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I segnali calmanti (Calming Signals).


In questi giorni mi sono imbattuta in un video che mi ha fatto torcere le budella (purtroppo non dal ridere). Un’ulteriore conferma di quanto ci sia bisogno di conoscere il cane nei suoi molteplici aspetti per capirlo veramente. Queste immagini mi danno lo spunto per parlare dei “segnali calmanti” (Calming Signals) scoperti da Turid Rugaas, educatrice cinofila Norvegese, di fama ormai mondiale e della quale sono orgogliosa allieva.

Cosa sono: una parte fondamentale del sistema comunicativo dei cani; li hanno ereditati dai lupi e tutti li usano, se non gli sono stati inibiti da un’ educazione inappropriata.

A cosa servono: a comunicare le loro intenzioni, a bloccare conflitti al loro insorgere, a calmarsi, ad allentare la tensione in situazioni di disagio o stress.

A chi sono indirizzati: se stessi, altri cani, uomini.

Immagine anteprima YouTube

In questo filmato viene attribuita al cane l’espressione equivalente a quella del nostro sorriso.  Di fatto le sue mascelle sono contratte. Il cane è tutt’altro che felice. I suoi segnali e la sua postura la dicono lunga sul possibile trattamento che gli viene riservato:

appiattisce le orecchie (#) ai lati della testa, segno di insicurezza e di conseguente timore; per lo stesso motivo sbilancia il peso del corpo all’indietro (#), si fa più piccolo;

si lecca il muso; quando è indirizzato all’uomo questo segnale viene solitamente emesso se ci si china su di lui, se lo si afferra, se lo si solleva, se si usa un tono di voce alto e irritato, se lo si  abbraccia (per noi l’abbraccio è una manifestazione d’affetto, lui potrebbe recepirlo come un’aggressione)

strizza gli occhi, sbatte le palpebre: questi segnali sono emessi in condizione di  disagio e per rassicurare l’altro sulle proprie intenzioni

agita la coda: questo è uno dei segnali più fraintesi. Quando scondizolano non sempre lo fanno per contentezza. Per capire cosa ci voglio dire si deve osservare la loro postura nella sua totalità. Nel caso di questo video il cane sta “sventolando bandiera bianca”(*).

Tutto questo avviene sempre quando gli si avvicina il padrone. In buona sostanza questa bellissima bestia si aspetta una” bella ripassata” da un momento all’altro. Un maltrattamento a sorpresa.

Quelli sopra descritti sono una minima parte del repertorio dei segnali calmanti: ne esistono circa 30 tipi. Per dirla in breve, i nostri cani ci parlano in continuazione ma noi siamo ciechi e sordi perchè non li conosciamo. Questi segnali sono per noi umani una vera e propria “manna dal cielo” per costruire una relazione fondata sulla reciproca intesa. Perchè reciproca? Perchè possiamo imparare ad usare anche noi una parte di questi segnali. Riconoscendoli, quando lo vediamo preoccupato per un nostro atteggiamento, possiamo tranquillizzarlo comunicandogli che abbiamo invece intenzioni positive. Finalmente non sarà più una relazione a senso unico!!

Ora brevemente spostiamo l’attenzione dal cane all’ambiente. L’educatore cinofilo deve osservare anche quello per farsi un’idea della situazione generale. L’animale viene tenuto alla catena e, anche se non è necessariamente un segno correlato a percosse, è comunque una gestione altamente coercitiva, fonte di estremo disagio, sofferenza e privazione.   Quando il cane si dirige verso le persone si può notare il modo determinato con il quale viene trattenuto. Non sono ripresi ma gli strapponi non gli mancano.

Che tipo di relazione instaurare con il vostro cane è una vostra scelta: Armonia, collaborazione, serenità, divertimento per entrambi o dominanza, imposizione, squilibrio,  tensione?

Per quanto m riguarda posso affermare che “parlare” con Lola è meraviglioso come lo è, ed è stupefacente, “parlare” con i cani dei miei clienti ed insegnare loro a fare altrettanto. Nonostante la mia professione mi regali questa realtà tutti i giorni, continuo ad entusiasmarmi dei risultati ogni volta, perchè ogni volta, con ognuno di loro è diverso.

