Archivio per catergoria ‘I miei articoli’

Il cane cerca di salvare il pesce.


Immagine anteprima YouTube Ecco un altro video che spopola sul web: il cane che tenta di salvare la vita ai pesci. Almeno questo è ciò che recepiamo. Di fatto l’obbiettivo del cane è ben altro e si ricollega al comportamento atavico, tipico del lupo alla ricerca continua di cibo. Quando la preda è abbondante la sotterra per metterla al sicuro da altri predatori, nel caso di periodi di magra.
Il cane del filmato, non ha a disposizione terra o sabbia ma non può comunque sottrarsi dal manifestare un comportamento insito nel suo DNA (etogramma) , tipico della sua specie. Con il muso, quindi, simula la copertura della preda. A noi, invece, può sembrare che stia cercando di bagnare il besce per aiutarlo a sopravvivere.
I cani, nostri compagni, non hanno la necessità impellente di mangiare perché sono sempre sostanzialmente sazi, quindi preferiscono nascondere il cibo per consumarlo successivamente.
Hanno questo atteggiamento anche con giochi, ossa, pupazzetti. Li celano tra le copertine, tra i cuscini del divano, a volte nei vasi delle piante di casa e, naturalmente chi ha un giardino, li sotterra.
E’ un comportamento innato che è bene NON disincentivare. L’animale rivela la sua essenza, da ammirare e rispettare. Si possono creare delle alternative creando apposite montagnette di sabbia o terra nei giardini e, in casa, creare montagnette di copertine.
Code al Vento® a tutti

 

Video divertenti: cani sul trampolino. (Schema motorio)


Animali che saltano sul trampolino Video divertenti di animali. Il web ne è pieno! Tante manifestazioni buffe, tenere, che ci suscitano emozioni. Ma le emozioni degli animali, ripresi nei loro svariati comportamenti, sono uguali alle nostre?
Un video con un grande numero di visualizzazioni è quello che vi propongo in questo spazio.
Animali che saltano sul trampolino.
Immagine anteprima YouTube
Chi non si divertirebbe a vederlo! Sono troppo simpatici, birbanti, scatenati, pieni di vita! Ho scelto questo filmato perché potrete notare la diversità di comportamento tra un animale e l’altro e capire come le diverse specie, compreso l’uomo – che sempre animale è – si differenziano l’una dall’altra.
Naturalmente, considerata la mia professione, poniamo l’attenzione sul cane in una delle sue manifestazioni più ancestrali! Una magnificenza, da rispettare e ammirare.
Dopo la premessa, entriamo nel vivo e osserviamo una vera e propria parte di uno schema motorio riferito alla caccia. Uno schema motorio è, in pratica, un comportamento innato, genetico che non ha bisogno di essere appreso e viene automaticamente rinforzato ad ogni successo.
La caccia, ad esempio, è composta da vari schemi motori:
- ricerca e individuazione della preda (es. la punta è uno schema motorio);
- inseguimento, cattura, uccisione e consumo (tutti schemi motori);
I nostri cani, non avendo bisogno di cacciare per sfamarsi, hanno perso l’abilità nel manifestare correttamente le giuste sequenze e tutti gli schemi motori, tuttavia ne mettono in atto qualcuno (ogni soggetto in modo diverso) nel comportamento predatorio. Rincorrere ciò che rotola, corre, – bambini, motorini, palline biciclette – è uno schema motorio. Lo fanno anche se non hanno fame!
Quando un cane o un lupo catturano, spesso lo fanno con un balzo inconfondibile: scattano sulle zampe posteriori, inarcano la schiena e atterrano sulla preda con le zampe anteriori, con la mandibola pronta ad afferrare.
Ora, per tornare al video “divertente”, è inconfondibile qualche schema motorio. Tutti i cani del filmato fissano insistentemente un punto sul tappeto elastico (questo è già uno schema, ricordatelo) e poi mettono in atto il balzo (altro schema). Lo ripetono fino allo sfinimento perché, ovviamente, non c’è nulla da catturare. Osservate l’Akita (una delle razze più antiche), osservate il Pointer (cane da caccia), osservate le volpi (certamente più selvatiche). Gli altri cani manifestano gli stessi schemi seppur in modo diverso o meno evidente ma dipende dalla razza, dalla conformazione fisica. L’Alano, ad esempio, secondo me farebbe esattamente come gli altri se non fosse impedito dalla sua conformazione e le piroette che vediamo fare al Bulldog, sempre secondo me, sono una questione di baricentro: ha la testa pesantona e automaticamente cappotta.
Diversi sono i comportamenti delle caprette e degli altri animali. Comportamenti diversi da una specie a quell’altra.
E ora arrivano le riflessioni! Secondo voi è divertente per un cane che mette in atto un suo istinto innato, atavico, sfinirsi senza portare a casa un tubo? Non è divertente, è frustrante ed estremamente eccitatorio. Provate a pensarla dalla loro prospettiva (come bisognerebbe sempre fare)!
Se proprio non si può fare a meno di fare questo giochino, perlomeno bisognerebbe che il nostro amico scendesse dal tappeto con qualcosa in bocca, come un osso di pelle di bufalo e certamente dopo pochi balzi, per non caricarlo eccessivamente di eccitazione. Consideriamo anche la pericolosità di questo nostro intrattenimento. Se per caso gli finisce una zampa tra una corda e l’altra probabilmente poi andremmo dal veterinario ortopedico.
Metteremmo mai i nostri figli nelle condizioni di farsi male, provocandoli anche? Li faremmo mai salire su un tavolo per poi fargli cercare di prendere più e più volte un gelato che prima gli offriamo ma poi ritiriamo? Ospedale pediatrico assicurato! E se nulla succede lo lasceremmo poi a bocca asciutta? Sono certa che questo noi non lo facciamo con la nostra prole.
Code al Vento a tutti!

