Ciak….si tira!!


Cosa si nasconde dietro un “semplice” guinzaglio? Perché i nostri cani sono tutti dei “tiratori scelti”? Il problema del “tiro alla fune” si può risolvere?

Articolo Animalinforma

Vi siete mai chiesti perché, nonostante le migliori intenzioni, le tranquille passeggiate  in compagnia del vostro cane rimangono spesso un sogno irrealizzabile? Parecchi cani durante il giretto tirano fino quasi ad asfissiarsi, oppure mordono e scuotono il guinzaglio, si agitano, si lanciano contro altri cani, abbaiano, diventano, in una parola, ingestibili.

Il loro bagaglio sensoriale è diverso dal nostro pertanto per capirne i comportamenti bisogna cercare di osservare le cose dal loro punto di vista, di naso e di orecchie.
Prendiamo il fiuto, ad esempio: annusare gli è indispensabile per rendersi conto di cosa li circonda ed è una vera e propria esigenza impostagli da Madre Natura, non è che si divertono a tirare come pazzi! Vietare loro di fiutare, sarebbe come costringere noi ad uscire con gli occhi bendati…

Provate ad abbassarvi mettendovi con gli occhi all’altezza della loro testa e immaginate il contesto di una passeggiata: un susseguirsi di incontri con persone, biciclette, passeggini, bimbi a volte scalmanati e…altri cani;  aggiungete i tantissimi rumori che provengono da ogni direzione. È un casino! In più, pensate di avere qualcosa che vi trattiene (il guinzaglio), che vi incolla dove siete e vi impedisce di controllare chi o cosa si sta avvicinando. Non sapete perché ma siete immobilizzati. Possono capitarvi tre cose: se siete dei soggetti timorosi entrate in ansia, se siete irascibili diventate aggressivi e se siete equilibrati un certo nervosismo vi viene comunque; non state sicuramente vivendo un’esperienza rilassante.
Il guinzaglio, inoltre, impedisce e limita i movimenti e li priva della possibilità di comunicare correttamente. Camminando al nostro fianco, senza potersi allontanare, sono costretti ad  approcci frontali che inducono ad interpretare l’atteggiamento degli altri cani come una minaccia. Per questo gli incontri spesso diventano confronti. Nella nostra società il guinzaglio è uno strumento indispensabile e obbligatorio per legge ma per i nostri cani equivale ad una camicia di forza.
Valutate un altro fattore: il vostro cane è un lupacchiotto travestito, con un istinto predatorio sempre latente, pronto a svegliarsi ad ogni stimolo che lo evochi. Uno di questi è il movimento veloce di cose e persone. Secondo voi quante potenziali prede si “puntano” durante una passeggiata?

Detto questo, che cosa si può fare per migliorare le passeggiate insieme e risolvere il problema del tiro al guinzaglio?
Dato che anche questo è un percorso educativo, servono tempo, pazienza, comprensione e gradualità.
La costruzione di una corretta relazione è indispensabile per ottenere un buon risultato: rendetevi piacevoli ed interessanti, imparate insieme come ricoprire i rispettivi ruoli e come trasmettergli sicurezza. Il vostro cane deve ritenervi una guida affidabile.
Imparate a comunicare con il vostro amico acquisendo un po’ del linguaggio canino. Scoprite i suoi segnali. Questo vi consentirà di gestire al meglio i suoi comportamenti e prevenire situazioni pericolose o indesiderate.
Non arrabbiatevi MAI. Ricordate che percepisce i nostri stati emozionali quindi cercate di trasmettere tranquillità, non ansia e nervosismo.
Evitate punizioni. Il cane non sa di compiere azioni sbagliate. Gridando, picchiando e strattonando lo spaventate inutilmente e compromettete il rapporto, creandogli ulteriore disagio e correte il rischio di provocare danni alle strutture del collo ed alla colonna vertebrale. Provate a fare un esperimento: indossate il collare e fatevi strattonare con la stessa forza usata su di lui…  poi mi raccontate come state. Non usate collari a strozzo, semistrozzo, di catena o di cuoio; vanno meglio i collari in nylon. Le pettorine sono la soluzione ottimale perché salvaguardano dai danni sopra descritti e permettono maggiore libertà di comunicazione.

Nelle pratiche addestrative si parla di insegnare al cane a non tirare al guinzaglio. Personalmente ritengo che sia il proprietario/conduttore a dover imparare come gestirlo in questo frangente. Il guinzaglio gli parla di voi! Cambiate la visione che avete di questo oggetto; non più un mezzo per non farlo scappare, trattenerlo e imporgli la direzione, bensì uno strumento dolce per comunicare con lui e trasmettergli sicurezza. Quest’ottica permette di raggiungere ottimi risultati attraverso un percorso divertente e rilassante, sia che si tratti di cuccioli o soggetti adulti.

Sappiate che il cane più tira, più percepisce che questa azione gli consente di andare avanti. A confermaglielo ci pensa il proprietario che, fin da quando è cucciolo, divertito dai tentativi di traino della sua tenera palla di pelo, lo asseconda aumentando il passo. Se invece vi bloccate quanto il guinzaglio è teso e procedete quando è lento gli comunicate che se vi traina non va da nessuna parte La mossa vincente è premiare le azioni giuste e assolutamente ignorare quelle non volute, tutto arricchito con bocconcini e coccole opportunamente elargiti.
Quando lo portate fuori non andate subito in posti affollati e caotici dove le distrazioni sono molte; incominciate da luoghi tranquilli, possibilmente spaziosi. In mancanza di questa possibilità uscite in orari “non di punta”: mattino presto o sera.
Anche se avete un giardino, almeno una volta al giorno, consentite al vostro amico di esplorare un territorio diverso dal suo, dove possa fare incontri diversificati così da arricchire il suo bagaglio esperienziale, molto importante per ottenere un buon risultato.

La razza, l’ambiente abitativo, l’età del cane e del proprietario, sono tutti fattori che concorrono a cambiare gli strumenti, i modi e i tempi di applicazione del metodo. Fatevi aiutare da un educatore cinofilo: sarà suo compito non generalizzare ma trovare la “formula” più adatta per ogni singolo binomio.

Fare una passeggiata insieme deve essere un’esperienza piacevole e stimolante per entrambi. Per lui si spalanca un mondo di aspettative: non deludetele ma valorizzate questo momento, speciale per entrambi.

pubblicato su Animalinforma n° 4 – Novembre 09


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