(*) Citazione del libro “i segnali calmanti” di Turid Rugaas

(#) Queste manifestazioni fanno parte delle posture del corpo. Insieme ai segnali camlmanti contribuiscono a farci riconoscere lo stato emozionale del cane.

 

Golia e il suo branco.


contemplazione

contemplazione

Ogni tanto i miei amici-clienti mi inviano foto e video dei loro cani.  E’ un modo per rendermi partecipe della loro  crescita, dei loro progressi e della loro vita insieme. Questa foto è stata accompagnata da un commento di Sandra che mi è particolarmente piaciuto: da esso trapela un’atmosfera calorosa di sintonia, amore, comprensione e allegria. Eccolo:

“Anche da cucciolo durante le uscite notturne per i bisognini, si sedeva a osservare il cielo, la luna, il paesaggio…… è un romantico!!!!

Vorrei sapere anch’io se in quei momenti pensa a qualcosa: proprio ieri prima di cena, io e Graziano eravamo seduti sul divano nella stanza che per noi è la nostra cuccia (sopratutto in questi tempi difficili!!!) e Golia si metteva davanti a noi, si appoggiava alle nostre gambe, ci fissava e noi ci chiedevamo: “Cosa ci vorrà dire”???? Ma!!!! Chi lo sa …. Per non sbagliare noi lo strapazziamo di coccole…… (non fanno male vero ? )
Baci buona serata

GoliaQuesta è … l’altra faccia della medaglia. Non è favoloso?

Un immenso grazie per la condivisione di questi momenti e per gli aggiornamenti sul vostro percorso insieme. Mi fa sentire molto realizzata sia come professionista che come amica.

Siete un gran bel branco!!

 

Aggressivo per forza.


Quando un cane aggredisce, difficilmente lo fa senza una ragione e senza preavviso. E’ un grande comunicatore e le sue reazioni possono quasi sempre essere previste e, di conseguenza, evitate.  Invece il suo comportamento viene spesso definito imprevedibile, in  particolare proprio in rapporto alle manifestazioni di aggressività.
Nel caso specifico di questo video il cane viene messo nella condizione di non avere scelta: per difendersi può solo aggredire ma, come vedrete, non lo fa senza preavviso.

Se non riuscite a visualizzare il video clickate qui

Vi descrivo la situazione,  già di per se anomala in quanto l’animale si trova davanti ad una troupe cinematografica.

- Il pastore tedesco si trova chiuso su tutti e quattro i lati: alle sue spalle ci sono degli ostacoli, a destra c’è l’addestratore, a sinistra il presentatore e davanti c’è appunto la troupe.
- E’ trattenuto da un guinzaglio molto corto che gli impedisce ogni movimento.
- I due uomini gli sono molto vicini e lo chiudono. Parlano tra loro e non si accorgono dei segnali di estremo disagio che il cane sta inviando.
- Il presentatore, seguendo probabilmente la sua “scaletta”, gli dà qualche colpetto sulla testa: il cane gli invia ancora dei segnali (si lecca).
- L’uomo gli si avvicina ulteriormente, si china su di lui sovrastandolo mentre con l’altra mano cerca di accarezzarlo sul collo: il cane fraintende il comportamento che interpreta come una vera e propria aggressione.
- NON HA SCELTA: non può scappare, i suoi segnali non sono stati percepiti. PUO’ SOLO ATTACCARE!!

Questa reazione non può essere definita “problema comportamentale” ma è da imputare ad una mancanza di conoscenza del comportamento canino. L’addestratore avrebbe dovuto percepire lo stato emozionale del cane ma era evidentemente troppo distratto dal contesto in cui si trovava. Guardava ma non vedeva.

Episodi come questo sono all’ordine del giorno: involontariamente sottoponiamo i nostri cani a stimoli avversativi che possono indurli a reazioni pericolose. Questo si può evitare imparando a comunicare correttamente con il proprio amico, capendone linguaggio e comportamento. Non si deve cambiare la sua diversità ma accettarla e gestirla in modo piacevole per entrambi.