Bibliografia: Tutto sulla psicologia del cane – Joel Dehasse / Dogs – Raymond e Lorna Coppinger

 

Aria di primavera


Ascoltare il mondo

Ascoltare il mondo

Ieri sera su Milano grandine. Temporali anche a Varese.
Ma la primavera è alle porte e ce lo annuncia con le sue gemme e i suoi germogli in ogni dove.
Con la primavera si risvegliano i sensi!
Vista:
D’inverno abbiamo passato molto tempo al chiuso e il nostro campo visivo si è ridotto. Abbiamo abituato i nostri occhi a focalizzarsi solo su oggetti vicini. In primavera iniziamo ad uscire più spesso e guardiamo lontano abbracciando panorami meravigliosi, rivediamo colori quasi dimenticati. Rialleniamo i muscoli oculari e ritroviamo forze interiori. Ascoltare osservando!
Udito:
E’ la seconda parte emotiva del nostro cervello. In primavera alleniamo l’udito alle lunghe distanze. Immergersi nel silenzio ma scoprire che silenzio non c’è: cinguettii, mormorii di corsi d’acqua, vento tra i rami ancora nodosi come mani di nonni affettuosi. Riusciamo più facilmente a prendere le distanze da eventi deprimenti. “Ascoltando lontano” andiamo oltre noi stessi ed accogliamo energia e forza.
Tatto:
In inverno non mettiamo i nostri polpastrelli a contatto con la natura. Tornare a fare passeggiate nei boschi e nei prati. accarezzare foglie, petali di fiori, appoggiare il palmo delle mani al tronco di qualche albero, lavarsi le mani in un ruscello; piaceri incommensurabili da riscoprire. Ascoltare toccando!
Olfatto:
Il più arcaico dei nostri sensi, mediatore tra spirito e materia, ci mette in relazione con il mondo riportando alla mente anche i ricordi più lontani, sopiti nella nostra memoria. L’odore della pioggia, dell’erba bagnata dalla rugiada, gli odori del tramonto sempre più tardivo, il profumo dei fiori e i ricordi della nostra giovinezza resi da Messer Tempo tutti belli. Ascoltare attraverso l’olfatto!
Gusto:
Cambiano le esigenze delle nostre papille. Apprezziamo gusti più freschi e delicati, apprezziamo cibi più naturali. Anche il gusto suscita ricordi e anch’esso è collegato alle emozioni. Assaggiare e ricordare un determinato luogo o momento… Anche il gusto è quel trait d’union tra il nostro inconscio e la nostra memoria. Ascoltare assaporando!

