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Panariello: dalla parte dei cani.


Panariello: “BISOGNEREBBE FARE UN ESAME A CHIUNQUE COMPRI UN CANE”

panariello con Crusca e Zeus«L’iniziativa del patentino non mi convince molto»
LUCA DONDONI
ROMA
Giorgio Panariello è un grande sostenitore dei diritti degli animali. Che cosa pensa del patentino?
«Questa iniziativa non mi convince molto. Prima di parlare di cani aggressivi bisognerebbe educare i padroni: quindi bisognerebbe varare una legge che obblighi gli uomini ad ottenere un certificato di idoneità».

E quindi?
«Ovviamente è un paradosso. Ma insisto sul fatto che non esistono cani cattivi ma cattivi padroni. Dipende tutto da come si educa un cane e da come lo si aiuta a smorzare l’innata aggressività scatenata a volte da un forte senso del territorio. Da proprietario di due pastori tedeschi e un meticcio dico che la prima cosa da fare è di frequentare dei corsi per imparare a gestire il proprio cane».

Il patentino è indispensabile?
«Sono certo che la cosa migliore, lo ribadisco, sia che noi umani ci si doti di un certificato di idoneità che certifichi la nostra capacità di gestire un cane. Il resto sono solo chiacchiere».

Fonte: La zampa.it

Per molti versi condivido il pensiero di Panariello. Far fare un esame a chiunque desideri avere con se un cane potrebbe essere un deterrente  per le adozioni e, effettivamente, è un paradosso. E’ assolutamente vero che il comportamento del cane dipende principalmente dal comportamento dell’uomo. Frequentare dei corsi che forniscono al prioprietario tutte le informazioni per conoscere il cane a fondo per gestirlo in modo adeguato, rispettandolo,  potrebbe essere la soluzione che permetterebbe di abbassare notevolmente il numero di aggressioni. Fra un decennio, non essendoci più padroni irresponsabili, il patentino potrebbe diventare superfluo; nel frattempo è obbligatorio per chi con il cane ha già una relazione compromessa e per questo un animale ingestibile. E’ utile per la prevenzione di comportamenti pericolosi e permette il recupero di cani coinvolti in episodi drammatici che, altrimenti, farebbero certamente una brutta fine. Personalemnte non mi piace la definizione di “patentino”. Il cane non è una macchina, non è una barca. A me trasmette la sensazione che si impari a guidare una cosa e, se anche voi avete la stessa impressione, questo non va a favore dei cani che sono invece un vero e proprio valore sociale. Avrei preferito un termine più coinvolgente, incentivante come ” riconoscimento”. Ma magari mi sbaglio….

 

Questione di questua.


marley a tavolaUno dei miei compiti di educatore cinofilo è quello di insegnare come gestire il cane quando si è riuniti a tavola. Richiedere cibo (questua) in questo particolare momento è una delle attività preferite dal nostro amico. Col tempo può diventare un comportamento sgradito, legato ad una mancanza di educazione fin dai primi mesi di vita. Quando il cucciolo arriva a casa, in linea di massima gli è tutto permesso, ci si fa intenerire dal suo sguardo irresistibile  ed è quasi sempre certo che gli si allunghi il boccone. Bisogna considerare però il valore che questo gesto assume per il cane: per lui vuol dire condividere il cibo o lo interpreta come una cessione della preda a suo favore.  Questo gli da la percezione di essere il soggetto più capace ed esperto del branco, ruolo che invece  sarebbe bene non gli competesse. Se il cane cresce con questa convinzione potrebbero insorgere problemi e la sua gestione diventare difficile.
Bisogna fare quindi attenzione a come ci si pone nei suoi confronti. Per questo è importante imparare a comunicare nel modo giusto. Non occorre punire, urlare, imporre, anzi queste sono soluzioni da non adottare perché non sono capite e incrinano il rapporto. E’ invece importante mettersi dalla sua parte e imparare cosa lui percepisce dei nostri comportamenti. Un semplice e simpatico gesto come quello di fargli assaggiare qualche leccornia da tavola, assume per lui significati completamente diversi dai nostri. Sarebbe utile scoprire qualche piccola strategia, qualche gioco simpatico e veloce, per comunicare in modo semplice ma efficace chi ha il compito di gestire tutte le attività all’interno del branco al quale appartiene. Divertimento assicurato per entrambe le parti

 

Presentato Archimede, spot e cortometraggio contro l’abbandono.


Alla presenza del Sottosegretario del Ministero della Sanità, on. Francesca Martini, è stato presentato questa mattina a Milano lo spot antiabbandono “Archimede”, che sarà proiettato in 200 sale cinematografiche e negli Autogrill.

