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Ma il circo è solo sotto i tendoni?


Immagine anteprima YouTube

No, purtroppo no! Il circo non è solo sotto i tendoni. Un’amica ha postato questo video sulla mia pagina di facebook, molto soddisfatta e orgogliosa di mostrarmi ‘sì tanta piacevolezza.

Sapete quell’emozione che nasce dalla parte alta dello stomaco e sale, sale, attraverso l’esofago, sale e arriva agli occhi, te li fa sgranare e torna giù ai muscoli facciali, ti fa aprire la bocca e ti fa rigurgitare “arghhhh”!!!

Ecco! Diciamo che, scientificamente, la mia amigdala ha processato l’emozione del disgusto e in una frazione di secondo la rabbia mi ha pervaso. Poi un’altra infinita serie di meccanismi hanno fatto sì che tornassi in me (lo confesso, non con poca fatica).

Veniamo al filmato, postato molto innocentemente.

Voi vedete un cane che va in bicicletta? Io vedo un cane in una situazione irrispettosa del suo bisogno e della sua caratteristica di specie che umilia la sua dignità e la sua intelligenza.

Adesso vedete ancora un cane che va in bicicletta? O avete iniziato a pensare a quanto è innaturale per un cane e per tutti i 4 zampe questa posizione e questo movimento.

Bene: andiamo oltre. Quanto, quanto tempo ci è voluto per insegnarglielo? Quanto tempo questo cane ha dovuto assumere posture inadatte alle sue caratteristiche di specie.  Per quante volte ha dovuto sforzare inappropriatamente strutture muscolari, tendinee, ossee. Per quanto tempo e quante volte al giorno gli sarà ancora chiesto di farlo per il puro divertimento di noi umani. Un divertimento inconsapevole del disagio dell’animale.

Non siete convinti? Chiudete gli occhi. Provate ad immedesimarvi nel cane. Provate ad immaginare come vi sentireste se vi costringessero più volte e più volte ad usare in modo inappropriato il vostro corpo. Di quante patologie finireste per soffrire? La facciamo tanto lunga per le ernie al disco, per i colpi di frusta e chi più ne ha più ne metta. Quante cause intentiamo contro i datori di lavoro? Per tutelarci abbiamo anche creato la 626 (legge sulla sicurezza in ambito lavorativo).

Beh i nostri cani non possono avvalersi di tutto questo. Contano su di noi per la loro tutela.

 

Opposizione alla docu-fiction nei canili. In Italia non si tollerano i metodi di Millan


Da: ANMI OGGI – informazione veterinaria on line

foto internet

foto internet

Il “sussurratore” progetta di girare nei canili d’ Europa. I comportamentalisti e la FNOVI avvertono: in Italia non sono ammessi certi metodi. I Comuni non autorizzino le riprese.
Saranno “educativi” in America i metodi di addestramento di Cesar Millan, ma non in Italia. La National Geographic che si appresterebbbe a girare puntate di “dog whispering” in Europa è avvisata. Con una presa di posizione ufficiale sostenuta dalle sigle veterinarie comportamentaliste italiane, la FNOVI mette le mani avanti: se l”idea di riabilitare e fare adottare i cani dei canili “è corretta ed interessante”, quello che non va sono i metodi. Cesar Millan, già pubblicamente criticato da SISCA ricorre a sistemi non confortati dalle scienze comportamentali.

Il mondo veterinario italiano, in prima fila i medici veterinari comportamentalisti, ritiene che questa idea di trasformare i canili italiani in un set televisivo, porti nuova fama e ricchezza alla trasmissione, ma sia dannosa per i cani e chiedono ai Comuni ed alle autorità preposte di non cedere alla lusinghe della show business, e di negare l’accesso ai canili da loro gestiti.

La condizione dei cani abbandonati non si presta alla docu-fiction e “non devono essere sottoposti a ‘esperimenti mediatici’ di riabilitazione canina con metodi vetusti e spesso inaccettabili dal punto di vista del benessere animale. Molti studi ci stanno dimostrando come il cane sia dotato di capacità cognitive e caratteristiche comportamentali che lo rendono adatto a comprendere la comunicazione umana: i metodi di Millan sono superati e estremamente pericolosi per il benessere dei cani e per la sicurezza delle persone”.

“Forse trovano il giusto terreno culturale in America dove è ancora permessa ad esempio l’eutanasia degli animali dei canili oppure il taglio delle corde vocali- dichiara la Federazione- ma in Italia, almeno in tema di gestione e cultura degli animali siamo un passo avanti”.

Già, in passato, i medici veterinari comportamentalisti avevano chiesto che i documentari di Millan fossero sospesi dalla programmazione televisiva italiana.