E i nostri cani? I loro sensi sono come i nostri? Come e cosa percepiscono attraverso di essi?
Venite a scoprirlo alla conferenza “Ascolta il Tuo Cane” che terrò il 7 aprile per Varese Corsi. Una sua parte sarà dedicata a questo. Vi aspetto per accompagnarvi alla scoperta del vostro cane!

 

Empatia….La capacità di mettersi nei peli del cane…


notte di capodannoLA NOTTE DI CAPODANNO

Se il vostro cane ha paura di temporali e botti e se lo sapete osservare, avrete notato che in questi giorni i suoi  comportamenti sono cambiati. E’ più irrequieto, scava buche in giardino, raspa i tappeti di casa, ansima di più, cerca di mordersi la coda…  Quando modificano degli atteggiamenti c’è sempre una spiegazione.  In questo periodo qualcuno che non ha di meglio da fare ha già iniziato a sparare petardi. Se il nostro cane ha paura di botti, è sensibile anche solo ad uno sparo sporadico. Figuriamoci la notte di Capodanno…..

Provate ad immaginarvi bombardati da tutti i fronti senza potervi dare spiegazione di ciò che sta succedendo. Qualcuno sta sparando colpi di pistola, di cannone nel vostro giardino, anche in quello del vicino, qualcuno sta sparando nell’appartamento vicino al vostro, sul vostro balcone, terrazzo, nella stanza accanto….e non sapete cosa succede. Il cielo è illuminato a giorno da bagliori accecanti. Gli spari sono talmente vicini da ferirvi le orecchie, siete assordati e nessuno vi dà una spiegazione. Dovete difendervi ma non sapete da chi, da cosa e come. Qualunque cosa pensate di fare non va bene, gli spari sono sempre più vicini, sempre più forti e non potete allontanarvi da questo inferno, siete impotenti. Correte in strada, il rumore è ancora più assordante incontrate gente ma appena vi avvicinate un botto, secco, fortissimo, vi esplode in faccia… non potete fidarvi più di nessuno…. Incominciate a correre, urlate, non capite più niente. Il vostro cuore impazzisce, non lo controllate più non controllate nemmeno la ragione. Non sapete dove siete, non vi siete resi conto della strada che avete percorso, correte, correte, correte, cercate un riparo ma non ne esistono, questi botti arrivano dappertutto, vi trafiggono , provate a rannicchiarvi, tremate, ve la fate addosso dalla paura. Non ce la fate più, uscite allo scoperto urlando….. AIhhh Aihhhh Aihhhh….  Una macchina…. arrivava….terrorizzati non avete guardato. L’auto non si è fermata…..Siete feriti, non riuscite più a muovervi, perdete sangue, avvertite un forte dolore ad un braccio, una gamba… e i botti continuano, inspiegabili…. PERCHE’ ? Ma dove sono i vostri cari? Perché non sono lì con voi? COSA E’ SUCCESSO? Che importa? Il dolore nel petto è fortissimo, ma ora gli spari si stanno allontanando, li sentite meno. Cominciate  rilassarvi ma all’improvviso avete freddo, sempre più freddo. Gli occhi si chiudono, pesanti, vi sentite svuotati. Ora però tutto sommato va meglio di prima….  Un ricordo, un’ immagine….la vostra famiglia che esce di casa, vi saluta….”ci vediamo dopo, fai il bravo, vedrai che non succede niente…” Il più spiritoso dice “…ci vediamo l’anno prossimo….”

(foto reperita in internet)

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Un capodanno da cani

 

Per Natale non regalate animali!


E’ una decisione importante e deve essere presa con grande senso di responsabilità. Un cucciolo richiede grande impegno sia per le cure fisiche che per l’educazione.   Prendetevi un po’ di tempo per pensarci. Magari passate le feste sarà passato anche il il vostro entusiasmo. Se invece la decisione è stata ben ponderata e si sono vagliati i pro e contro, per la scelta rivolgetevi agli allevamenti e non comprate cuccioli da negozi, fiere e quant’altro. Potete visitare i canili dove ci sarà sicuramente un musetto ad aspettarvi ma affidatevi agli operatori che, una volta capito il vostro tenore di vita, potranno consigliarvi il compagno giusto.

