Articoli con tag ‘educazione cinofila’

Un tartufo per Natale? Una scelta importante.


Il Natale è alle porte: spesso in questo periodo affascina l’idea di regalare un cucciolo ai vostri cari, soprattutto ai vostri figli. Le feste però passano in un lampo  mentre gli animali, se siete fortunati, rimarranno con voi per molti anni diventando parte integrante della famiglia e la vostra assistenza sarà richiesta per molto tempo.  Ecco qualche consiglio per evitare errori imputabili a scelte affrettate dietro alle quali si celano grandi rischi.

cuccioli nataliziOccuparsi di un cane richiede un grande impegno; tempo, dedizione, pazienza, comprensione e spese economiche che si devono essere pronti ad affrontare. Bisognerà occuparsi d lui anche durante le vacanze. Accertatevi che la persona alla quale avete deciso di regalarlo sia disposta ad accettare tutto questo; potreste altrimenti creargli un problema e chi ne farà le spese sarà l’animale che rischia l’abbandono perché troppo complicato da gestire.

Un cucciolo è sempre molto vivace: qualche danno è da mettere in preventivo. Se si è maniaci di ordine e pulizia, avere un cane può rivelarsi un’esperienza difficile, sia perché i primi tempi si avrà a che fare con molti “regalini”, sia perché si dovrà provvedere a farli uscire spesso, anche quando piove: terra, impronte e peli sul pavimento (e nel naso) sono assicurati.

Un cane ama condividere la vita familiare; essere escluso dalle attività del suo branco gli procura forte disagio. Le sue esigenze vanno ben oltre ad avere spazio verde, pappa e un riparo ed è indispensabile quindi accertarsi che non sia destinato ad essere relegato in giardino.

Ci sono un’infinità di razze con caratteristiche fisiche e comportamentali estremamente diverse tra loro. Ognuno può trovare il cane adatto al proprio stile di vita. Non fermatevi quindi ad una scelta puramente estetica o di tendenza ma documentatevi approfonditamente prima di scegliere.

E’ fondamentale per il cucciolo trascorrere i primi 60 giorni di vita insieme alla sua mamma e i suoi fratellini che gli insegneranno i comportamenti corretti da tenere. Se viene allontanato da loro prima che sia trascorso questo periodo, potrebbe sviluppare seri problemi comportamentali di difficile gestione per i proprietari, come nei casi di cuccioli importati illegalmente dai paesi dell’est. Per evitare questa eventualità esigete da chi ve lo cede il certificato che ne attesti le origini, verificando che non sia contraffatto. In questo modo darete anche voi un aiuto per combattere questa “piaga”. Per saperne di più consultate Internet dove potrete trovare un’infinità di informazioni sull’argomento.
L’equilibrio di un cucciolo va saputo mantenere. Un’educazione priva di inutili, deleterie punizioni ma ricca di gentilezza e coerenza è la base per un solido rapporto. La conoscenza del comportamento del cane e di come educarlo correttamente è indispensabile per instaurare una relazione equilibrata e serena.

Sono certa che queste informazioni vi aiuteranno nel prendere una decisione e fare una scelta ponderata e consapevole. A questo punto potreste anche decidere di andare a dare “un’occhiata” in un canile dove magari c’è un tartufo che vi aspetta pronto a dare tanto affetto e riempire la vostra vita !!

 

Passeggiate salutari


Fonte: LaZampa.it

Michelle e Bo

Michelle e Bo. Da notare la lunghezza del guinzaglio.

A passeggio con il cane? Come otto ore di palestra
LONDRA
Portare il proprio cane a passeggio potrebbe essere una buona alternativa per chi non ha il tempo e la motivazione per andare in palestra. Chi ha un cane, infatti, può totalizzare fino ad otto ore di esercizio fisico alla settimana. È quanto risulta da una ricerca della Bob Martin, compagnia esperta di salute degli animali domestici, condotta su oltre 5 mila persone.