Le associazioni animaliste Gaia, Oipa, Lega del Cane e Freccia 45, con Crackartoons Studios (che ha realizzato il video da un’idea del regista Andrea Dalla Zanna), e il Ministero, che ha concesso il patrocinio, scendono in campo con uno spot e un cortometraggio choccanti, che si concludono con un incidente stradale e con l’autista morente, che ha appena “mollato” il suo cane, che chiede al quattrozampe: “non mi abbandonare”. Ribaltando, da una macchina ribaltata, l’ottica dell’abbandono.

“100.000 animali abbandonati ogni anno. 45.000 incidenti stradali causati da animali vaganti in dieci anni, con 4000 feriti e 200 morti solo sulla rete autostradale. Sono solo alcuni numeri dell’abbandono estivo” ha commentato Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente. “Vogliamo fermare questo orrore con uno spot che arriva allo stomaco”.

archimede“L’abbandono è un reato da codice penale”, ha sottolineato l’on Martini, “punito con l’arresto e con ammende da 1.000 a 10.000 euro. Siamo con le associazioni nella lotta alla prevenzione di questo orribile reato”.

Lo spot, verrà proiettato in oltre 200 sale cinematografiche di tutta Italia e in 
17 locali Autogrill delle aree di sosta sulle tangenziali Est, Ovest e Nord di Milano e in tutte le aree di sosta della prima tratta dell’autostrada A7 Milano-Genova.

(Fonte: Gaiaitalia)

 

Cani, c’è chi pensa anche senza parole


Mirto I «quattrozampe» possiedono concetti simili ai nostri: una prova è la capacità di interpretare il linguaggio dei segni
ANGELO TARTARINI*

Robert Benchley, un noto umorista e scrittore americano, un giorno scrisse: «Ho conosciuto molti cani, soprattutto cuccioli, che manifestavano reazioni mentali anche stupide, ma quasi quanto quelle umane».

Come sappiamo, i cani manifestano affetto e molte possibilità interattive con l’uomo. Jack London le ha descritte superbamente. Se ne sono accorti anche alcuni psicologi, i quali, in alcuni casi, li utilizzano a scopi terapeutici con la «Pet therapy». Più di un secolo fa uscì un libro dal titolo «Animal Intelligence». Nonostante i tempi non fossero ancora maturi per affrontare un argomento come questo, l’autore, George Romanes, disse che gli animali potevano possedere livelli di coscienza elevati. Lo fece esprimendosi in termini di «coscienza». Si trattò di una vera rivoluzione.

Oggi diremmo che tutti i cani sono in grado di ragionare, analizzare fatti e problemi, di pianificare e comunicare con altri cani e anche con l’uomo. Diremmo anche che i cani, ….

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Una scampagnata? No, una lezione sul richiamo!


Cleo

Elena ha un problema: la sua golden Cleo, quando gioca con la sua simile Michelle, non ne vuol sentire di tornare. Stabilisco di fare prima un po’ di incontri a casa per valorizzare il rapporto tra loro e decido di tenere per ultimo “l’incontro decisivo”. Naturalmente, quando arriva il fatidico giorno c’è un tempo da lupi (guardacaso). Rimandiamo di una settimana e questa volta, nell’ora che precede il crepuscolo, splende ancora un sole caldissimo. Cleo è bella carica, Elena pure e io non sono da meno. Ci accompagna anche la mamma di Elena che ha assistito e partecipato attivamente a tutte le lezioni, già orgogliosissima dei risultati (a dire il vero è orgogliosissima di Cleo. Punto). Arrivate al “solito posto” incomincio a verificare se Elena, in queste settimane di lavoro insieme,  ha guadagnato punti. Tutto ok. Leiirrefrenabili chiama e Cleo torna. Più volte e Cleo torna sempre. Bene! Ma… arriva Michelle,  una meravigliosa cagnolina allegra, giocosa, vivace,  nello stesso tempo dolce e delicata con noi umani. Con lei la storia è diversa. Inizia un gioco irrefrenabile: salti, assalti, capriole, ruzzoloni, rincorse…. Elena mi dice “hai visto, te lo avevo detto…” In effetti Cleo è diventata sorda. Non esiste più niente, solo Michelle. Ma… Chiedo ad Elena di giocare a nascondino. Io, la nonna e Massimo, il papà di Michelle, facciamo finta di niente. E anche i cani fanno finta di niente; continuano il loro incessante gioco. A distanza consiglio qualche piccolo trucchetto che ritengo utile per loro. Finalmente Cleo si accorge che manca qualcuno, qualcuno di importante, ma veramente importante. E no, dov’è? Incomincia a Michellecercare, fiuta il terreno, fiuta l’aria sempre più freneticamente; Michelle la segue ma Cleo non ha più tempo per lei. Elena viene trovata: baci abbracci e leccate. Faccio ripetere il gioco più volte: man mano Cleo torna sempre più velocemente. Elena quasi non ci crede. la nonna è orgogliosissima, io anche; Massimo non si pronuncia ma credo sia bene impressionato. Il mio lavoro con loro si è concluso con questo bellissimo incontro. In queste settimane di corso Elena è stata bravissima: giocando con Cleo in modo mirato, è riuscita a rendersi interessante e indispensabile ma, cosa più importante, ha imparando a conoscere profondamente il suo cane, le sue esigenze e il suo linguaggio. Questo consentirà ad entrambe di avere un rapporto sereno, privo di inutili arrabbiature.  Contenta di quanto abbiamo costruito insieme, le saluto baciandole – quadrupedi comprese – certa che non ci lasceremo la conoscenza alle spalle.