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Corriere della sera: 6.12.2010 – Non regalate cuccioli per Natale

non incrementiamo il commercio illegale di cuccioli

cosa possiamo fare per contrastare il traffico illegale di cuccioli

Guardate questo video: mettetevi al riparo da dispiaceri e aiutateci a contrastare il traffico illegale.

 

Un premio per ogni occasione


un premio per ogni occasioneNella mia professione di educatrice cinofila mi capita spesso di sentire definizioni come “il metodo del bocconcino”, “il metodo gentile”, “il metodo del premio” o cose simili.
Queste descrizioni sono, in verità, molto limitative, poiché dietro ad un biscottino, così come dietro ad un nostro gesto, si nasconde un mondo di percezioni, emozioni e conoscenze.
Per questo è molto importante capire esattamente cosa succede nella mente del nostro cane quando lo premiamo e sapere in che modo,  quando, quanto e perché farlo.
I nostri amici a 4 zampe sono di vedute molto aperte. Per loro tutto può essere un premio: il cibo, un gioco, una nostra azione, perfino un suono.
Il repertorio di “gratificazioni canine” è talmente vasto che difficilmente riusciamo a renderci conto di quante conferme, quasi sempre involontarie, diamo al nostro cane, anche quando sta compiendo azioni non ammesse nella nostra società come, ad esempio, salutarci saltandoci addosso. I nostri tentativi, a volte anche poco gentili, di tenerlo lontano, sono da lui percepiti come attenzioni. Per questo continuerà a riproporre il comportamento che noi vorremmo invece far cessare.
Anche per i giochi le possibilità sono molteplici: ci sono giochi creati appositamente per i cani, altri per i bimbi e…molte cose che giochi non sono. Il cane non fa alcuna differenza: per lui qualunque cosa o attività stimolante, piacevole e divertente è un gioco; anche lo spazzolone passato sul pavimento per asciugare la sua pipì – che non smetterà più di fare in casa se ci mettiamo, inconsapevolmente a giocare con lui facendo scorrere lo straccio avanti e indietro. La soluzione ottimale è togliere il “bisognino” di nascosto, quando non ci sta guardando.
Il cibo è ritenuto il “mezzo” per insegnare al cane esercizi precisi; è sicuramente il metodo più usato e più conosciuto come “rinforzo positivo”.
Cosa succede in pratica?
Il cane compie l’azione e viene immediatamente premiato. Anche qui è importante essere consapevoli di ciò che stiamo facendo: il rinforzo è associato all’azione se arriva entro 0,58”. Sì, avete capito bene: meno di    1 secondo. Se non rispettiamo questi tempi, rischiamo di premiare  un’azione diversa da quella richiesta. Ad esempio: chiediamo al cane di mettersi “seduto”, lui si siede, noi tiriamo fuori il premio ma nel frattempo il cane gira la testa. Noi, in verità, stiamo premiando quest’ultima azione. Il rischio a cui andiamo incontro è duplice: diventare dei semplici distributori di cibo ed essere poco chiari nella comunicazione.
Apprendere i corretti meccanismi può essere molto divertente, esattamente come educare al meglio il nostro cane. Abbandonare gli schemi, conoscere davvero il nostro amico e dare spazio alla fantasia…queste sono le buone mosse da mettere in atto. Imparando a gestire il premio – cibo, gioco, attenzione – nella quantità, nel modo e nel momento giusto, non solo insegneremo al cane dei comportamenti precisi ma rinforzeremo anche la nostra relazione, perché tutto ruoterà intorno
al principio della collaborazione e non dell’imposizione. Il segreto per stare bene insieme e ottenere grandi cose è conoscerlo. Quale gioco gli piace di più? Qual è il suo cibo preferito? Würstel, biscotto, formaggio? Ama le nostre coccole sopra ogni cosa? Il nostro cane non torna quando lo chiamiamo? Magari non siamo abbastanza interessanti perché lo abbiamo sempre premiato con il cibo che, forse, lo interessa meno della pallina.

Prima di educarlo bisogna capirlo.
Perché il premio non è solo un gesto ma è il mondo dei suoi significati che fa la differenza.