 

Cesar Millan in Italia?


vietato-laccesso

I cani costretti alla realtà del canile sono già abbondantemente provati, stressati, impauriti. Hanno bisogno di sicurezza, amore, dolcezza, pazienza, dedizione. Non tutti i canili sono lager per fortuna e gli operatori che vi lavorano si prodigano per assicurare un’esistenza decente (se di decenza si può parlare) agli ospiti dei loro rifugi.

I nostri cani non hanno bisogno dell’intervento di un pazzo scatenato, di un violento, di un Rambo cinofilo, stanno già abbastanza male. Questo individuo arriverà in Italia per promuovere la sua immagine  e incomincerà a smanacciare, terrorizzare, diseducare e traumatizzare  i nostri cani. Millan ci riporta alla cinofilia di 20 anni fa, quando il cane veninva ancora considerato un automa privo di emozioni e intelligenza. Lo si obbligava ad obbedire per paura,  lo si annientava,  dominato o morto!

I professionisti italiani, veterinari, educatori, comportamentalisti, etologi, le associazioni animaliste si appellano agli operatori dei canili affinchè non aprano le porte a questo anti-cinofilo per il bene dei cani e di tutta l’umanità. La violenza genera violenza. Dietro le quinte del suo show i cani sono costretti a collari con le punte, collari elettrici, aggressioni, i proprietari sono aggrediti dai loro animali, Millan stesso lo è. Ma naturalmente tutto questo non lo fanno vedere.

A questo link un articolo con filmato (ora hanno adottato un altro metodo: prima oscuravano i video per non far vedere le brutalità inflitte ma, evidentmente, hanno considerato che non era una buon modo per farsi pubblicita, quindi….ORA IL FILMATO LO LASCIANO MA APPLICANO DEI TAGLI)

 

Cani in ospedale


Sempre più strutture prendono consapevolezza dell’importanza e dei benefici psicologici che la compagnia del proprio animale può dare. Aspettare la visita del proprio cane dà sicuramente una spinta e una forza maggiore rispetto all’attesa di un cane sconosciuto, seppure piacevole. Per questo l’Azienda di San Donato ha deciso di dotarsi di un regolamento (sperando sia di lezione a chi invece trova mille cavilli per non attuare i progetti) per disciplinare le modalità di accesso di animali domestici nelle strutture ospedaliere ed in ogni luogo di cura o di ricovero dell’USL 8, sia nell’ambito di progetti di pet therapy che su richiesta di singoli pazienti ricoverati che desiderano avere contatti con il proprio animale, come è avvenuto nel caso della piccola Ambra. Da notare che al cane era stato consentito di accompagnare la piccola durante le visite antecedenti il ricovero!

Chapeau!!

Link all’articolo

 

Blitz di Striscia a Ghirla


Foto tratta da "la Provincia di Varese"

Le telecamere di Striscia la Notizia ieri 28 febbraio, sono state impegnate a Ghirla dove decine di animali erano detenuti in pessime condizioni igieniche. Insieme a bovini, capre, cani e altri animali da cortile tutti ammassati, sono state rinvenute anche lastre di eternit, carcasse di auto, ferri vecchi; in pratica una discarica. Pare che le autorità competenti fossero già a conoscenza della situazione fin dal 2006 ma nulla era stato fatto per porre fine agli illeciti commessi. Ieri mattina però, al seguito di Edoardo Stoppa sono intervenute due pattuglie dei NAS dei carabinieri di Milano che hanno scoperto decine di carcasse di animali, in pratica oltre che una discarica anche un cimitero a cielo aperto. Recatisi presso l’ASL di Varese e il Comune della Valganna, al vaglio dei carabinieri vi è anche l’accertamento delle responsabilità dell’amministrazione comunale per le inadempienze relative alle mancate bonifiche e per la mancata esecuzione forzata delle ordinanze.
La notizia è apparsa sul quotidiano la Provincia di oggi 29 febbraio e ci lascia, oltre che inorriditi anche basiti. Ma come si spiega che l’ASL non sia intervenuta nonostante fosse in possesso di nutriti faldoni di documentazioni al riguardo? Ma si parla della stessa ASL che con tanto zelo vieta l’ingresso dei cani nei ristoranti e nei bar per questioni di igiene? MMACCHEFFIGURADDIMMMM….direbbe Emilio Fede

 

Le visite del cane al suo “due zampe”. Momenti preziosi per entrambi.


invecchiare-insiemeDa un po’ di tempo a questa parte non ho pubblicato notizie di cronaca relative ai nostri cani. Un po’ perchè la medesima notizia gira su tutto il web e su tutti i giornali e voglio evitare di diventare noiosa, un po’ perchè sono sempre tristi, orribili e negative. La notizia che trovate a questo link è invece positiva e, anche se largamente diffusa da tutte le testate giornalistiche on line e non, mi fa piacere divulgarla anche sul mio blog.

