Articoli con tag ‘maltrattamento’

Pepper


pipirasSiamo tutti rimasti sconvolti dalla vicenda di Pepper (Pipiras), lo sventurato  cagnolino buttato da un ponte dal ventiduenne lituano  Svajunas Beniukas che si è fatto filmare da delinquenti come lui mentre metteva in atto l’atrocità.  Sono stata assalita da rabbia, incredulità,  amarezza, sfinimento, impotenza: firmare una petizione non è bastato a rinfrancarmi. Non ho voluto nemmeno pubblicare l’agghiacciante notizia sul blog: a che pro? Era già  stata largamente diffusa come pure il video allucinante.

Ieri mi è arrivata una mail da parte di  “chiliamacisegua” che pubblico  esattamente come ricevuta. Personalmente ritengo che la pena sia comunque esigua rispetto all’efferatezza del gesto ma meglio che niente… La speranza è che questi delitti rimangano sempre meno impuniti.

PEPPER…RISPOSTA DEL SEGRETARIO AMBASCIATA D’ITALIA IN LITUANIA
Renato Quartarone (renato.quartarone@esteri.it)
Inviato: giovedì 26 novembre 2009 9.16.32
A:
Gentili Signori,
abbiamo ricevuto le vostre e-mail di protesta ed indignazione per la gratuita crudeltà di cui è stato vittima il cane Pipiras. La vicenda è talmente incredibile da non meritare alcun ulteriore commento.
Per Vostra opportuna informazione, Vi trascrivo qui di seguito la notizia apparsa sui principali quotidiani lituani, di cui abbiamo provveduto ad effettuare un traduzione in lingua italiana.

Vilnius, 23 novembre 2009

“”L’assassino del cagnolino Pipiras mandato dietro le sbarre
S.B., il 22enne abitante di Seredzius, il quale da un ponte nella provincia di Kaunas ha buttato giù il cagnolino Pipiras è stato mandato dietro le sbarre. Il tribunale del distretto di Kaunas, lunedi scorso, ha condannato S.B. a otto mesi di reclusione; in più gli è stata aggiunta una condanna precedente non scontata – 10 giorni di reclusione. Il tribunale ha considerato il fatto che l’imputato si è pentito per il fatto compiuto, constatando altresì che il delitto è stato commesso in stato di ebrezza alcolica (il che, per la legge lituana, è una circostanza aggravante – NdR).Il Procuratore (il Pubblico Ministero, nell’ordinamento italiano- NdR) aveva chiesto per S.B.una condanna leggermente superiore a quella inflitta – 10 mesi e 10 giorni di reclusione – per “efferata crudeltà verso gli animali”. Il cagnolino, gravemente ferito, è inizialmente sopravvissuto per qualche giorno, ma domenica scorsa il suo cuore si è fermato.”"”

Paulius Garkauskas, Rafael Achmedov

Nella speranza che simili assurdi episodi non abbiano più a verificarsi – nè in Lituania, nè altrove – Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Renato Quartarone
Primo Segretario
Ambasciata d’Italia
Vytauto, 1 Vilnius – LT

 

In cella chi uccide cani e gatti, multe per le mutilazioni


Fonte: ultimenotizie.tv
giovedì, 26 novembre, 2009, 12:04

Meno male...ogni tanto qualche soddisfazione!!

Meno male...ogni tanto qualche soddisfazione!!

Deputati d’amore e d’accordo, ieri, per il primo sì al provvedimento di tutela dei cani e dei gatti di casa. Alla Comunità europea che chiede all’Italia di ratificare la convenzione per la protezione degli animali da compagnia, Montecitorio ha risposto quasi all’unanimità: 466 sì, un no e sei astenuti. Ora il disegno di legge passa al Senato per la discussione e la votazione. E se verrà approvato, chi uccide un animale da compagnia rischierà da tre a diciotto mesi di carcere anche se ha commesso l’atto senza crudeltà, aggravante che era invece necessaria – con le leggi vigenti – per rischiare la galera. Con la ratifica Ue, potrà essere condannato chiunque provochi, senza necessità, la morte di un animale. E sarà anche vietato compiere mutilazioni per estetica o per qualsiasi altra ragione che non sia terapeutica (e stabilita da un regolamento del ministero della Salute), per esempio tagliare la coda o le orecchie, come avviene nel caso di alcuni cani da caccia. Rischia la galera da tre a quindici mesi ed una multa da tre a 18mila euro anche chi verrà scoperto a maltrattare gli animali da compagnia. Con una aggravante per chi fa traffico illecito di cani da combattimento. Cioè chi porta in Italia cani senza certificazioni sanitarie e chip di identificazione allo scopo di farli combattere per il giro delle scommesse clandestine. Soprattutto se sono cuccioli di età inferiore alle dodici settimane. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, ieri, ha auspicato un’approvazione entro Natale. di Stefania Cigarini

 

Anche con i cani la prevaricazione non paga.


