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Un cucciolo, un negozio, un dramma.


Ieri ho pubblicato un articolo per rendere visibile l’iniziativa che mi vedrà impegnata a tenere un corso di educazione cinofila con Varese Corsi. Era mia intenzione mantenerlo visibile elmeno per il periodo di apertura delle iscrizioni ma stamattina una telefonata mi ha fatto modificare i piani.

L’esperienza che ha fatto Ilaria con la sua famiglia merita di essere portata a conoscenza di tutti.

Ancora una volta parliamo di traffico illegale di cuccioli. Ancora una volta parliamo di commercianti e veterinari senza scrupoli, privi di etica morale e professionale, ancora una volta parliamo di ignavia da parte delle istituzioni nei confronti del maltrattamento animale, ignavia da parte di chi, preposto per tutelare la legge, trova spesso mille appigli per non farlo.

Ormai da anni, utilizzando molteplici forme di informazione, si divulgano i rischi e i retroscena legati all’acquisto di animali nei negozi.

- cuccioli sottratti alla madre troppo presto con pesanti conseguenze sullo sviluppo anche comportamentale

- malattie: i cuccioli vengono tenuti “in salute” con bombe di antibiotici ma una volta a casa crollano e frequentemente muoiono

- viaggi allucinanti e sofferenze

- non si è quasi mai tutelati dalla legge: anche se esistono delle normative che lo consentirebbero.

Se acquistate un animale in un negozio rischiate forti dispiaceri. Sarete impotenti di fronte alla sofferenza del cucciolo malato e a quella dei vostri figli ai quali lo avrete regalato, magari per Natale, periodo in cui questi mercenari fanno più affari.

Lo schifo che si cela dietro questo commercio è inimmaginabile.
Magari lo stesso veterinario che firma documenti falsi è il medesimo che poi raccomanda a chi ha acquistato un cucciolo da un allevamento, di non farlo uscire di casa se non ha completato il ciclo delle vaccinazioni perchè potrebbe prendere malattie. Puro lucro, su tutti i fronti!

L’incoerenza regna sovrana. Gli stessi  Comuni che per questione di igiene vietano l’ingresso dei cani nei ristoranti e bar lasciano indisturbati questi commercianti di drammi. Incoerenza o convenienza?

Questa mattina Ilaria mi ha chiamata e mi ha raccontato la storia della sua Lola che oltre ad avere avuto seri problemi di salute, che si porterà dietro per tutta la  vita, ha anche delle problematiche comportamentali.

A questo indirizzo potete leggere la sua storia, una storia molto più comune di quanto si creda e che dovrebbe indurre a riflettere su molte cose, una storia che potrà servire da monito per tutti coloro che si accingono ad adottare un cane.
“NON COMPRATELI NEI NEGOZI”. Comprate la merce che vi occorre ma non soffermatevi a guardare i cuccioli perchè è difficilissimo resistere ai loro sguardi; è proprio su questo che contano quegli esseri che prendono i soldi da voi. Quando comprate avallate questo commercio e gli date modo di andare avanti. Quando le istituzioni non si attivano gli unici a poter fare qualcosa siamo noi. Pensateci.

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Striscia a Varese

 

Striscia a Varese


Edoardo Stoppa a VareseEra nell’aria. Da troppo tempo si assisteva impotenti alle torture fisiche e psicologiche infltte a quelle povere bestie. Ora Striscia la Notizia arriva allo Zoo di Varese di Via Macchi, negozio da sempre additato, criticato e denunciato agli organi competenti più e più volte dai cittadini, per  la detenzione di animali esotici in condizioni disumane. Più e più volte ci sono stati interventi di svariate istituzioni: ASL, Polizia, NAS ma inspiegabilemnte lo Zoo è ancora lì e, quel che è peggio, non cambia mai nulla. Perchè?  IO NON POSSO PENSARE CHE L’ASL IMPONGA – E SOTTOLINEO IMPONGA – IL DIVIETO DI FAR ACCEDERE I CANI NEI RISTORANTI E NEI BAR  E NON FACCIA NULLA PER PORRE FINE A QUESTO EVIDENTE E PALESE SCHIFO. Ieri sera la tItolare di un ristorante mi ha descritto le ispezioni dei vigili sanitari. Per farla breve, a suo dire (veramente non solo il suo), fanno le pulci su tutto, trovano il pelo nell’uovo. E LA STESSA ASL PERMETTE CHE I TITOLARI DELL’ESERCIZIO LAGER DI VIA MACCHI CONTINUINO AD ESERCITARE CONTRAVVENENDO A NUMEROSE NORMATIVE?

