dominanza. La paura, lo stress e il disagio fisico sono importanti per spiegare moltissime reazioni dei nostri cani e quando l’aggressività è un modo di difendersi o un sintomo di ansia trattare il cane in maniera rigida, sgridarlo o punirlo può peggiorare la situazione…”.

Bene, il sig. Millan fa proprio tutto quello che non si deve fare.

Ora il suo programma va in onda in Italia e questo non è coerente con le nostre leggi.

I proprietari lo guardano, i proprietari lo imitano e pensano di risolvere tutto con un collare a strozzo e con la dominanza.  Questo è proprio quello che non vogliamo.

Abbiamo personaggi ben più validi sul territorio nazionale ed internazionale che portano avanti vera cinofilia e che andrebbero presi in maggiore considerazione.

Si definisce Best Seller un libro come quello di Millan e passa quasi inosservato un libro della Clothier o della Rugaas e tanti altri!

Certi del Vostro appoggio ed intervento, attendiamo di vedere sospesa la trasmissione in oggetto per tutte le motivazioni sopra esposte.

Distinti saluti,

Claire Chiaruzzi, Educatore Cinofilo SIUA e Operatrice in ZooantropologiaApplicata
Deborah Fratucello, Educatore Cinofilo CSEN & Medico Veterinario
Alessandra Mattaliano, Educatore Cinofilo CSEN
Paola Torri, Educatore Cinofilo CSEN
Laura Mai Educatore Cinofilo CSEN

Qui la firma di chi condivide e quindi spedisce la lettera

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Benvenuta pettorina

 

Anche con i cani la prevaricazione non paga.


Fate una prova: quando guardate la trasmissione immaginate di essere al posto del cane!! Cosa capite, cosa provate, cosa imparate? La paura, ecco cosa imparate.

Fate una prova: quando guardate la trasmissione immaginate di essere al posto del cane!! Cosa capite, cosa provate, cosa imparate? PAURA!!

Continuano gli avvertimenti da parte degli esperti del settore cinofilo, me compresa, a chi, da profano, si avvicina, apprezza ed adotta le metodologie praticate da Cesar Millan.

I commenti al mio precedente post ed all’articolo apparso su Varese News (ai quali ho ritenuto di dover rispondere), evidenziano un’opinione pubblica divisa in due. La parte che apprezza il personaggio sembra essere “abbagliata” dalla sua figura, dalle sue origini e dal percorso intrapreso per scalare la vetta del successo. Oggi, per questi lettori, Millan è un uomo “arrivato”, un uomo che dal niente ha costruito un impero e, per questo, da stimare.

Personalmente penso che quanto ci viene mostrato non sia sufficiente per mettere su un piedistallo una persona. Abbiamo vari esempi di “bufale” umane: Mamma Ebe, che sotto mentite spoglie di santona e guaritrice ha approfittato di ingenuità e debolezze e Vanna Marchi, altro personaggio “in vista” che ha costruito il suo impero sulla sfortuna e il dolore dei sui simili. Queste donne vendevano fumo (e sfiga) e noi, comprandolo, abbiamo contribuito al loro successo e al loro arricchimento.

Non sempre la facciata rispettabile che ci viene proposta corrisponde al vero. Ne abbiamo esempi tutti i giorni: a partire dai personaggi pubblici per arrivare ai vicini di casa e a volte anche ai familiari.

In questo post  trovate vari link che potranno servire per approfondire l’argomento Millan. E’ interessante conoscere anche l’opinione di grandi Associazioni come Asetra e CSEN che si adoperano da anni per tutelare la relazione tra uomo e animale,  cosa che non fa certo il “Dog Whisperer” (nome  “fregato” a Monty Roberts – tanto per rimanere in tema di etica e moralità).

Altro ancora sul Corriere della sera 13.11.09

 

Gli manca la parola….


Certo che gli manca la parola… tagliando code e orecchie li priviamo di importanti e fondamentali strumenti di comunicazione. E’ come se ci recidessero le corde vocali e le braccia.

disegno tratto dal sito www.anisn.it

disegno tratto dal sito www.anisn.it

Di seguito riporto “pari pari” l’articolo comparso sul quotidiano La Zampa.it

Evidenzio dei punti fondamentali per la comprensione del linguaggio canino.