Fate una prova: quando guardate la trasmissione immaginate di essere al posto del cane!! Cosa capite, cosa provate, cosa imparate? La paura, ecco cosa imparate.

Fate una prova: quando guardate la trasmissione immaginate di essere al posto del cane!! Cosa capite, cosa provate, cosa imparate? PAURA!!

Continuano gli avvertimenti da parte degli esperti del settore cinofilo, me compresa, a chi, da profano, si avvicina, apprezza ed adotta le metodologie praticate da Cesar Millan.

I commenti al mio precedente post ed all’articolo apparso su Varese News (ai quali ho ritenuto di dover rispondere), evidenziano un’opinione pubblica divisa in due. La parte che apprezza il personaggio sembra essere “abbagliata” dalla sua figura, dalle sue origini e dal percorso intrapreso per scalare la vetta del successo. Oggi, per questi lettori, Millan è un uomo “arrivato”, un uomo che dal niente ha costruito un impero e, per questo, da stimare.

Personalmente penso che quanto ci viene mostrato non sia sufficiente per mettere su un piedistallo una persona. Abbiamo vari esempi di “bufale” umane: Mamma Ebe, che sotto mentite spoglie di santona e guaritrice ha approfittato di ingenuità e debolezze e Vanna Marchi, altro personaggio “in vista” che ha costruito il suo impero sulla sfortuna e il dolore dei sui simili. Queste donne vendevano fumo (e sfiga) e noi, comprandolo, abbiamo contribuito al loro successo e al loro arricchimento.

Non sempre la facciata rispettabile che ci viene proposta corrisponde al vero. Ne abbiamo esempi tutti i giorni: a partire dai personaggi pubblici per arrivare ai vicini di casa e a volte anche ai familiari.

In questo post  trovate vari link che potranno servire per approfondire l’argomento Millan. E’ interessante conoscere anche l’opinione di grandi Associazioni come Asetra e CSEN che si adoperano da anni per tutelare la relazione tra uomo e animale,  cosa che non fa certo il “Dog Whisperer” (nome  “fregato” a Monty Roberts – tanto per rimanere in tema di etica e moralità).

Altro ancora sul Corriere della sera 13.11.09

 

Gli manca la parola….


Certo che gli manca la parola… tagliando code e orecchie li priviamo di importanti e fondamentali strumenti di comunicazione. E’ come se ci recidessero le corde vocali e le braccia.

disegno tratto dal sito www.anisn.it

disegno tratto dal sito www.anisn.it

Di seguito riporto “pari pari” l’articolo comparso sul quotidiano La Zampa.it

Evidenzio dei punti fondamentali per la comprensione del linguaggio canino.

CODE MOZZATE AI CANI, L’ITALIA SFIDA L’EUROPA

Al voto il permesso di tagliarla per motivi estetici. Rivolta degli animalisti: tortura dannosa e inutile
ANTONELLA MARIOTTI
TORINO
Per migliorare la razza sarebbero da tagliare al padrone…». È uno dei messaggi che compare nelle centinaia di forum animalisti che, ieri sera, aspettavano l’esito della discussione alla Camera sull’emendamento Stefani e Contento alla legge di ratifica sulla Convenzione di Strasburgo, che reintroduce l’amputazione della coda e delle orecchie in alcune razze di cani. «Un clamoroso autogol, dopo i passi avanti con le ordinanze della Martini sugli animali». La prima a scagliarsi contro le mutilazioni è l’Enpa, con il suo direttore scientifico e veterinario Ilaria Ferri: «È una pratica richiesta da cacciatori e commercianti. Secondo i cacciatori, i cani di alcune razze che nascono con la coda lunga possono farsi male nei boschi. Quindi vuol dire che la caccia è una pratica pericolosa anche per i cani. E allora perché praticarla? Poi ci sono le esigenze dei commercianti».