Guardate il video

 

Denuncia per il mancato soccorso a un cane


maltrattamento animaliMolti siti e Blog (compreso il mio) mettono a disposizione dei lettori i recapiti ai quali rivolgersi nel caso si sia testimoni di maltrattamenti o mancato soccorso agli animali.

Ma qual’è la realtà con la quale si deve fare  conti? E’ la realtà dello “scaricabarile” e del “adesso non possiamo”.

Personalmente più volte mi sono rivolta alle istituzioni segnalate, chiedendone l’intervento per far cessare appunto dei maltrattamenti, nel caso specifico nei confronti di cani. Le risposte avute sono state di vario genere (o meglio, le scuse addotte sono state di vario genere). Alcuni esempi: 1) c’è molto ghiaccio per le strade e tutte unità sono impegnate; 2)non è compito nostro, deve rivolgersi a….; 3) deve fare un esposto scritto a noi ed al veterinario dell’ASL che giudicherà se intervenire (nel frattempo il cane può morire); 4) al recapito telefonico non risponde nessuno.

Insomma, a volte mi sono trovata in situazioni spiacevoli da gestire da sola. e, ovviamente, non ho mai risolto il problema a monte.

Fermo restando che ci sono delle priorità da rispettare, è possibile che tutti nel momento in cui vengono chiamati, siano totalmente occupati?

Forse dovremmo fare come la signora protagonista del seguente articolo., però dovremmo passare la vita barcamenandoci tra avvocati, aule di tribunale e quant’altro.

Mah!! Non lo so… è una vita difficile. E’ sicuramente importante essere a posto con la propria coscienza anche se ciò non consente la soluzione del problema che vorremmo risolvere e, soprattutto, non aiuta gli animali. E questo lascia veramente tanto amaro in bocca.


Denuncia per il mancato soccorso a un cane

Fonte: IL CENTRO 28 OTTOBRE 2009

LANCIANO (CH). Un esposto in Procura per un cane rimasto ferito in strada. Il mancato intervento da parte dei vigli urbani, del 113 e del servizio veterinario della Asl per recuperare, nei giorni scorsi, un cucciolo di pastore tedesco ferito in via Per Fossacesia, ha portato la signora Katia De Ritis , di Lanciano, a rivolgersi ai magistrati. «Ci sono gli estremi per l’omissione di atti di ufficio per 113 e vigili urbani perché, dopo la segnalazione di pericolo, non sono intervenuti né per dirigere il traffico né per salvare la bestiola», afferma la De Ritis, «e, al servizio veterinario della Asl, per l’omissione di soccorso dell’animale salvato dagli automobilisti. Una vicenda indecente».  «Non sono arrivate richieste di intervento», replica Nicola Travaglini , del servizio veterinario Asl. «Se il cane è ferito, l’intervento è immediato, altrimenti prima bisogna attendere che il sindaco emetta l’ordinanza di accalappiamento».



 

I cani italiani, combattenti nella ex Jugoslavia


cani combattentiGianni era un incrocio fra uno yorkshire e qualcos’altro di altrettanto piccolo e strapazzato. Non viveva bene, nel canile di Reggio Calabria. Ma almeno viveva. Una notte lo hanno preso e lo hanno fatto diventare uno “sparring partner”, come quei poveretti che vengono riempiti di sganassoni dai boxeur in allenamento. Gianni è durato poco: è morto in Bosnia, tra i denti di un pitt bull che si doveva esercitare per il Montana show, combattimento illegale tra cani della ex Jugoslavia. Fatto a polpette.