I risultati sono stati riportati dal quotidiano britannico Daily Telegraph. «Mediamente, chi ha un cane lo porta a passeggio due volte al giorno per 24 minuti a passeggiata», ha detto un portavoce della Bob Martin. «In totale sono 5 ore e 38 minuti a settimana. Chi porta a spasso il proprio compagno animale per tre volte al giorno, invece, raggiunge le 8 ore settimanali», ha aggiunto.

Per la Bob Martin, portare a passegno il proprio cane è addirittura meglio che andare in palestra. «In media si spende solo 1 ora e 20 minuti alla settimana ad allenarsi in palestra, e il 47 per cento della popolazione ammette di non fare affatto alcun esercizio», ha dichiarato il portavoce. «Inoltre, il 70 per cento delle persone che va in palestra – ha continuato – considera questo impegno un peso, qualcosa che di deve fare per forza. Invece solo il 22 per cento delle persone che ha un cane ritiene che si tratti di un impegno e non di un diletto».

Per la Bob Martin, tra la palestra e il guinzaglio la maggiorparte delle persone preferirebbe il guinzaglio. «Portare il proprio cucciolo a passeggio è considerata la fonte primaria di esercizio in oltre il 57 per cento dei possessori di cani», ha detto il portavoce della compagnia. «Inoltre, questa attività ci rende più allenati e migliora la nostra salute cardiovascolare. 20 minuti di passeggiata al giorno sono raccomandati anche dai medici: è incoraggiante vedere che i proprietari di cani superano questo obiettivo, e lo fanno divertendosi», ha concluso.

 

Jack London: il mio mito.


Jack London: per me il pioniere dell’educazione cinofila!

Il mitico Jack

Il mitico Jack con il suo cane

 

Ciak….si tira!!


Cosa si nasconde dietro un “semplice” guinzaglio? Perché i nostri cani sono tutti dei “tiratori scelti”? Il problema del “tiro alla fune” si può risolvere?

Articolo Animalinforma

Vi siete mai chiesti perché, nonostante le migliori intenzioni, le tranquille passeggiate  in compagnia del vostro cane rimangono spesso un sogno irrealizzabile? Parecchi cani durante il giretto tirano fino quasi ad asfissiarsi, oppure mordono e scuotono il guinzaglio, si agitano, si lanciano contro altri cani, abbaiano, diventano, in una parola, ingestibili.

Il loro bagaglio sensoriale è diverso dal nostro pertanto per capirne i comportamenti bisogna cercare di osservare le cose dal loro punto di vista, di naso e di orecchie.
Prendiamo il fiuto, ad esempio: annusare gli è indispensabile per rendersi conto di cosa li circonda ed è una vera e propria esigenza impostagli da Madre Natura, non è che si divertono a tirare come pazzi! Vietare loro di fiutare, sarebbe come costringere noi ad uscire con gli occhi bendati…

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Anche con i cani la prevaricazione non paga.


Fate una prova: quando guardate la trasmissione immaginate di essere al posto del cane!! Cosa capite, cosa provate, cosa imparate? La paura, ecco cosa imparate.

Fate una prova: quando guardate la trasmissione immaginate di essere al posto del cane!! Cosa capite, cosa provate, cosa imparate? PAURA!!

Continuano gli avvertimenti da parte degli esperti del settore cinofilo, me compresa, a chi, da profano, si avvicina, apprezza ed adotta le metodologie praticate da Cesar Millan.

I commenti al mio precedente post ed all’articolo apparso su Varese News (ai quali ho ritenuto di dover rispondere), evidenziano un’opinione pubblica divisa in due. La parte che apprezza il personaggio sembra essere “abbagliata” dalla sua figura, dalle sue origini e dal percorso intrapreso per scalare la vetta del successo. Oggi, per questi lettori, Millan è un uomo “arrivato”, un uomo che dal niente ha costruito un impero e, per questo, da stimare.