In questo caso, però, la smentita arriva dal presidente dell’ordine dei veterinari di Torino, Cesare Pierbattisti. «Ormai in tutti gli standard delle mostre canine non vengono ammessi esemplari con la coda o le orecchie tagliate. In Inghilterra, che è uno dei Paesi più garantisti, la coda può essere tagliata solo nei primi otto giorni di vita del cucciolo». È stata l’Europa, comunque, a dire no alle amputazioni – spesso molto dolorose – delle estremità dei cani, e alle direttive europee si è subito allineata la Federazione cinofila internazionale. «Non si capisce perché reintrodurre questa pratica – aggiunge Pierbattisti – perché così gli animali non potranno più partecipare alle mostre canine».

E accanto all’aspetto utilitaristico c’è quello più autentico. Per i cani – spiegano i veterinari – coda e orecchie sono come per noi le parole e i gesti. Le orecchie dritte indicano uno stato di allerta e quindi una posizione di difesa o di attacco. «È come se a un uomo tagliassero le mani. L’animale con le orecchie mozzate sarà sempre in difficoltà con i propri simili e non verrà mai accettato tranquillamente: i suoi simili ne avranno sempre paura». Lo spiega Roberto Marchesini, zooantropologo, si occupa da anni di comportamento animale e della relazione animale-uomo. Conosciuto dalle associazioni animaliste, si batte da anni per una buona «convivenza» tra cittadini proprietari di animali e non. Nella sua famiglia vive «Maya», una rottweiler che, naturalmente, conserva tutta intera la sua coda. Ma sono proprio le orecchie il nocciolo del problema. «Il loro taglio – sottolinea – stravolge la mimica del cane: avrà sempre un aspetto aggressivo e, non appena lo vedono gli altri cani, è inevitabile che comincino ad abbaiare e a innervosirsi».

La comunicazione del cane – conclude Marchesini – è sempre «una comunicazione di calma»: «E’ un animale che cerca sempre la relazione. Soffre quindi il rifiuto dei simili e, poi, c’è la questione della sofferenza fisica: il taglio delle orecchie è doloroso e per la coda c’è, come per gli esseri umani, la sensazione dell’arto fantasma. Sono sbigottito dal livello di ignoranza che c’è in tema di animali».

 

Ancora traffico illegale di cuccioli


cuccioli

TRAFICO ILLECITO DI CANI DALL’EST: 12 a giudizio tra commercianti, allevatori e veterinari

04 novembre 2009

(ANSA) – BOLOGNA, 4 NOV – 12 a giudizio per un traffico di cuccioli di cane da paesi dell’est Europa, pagati poche decine di euro e rivenduti in Italia con falsi documenti.

Lo ha deciso il Gup di Bologna. Le accuse vanno dal maltrattamento di animali, alla frode in commercio, truffa, associazione per delinquere. I rinviati a giudizio sono un commerciante di animali di Casalecchio, sua moglie, due dipendenti, tre veterinari e alcuni allevatori. I cani venivano rivenduti in Italia con falsi documenti. I cuccioli venivano acquistati all’est per 65 euro e rivenduti a 1.000. (ANSA).

 

Denuncia per il mancato soccorso a un cane


maltrattamento animaliMolti siti e Blog (compreso il mio) mettono a disposizione dei lettori i recapiti ai quali rivolgersi nel caso si sia testimoni di maltrattamenti o mancato soccorso agli animali.

Ma qual’è la realtà con la quale si deve fare  conti? E’ la realtà dello “scaricabarile” e del “adesso non possiamo”.

Personalmente più volte mi sono rivolta alle istituzioni segnalate, chiedendone l’intervento per far cessare appunto dei maltrattamenti, nel caso specifico nei confronti di cani. Le risposte avute sono state di vario genere (o meglio, le scuse addotte sono state di vario genere). Alcuni esempi: 1) c’è molto ghiaccio per le strade e tutte unità sono impegnate; 2)non è compito nostro, deve rivolgersi a….; 3) deve fare un esposto scritto a noi ed al veterinario dell’ASL che giudicherà se intervenire (nel frattempo il cane può morire); 4) al recapito telefonico non risponde nessuno.

Insomma, a volte mi sono trovata in situazioni spiacevoli da gestire da sola. e, ovviamente, non ho mai risolto il problema a monte.

Fermo restando che ci sono delle priorità da rispettare, è possibile che tutti nel momento in cui vengono chiamati, siano totalmente occupati?

Forse dovremmo fare come la signora protagonista del seguente articolo., però dovremmo passare la vita barcamenandoci tra avvocati, aule di tribunale e quant’altro.