CODE MOZZATE AI CANI, L’ITALIA SFIDA L’EUROPA

Al voto il permesso di tagliarla per motivi estetici. Rivolta degli animalisti: tortura dannosa e inutile
ANTONELLA MARIOTTI
TORINO
Per migliorare la razza sarebbero da tagliare al padrone…». È uno dei messaggi che compare nelle centinaia di forum animalisti che, ieri sera, aspettavano l’esito della discussione alla Camera sull’emendamento Stefani e Contento alla legge di ratifica sulla Convenzione di Strasburgo, che reintroduce l’amputazione della coda e delle orecchie in alcune razze di cani. «Un clamoroso autogol, dopo i passi avanti con le ordinanze della Martini sugli animali». La prima a scagliarsi contro le mutilazioni è l’Enpa, con il suo direttore scientifico e veterinario Ilaria Ferri: «È una pratica richiesta da cacciatori e commercianti. Secondo i cacciatori, i cani di alcune razze che nascono con la coda lunga possono farsi male nei boschi. Quindi vuol dire che la caccia è una pratica pericolosa anche per i cani. E allora perché praticarla? Poi ci sono le esigenze dei commercianti».

In questo caso, però, la smentita arriva dal presidente dell’ordine dei veterinari di Torino, Cesare Pierbattisti. «Ormai in tutti gli standard delle mostre canine non vengono ammessi esemplari con la coda o le orecchie tagliate. In Inghilterra, che è uno dei Paesi più garantisti, la coda può essere tagliata solo nei primi otto giorni di vita del cucciolo». È stata l’Europa, comunque, a dire no alle amputazioni – spesso molto dolorose – delle estremità dei cani, e alle direttive europee si è subito allineata la Federazione cinofila internazionale. «Non si capisce perché reintrodurre questa pratica – aggiunge Pierbattisti – perché così gli animali non potranno più partecipare alle mostre canine».

E accanto all’aspetto utilitaristico c’è quello più autentico. Per i cani – spiegano i veterinari – coda e orecchie sono come per noi le parole e i gesti. Le orecchie dritte indicano uno stato di allerta e quindi una posizione di difesa o di attacco. «È come se a un uomo tagliassero le mani. L’animale con le orecchie mozzate sarà sempre in difficoltà con i propri simili e non verrà mai accettato tranquillamente: i suoi simili ne avranno sempre paura». Lo spiega Roberto Marchesini, zooantropologo, si occupa da anni di comportamento animale e della relazione animale-uomo. Conosciuto dalle associazioni animaliste, si batte da anni per una buona «convivenza» tra cittadini proprietari di animali e non. Nella sua famiglia vive «Maya», una rottweiler che, naturalmente, conserva tutta intera la sua coda. Ma sono proprio le orecchie il nocciolo del problema. «Il loro taglio – sottolinea – stravolge la mimica del cane: avrà sempre un aspetto aggressivo e, non appena lo vedono gli altri cani, è inevitabile che comincino ad abbaiare e a innervosirsi».

La comunicazione del cane – conclude Marchesini – è sempre «una comunicazione di calma»: «E’ un animale che cerca sempre la relazione. Soffre quindi il rifiuto dei simili e, poi, c’è la questione della sofferenza fisica: il taglio delle orecchie è doloroso e per la coda c’è, come per gli esseri umani, la sensazione dell’arto fantasma. Sono sbigottito dal livello di ignoranza che c’è in tema di animali».

 

Denuncia per il mancato soccorso a un cane


maltrattamento animaliMolti siti e Blog (compreso il mio) mettono a disposizione dei lettori i recapiti ai quali rivolgersi nel caso si sia testimoni di maltrattamenti o mancato soccorso agli animali.

Ma qual’è la realtà con la quale si deve fare  conti? E’ la realtà dello “scaricabarile” e del “adesso non possiamo”.

Personalmente più volte mi sono rivolta alle istituzioni segnalate, chiedendone l’intervento per far cessare appunto dei maltrattamenti, nel caso specifico nei confronti di cani. Le risposte avute sono state di vario genere (o meglio, le scuse addotte sono state di vario genere). Alcuni esempi: 1) c’è molto ghiaccio per le strade e tutte unità sono impegnate; 2)non è compito nostro, deve rivolgersi a….; 3) deve fare un esposto scritto a noi ed al veterinario dell’ASL che giudicherà se intervenire (nel frattempo il cane può morire); 4) al recapito telefonico non risponde nessuno.