 

Sempre più compatti


Cesar MillanIl mondo della cinofilia continua la campagna di informazione atta a scoraggiare i comportamenti dannosi promossi da Cesar Millan.

Surfando in internet ho trovato il testo di una lettera che pubblico invitando tutti coloro che appoggiano la nostra filosofia ad inoltrarla agli indirizzi già in essa inclusi.
_____________________________________________________

martini_f@camera.it; enpa@enpa.it; comsviluppo@enpa.it; segreteria@csen-cinofilia.it; segreteria@enci.it; info@apnec.org; info@siua.it; info@fnovi.it; asetravet@libero.it

On. Francesca Martini
NATGEO
ENPA
CSEN CINOFILIA
ENCI
APNEC
SIUA
FNOVI
ASETRA

Oggetto:       Programma televisivo su NatGeo – Sky: “Dog Whisperer” con Cesar Millan

Spett.li Destinatari di questa lettera,

ci rivolgiamo a Voi che avete un forte potere mediatico, che divulgate cultura cinofila, emanate leggi, chiedete il rispetto dei vostri codici deontologici.

Ci rivolgiamo a Voi per chiederVi di agire e combattere anziché appoggiare o anche solo ignorare personaggi televisivi come Cesar Millan.

Questo soggetto tratta i cani con metodi barbari, usa collari a strangolo i cui danni a livello psico-fisico sono ben noti (per approfondire),  usa la forza e la sottomissione dove basterebbe migliore comunicazione, collaborazione, fiducia e affetto.

Cesar Millan non fa altro che mostrare al mondo come maltrattare un cane sottovalutandone l’intelligenza.

Usa il collare a strozzo per costringere il cane a fare ciò che non vuole: “O fai come dico io o ti strozzo.”

Porta i cani allo sfinimento, provoca in loro un livello di stress esagerato, dannoso e soprattutto inutile.

Li spaventa, li domina, ma soprattutto consegna nelle mani di ignari e fiduciosi proprietari delle bombe ad orologeria, animali che non si sa come potranno reagire lasciati solo con i loro proprietari.

Oggi si parla di zooantropologia-cognitiva proprio per dimostrare che il cane può apprendere tramite processi molto più complessi rispetto a rinforzi e punizioni.

Si considerano nuove dinamiche che non sono più solo quelle del branco/capobranco ereditate dal suo antenato lupo.

Oggi si parla di relazione, apprendimento, potenziamento delle capacità cognitiva e soprattutto non si parla più solo di Addestramento, ma di Educazione, perché questo deve essere.

Bisogna “Educare” cane e proprietario ad una civile convivenza reciproca e ad un civile rapporto con la società.

Molti nomi importanti della cinofilia (ne citiamo solo alcuni: Angela Stockdale, Clarissa Von Reihnart, Turid Rugaas, Ian Dunbar, Suzanne Clothier…..) hanno dedicato la loro vita a studiare e diffondere approcci, metodologie e strumenti che rendano la vita dei cani e proprietari più semplice grazie ad una migliore comunicazione.

Oggi abbiamo davvero la capacità di relazionarci con il nostro amico a 4 zampe nella maniera più idonea e nel pieno rispetto del suo diritto ad una vita serena.

Abbiamo leggi nazionali e comunali che tutelano il cane che non va in alcun modo maltrattato. Questo significa non usare strumenti di coercizione,  non sottovalutare la sua capacità di apprendere, considerarlo un compagno e non uno schiavo.

Ogni proprietario rispettoso ed amante del proprio cane dovrebbe conoscere alcune piccole nozioni per tutelare sia la propria incolumità che quella altrui.

Basta leggere testi importanti come: All’altro capo del guinzaglio, Patricia McConnell; Se le preghiere dei cani fossero ascoltate, Suzanne Clothier; I segnali calmanti, Turid Rugaas; La mente del cane, Bruce Fogle; L’intelligenza del cane, Stanley Coren; Pedagogia Cinofila, Roberto Marchesini; e altri e altri ancora….