Mah!! Non lo so… è una vita difficile. E’ sicuramente importante essere a posto con la propria coscienza anche se ciò non consente la soluzione del problema che vorremmo risolvere e, soprattutto, non aiuta gli animali. E questo lascia veramente tanto amaro in bocca.


Denuncia per il mancato soccorso a un cane

Fonte: IL CENTRO 28 OTTOBRE 2009

LANCIANO (CH). Un esposto in Procura per un cane rimasto ferito in strada. Il mancato intervento da parte dei vigli urbani, del 113 e del servizio veterinario della Asl per recuperare, nei giorni scorsi, un cucciolo di pastore tedesco ferito in via Per Fossacesia, ha portato la signora Katia De Ritis , di Lanciano, a rivolgersi ai magistrati. «Ci sono gli estremi per l’omissione di atti di ufficio per 113 e vigili urbani perché, dopo la segnalazione di pericolo, non sono intervenuti né per dirigere il traffico né per salvare la bestiola», afferma la De Ritis, «e, al servizio veterinario della Asl, per l’omissione di soccorso dell’animale salvato dagli automobilisti. Una vicenda indecente».  «Non sono arrivate richieste di intervento», replica Nicola Travaglini , del servizio veterinario Asl. «Se il cane è ferito, l’intervento è immediato, altrimenti prima bisogna attendere che il sindaco emetta l’ordinanza di accalappiamento».



 

Attenzione: truffa on line


Vendono cani africani: 500 raggirati tra Milano e Roma

cuccioli africaniOffrono cani provenienti da canili e rifugi africani, in particolare dal Camerun che per arrivare in Italia verrebbero trasportati in aereo in Spagna dove sarebbero controllati sotto il profilo veterinario e poi portati sempre via aereo in Italia, il tutto per solo 150 euro. Questo più o meno il testo dell’appello-truffa che sta girando su diversi siti web italiani ed internazionali, e secondo i primi dati raccolti dal telefono amico dell’AIDAA sarebbero oltre 500 le persone truffate che hanno sborsato ingenti somme per adottare un cane che non vedranno mai in quanto non esiste.

Il sistema è quello degli annunci civetta pubblicati su siti specializzati ma anche inviati direttamente agli indirizzi di posta elettronica di privati cittadini amanti degli animali, nel caso specifico si chiede di :”Salvare un cane che sta per essere ucciso in un canile che si trova in Camerun (o in altro stato africano) e che può essere adottato da una famiglia italiana alla modica spesa di 150 euro da anticipare per le spese di trasporto aereo e della visita veterinaria in Spagna”. A cascarci sarebbero state diverse persone, che dopo aver sborsato la somma di 150 euro attraverso un bonifico o nel peggiore dei casi dando il proprio numero di carta di credito (dalla quale si sono visti poi decurtare altre migliaia di euro) ad un conto intestato ad un cittadino dal nome francese titolare di una fantomatica agenzia di viaggi con sede legale in Camerun ed aver aspettato invano l’arrivo del cagnetto salvato da morte sicura, dopo alcuni giorni vengono ricontattati sempre via mail con la richiesta di inviare altri 400 euro, in quanto il cane sarebbe malato e deve essere sottoposto a cure in fantomatiche cliniche veterinarie (tutte inesistenti) spagnole o francesi.

A questo punto i più si sono resi conto che trattavasi di una vera e propria truffa via web e si sono rivolti al telefono amico di AIDAA che dopo aver vagliato diverse centinaia di segnalazioni nei prossimi giorni inoltrerà una formale denuncia contro ignoti per truffa, ed allo stesso tempo ha invitato le circa 500 persone truffate a rivolgersi ai carabinieri o alla polizia postale per denunciare la truffa. “Dei circa 500 che si sono rivolti a noi la maggior parte abita nelle provincie di Milano, Bologna, Parma,Napoli e Roma- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- molti si sono visti chiedere complessivamente quasi 600 euro ed alcune decine ci sono purtroppo cascati versando la somma, senza peraltro vedere nemmeno l’ombra del cane. Ci permettiamo di dire a tutti coloro che vogliono un cane di andare a cercarlo nei nostri canili dove sono almeno 150.000 i cani in cerca di una famiglia, e se proprio si vuole adottare un cane proveniente dall’estero lo si faccia attraverso le associazioni animaliste note e conosciute e non ci si affidi ad annunci più o meno fantomatici che appaiono sul web specialmente se questi chiedono soldi in anticipo in quanto molto spesso anzi nella quasi totalità si tratta di truffe.

