Lola


Un mondo di coloriNella notte silente, quando il mondo dorme, quando stacchi dalla disperazione di persone annientate, paesi scomparsi, quando la sofferenza altrui sembra prendersi una pausa, nella notte silente ringrazio chi mi ha donato Lola, chi le ha voluto bene, l’ha seguita, apprezzata, amata.

Se ne è andata nella stagione delle more, il 22 agosto, in una giornata di sole, luminosa, tersa, ariosa, accompagnata da una piacevole, leggera brezza, come si meritava.

 

Lacrime, incuranti dei miei sforzi per fermarle, sgorgano silenziose.
Un macigno sul petto. Il mio cuore prigioniero di un pugno che lo stringe, lo stringe e poi stringe ancora. Pensieri non pensieri.
Sulle labbra sono mute le parole.

Uno scrigno d'amore

E anche quando il tempo avrà steso il suo velato mantello sui miei ricordi, Lola rimarrà un vivido tocco di colore nell’acquarello del mio passato.

 

Lola e me. Una crema color pastello.


rotolate con firma(Small)Lola sei davvero speciale.

Ora mi stai abituando a piccoli passi alla tua assenza. Manchi sai? Ho trasferito al piano inferiore il cesto con le medicine e le medicazioni, il cesto con le tue leccornie pure. Il tuo fagiolo nel mio studio non ha più motivo di rimanere; non lo usavi più da tempo. E’ sparito anche il telo che mettevo sul tappeto per farti rosicchiare gli ossetti in tranquillità Piano piano la casa sta tornando come prima, “prima di te”. Vuota! La passerella che avevo messo sulle scale per aiutarti a salire, sta sparendo un pezzo alla volta per essere utilizzata fuori, in giardino, dove anche lì ora fai fatica, tanta fatica ad alzarti. Di notte, se non piove rimani fuori e io torno a dormire nel mio letto, cosa che da tempo non facevo, preferendo starti vicino per alleviare i tuoi momenti di ansia notturna. Lentamente, inesorabilmente, mi stai scivolando via. Impotente assisto all’assottigliarsi del nostro tempo insieme. Ma sei ancora qui, con me. Dal mio studio il tuo respiro, lento, pesante, mi giunge dal piano inferiore. Ogni attimo che ancora abbiamo lo assaporo. Mi piace medicarti, mi piace massaggiarti con il ghiaccio per aiutarti a sopportare il caldo, mi piace dormire accanto a te sul divano nelle notti di pioggia. Gesti sempre fatti, come prepararti la pappa, ora assumono un valore incommensurabile .
Ti scrivo ora, Lola, perché non so se riuscirò a farlo “dopo”. Mi hai riempito la vita, mi hai fatto conoscere un mondo parallelo, che ho imparato a rispettare con il più profondo del mio essere. Quel mondo che oggi cerco di fare conoscere ad altri. Un mondo fatto di condivisione, empatia. Fondersi in una cosa sola mantenendo ognuno la propria identità, come una bella coppa di gelato variegato! Mi hai seguita in ogni mia iniziativa fino a quando ti è stato possibile poi, anche lì, piano piano mi hai mandata da sola.
A piccoli passi, Lola, mi stai abituando. Non mi rimane che chiederti, se puoi, di sollevarmi da quell’immane peso di dovere scegliere per te.
Non so come sarà: so che nessuna persona, nessuna filosofia, corrente di pensiero, può insegnarmi a come affrontare la tua perdita. Io e te un binomio unico, irripetibile, come unico e irripetibile sarà il mio dolore che in maniera unica e irripetibile cercherò di affrontare con la consapevolezza di averti lasciato sempre la tua identità, di avere condiviso un’ esistenza “degna di un cane”, non averti umanizzata. Lola tu non mancherai a me, mancherai alla mia vita.
Il nostro gelato si sta sciogliendo, le onde spumose, colorate, sono ormai quasi sparite per lasciare posto ad una crema vellutata, color pastello. Si sta intiepidendo e il suo sapore si gusta appieno. Il nostro gelato non è mai stato tanto buono come oggi Lola.