….per capire che i vecchi metodi di sottomissione e coercizione devono essere aboliti.

Se vogliamo rispetto dal nostro cane non possiamo certo “pretenderlo”, dobbiamo guadagnarcelo.

Qui ci rivolgiamo in particolar modo all’On. Martini che tanto impegno sta mettendo per far si che le cose cambino.

Citiamo solo alcune delle cose contenute sul libro guida per il patentino, appena pubblicato:

“Tutti i sistemi di addestramento che implicano dolore fisico o frustrazione devono essere evitati: i cani dovrebbero vedere le sessioni di addestramento come un bel gioco. Per questo motivo è importante scegliere un professionista – educatore cinofilo, istruttore o addestratore – che impieghi metodi e strumenti compatibili con il benessere del cane.”

“Gli strumenti dolorosi o che creano disagio devono essere assolutamente evitati. Per questo è sconsigliato usare collari che provochino dolore.”

“L’aggressività è una condizione complessa e applicare il principio del leader o capobranco a tutte le situazioni nella quali il cane è aggressivo rischia di sottovalutare l’importanza di altri fattori che nulla c’entrano con la dominanza. La paura, lo stress e il disagio fisico sono importanti per spiegare moltissime reazioni dei nostri cani e quando l’aggressività è un modo di difendersi o un sintomo di ansia trattare il cane in maniera rigida, sgridarlo o punirlo può peggiorare la situazione…”.

Bene, il sig. Millan fa proprio tutto quello che non si deve fare.

Ora il suo programma va in onda in Italia e questo non è coerente con le nostre leggi.

I proprietari lo guardano, i proprietari lo imitano e pensano di risolvere tutto con un collare a strozzo e con la dominanza.  Questo è proprio quello che non vogliamo.

Abbiamo personaggi ben più validi sul territorio nazionale ed internazionale che portano avanti vera cinofilia e che andrebbero presi in maggiore considerazione.

Si definisce Best Seller un libro come quello di Millan e passa quasi inosservato un libro della Clothier o della Rugaas e tanti altri!

Certi del Vostro appoggio ed intervento, attendiamo di vedere sospesa la trasmissione in oggetto per tutte le motivazioni sopra esposte.

Distinti saluti,

Claire Chiaruzzi, Educatore Cinofilo SIUA e Operatrice in ZooantropologiaApplicata
Deborah Fratucello, Educatore Cinofilo CSEN & Medico Veterinario
Alessandra Mattaliano, Educatore Cinofilo CSEN
Paola Torri, Educatore Cinofilo CSEN
Laura Mai Educatore Cinofilo CSEN

Qui la firma di chi condivide e quindi spedisce la lettera

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Benvenuta pettorina

 

Amarli non passa mai di moda.


Amarli non passa mai di moda

 

Ciak….si tira!!


Cosa si nasconde dietro un “semplice” guinzaglio? Perché i nostri cani sono tutti dei “tiratori scelti”? Il problema del “tiro alla fune” si può risolvere?

Articolo Animalinforma

Vi siete mai chiesti perché, nonostante le migliori intenzioni, le tranquille passeggiate  in compagnia del vostro cane rimangono spesso un sogno irrealizzabile? Parecchi cani durante il giretto tirano fino quasi ad asfissiarsi, oppure mordono e scuotono il guinzaglio, si agitano, si lanciano contro altri cani, abbaiano, diventano, in una parola, ingestibili.

Il loro bagaglio sensoriale è diverso dal nostro pertanto per capirne i comportamenti bisogna cercare di osservare le cose dal loro punto di vista, di naso e di orecchie.
Prendiamo il fiuto, ad esempio: annusare gli è indispensabile per rendersi conto di cosa li circonda ed è una vera e propria esigenza impostagli da Madre Natura, non è che si divertono a tirare come pazzi! Vietare loro di fiutare, sarebbe come costringere noi ad uscire con gli occhi bendati…

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Anche con i cani la prevaricazione non paga.