Personalmente penso che quanto ci viene mostrato non sia sufficiente per mettere su un piedistallo una persona. Abbiamo vari esempi di “bufale” umane: Mamma Ebe, che sotto mentite spoglie di santona e guaritrice ha approfittato di ingenuità e debolezze e Vanna Marchi, altro personaggio “in vista” che ha costruito il suo impero sulla sfortuna e il dolore dei sui simili. Queste donne vendevano fumo (e sfiga) e noi, comprandolo, abbiamo contribuito al loro successo e al loro arricchimento.

Non sempre la facciata rispettabile che ci viene proposta corrisponde al vero. Ne abbiamo esempi tutti i giorni: a partire dai personaggi pubblici per arrivare ai vicini di casa e a volte anche ai familiari.

In questo post  trovate vari link che potranno servire per approfondire l’argomento Millan. E’ interessante conoscere anche l’opinione di grandi Associazioni come Asetra e CSEN che si adoperano da anni per tutelare la relazione tra uomo e animale,  cosa che non fa certo il “Dog Whisperer” (nome  “fregato” a Monty Roberts – tanto per rimanere in tema di etica e moralità).

Altro ancora sul Corriere della sera 13.11.09

 

I cani possono entrare nei ristoranti e nei bar?


perchè un cane educato non può entrare?

perchè un cane educato non può entrare?

Bella domanda! Mi sono interessata personalmente recandomi  presso i più svariati uffici ma le idee non sono riuscita a chiarirmele, anzi… C’è chi dice che sono normative statali, chi comunali e chi ti spiazza dicendo che dipende dall’Asl. Anche qui è in auge il gioco “scaricabarile”

Sul sito della Lega Nazionale per la difesa del Cane trovate un articolo che, abbastanza semplicemente, spiega la normativa.

Dopo averlo letto, e in base alle esperienze vissute con la mia Lola, continuo a non capire di chi è il potere decisionale. Sembra che la normativa nazionale possa essere modificata dai singoli Comuni ma che l’ultima parola, di fatto, dovrebbe spettare ai gestori dei locali. Questi ultimi, quando affrontiamo l’argomento mi riferiscono che se fanno entrare gli animali rischano di incappare in forti sanzioni; mi parlano di ASL e di Vigili e di OBBLIGO di mettere il cartello di divieto sulla porta del locale. Alloraaaa…..!!!!????

Ma chi non vuole fare entrare i nostri cani? Il Comune, l’ASL o gli esercenti? A volte ho la sensazione che siano questi ultimi ad “accampare la scusa”. Ma devo anche dire che gestori che hanno sempre accettato Lola di buon grado,  ben felici di coccolarla e rimpinzarla di premietti,  all’improvviso non ci hanno più fatte entrare perchè….era passata l’ASL

Quindi siamo ancora al campo delle sette pertiche… ma riusciremo a venirne a capo. Voglio crederci!!

 

Bidoni aspiratutto


insaziabileSassi, palline, tappi, calzini, fazzoletti, pezzi di corda, schegge di ossa o legno, lische di pesce, sono solo una minima parte della varietà di corpi estranei ingeriti e poi ritrovati nell’esofago e nello stomaco del cane: un repertorio veramente illimitato, incredibile e un problema che può causare una sintomatologia drammatica ed avere risvolti letali.
I corpi estranei possono incastrarsi a diversi livelli: quelli appuntiti si potrebbero conficcare nel palato, nella lingua o fra i denti: l’animale porta le zampe anteriori verso il muso come se tentasse di strapparsi qualche cosa dalla bocca, ha conati di vomito e segni di soffocamento. Altri oggetti possono raggiungere l’esofago e lo stomaco causando eccessiva produzione di saliva, dolore durante la deglutizione, rigurgiti di cibo e difficoltà respiratorie. Le conseguenze possono essere infezioni, lesione alle mucose, necrosi localizzata nel punto di contatto. Se si pensa che il “bidone aspiratutto” si sia ficcato nei pasticci si deve contattare il veterinario di fiducia. Se il corpo estraneo è visibile è probabile che il medico riesca a toglierlo con qualche “mossa strategica”, altrimenti, dopo le indagini radiologiche del caso, dovrà intervenire chirurgicamente. Fortunatamente anche la medicina veterinaria si avvale di strumenti radiologici che permettono una chirurgia mini invasiva come la video-endoscopia.