 

Una conoscenza bestiale


articolo animalinformaAd un corso frequentato agli inizi del mio percorso formativo ha partecipato una femmina di Husky che da cucciola era stata vittima di un incidente. Il trauma riportato le aveva fatto perdere l’uso di un occhio e delle zampe posteriori.  La sua proprietaria aveva preferito non raccogliere i consigli che le suggerivano la soppressione dell’animale. In barba al destino l’ha chiamata Gioia è l’ha munita di un ausilio a rotelle che le permettesse la deambulazione. Non ricordo che età avesse il cane quando ha partecipato al corso di educazione ma ricordo come sia stato possibile farle fare buona parte delle attività previste dal corso stesso. Grazie alla conoscenza delle sue capacità cognitive ed al corretto approccio da adottare abbiamo tutti visto ed imparato come un cane, anche se privato di una parte importante della sua motilità,  possa condurre una vita decorosa ed attiva. Valorizzare la sua mente e tenerla attiva gli consente un impegno pari a quello fisico, lo gratifica e sopperisce alla mancanza di attività motoria alla quale è obbligatoriamente costretto a rinunciare.
Fino a qualche anno fa questo non sarebbe stato possibile. L’addestramento del cane prendeva in considerazione solo l’aspetto performativo (l’esecuzione di comandi) e per questo Gioia non avrebbe potuto avere una vita serena o, forse, non avrebbe proprio vissuto. Fortunatamente tutto è in evoluzione e con l’avvento del metodo cognitivo-zooantropologico si è scoperto un nuovo modo di vivere con il proprio cane, valorizzando la sua diversità e abbandonando quel deleterio retaggio culturale che lo considerava un essere inferiore.
In due parole ecco perchè approccio “cognitivo-zooantropologico”:
- cognitivo: la mente del cane è attiva ed elaborativa e i comportamenti ne sono la sua espressione
-  zooantropologia: è la scienza che studia il rapporto tra l’uomo e le altre specie e si propone di far conoscere la straordinaria importanza della relazione con gli animali. In cinofilia l’incontro delle due entità uomo-cane dà frutto ad un rapporto teso a valorizzare, arricchire ed equilibrare tale relazione. Fornisce gli strumenti per capire a fondo il proprio cane e farsi capire da lui. Il cane non viene più considerato un soggetto passivo, “utilizzato” per vari scopi ma partecipa attivamente alle varie attività della famiglia che nel rispetto della sua diversità gli offre un corretto e coerente stile di vita.
Questo metodo non utilizza coercizione né maniere brusche ma non per questo è inefficacie. La sua applicazione richiede molta fermezza e coerenza condite però di gentilezza. Mette in risalto la mente dell’animale, favorisce l’apprendimento attraverso esperienze e conoscenze, favorisce la collaborazione piuttosto che la dominanza e, tramite la conoscenza del comportamento  permette di migliorare e raggiungere ottimi livelli di comunicabilità. La COMUNICAZIONE è il  principio su cui si fonda ogni relazione di successo. Noi e i nostri cani parliamo lingue diverse e fino a quando non impareremo la loro, continueremo a comunicare l’incomunicabile. Gli innumerevoli episodi di aggressività sempre più alla ribalta, non sono da imputare ad “una mancanza di polso”, come qualcuno crede, ma proprio ad una mancanza di comunicazione, causa di relazioni improprie.
La maggior parte di voi che in questo momento mi legge, conosce già questo metodo e ne è già stata testimonial. Lo ha amato, apprezzato ed ha sognato di applicarlo. Chi ha letto o visto i film  “Zanna Bianca”, “Il Richiamo della Foresta”, ed altri dello stesso filone, avrà disapprovato chi voleva ottenere dei risultati esercitando violenza e avrà approvato chi invece li otteneva con dedizione, pazienza, amore, entrando in sintonia con l’animale (mi piace definire Jack London  pioniere del metodo e della moderna educazione cinofila).
Il romanzo “L’uomo che sussurrava ai cavalli” di Evans, è una dimostrazione di questo modello educativo e chi si è commosso per la magica atmosfera di comprensione e rispetto che si creava tra i due protagonisti, chi si è commosso per quello scambio di sguardi intensi, testimoni di una raggiunta armonia, inconsapevolmente ha apprezzato proprio questo metodo che oggi si avvale degli studi di etologia, antropologia, psicologia, pedagogia, neuroscienze e biologia..
Entrare in sintonia con il proprio cane è molto gratificante. Se vi capita di osservarlo e di chiedervi “chissà cosa pensa”, se sentite che tra di voi potrebbe esserci qualche cosa di più, se non vi giustificate alcuni suoi comportamenti, potete trovare le risposte che cercate con l’aiuto di professionisti che si avvalgono di questo metodo e che vi accompagneranno nella scoperta del vostro cane e, sorprendentemente, di voi stessi.