Si parla del Giudice Varesino Giuseppe Buffone che ha emesso una sentenza a favore di una anziana signora, ricoverata presso una casa di cura, che ha chiesto di poter vedere regolarmente il suo cane. E’ una novità in Italia: il giudice si è appellato alla legge del 2010 che ratifica e dà esecuzione alla Convenzione Europea per la Protezione degli animali. Veramente una bella notizia!! Ora sarebbe da verificare se le istituzioni hanno dato seguito alle disposizioni del giudice. Di questo nessuno ne ha più parlato. Non sappiamo nemmeno il nome della struttura che ospita la Signora.

Se qualcuno ha notizie in merito (positive o negative) sarò ben felice di pubblicarle.

(foto tratta da internet)

 

Un cucciolo, un negozio, un dramma.


Ieri ho pubblicato un articolo per rendere visibile l’iniziativa che mi vedrà impegnata a tenere un corso di educazione cinofila con Varese Corsi. Era mia intenzione mantenerlo visibile elmeno per il periodo di apertura delle iscrizioni ma stamattina una telefonata mi ha fatto modificare i piani.

L’esperienza che ha fatto Ilaria con la sua famiglia merita di essere portata a conoscenza di tutti.

Ancora una volta parliamo di traffico illegale di cuccioli. Ancora una volta parliamo di commercianti e veterinari senza scrupoli, privi di etica morale e professionale, ancora una volta parliamo di ignavia da parte delle istituzioni nei confronti del maltrattamento animale, ignavia da parte di chi, preposto per tutelare la legge, trova spesso mille appigli per non farlo.

Ormai da anni, utilizzando molteplici forme di informazione, si divulgano i rischi e i retroscena legati all’acquisto di animali nei negozi.

- cuccioli sottratti alla madre troppo presto con pesanti conseguenze sullo sviluppo anche comportamentale

- malattie: i cuccioli vengono tenuti “in salute” con bombe di antibiotici ma una volta a casa crollano e frequentemente muoiono

- viaggi allucinanti e sofferenze

- non si è quasi mai tutelati dalla legge: anche se esistono delle normative che lo consentirebbero.

Se acquistate un animale in un negozio rischiate forti dispiaceri. Sarete impotenti di fronte alla sofferenza del cucciolo malato e a quella dei vostri figli ai quali lo avrete regalato, magari per Natale, periodo in cui questi mercenari fanno più affari.

Lo schifo che si cela dietro questo commercio è inimmaginabile.
Magari lo stesso veterinario che firma documenti falsi è il medesimo che poi raccomanda a chi ha acquistato un cucciolo da un allevamento, di non farlo uscire di casa se non ha completato il ciclo delle vaccinazioni perchè potrebbe prendere malattie. Puro lucro, su tutti i fronti!

L’incoerenza regna sovrana. Gli stessi  Comuni che per questione di igiene vietano l’ingresso dei cani nei ristoranti e bar lasciano indisturbati questi commercianti di drammi. Incoerenza o convenienza?

Questa mattina Ilaria mi ha chiamata e mi ha raccontato la storia della sua Lola che oltre ad avere avuto seri problemi di salute, che si porterà dietro per tutta la  vita, ha anche delle problematiche comportamentali.

A questo indirizzo potete leggere la sua storia, una storia molto più comune di quanto si creda e che dovrebbe indurre a riflettere su molte cose, una storia che potrà servire da monito per tutti coloro che si accingono ad adottare un cane.
“NON COMPRATELI NEI NEGOZI”. Comprate la merce che vi occorre ma non soffermatevi a guardare i cuccioli perchè è difficilissimo resistere ai loro sguardi; è proprio su questo che contano quegli esseri che prendono i soldi da voi. Quando comprate avallate questo commercio e gli date modo di andare avanti. Quando le istituzioni non si attivano gli unici a poter fare qualcosa siamo noi. Pensateci.

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Striscia a Varese

 

ENCI: precisazione in merito all’utilizzo del collare elettrico.


L’ENCI dopo la sua proposta impopolare che ha suscitato stupore, preoccupazione e sdegno nel mondo della cinofilia, ha ritenuto di fare alcune precisazioni che, per correttezza, trovate a questo link.

L’ENCI parla di istituire appositi corsi per il giusto utilizzo del collare elettrico ma la questione è che non esiste un modo giusto per l’uso di questo strumento che dovrebbe invece essere bandito vietandone la vendita e la produzione. La sua applicazione va contro ogni etica professionale ed è segno di totale mancanza di rispetto e considerazione nei confronti del cane, pronto ad apprendere educazione ed addestramento molto velocemente se proposti piacevolmente, valorizzandone la mente e non inibendone i comportamenti con terrore e torture.