Fate una prova: quando guardate la trasmissione immaginate di essere al posto del cane!! Cosa capite, cosa provate, cosa imparate? La paura, ecco cosa imparate.

Fate una prova: quando guardate la trasmissione immaginate di essere al posto del cane!! Cosa capite, cosa provate, cosa imparate? PAURA!!

Continuano gli avvertimenti da parte degli esperti del settore cinofilo, me compresa, a chi, da profano, si avvicina, apprezza ed adotta le metodologie praticate da Cesar Millan.

I commenti al mio precedente post ed all’articolo apparso su Varese News (ai quali ho ritenuto di dover rispondere), evidenziano un’opinione pubblica divisa in due. La parte che apprezza il personaggio sembra essere “abbagliata” dalla sua figura, dalle sue origini e dal percorso intrapreso per scalare la vetta del successo. Oggi, per questi lettori, Millan è un uomo “arrivato”, un uomo che dal niente ha costruito un impero e, per questo, da stimare.

Personalmente penso che quanto ci viene mostrato non sia sufficiente per mettere su un piedistallo una persona. Abbiamo vari esempi di “bufale” umane: Mamma Ebe, che sotto mentite spoglie di santona e guaritrice ha approfittato di ingenuità e debolezze e Vanna Marchi, altro personaggio “in vista” che ha costruito il suo impero sulla sfortuna e il dolore dei sui simili. Queste donne vendevano fumo (e sfiga) e noi, comprandolo, abbiamo contribuito al loro successo e al loro arricchimento.

Non sempre la facciata rispettabile che ci viene proposta corrisponde al vero. Ne abbiamo esempi tutti i giorni: a partire dai personaggi pubblici per arrivare ai vicini di casa e a volte anche ai familiari.

In questo post  trovate vari link che potranno servire per approfondire l’argomento Millan. E’ interessante conoscere anche l’opinione di grandi Associazioni come Asetra e CSEN che si adoperano da anni per tutelare la relazione tra uomo e animale,  cosa che non fa certo il “Dog Whisperer” (nome  “fregato” a Monty Roberts – tanto per rimanere in tema di etica e moralità).

Altro ancora sul Corriere della sera 13.11.09

 

Sbadiglio autunnale


sbadiglio autunnaleLa mia Lola immersa nei colori autunnali. Il suo sbadiglio, dopo il quindicesimo scatto, mi ha chiaramente fatto capire che era stufa di fare la modella.

 

Gli manca la parola….


Certo che gli manca la parola… tagliando code e orecchie li priviamo di importanti e fondamentali strumenti di comunicazione. E’ come se ci recidessero le corde vocali e le braccia.

disegno tratto dal sito www.anisn.it

disegno tratto dal sito www.anisn.it

Di seguito riporto “pari pari” l’articolo comparso sul quotidiano La Zampa.it

Evidenzio dei punti fondamentali per la comprensione del linguaggio canino.

CODE MOZZATE AI CANI, L’ITALIA SFIDA L’EUROPA

Al voto il permesso di tagliarla per motivi estetici. Rivolta degli animalisti: tortura dannosa e inutile
ANTONELLA MARIOTTI
TORINO
Per migliorare la razza sarebbero da tagliare al padrone…». È uno dei messaggi che compare nelle centinaia di forum animalisti che, ieri sera, aspettavano l’esito della discussione alla Camera sull’emendamento Stefani e Contento alla legge di ratifica sulla Convenzione di Strasburgo, che reintroduce l’amputazione della coda e delle orecchie in alcune razze di cani. «Un clamoroso autogol, dopo i passi avanti con le ordinanze della Martini sugli animali». La prima a scagliarsi contro le mutilazioni è l’Enpa, con il suo direttore scientifico e veterinario Ilaria Ferri: «È una pratica richiesta da cacciatori e commercianti. Secondo i cacciatori, i cani di alcune razze che nascono con la coda lunga possono farsi male nei boschi. Quindi vuol dire che la caccia è una pratica pericolosa anche per i cani. E allora perché praticarla? Poi ci sono le esigenze dei commercianti».