 

Una conoscenza bestiale


zampamicaAd un corso frequentato agli inizi del mio percorso formativo ha partecipato una femmina di Husky che da cucciola era stata vittima di un incidente. Il trauma riportato le aveva fatto perdere l’uso di un occhio e delle zampe posteriori.  La sua proprietaria aveva preferito non raccogliere i consigli che le suggerivano la soppressione dell’animale. In barba al destino l’ha chiamata Gioia è l’ha munita di un ausilio a rotelle che le permettesse la deambulazione. Non ricordo che età avesse il cane quando ha partecipato al corso di educazione ma ricordo come sia stato possibile farle fare buona parte delle attività previste dal corso stesso.   Grazie alla conoscenza delle capacità cognitive del cane ed al corretto approccio da adottare abbiamo tutti visto ed imparato come un cane, anche se privato di una parte importante della sua motilità,  possa condurre una vita decorosa ed attiva. Valorizzare la sua mente e tenerla attiva gli consente un impegno pari a quello fisico, lo gratifica e sopperisce alla mancanza di attività motoria alla quale è obbligatoriamente costretto a rinunciare.

Fino a qualche anno fa questo non sarebbe stato possibile. L’addestramento del cane prendeva in considerazione solo l’aspetto performativo (l’esecuzione di comandi) e per questo Gioia non avrebbe potuto avere una vita serena o, forse, non avrebbe proprio vissuto. Fortunatamente tutto è in evoluzione e con l’avvento del metodo cognitivo-zooantropologico si è scoperto un nuovo modo di vivere con il proprio cane, valorizzando la sua diversità e abbandonando quel deleterio retaggio culturale che lo considerava un essere inferiore.

L’approccio cognitivo zooantropologico è scienza e non fantascienza. Si avvale degli studi di etologia, antropologia, psicologia, pedagogia, neuroscienze e biologia.

In due parole ecco perchè approccio “cognitivo-zooantropologico”:
- cognitivo: la mente del cane è attiva ed elaborativa e i comportamenti ne sono la sua espressione
-  zooantropologia: è la scienza che studia il rapporto tra l’uomo e le altre specie e si propone di far conoscere la straordinaria importanza della relazione con gli animali. In cinofilia l’incontro delle due entità uomo-cane dà frutto ad un rapporto teso a valorizzare, arricchire ed equilibrare tale relazione. Fornisce gli strumenti per capire a fondo il proprio cane e farsi capire da lui. Il cane non viene più considerato un soggetto passivo, “utilizzato” per vari scopi ma partecipa attivamente alle varie attività della famiglia che nel rispetto della sua diversità gli offre un corretto e coerente stile di vita.

L’approccio cognitivo zooantropologico è COMUNICAZIONE, principio su cui si fonda ogni relazione di successo.

Se vi capita di osservare il vostro cane e di chiedervi “chissà cosa pensa”, se sentite che tra di voi potrebbe esserci qualche cosa di più, se non vi giustificate alcuni suoi comportamenti, potete trovare le risposte che cercate con l’aiuto di educatori cinofili che si avvalgono di questo metodo e che vi accompagneranno nella scoperta del vostro cane e, sorprendentemente, di voi stessi.

 

San Silvestro: la notte più brutta dell’anno


La notte di San Silvestro è per loro la più brutta dell’anno. Se li amate aiutateli. Ecco come:

capodanno- Evitate di sparare petardi e affini in giardino o sul terrazzo;
- Fate entrare in casa i cani che vivono in giardino:
- Non lasciateli legati a catene o guinzagli: nel tentativo di fuggire potrebbero ferirsi o strozzarsi;
- Chiudete bene le finestre per attutire il fragore esterno;
- Evitate di rassicurarli coccolandoli: ne accrescereste ansia, paura e agitazione;
- Lasciate che gestiscano da soli i loro stati emozionali e permettetegli di mettersi dove vogliono; controllateli senza intervenire più di tanto;
- I vostri cani guardano e sono influenzati dal vostro comportamento: trasmettetegli tranquillità e sicurezza con atteggiamenti naturali e pacati;
- Per i cani più agitati potrebbe essere necessaria una sedazione: parlatene con il veterinario di fiducia;
- Se dovete per forza uscire e lasciarli soli, togliete gli oggetti con i quali potrebbero ferirsi e lasciategli le porte interne aperte per consentirgli di rintanarsi dove vogliono;
- Lasciate acceso lo stereo, sintonizzato su musica e non su trasmssioni chiassose o che trasmettono i festeggiamenti.