I nostri bastardini rapiti finiscono pure così: nelle arene italiane e straniere a vedersela con altri animali più grandi e grossi di loro. Per la gioia….

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La ragazzina più malata della Gran Bretagna


maltrattamenti

Dodicenne inglese beccata a maltrattare il cane di un vicino
pubblicato: giovedì 23 aprile 2009 da Daniele Particelli in: Strano ma vero

L’esclusiva del solito Sun, che titola l’articolo con un “La ragazzina più malata della Gran Bretagna“, sta facendo il giro del mondo.

La giovane di cui parla è una dodicenne di Keighley ripresa in un parco mentre maltratta lo Springer Spaniel di 18 mesi di un suo vicino di casa: 13 forti minuti che documentano la crudeltà della ragazzina che non si fa nessun problema a prenderlo a calci, tirarlo per la coda, picchiarlo con un bastoncino e quant’altro, mentre il povero cane cerca di ribellarsi.

Il signor Green, costretto su una sedia a rotelle, aveva chiesto alla giovane, figlia di un suo amico, di fargli la cortesia di portare Jasper a fare una passeggiata.

Il video, girato da un vicino di casa che però si è ben guardato dall’intervenire, è stato subito mostrato al signor Green e ai genitori della giovane, che sono rimasti sconvolti:

Credevamo che amasse gli animali, abbiamo già un gatto e pensavamo di prendere un cane nei prossimi mesi. Porta sempre a spasso i cani dei vicini, un uomo che abita in fondo alla strada si è anche complimentato con lei e le ha consigliato di intraprendere la carriera di veterinario.

 

Scoperta casa degli orrori per animali


Decine di animali ammassati in mezzo alle loro feci. Denunciata l’allevatrice

Colle Umberto (Treviso) – Un  vero e proprio campo di concentramento per animali: a Colle Umberto una donna teneva ammassati cani e gatti di razza e animali selvatici per farli riprodurre e rivendere i cuccioli.

La “allevatrice intensiva” teneva numerosissimi esemplari adulti e cuccioli stipati nella sua abitazione, in condizioni igieniche indecenti, rinchiusi in gabbie accatastate l’una sull’altra. Attorno agli animali “da allevamento” scorrazzavano anche topi e parassiti. Cani e gatti erano abbandonati tra le loro feci, moltissimi ammalati o colpiti da infezioni, spesso denutriti.

micetti ammassatiPerché collezionare tante bestioline senza nessuna voglia di prendersi cura di loro? La donna le teneva in casa per puro scopo economico: si tratta di esemplari di razze ricercate e di animali particolari come i cincillà. Li faceva accoppiare per poi rivendere i cuccioli.

La secondina di animali è stata denunciata dalla Polizia Municipale di Colle Umberto e in seguito la Procura di Treviso ha disposto il sequestro di tutti i “detenuti” ancora vivi. Si tratta di oltre una quindicina di cani e di una trentina di gatti, tutti di razze pregiate, ma anche di calopsiti, cincillà, furetti, e altri animali esotici.

La situazione è venuta alla luce grazie alle numerose segnalazioni di privati e di associazioni animaliste.

“Finalmente dopo anni di segnalazioni la Giustizia ha prevalso – dichiara Adriano De Stefano per l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) -  ponendo così fine ad un’attività illegale che proseguiva da anni, tesa al profitto senza alcuna considerazione per le condizioni dei poveri animali. Erano tutti assieme, sani e malati, cuccioli e adulti, maschi e femmine allo scopo di farli accoppiare all’infinito per trarre profitto dalla vendita delle cucciolate”.

De Stefano ringrazia le Forze dell’Ordine e invita tutti i cittadini ad essere attenti testimoni di fatti analoghi e a diffidare di allevatori improvvisati.