Un appello- continua Croce- lo rivolgiamo anche ai gestori di siti web di annunci a pagamento in quanto verifichino che dietro questi annunci civetta non si nascondano truffe, ed infine – copnclude il presidente di AIDAA-presenteremo anche un esposto nel quale chiederemo di verificare come sia possibile che circolino liberamente elenchi di indirizzi di posta elettronica amanti degli animali e che potrebbero essere stati rubati o ceduti da qualche personaggio di poco conto che ha accesso ad elenchi di animalisti che girano in rete e che vengono venduti a vere e proprie organizzazioni dedita alla truffa online”. Secondo i dati fin qui raccolti da AIDAA la banda di truffatori online ha raccolto complessivamente soldi per oltre 110.000 euro ai danni di circa 500 persone che sono cascate nella truffa.

Per info 392 6552051 – 347 8883546

ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
www.aidaa.net
direttivo.aidaa@libero.it – presidenza.aidaa@libero.it
telefoni 3478883546-3926552051

Fonte: QZlife

 

Sott. Martini: «Traffico cuccioli finalmente sarà reato»


lav traffico cuccioli«Ringrazio l’amico e collega Franco Frattini per l’impegno profuso per l’approvazione di questo provvedimento»

ROMA - «Grande soddisfazione» del sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, per l’approvazione da parte del CdM delle nuove norme a tutela degli animali «frutto dell’intenso lavoro di collaborazione tra questo Ministero e il Ministero degli Affari Esteri .

Con questo atto normativo, oltre a ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa di Strasburgo emanata nel lontano 1987 – ricorda Martini – sono state introdotte importanti modifiche al Codice Penale. In particolare il taglio della coda, delle orecchie, e altre mutilazioni non motivate da esigenze terapeutiche, sono diventati reati penali attraverso la modifica dell’art. 544ter del Codice Penale.

Inoltre è stato introdotto il reato di traffico illecito di cani e gatti con un inasprimento delle pene in caso di cuccioli di età inferiori a tre mesi. Infine, sono previste sanzioni anche per chiunque introduce nel territorio nazionale cani e gatti non identificati e sprovvisti di certificazione sanitaria così come previsto dalla normativa vigente.

ENPA: ORA STRUMENTO CONTRO ECO-CRIMINI - «Salutiamo con grande approvazione l’introduzione nel nostro ordinamento del reato di traffico illegale di animali da compagnia». Lo afferma Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) in merito al via libera da parte del Consiglio dei Ministri alla ratifica della Convenzione di Strasburgo, che introduce norme particolarmente severe a protezione degli animali d’affezione.

«Non appena il Parlamento ratificherà la Convenzione – sottolinea Rocchi – chiunque sia responsabile di tale reato potrà essere condannato fino a 15 mesi di reclusione, con pena aumentata di un terzo se gli animali hanno meno di otto settimane di vita».

«Il provvedimento preannunciato dal ministro Frattini – aggiunge Rocchi – largamente condiviso dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, nonché dal Sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, sarà un importantissimo strumento per reprimere il commercio criminale di animali, molti dei quali muoiono tra atroci sofferenze durante il loro trasferimento in Italia».

«Il mio più vivo auspicio – conclude Rocchi – è che il Parlamento possa approvare quanto prima la legge di ratifica e che, come anticipato dal Ministro degli Esteri, le nuove norme entrino in vigore prima delle feste natalizie».
Fonte: Il diario del web venerdì 2 ottobre 2009

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I cani italiani, combattenti nella ex Jugoslavia


cani combattentiGianni era un incrocio fra uno yorkshire e qualcos’altro di altrettanto piccolo e strapazzato. Non viveva bene, nel canile di Reggio Calabria. Ma almeno viveva. Una notte lo hanno preso e lo hanno fatto diventare uno “sparring partner”, come quei poveretti che vengono riempiti di sganassoni dai boxeur in allenamento. Gianni è durato poco: è morto in Bosnia, tra i denti di un pitt bull che si doveva esercitare per il Montana show, combattimento illegale tra cani della ex Jugoslavia. Fatto a polpette.

I nostri bastardini rapiti finiscono pure così: nelle arene italiane e straniere a vedersela con altri animali più grandi e grossi di loro. Per la gioia….

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DOPO LE SOFFERENZE LA SPERANZA!


ENPA campagna per centro recupeo e adozione animali salvati da sperimentazioneENPA link al sito