In questo caso, però, la smentita arriva dal presidente dell’ordine dei veterinari di Torino, Cesare Pierbattisti. «Ormai in tutti gli standard delle mostre canine non vengono ammessi esemplari con la coda o le orecchie tagliate. In Inghilterra, che è uno dei Paesi più garantisti, la coda può essere tagliata solo nei primi otto giorni di vita del cucciolo». È stata l’Europa, comunque, a dire no alle amputazioni – spesso molto dolorose – delle estremità dei cani, e alle direttive europee si è subito allineata la Federazione cinofila internazionale. «Non si capisce perché reintrodurre questa pratica – aggiunge Pierbattisti – perché così gli animali non potranno più partecipare alle mostre canine».

E accanto all’aspetto utilitaristico c’è quello più autentico. Per i cani – spiegano i veterinari – coda e orecchie sono come per noi le parole e i gesti. Le orecchie dritte indicano uno stato di allerta e quindi una posizione di difesa o di attacco. «È come se a un uomo tagliassero le mani. L’animale con le orecchie mozzate sarà sempre in difficoltà con i propri simili e non verrà mai accettato tranquillamente: i suoi simili ne avranno sempre paura». Lo spiega Roberto Marchesini, zooantropologo, si occupa da anni di comportamento animale e della relazione animale-uomo. Conosciuto dalle associazioni animaliste, si batte da anni per una buona «convivenza» tra cittadini proprietari di animali e non. Nella sua famiglia vive «Maya», una rottweiler che, naturalmente, conserva tutta intera la sua coda. Ma sono proprio le orecchie il nocciolo del problema. «Il loro taglio – sottolinea – stravolge la mimica del cane: avrà sempre un aspetto aggressivo e, non appena lo vedono gli altri cani, è inevitabile che comincino ad abbaiare e a innervosirsi».

La comunicazione del cane – conclude Marchesini – è sempre «una comunicazione di calma»: «E’ un animale che cerca sempre la relazione. Soffre quindi il rifiuto dei simili e, poi, c’è la questione della sofferenza fisica: il taglio delle orecchie è doloroso e per la coda c’è, come per gli esseri umani, la sensazione dell’arto fantasma. Sono sbigottito dal livello di ignoranza che c’è in tema di animali».

 

UNO STRANO MODO DI AMARE I CANI


CESAR MILLAN VANIFICA IL NOSTRO LAVORO

Cesar Millan

gesto "cafoniano" a parte, guardate l'espressione del cane. Credetemi...vorrebbe essere da tutt'altra parte!!

Da qualche settimana va in onda su Sky, più precisamente su  National Geo Wild, il programma di questo “signore”. Dog Whisperer è il titolo della serie che vanifica il duro lavoro degli ultimi 20 anni portato avanti da educatori, istruttori, veterinari comportamentalisti e altre categorie che si battono per diffondere invece una cultura cinofila basata sulla conoscenza e valorizzazione del cane. I metodi utilizzati in questa trasmissione sono altamente coercitivi e pericolosi sia per l’uomo che per il cane che viene considerato come un robot, privo di emozioni, di cervello, incapace di pensare e viene terrorizzato. Questa serie è deleteria per tutti, compresi i bambini sui quali può influire negativamente.

Personalmente mi sto attivando in varie direzioni per far cessare ‘sto schifo e so che altri colleghi stanno facendo lo stesso.

Aiutateci anche voi, scrivete, telefonate alle varie associazioni – ENPA, LAV, AIDAA, OIPA e altre ancora. Scrivete anche all’Onorevole Francesca Martini, alla Gelmini (si tratta di istruzione), al Dipartimento per le Comunicazioni. Insomma…veramente “NON STIAMO A GUARDARE”

Ce lo chiedono i nostri cani: le riprese  parlano chiaro. Le loro espressioni, le loro posture, i loro segnali per noi del settore sono chiari, forti. I cani hanno paura, sono a disagio, gli si usa violenza. Facciamolo smettere!!