“Non possiamo che essere finalmente soddisfatti dell’esito della vicenda” aggiunge l’avvocato Lorenza Secoli, responsabile della sede LAV di Treviso. “Molti volontari e numerose persone hanno potuto vedere le terribili condizioni in cui gli animali erano custoditi. Fino a questo momento tutti gli appelli e le richieste inviate alla Asl erano state inutili. Ora è necessario che il provvedimento di sequestro sfoci in una confisca definitiva (così come prevede la legge in caso di condanna per maltrattamento), in modo che a questi poveri animali possa essere garantito un futuro sereno”.

Fonte: Oggi Treviso

La domanda sorge spontanea: perchè l’Asl ha ignorato le segnalazioni e gli  appelli e non è intervenuta? (ndr)

 

C’è pure Varese di mezzo


Mi hanno girato una mail che mi ha lasciato sconcertata. Voi direte…”va beh, ma lo sapevano…” E allora, se lo sapevano, perchè non hanno fatto nulla.. Adesso è successo l’irreparabile per il nostro Abruzzo ed essere messi di fronte a questi fatti, scatena una gran rabbia e preoccupazione. Preoccupazione perchè tutto può ripetersi da un momento all’altro, in qualunque luogo. La cosa più mostruosa è che l’artefice di queste tragedie  non è madre natura (il fato) ma l’uomo.

“C’É PURE VARESE DI MEZZO…

E’ importante sapere e non solo piangere o organizzare collette per mettersi il cuore in pace. In “Gomorra”, Saviano ci aveva avvertito che le case degli Abruzzesi erano piene di sabbia

Davvero toccante rileggere ora, dopo la tragedia in Abruzzo, le parole di Saviano nel libro “Gomorra”. Aprite a pagina 236 e leggete:

att82725 “Io so e ho le prove. So come è stata costruita mezz’Italia. E più di mezza. Conosco le mani, le dita, i progetti. E la sabbia. La sabbia che ha tirato su palazzi e grattacieli. Quartieri, parchi, ville. A Castelvolturno nessuno dimentica le file infinite dei
camion che depredavano il Volturno della sua sabbia. Camion in fila, che attraversavano le terre costeggiate da contadini che mai avevano visto questi mammut di ferro e gomma. Erano riusciti a rimanere, a resistere senza emigrare e sotto i loro occhi gli portavano via tutto. Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova.”

 

I cani killer abbattuti a colpi di mitra


Il sindaco: dieci sono ancora liberi, restate tutti in casa. In fin di vita una turista sbranata sulla spiaggia

cani-killer
«Cani vastati sono». Vastati, cioè «guastati», inselvatichiti e inferociti perché ormai conoscono l’odore e il sapore del sangue umano. «Vastati sono, li devono abbattere», ripete l’uomo con gli stivali di gomma alti al ginocchio e una vecchia casacca grigioverde buttata sulle spalle. È venuto anche lui qui, nella stradina sterrata che porta alla spiaggia di Punta Pisciotto, estremo lembo meridionale della Sicilia. Partecipa alle ronde che da ieri la gente di Scicli ha organizzato spontaneamente, terrorizzata da questo flagello dal sapore medievale. I cani sono da qualche parte,…

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Animali al circo


La classica scena da circo

La classica "scena da circo"

Ho trovato interessante questo articolo: ve lo sottopongo.

“Quando si pensa al circo si immagina un ambiente cordiale, festivo, piacevole, pieno di bambini e non. È per questo che si portano i propri figli al circo, per fare in modo che si divertano e si svaghino. Si possono vedere equilibristi, funamboli, musicisti, ballerini, pagliacci e acrobati, professionisti che dedicano la loro vita ad una vera arte. Ma questa immagine viene rovinata dalla presenza contro natura degli animali. Già da bambini, i nostri figli imparano dai circhi la peggior disposizione d’animo nei confronti degli animali, magnifiche creature che vengono private della loro dignità nell’intento di indurli a mettere in scena trucchi stupidi e dolorosi, i quali finiscono per essere percepiti dai nostri figli come qualcosa di naturale.

Tutto questo deve cambiare. Il nostro scopo non è in alcun modo…

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