 

Giocare per amore


giochiamo?Le potenzialità del gioco per creare relazione con il nostro cane sono inimmaginabili. Nella vita frenetica di tutti i giorni si rischia di non coinvolgerlo in attività ludiche a lui pertinenti. I figli, la casa, il lavoro che si protrae oltre l’orario grazie anche ai cellulari, rischiamo di trascurare un’esigenza per lui fondamentale. Dedicandogli del tempo, condividendo momenti fatti di attività come gioco, passeggiate, vita in famiglia, si crea una relazione affettiva, si educano. Si ottiene molto di più così che non attraverso sgridate, punizioni, imposizioni. Condividere e dedicarsi sono strumenti più efficaci. Riscoprire il gioco semplice approfittando di momenti semplici, come quando cuciniamo: nascondere un boccone di scarto e poi cercarlo insieme, oppure nasconderlo nella sua copertina o metterlo in una scatola – anche solo quella dalla pasta – e farglielo conquistare. Il gioco è un mezzo per comunicare, attraverso il gioco gli trasmettiamo amore.

 

Il cane cerca di salvare il pesce.


Immagine anteprima YouTube Ecco un altro video che spopola sul web: il cane che tenta di salvare la vita ai pesci. Almeno questo è ciò che recepiamo. Di fatto l’obbiettivo del cane è ben altro e si ricollega al comportamento atavico, tipico del lupo alla ricerca continua di cibo. Quando la preda è abbondante la sotterra per metterla al sicuro da altri predatori, nel caso di periodi di magra.
Il cane del filmato, non ha a disposizione terra o sabbia ma non può comunque sottrarsi dal manifestare un comportamento insito nel suo DNA (etogramma) , tipico della sua specie. Con il muso, quindi, simula la copertura della preda. A noi, invece, può sembrare che stia cercando di bagnare il besce per aiutarlo a sopravvivere.
I cani, nostri compagni, non hanno la necessità impellente di mangiare perché sono sempre sostanzialmente sazi, quindi preferiscono nascondere il cibo per consumarlo successivamente.
Hanno questo atteggiamento anche con giochi, ossa, pupazzetti. Li celano tra le copertine, tra i cuscini del divano, a volte nei vasi delle piante di casa e, naturalmente chi ha un giardino, li sotterra.
E’ un comportamento innato che è bene NON disincentivare. L’animale rivela la sua essenza, da ammirare e rispettare. Si possono creare delle alternative creando apposite montagnette di sabbia o terra nei giardini e, in casa, creare montagnette di copertine.
Code al Vento® a tutti

 

Video divertenti: cani sul trampolino. (Schema motorio)