 

Al tuo cane piace la museruola?


La museruola dovrebbe far parte del bagaglio dei nostri cani, anche se il suo uso può sembrare spiacevole e spesso superfluo.
Saperla utilizzare correttamente permette sia a noi che al nostro amico di gestire serenamente eventuali situazioni inaspettate. Inoltre il marzo scorso è entrata in vigore l’Ordinanza Martini che prevede l’obbligo di applicarla in caso di potenziale pericolo. E’ utile quindi insegnare al nostro cane a portarla piacevolmente.

Va detto che per il cane la museruola è un oggetto etologicamente ingiustificabile e inaccettabile: è coercitivo, impedisce una corretta comunicazione e socializzazione e, se usata male, ne ostacola anche la respirazione mettendone a rischio la salute (*).

museruolaCome far accettare al nostro amico questo “strumento di tortura” ?
Lo si può abituare a patto che gli venga proposto sotto forma di gioco.
L’apprendimento deve essere fatto in modo lento e graduale, gratificando l’animale ogni volta con un premio in cibo. Utilizziamo una museruola a gabbia (come quella nella foto): attraverso le sbarrette potremo far passare i premietti. All’inizio, per più volte, gli faremo  vedere la museruola e gli daremo subito un premio, successivamente metteremo dei bocconcini al suo interno e glieli faremo mangiare (in questo modo incomincerà a mettervi spontaneamente dentro l muso). In seguito gliela metteremo senza legarla, gliela toglieremo e lo premieremo, poi la allacceremo, la toglieremo immediatamente e lo premieremo e via così fino a farla indossare per qualche minuto, dando qualche bocconcino attraverso le sbarrette.  Inizieremo a fargliela portare prima in casa, poi fuori e in tutte le situazioni possibili. Non abbiate fretta di raggiungere il risultato, basta poco per far fare al cane delle associazioni negative, pertanto prendetela con calma. Ogni soggetto è diverso dall’altro quindi non si può stimare un periodo esatto per abituarlo: comunque preventivate come minimo 15 giorni dedicandovi dei momenti quotidianamente.
Più l’apprendimento è graduale più verrà consolidato nel tempo e accettato tranquillamente perché vissuto come un gioco.

Per un cucciolo sarà più semplice farvi l’abitudine perché non avrà avuto esperienze negative legate a questo strumento (ricordate che per esperienze negative si intendono anche la voce e gli atteggiamenti minacciosi del proprietario). Per il cane adulto l’apprendimento può essere più difficoltoso se in precedenza l’approccio è stato fatto con atteggiamenti punitivi. In questo caso è bene rivolgersi ad un educatore che sappia consigliarvi il percorso giusto per “riappacificarlo” con lo strumento. Anche nel caso di soggetti con problematiche comportamentali è bene farsi seguire da un esperto del settore

Nei soggetti anziani, con problemi cardiaci o respiratori, l’uso della museruola potrebbe essere pericoloso (*). Chiedete al veterinario di fiducia e in caso di controindicazioni lasciate perdere: la salute del cane viene prima di tutto: non tenerne conto è una forma di maltrattamento.

Parole d’ordine: associazioni positive, gradualità, gioco, gentilezza, piacevolezza e il nostro cane, appena vedrà la museruola scodinzolerà come quando vede il guinzaglio.

(*) informazioni tratte da un’intervista rilasciata dal Dr. Raimondo Colangeli

 

Pensieri di personaggi famosi


Se al vostro cane non piace una persona, probabilmente non piace neanke a voi. (Anonimo)

Se al vostro cane non piace una persona, probabilmente non piace neanche a voi. (Anonimo)

"Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie." (Immanuel Kant)

“Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie.” (Immanuel Kant)
ogni conoscenza, la totalità di ogni domanda e di ogni risposta, è contenuta nel cane" (Franz Kafka)

"Ogni conoscenza, la totalità di ogni domanda e di ogni risposta, è contenuta nel cane" (Franz Kafka)

"Di tutti i crimini neri che l'uomo commette  contro Dio ed il Creato, la vivisezione è il più nero" ( Mahatma Gandhi)

"Di tutti i crimini neri che l'uomo commette contro Dio ed il Creato, la vivisezione è il più nero" ( Mahatma Gandhi)

Il cane e' la virtu' che, non potendo farsi uomo, s'e' fatta bestia. (V. Hugo)

Il cane e' la virtu' che, non potendo farsi uomo, s'e' fatta bestia. (V. Hugo)

Gli animali sono miei amici...e io non mangio i miei amici."  (George Bernard Shaw)

"Gli animali sono miei amici...e io non mangio i miei amici." (George Bernard Shaw)

 

Con gli occhi di Argo


“Cambio casa!”