Insomma, a volte mi sono trovata in situazioni spiacevoli da gestire da sola. e, ovviamente, non ho mai risolto il problema a monte.

Fermo restando che ci sono delle priorità da rispettare, è possibile che tutti nel momento in cui vengono chiamati, siano totalmente occupati?

Forse dovremmo fare come la signora protagonista del seguente articolo., però dovremmo passare la vita barcamenandoci tra avvocati, aule di tribunale e quant’altro.

Mah!! Non lo so… è una vita difficile. E’ sicuramente importante essere a posto con la propria coscienza anche se ciò non consente la soluzione del problema che vorremmo risolvere e, soprattutto, non aiuta gli animali. E questo lascia veramente tanto amaro in bocca.


Denuncia per il mancato soccorso a un cane

Fonte: IL CENTRO 28 OTTOBRE 2009

LANCIANO (CH). Un esposto in Procura per un cane rimasto ferito in strada. Il mancato intervento da parte dei vigli urbani, del 113 e del servizio veterinario della Asl per recuperare, nei giorni scorsi, un cucciolo di pastore tedesco ferito in via Per Fossacesia, ha portato la signora Katia De Ritis , di Lanciano, a rivolgersi ai magistrati. «Ci sono gli estremi per l’omissione di atti di ufficio per 113 e vigili urbani perché, dopo la segnalazione di pericolo, non sono intervenuti né per dirigere il traffico né per salvare la bestiola», afferma la De Ritis, «e, al servizio veterinario della Asl, per l’omissione di soccorso dell’animale salvato dagli automobilisti. Una vicenda indecente».  «Non sono arrivate richieste di intervento», replica Nicola Travaglini , del servizio veterinario Asl. «Se il cane è ferito, l’intervento è immediato, altrimenti prima bisogna attendere che il sindaco emetta l’ordinanza di accalappiamento».



 

Bidoni aspiratutto


insaziabileSassi, palline, tappi, calzini, fazzoletti, pezzi di corda, schegge di ossa o legno, lische di pesce, sono solo una minima parte della varietà di corpi estranei ingeriti e poi ritrovati nell’esofago e nello stomaco del cane: un repertorio veramente illimitato, incredibile e un problema che può causare una sintomatologia drammatica ed avere risvolti letali.
I corpi estranei possono incastrarsi a diversi livelli: quelli appuntiti si potrebbero conficcare nel palato, nella lingua o fra i denti: l’animale porta le zampe anteriori verso il muso come se tentasse di strapparsi qualche cosa dalla bocca, ha conati di vomito e segni di soffocamento. Altri oggetti possono raggiungere l’esofago e lo stomaco causando eccessiva produzione di saliva, dolore durante la deglutizione, rigurgiti di cibo e difficoltà respiratorie. Le conseguenze possono essere infezioni, lesione alle mucose, necrosi localizzata nel punto di contatto. Se si pensa che il “bidone aspiratutto” si sia ficcato nei pasticci si deve contattare il veterinario di fiducia. Se il corpo estraneo è visibile è probabile che il medico riesca a toglierlo con qualche “mossa strategica”, altrimenti, dopo le indagini radiologiche del caso, dovrà intervenire chirurgicamente. Fortunatamente anche la medicina veterinaria si avvale di strumenti radiologici che permettono una chirurgia mini invasiva come la video-endoscopia.

Certo sarebbe meglio non arrivare a questo punto cercando, dove possibile, di arginare il problema insegnandogli a non afferrare quanto trova per terra, fondamentale per tutelare la vita del cane che può trovare sulla sua strada anche bocconi avvelenati.
Con una parolina “sussurrata” nel momento opportuno possiamo fargli capire che deve lasciare a terra quanto lo interessa. Niente maniere forti ma un gioco divertente che ha anche l’obbiettivo di rendere interessantissimo il proprietario agli occhi del cane. Un’ ulteriore occasione per rinforzare la relazione con il proprio amico e stare più tranquilli durante le passeggiate insieme.

(le informazioni di medicina veterinaria sono tratte dal sito www.chirurgiaveterinaria.com

la foto è tratta da animationworld.forumcommunity.net/?t=17642244‘)