Animali che saltano sul trampolino Video divertenti di animali. Il web ne è pieno! Tante manifestazioni buffe, tenere, che ci suscitano emozioni. Ma le emozioni degli animali, ripresi nei loro svariati comportamenti, sono uguali alle nostre?
Un video con un grande numero di visualizzazioni è quello che vi propongo in questo spazio.
Animali che saltano sul trampolino.
Immagine anteprima YouTube
Chi non si divertirebbe a vederlo! Sono troppo simpatici, birbanti, scatenati, pieni di vita! Ho scelto questo filmato perché potrete notare la diversità di comportamento tra un animale e l’altro e capire come le diverse specie, compreso l’uomo – che sempre animale è – si differenziano l’una dall’altra.
Naturalmente, considerata la mia professione, poniamo l’attenzione sul cane in una delle sue manifestazioni più ancestrali! Una magnificenza, da rispettare e ammirare.
Dopo la premessa, entriamo nel vivo e osserviamo una vera e propria parte di uno schema motorio riferito alla caccia. Uno schema motorio è, in pratica, un comportamento innato, genetico che non ha bisogno di essere appreso e viene automaticamente rinforzato ad ogni successo.
La caccia, ad esempio, è composta da vari schemi motori:
- ricerca e individuazione della preda (es. la punta è uno schema motorio);
- inseguimento, cattura, uccisione e consumo (tutti schemi motori);
I nostri cani, non avendo bisogno di cacciare per sfamarsi, hanno perso l’abilità nel manifestare correttamente le giuste sequenze e tutti gli schemi motori, tuttavia ne mettono in atto qualcuno (ogni soggetto in modo diverso) nel comportamento predatorio. Rincorrere ciò che rotola, corre, – bambini, motorini, palline biciclette – è uno schema motorio. Lo fanno anche se non hanno fame!
Quando un cane o un lupo catturano, spesso lo fanno con un balzo inconfondibile: scattano sulle zampe posteriori, inarcano la schiena e atterrano sulla preda con le zampe anteriori, con la mandibola pronta ad afferrare.
Ora, per tornare al video “divertente”, è inconfondibile qualche schema motorio. Tutti i cani del filmato fissano insistentemente un punto sul tappeto elastico (questo è già uno schema, ricordatelo) e poi mettono in atto il balzo (altro schema). Lo ripetono fino allo sfinimento perché, ovviamente, non c’è nulla da catturare. Osservate l’Akita (una delle razze più antiche), osservate il Pointer (cane da caccia), osservate le volpi (certamente più selvatiche). Gli altri cani manifestano gli stessi schemi seppur in modo diverso o meno evidente ma dipende dalla razza, dalla conformazione fisica. L’Alano, ad esempio, secondo me farebbe esattamente come gli altri se non fosse impedito dalla sua conformazione e le piroette che vediamo fare al Bulldog, sempre secondo me, sono una questione di baricentro: ha la testa pesantona e automaticamente cappotta.
Diversi sono i comportamenti delle caprette e degli altri animali. Comportamenti diversi da una specie a quell’altra.
E ora arrivano le riflessioni! Secondo voi è divertente per un cane che mette in atto un suo istinto innato, atavico, sfinirsi senza portare a casa un tubo? Non è divertente, è frustrante ed estremamente eccitatorio. Provate a pensarla dalla loro prospettiva (come bisognerebbe sempre fare)!
Se proprio non si può fare a meno di fare questo giochino, perlomeno bisognerebbe che il nostro amico scendesse dal tappeto con qualcosa in bocca, come un osso di pelle di bufalo e certamente dopo pochi balzi, per non caricarlo eccessivamente di eccitazione. Consideriamo anche la pericolosità di questo nostro intrattenimento. Se per caso gli finisce una zampa tra una corda e l’altra probabilmente poi andremmo dal veterinario ortopedico.
Metteremmo mai i nostri figli nelle condizioni di farsi male, provocandoli anche? Li faremmo mai salire su un tavolo per poi fargli cercare di prendere più e più volte un gelato che prima gli offriamo ma poi ritiriamo? Ospedale pediatrico assicurato! E se nulla succede lo lasceremmo poi a bocca asciutta? Sono certa che questo noi non lo facciamo con la nostra prole.
Code al Vento a tutti!

Bibliografia: Tutto sulla psicologia del cane – Joel Dehasse / Dogs – Raymond e Lorna Coppinger

 

ATTENZIONE! Allarme nel Varesotto per il cibo avvelenato per cani.


questo è stato trovato a Cunardo. Foto VaresePolis

questo è stato trovato a Cunardo. Foto VaresePolis

Si allarga a macchia d’olio il fenomeno del cibo avvelenato per gli animali. Dal veleno per topi al liquido per le batteria, dalla strada di paese ai sentieri di campagna.
Caronno Varesino, Castronno, Malnate, Cunardo, Bodio, Casale Litta, Albizzate, Schiranna….
Occhi aperti e cani sempre a non più di 5 metri di distanza per poter intervenire, bloccare e controllare l’eventuale ingestione.
Osservate i segnali del vostro cane.
Quando avverte un profumo interessante spesso si blocca per fiutare l’aria e capire da dove arriva l’odore (teleolfatto).
Può iniziare ad utilizzare un’andatura a zig zag. Sniffando freneticamente il terreno (magaolfatto).
Se si “tuffa” con il muso dentro o in qualcosa solitamente è perché a trovato ciò che cerca.
Per arrivare all’obbiettivo (ciò che lo ha olfattivamente interessato), non usa mai una via retta. Segue delle tracce olfattive portate dall’aria o presenti sul terreno.
Osservandolo possiamo capire quando il suo fiuto è entrato in azione e, se siamo sufficientemente vicini, possiamo impedirgli ingestione o “recuperare” dalla sua bocca ciò che ha preso.

Se non siete riusciti a fermarlo e vi accorgete che ha ingoiato qualcosa, In considerazione degli ultimi eventi, sempre più frequenti e dilaganti, vale la pena rivolgersi al veterinario più vicino per farlo controllare. In questi casi il tempo è prezioso e può salvargli la vita ed evitargli atroci sofferenze. Al massimo spenderete un po’ di tempo presso lo studio che lo terrà in osservazione.