Certo sarebbe meglio non arrivare a questo punto cercando, dove possibile, di arginare il problema insegnandogli a non afferrare quanto trova per terra, fondamentale per tutelare la vita del cane che può trovare sulla sua strada anche bocconi avvelenati.
Con una parolina “sussurrata” nel momento opportuno possiamo fargli capire che deve lasciare a terra quanto lo interessa. Niente maniere forti ma un gioco divertente che ha anche l’obbiettivo di rendere interessantissimo il proprietario agli occhi del cane. Un’ ulteriore occasione per rinforzare la relazione con il proprio amico e stare più tranquilli durante le passeggiate insieme.

(le informazioni di medicina veterinaria sono tratte dal sito www.chirurgiaveterinaria.com

la foto è tratta da animationworld.forumcommunity.net/?t=17642244‘)

 

Panariello: dalla parte dei cani.


Panariello: “BISOGNEREBBE FARE UN ESAME A CHIUNQUE COMPRI UN CANE”

panariello con Crusca e Zeus«L’iniziativa del patentino non mi convince molto»
LUCA DONDONI
ROMA
Giorgio Panariello è un grande sostenitore dei diritti degli animali. Che cosa pensa del patentino?
«Questa iniziativa non mi convince molto. Prima di parlare di cani aggressivi bisognerebbe educare i padroni: quindi bisognerebbe varare una legge che obblighi gli uomini ad ottenere un certificato di idoneità».

E quindi?
«Ovviamente è un paradosso. Ma insisto sul fatto che non esistono cani cattivi ma cattivi padroni. Dipende tutto da come si educa un cane e da come lo si aiuta a smorzare l’innata aggressività scatenata a volte da un forte senso del territorio. Da proprietario di due pastori tedeschi e un meticcio dico che la prima cosa da fare è di frequentare dei corsi per imparare a gestire il proprio cane».

Il patentino è indispensabile?
«Sono certo che la cosa migliore, lo ribadisco, sia che noi umani ci si doti di un certificato di idoneità che certifichi la nostra capacità di gestire un cane. Il resto sono solo chiacchiere».

Fonte: La zampa.it

Per molti versi condivido il pensiero di Panariello. Far fare un esame a chiunque desideri avere con se un cane potrebbe essere un deterrente  per le adozioni e, effettivamente, è un paradosso. E’ assolutamente vero che il comportamento del cane dipende principalmente dal comportamento dell’uomo. Frequentare dei corsi che forniscono al prioprietario tutte le informazioni per conoscere il cane a fondo per gestirlo in modo adeguato, rispettandolo,  potrebbe essere la soluzione che permetterebbe di abbassare notevolmente il numero di aggressioni. Fra un decennio, non essendoci più padroni irresponsabili, il patentino potrebbe diventare superfluo; nel frattempo è obbligatorio per chi con il cane ha già una relazione compromessa e per questo un animale ingestibile. E’ utile per la prevenzione di comportamenti pericolosi e permette il recupero di cani coinvolti in episodi drammatici che, altrimenti, farebbero certamente una brutta fine. Personalemnte non mi piace la definizione di “patentino”. Il cane non è una macchina, non è una barca. A me trasmette la sensazione che si impari a guidare una cosa e, se anche voi avete la stessa impressione, questo non va a favore dei cani che sono invece un vero e proprio valore sociale. Avrei preferito un termine più coinvolgente, incentivante come ” riconoscimento”. Ma magari mi sbaglio….

 

Problem solving


La mente dei nostri cani è sempre pronta e attiva, capace di risolvere problemi anche complessi. Questo video ne è una dimostrazione.

 

Divagazioni sul tema…


Ai miei clienti consiglio sempre di vedere e immaginare le cose mettendosi dalla parte del cane.

Per cambiare proviamo un po’ a metterci dalla parte di questo piccione…

 piccione preoccupato
Piccione preoccupato

Non sono una donna di spirito…Mi viene l’angoscia!!