Al vostro rientro potreste trovare qualche “regalino”: evitate inutili isterismi e pensate invece a quanto sono stati male. Il detto “farsela sotto” vorrà pur dire qualcosa no?

Non portateli con voi a feste e spettacoli e non chiudetelo in auto mentre andate a godervi la serata e a farvi spennare.

I traumi dovuti a botti e spari sono di difficile recupero e possono trasformarsi in fobie.

Per approfondire

Per condividere

 

Un tartufo per Natale? Una scelta importante.


Il Natale è alle porte: spesso in questo periodo affascina l’idea di regalare un cucciolo ai vostri cari, soprattutto ai vostri figli. Le feste però passano in un lampo  mentre gli animali, se siete fortunati, rimarranno con voi per molti anni diventando parte integrante della famiglia e la vostra assistenza sarà richiesta per molto tempo.  Ecco qualche consiglio per evitare errori imputabili a scelte affrettate dietro alle quali si celano grandi rischi.

cuccioli nataliziOccuparsi di un cane richiede un grande impegno; tempo, dedizione, pazienza, comprensione e spese economiche che si devono essere pronti ad affrontare. Bisognerà occuparsi d lui anche durante le vacanze. Accertatevi che la persona alla quale avete deciso di regalarlo sia disposta ad accettare tutto questo; potreste altrimenti creargli un problema e chi ne farà le spese sarà l’animale che rischia l’abbandono perché troppo complicato da gestire.

Un cucciolo è sempre molto vivace: qualche danno è da mettere in preventivo. Se si è maniaci di ordine e pulizia, avere un cane può rivelarsi un’esperienza difficile, sia perché i primi tempi si avrà a che fare con molti “regalini”, sia perché si dovrà provvedere a farli uscire spesso, anche quando piove: terra, impronte e peli sul pavimento (e nel naso) sono assicurati.

Un cane ama condividere la vita familiare; essere escluso dalle attività del suo branco gli procura forte disagio. Le sue esigenze vanno ben oltre ad avere spazio verde, pappa e un riparo ed è indispensabile quindi accertarsi che non sia destinato ad essere relegato in giardino.

Ci sono un’infinità di razze con caratteristiche fisiche e comportamentali estremamente diverse tra loro. Ognuno può trovare il cane adatto al proprio stile di vita. Non fermatevi quindi ad una scelta puramente estetica o di tendenza ma documentatevi approfonditamente prima di scegliere.

E’ fondamentale per il cucciolo trascorrere i primi 60 giorni di vita insieme alla sua mamma e i suoi fratellini che gli insegneranno i comportamenti corretti da tenere. Se viene allontanato da loro prima che sia trascorso questo periodo, potrebbe sviluppare seri problemi comportamentali di difficile gestione per i proprietari, come nei casi di cuccioli importati illegalmente dai paesi dell’est. Per evitare questa eventualità esigete da chi ve lo cede il certificato che ne attesti le origini, verificando che non sia contraffatto. In questo modo darete anche voi un aiuto per combattere questa “piaga”. Per saperne di più consultate Internet dove potrete trovare un’infinità di informazioni sull’argomento.
L’equilibrio di un cucciolo va saputo mantenere. Un’educazione priva di inutili, deleterie punizioni ma ricca di gentilezza e coerenza è la base per un solido rapporto. La conoscenza del comportamento del cane e di come educarlo correttamente è indispensabile per instaurare una relazione equilibrata e serena.

Sono certa che queste informazioni vi aiuteranno nel prendere una decisione e fare una scelta ponderata e consapevole. A questo punto potreste anche decidere di andare a dare “un’occhiata” in un canile dove magari c’è un tartufo che vi aspetta pronto a dare tanto affetto e riempire la vostra vita !!