 

Margherita Hack, una vegetariana dalla mente galattica


Sulla mia pagina di Facebook in questi giorni è emerso l’argomento “vegetariano/vegano. Come dicevo vegetariani non si nasce, si diventa. Conoscenza, consapevolezza, empatia… tantissimo altro. Per ognuno un percorso diverso, per arrivare ad una sola conclucisone. Per me non compro più carne, al ristorante scelgo dell’altro. Tuttavia se sono invitata non creo problemi al mio ospite e per mio marito la cucino. Incoerenza? No! Esattamente il contrario. Il mio cane mangia carne (è un carnivoro, andrei contro i dettami della specie se lo alimentassi senza. Anche i miei gatti mangiano carne). Diventare vegetariani è una scelta. Libera, consapevole fatta con serenità e non deve pesare nè a chi sceglie nè a chi gli sta vicino. Penso che solo così saremo sempre di più!
Senza paternalismi quindi, semplice, un invito ad una lettura piacevole su un argomento come tanti.

PERCHE’ SONO VEGETARIANA – Margherita Hack

Margherita Hack

“Tu che ami la vita, il bene, la libertà, la giustizia, tu che speri in un mondo migliore senza più violenza, senza più dolore, come puoi nutrirti di animali e non inorridire nell’affondare i tuoi denti in quelle carni pregne di dolore? Come puoi considerare legittimo mangiare la gamba, il fegato o il cervello di una creatura simile a te che non chiede nulla se non di avere il suo umile pasto e la sua libertà? Come puoi accettare di buon grado l’idea che una creatura mite e possente come un cavallo, un bue, un vitello venga crudelmente allevato al solo scopo di essere ucciso, per te? Non pensi quale meraviglia sia il corpo di un essere vivente, e quale stupefacente meccanismo racchiude? Pensa alla capacità del suo cervello di elaborare pensieri, ai suoi occhi di percepire le cose, ai suoi orecchi di udire suoni, al suo cuore di pulsare, ai suoi polmoni di assorbire l’aria, ai suoi reni di filtrare il sangue. Pensa a questo capolavoro dell’universo che sarà annientato per sempre, a causa tua.
Considera la tua vita e paragonala a quella degli animali allevati. La tua lunga vita è piena di tante cose, ma nella sua brevissima esistenza un animale d’allevamento non conosce che privazione e sofferenza. Mentre tu sei in una casa confortevole, pulita e riscaldata, al coperto dal freddo, dal gelo, dal vento, dalla pioggia; mentre tu dormi in un letto morbido e caldo; mentre ti svaghi, ti diverti, giochi, leggi, l’animale è lì, al buio, incatenato senza potersi muovere e senza il conforto di potersi avvicinare al suo simile.
L’animale non fa nulla, perchè non può fare nulla, solo aspetta, nel buio della notte, mite, paziente, tra i suoi stessi escrementi, e non ha nulla se non la sua stessa vita.
In una solitudine abissale, soffre in silenzio, in un dolore che non sa spiegarsi e contro il quale è senza scampo. E senza la possibilità di essere salvato si avvia impotente verso la morte.
Eppure sai quale angoscia genera la perdita di una persona cara, la disperazione che nasce dall’impotenza contro un male che non possiamo combattere. Tu forse sai cosa sia un terribile mal di denti o una lancinante colica renale. Immagina te stesso in questa circostanza, solo e senza la possibilità di ricorrere agli antidolorifici del medico. Immagina di doverti estrarre un molare senza l’ausilio degli anestetici allora capirai la condizione degli animali.
Come puoi essere indifferente al dolore dell’altro tu che per ogni piccola ferita ricorri alle cure del medico? Tu che ti rivolgi alle autorità per ogni piccola ingiustizia che subisci, come puoi considerare giusto e lecito infliggere l’ingiustizia suprema della privazione della libertà, della tortura e della morte ad una creatura innocente per soddisfare i tuoi piaceri?
Accetteresti ugualmente di buon grado l’ipotesi che noi e i nostri figli fossimo allevati da extraterrestri, contro cui risulterebbe impossibile ogni reazione, per diventare loro pasto?
Tu che non hai pietà delle tue vittime ma speri che Dio ascolti le tue preghiere e possa preservarti dalla sofferenza e dalla morte, in che modo rispondi alle grida degli animali nelle mani dei carnefici ai quali tu li consegni?
Ma gli animali non soffrono solo negli allevamenti intensivi e nei mattatoi, veri e propri campi di concentramento e di sterminio. Hai mai pensato a quale spaventoso inferno sono condannati centinaia di milioni di animali all’anno nei laboratori di sperimentazione? Pensa a quei gattini a cui sono state cucite le palpebre alla nascita per sperimentare capacità alternative alla vista. Pensa a quell’uccello con il fianco spappolato da una fucilata: è come se l’esplosione di una bomba avesse spezzato a te le gambe e non avessi nessuno a cui chiedere aiuto. Pensa all’agonia dei pesci nelle reti. Pensa agli animali da pelliccia allevati e spellati spesso ancora vivi. Pensa agli animali nei circhi equestri costretti, con la frusta, la fame e le scariche elettriche, a ripetere per anni innaturali esercizi. Pensa a tutto questo e se non ti dissoci da queste barbarie dovresti vergognarti di essere un uomo.
Ma non hai un cuore? Non hai una coscienza? In che ti differenzi dalla pietra inanimata tu che non consideri il dolore e la vita dell’altro ma che hai la presunzione di essere fatto ad immagine di Dio? Gli animali a cui spegni per sempre la vita, tu che mangi la carne durante la tua esistenza, riempirebbero un campo da tennis. E non ti vergogni di un simile misfatto, di un tale crimine contro la vita e contro la fratellanza universale?
Nella speranza di un cuore umano più giusto e sensibile sta il segreto del bene e della pace nel mondo. Come potrebbe l’uomo nuocere al suo simile se avesse la sensibilità di condividere il dolore degli altri? Se fosse educato alla dolcezza verso ogni essere vivente?”