L’ENCI, cadendo in contraddizione, afferma di non sollecitare utilizzi di metodi coercitivi; beh…il collare elettrico è uno dei peggiori strumenti coercitivi in circolazione e proporre di istituire una legge che ne regolamenti il suo utilizzo è in contrasto con la loro affermazione.

Nella sua controdeduzione l’ENCI parla di zootecnica.
Per non diventare prolissa, qui ne trovate i campi di applicazione, mentre a questo link trovate gli obbiettivi della zooantrolpologia (qui ulteriori approfondimenti): capirete da soli l’abisso che divide le due scienze e come la zootecnica si occupi di produzione e allevamento mentre la zoontropologia della relazione tra diverse specie e in questo caso, tra uomo e cane.

Gli educatori, istruttori cinofili, medici veterinari comportamentisti che da anni studiano e si dedicano alla relazione tra uomo e cane, continuano a perseguire l’obbiettivo di bandirne l’uso, vietarne la vendita e produzione  e proseguono nella divulgazione della raccolta delle firme volta a sensibilizzare le istituzioni affinchè ciò possa avvenire.

Contiamo anche sul vostro aiuto!! Firmate, firmate, firmate!

Ci tengo a fare ancora una raccomandazione. Se volete intraprendere un percorso educativo o di addestramento con il vostro cane, prima informatevi molto bene sulla figura professionale a cui volete rivolgervi. Ci sono ancora molti istruttori che si avvalgono di metodi punitivi e coercitivi, strattonate, urla, collari con punte e via dicendo. Fate un confronto su internet. L’ENCI, che per questo settore è rimasto fermo a vent’anni fa,  non è più il solo riferimento per l’addestramento del cane; ci sono molti altri siti da consultare come quello di CSEN Cinofilia che affilia solo educatori e istruttori che hanno una lunga preparazione alle spalle e che nell’educare e addestrare il cane lo valorizzano e favoriscono la relazione con il proprietario.

 

L’ENCI rilancia il collare elettrico. Una proposta priva di ogni etica professionale.


L’ENCI propone la costituzione di un tavolo tecnico ministeriale per l’utilizzo del collare elettrico, al fine di consentire l’assunzione di decisioni che poggino su reali dati scientifici e ha lanciato l’idea di effettuare appositi corsi per il giusto utilizzo dello strumento.

Molti educatori e istruttori cinofili si fregiano di essere riconosciuti da questo Ente ma, data la sua politica, sarebbe meglio approfondire bene il loro approccio al cane e all’educazione.

L’ENCI è un’Ente atavico, obsoleto, fossilizzato nella sua convinzione che educare con la violenza sia il metodo giusto. E’ ora che cambi registro!

Con CSEN e Chi li ama ci segua potete approfondire l’argomento e unirvi a noi per supportare la battaglia contro questa incivile e dagradante proposta.

Firmate, firmate, firmate

 

Anche a Chiavari i cani fanno visita ai loro proprietari ricoverati in ospedale.


cane in corsiaComunicato Stampa della LAV

“Finalmente una buona notizia per quelle persone che costrette in un letto di ospedale e, per questo costrette anche a lasciare i propri animali lontani da sé, non dovranno più farlo!

L’ASL4 di Chiavari apre le porte anche ai nostri compagni animali, che durante i normali orari di visita e con un’autorizzazione rilasciata su richiesta, potranno entrare e “visitare” il proprio compagno umano.

E’ ormai riconosciuto l’importante valore terapeutico che gli animali hanno nei confronti degli umani tanto che anche la scienza prevede un uso co-terapeutico degli animali per il recupero e il mantenimento della salute umana attraverso un rapporto interpersonale tra l’uomo e l’animale. La nostra necessità di allargare il campo affettivo verso coloro che non chiedono “altro che affetto”, è basilare per capire che tipo di rapporto siamo in grado di instaurare con qualcuno diverso da noi.

Riconoscere questo e iniziare lentamente a inserirlo negli ospedali è un enorme passo avanti, perché è riconoscere l’importanza  di un elemento fondamentale tra l’essere umano e l’animale: ossia l’interazione positiva e l’empatia che si viene a creare tra esseri viventi spesso, purtroppo, considerati e giudicati diametralmente opposti.

“Ci auguriamo che anche altre ASL decidano di promuovere questa iniziativa – dice Laura Rossi, Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – perché siamo convinti che l’incontro tra due esseri che si amano non può che far bene alla salute e al cuore di entrambi”  ”

E a Varese ASL e Comune sollevano ancora problemi per il loro ingresso nei bar e ristopranti!!!??? La cosa si commenta da sola (ndr)

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