Oggi sono venuti a prendermi i mie nuovi proprietari. Hanno guardato i miei scegli mefratelli, me e sono rimasti li indecisi su chi scegliere. Io li ho aiutati andando loro incontro e salutandoli gioiosamente. Li ho chiamati con il mio famoso “abbaio festoso” ed hanno subito capito, mi hanno preso in braccio e scelto, credo che andremo d’accordo e che non ci vorrà molto a spiegargli come ci si comporta e sicuramente impareranno velocemente. Quanta gente intorno a me! Sono quattro e tutti mi accarezzano e mi parlano. Sarà necessario insegnarli il mio linguaggio, altrimenti non riusciremo a capirci. Quando li avrò conosciuti di più ve li presenterò. Credo sia arrivato il momento dei saluti. Finalmente conoscerò la mia nuova casa….. Mi stanno portando verso una strana gabbia dove tutti entrano e si mettono seduti… Quale sarà il mio posto? Il portabagagli? Il sedile posteriore? Una scatola? Le braccia di uno di loro? Sono stato fortunato, mi trovo in braccio…

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Rizhiukha: il cane che usa i soldi


Il cane che usa i soldiUdite Udite ! Un cane randagio ha imparato a riconoscere e ad usare i soldi per comprarsi il cibo. E’ successo in Ucraina, e più esattamente a Kharkov.
Secondo quanto riferisce il quotidiano Komsomolskaia Prava, questo eccezionale quattrozampe è diventato cliente fisso di un negozio di alimentari dove per oltre un anno gli veniva offerto qualche pezzo di pane.
Un giorno un cliente del negozio per scherzo gli ha dato una grivnia, una banconota ucraina, e a questo punto il cane si è precipitato al reparto salumi, ricevendo in cambio delle fette di salame. Tutto questo viene raccontato con orgoglio da Irina, la commessa del negozio.
Ma la storia del nostro eroe non finisce qui, da quel giorno molti clienti regalano una banconota per ammirare le prodezze del cane che ormai ha delle preferenze e pretende la scelta tra salsicce, salami e cosce di pollo.
Il nome del cliente a quattrozampe è Rizhiukha, che significa “pelo rosso” ed è diventato una vera e propria attrazione per il negozio ma anche una fonte di incasso: la sua presenza e la sua spesa rendono dalle 10 alle 30 grivnie al giorno.
Si può veramente dire: si guadagna la pagnotta. E’ tutto

Fonte della notizia: ProntoFido

 

Una guida per bambini (e non).


Il cane comunica con la coda, le orecchie, lo sguardo, la postura e i vocalizzi. Con ogni suo gesto esprime qualcosa. Non conosce il significato delle parole e può interpretare i gesti e il comportamento dei bambini in modo diverso. Ecco alcuni semplici consigli, elaborati dal ministero della Salute, rivolti ai bambini per imparare a comunicare con il cane e per diventare amici. Il cane regalerà così affetto e gioia.
Rispettami, parlami in modo calmo, lasciati annusare, accarezzami dolcemente. Non tirarmi la coda o le orecchie
Non disturbarmi mentre sto mangiando, quando sono legato o quando sono con i miei cuccioli. Ricorda che quando sono nella macchina del mio proprietario, non voglio che nessuno si avvicini!
Evita di guardarmi dritto negli occhi se non mi conosci perché potrei sentirmi minacciato e reagire in modo scortese
Se mi sto azzuffando con altri cani non provare a separarci, ce la sbrighiamo da soli!!!
Chiedi il permesso al mio proprietario prima di accarezzarmi
Se voglio un oggetto che hai in mano (gioco, biscotti, etc.), lascialo. Resta immobile ed attendi che mi allontani
Prima di accarezzarmi, chiamami con il mio nome; se non mi avvicino lasciami in pace, ho altro per la testa
Quando ringhio o mostro i denti nel momento in cui mi accarezzi, sarà meglio per te che avverti un adulto. Ma soprattutto non disturbarmi e allontanati con calma senza correre
Quando corro verso di te fermati anche se sei spaventato, porta le braccia lungo il corpo e guarda per aria rimanendo in silenzio, altrimenti mi verrà voglia di rincorrerti