 

 

E’ mio! Come togliere qualcosa dalla bocca del cane.


prova a prendermelo!

prova a prendermelo!

Andiamo per gradi:
1) E’ un cucciolo o un cane adulto?
2) Quanto è importante per il cane la risorsa che ha in bocca?
3) Che tipo di relazione è stata instaurata con il proprio cane?
4) Perché vogliamo toglierglielo? E’ pericoloso ciò che sta mangiando?
5) A che razza appartiene?

Ora potrei consigliare passo per passo come insegnare il “lascia” ma ci sono una serie di fattori, compreso il mio metodo educativo, che non mi fanno generalizzare.

Invece mi soffermo sui punti sopraelencati:
1) E’ molto più semplice instradare un cucciolo a farci lasciare volentieri ciò che gli interessa, piuttosto che un cane adulto con un istinto possessivo già ben sviluppato
2) Quanto è importante la risorsa per il cane? Tutto non ha lo stesso valore! Cibo, osso, gioco, oggetto trovato in passeggiata… Non solo non hanno lo stesso valore ma l’importanza che il cane gli attribuisce cambia in base al contesto (dove si trova), allo stato emozionale, al suo personale limite della distanza individuale (prossemica) e, quindi, da chi viene avvicinato. Per farvi un esempio, noi uomini potremmo fare un casino inenarrabile se ci fregassero l’ultima sigaretta che abbiamo nel pacchetto, mentre ne faremmo molto meno se ci fregassero un pacchetto intero ma ne avessimo un altro di scorta. La nostra reazione dipenderebbe anche da CHI ci frega e dove. Un amico? Un parente? Un conoscente o uno sconosciuto? A casa, in un bar, mentre camminiamo, in auto? Provate a pensare come cambierebbe la vostra reazione per difendere la stessa risorsa e poi immaginate il tutto adeguandolo al vostro quattro zampe.
3) Che tipo di relazione è stata instaurata con il proprio cane? Saremo avvantaggiati se riusciremo a fargli capire che la nostra vicinanza non è un pericolo e non vogliamo rubargli nulla. Questa è una convinzione che dobbiamo creargli utilizzando momenti anche brevi ma proponendo esercizi precisi per rinforzare il legame. Ci sarà utile per lavorare anche sulla prevenzione, in assoluto la tattica migliore per ottenere un rapporto sano ed equilibrato ed evitare spiacevoli sorprese.
4) Perché vogliamo togliergli qualcosa? Lo facciamo per educarlo, quindi sempre piacevolmente, seguendo tutti gli “step” del caso, o perché sentiamo il bisogno di fargli capire “chi comanda”? Qui fate molta attenzione perché il risultato sarà diverso, come dal giorno alla notte, su tutti i fronti, compreso quello relazionale. Nel secondo caso rientriamo ancora nella vecchia scuola di pensiero di “cane/padrone” (padre padrone). Io comando tu obbedisci, non pensi, non hai emozioni, devi fare tutto quello che ti dico io. (Che schifo! n.d.r.) Tuttavia, se ha preso qualcosa di pericoloso, dobbiamo assolutamente intervenire e se lo avremo educato con piacevolezza, gentilezza e avremo instaurato un rapporto basato sul rispetto reciproco, potremo farlo senza problemi o comunque saremo in grado di gestire la situazione.
5) Di che razza è? Credo che ormai si sappia che le peculiarità di razza sono fondamentali nell’educazione del cane. Sarà più semplice insegnare a lasciare qualcosa a un retriver piuttosto che insegnarlo a un terrier. Se avete un “fantasia” è probabile che predomineranno i tratti caratteriali della razza che si intuisce.

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Trattando l’argomento in questione (per chi si è perso “come togliere un oggetto dalla bocca di un cane”) non posso non parlare del ringhio. Fa parte della comunicativa del cane e ben venga! E’ un avviso! Il cane ci dà modo di rivedere il nostro comportamento. Far finta di nulla, sottovalutarlo, credere che “tanto il mio cane non mi morde”, sono atteggiamenti e convinzioni molto frequenti ma, purtroppo errati. Se il nostro cane ringhia utilizza un comportamento corretto; non ci sta sfidando ma non sta nemmeno giocando. Inibirgli questa comunicativa è pericoloso; potrebbe imparare che è meglio passare direttamente al morso. Il cane, come noi, è un individuo sempre in divenire e si modifica, acquisisce competenze, in base alle esperienze che vive.

Aapppproposito di competenze…. Quali sono le nostre in merito all’interpretazione del linguaggio del corpo del nostro cane? Segnali, vocalizzi, posture. Siamo in grado di contestualizzarli? Capiamo se è rilassato o nervoso, preoccupato, teso, attento o guardingo (differenza sostanziale)?  Ci accorgiamo dei nostri segnali, vocalizzi, posture? Siamo in grado di contestualizzarli? Stiamo parlando di COMUNICAZIONE. Il nostro cane capisce già se giochiamo, siamo nervosi, tesi, a disagio o rilassati. Lui lo sa già! Per noi, invece, NON è così naturale comprendere cosa effettivamente vuole dirci. Gli attribuiamo comportamenti umani e, incappando in questo trabocchetto, pigliamo “pesci per granchi”: non riusciremo mai a capirci davvero.

Ora se pensate che dopo tutte ‘ste chiacchiere le indicazioni per farci lasciare le cose dal nostro cane non le ho date, allora non mi sono spiegata bene e in futuro cercherò di migliorare la mia comunicativa.

Se invece pensate che siamo NOI a dover imparare come farci lasciare qualche cosa dal nostro cane, se pensate che non dobbiamo generalizzare ma, invece, approfondire la sua conoscenza ed elaborare linee guida personalizzate, chiare ed efficaci per ottenere collaborazione e comportamenti gioiosi, allora ho fatto centro! Siete pronti per mettervi “sulle orme del vostro cane e percorrere un sentiero tutto da esplorare”. Code al Vento a tutti!

 

Ma il circo è solo sotto i tendoni?


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No, purtroppo no! Il circo non è solo sotto i tendoni. Un’amica ha postato questo video sulla mia pagina di facebook, molto soddisfatta e orgogliosa di mostrarmi ‘sì tanta piacevolezza.

Sapete quell’emozione che nasce dalla parte alta dello stomaco e sale, sale, attraverso l’esofago, sale e arriva agli occhi, te li fa sgranare e torna giù ai muscoli facciali, ti fa aprire la bocca e ti fa rigurgitare “arghhhh”!!!

Ecco! Diciamo che, scientificamente, la mia amigdala ha processato l’emozione del disgusto e in una frazione di secondo la rabbia mi ha pervaso. Poi un’altra infinita serie di meccanismi hanno fatto sì che tornassi in me (lo confesso, non con poca fatica).

Veniamo al filmato, postato molto innocentemente.

Voi vedete un cane che va in bicicletta? Io vedo un cane in una situazione irrispettosa del suo bisogno e della sua caratteristica di specie che umilia la sua dignità e la sua intelligenza.

Adesso vedete ancora un cane che va in bicicletta? O avete iniziato a pensare a quanto è innaturale per un cane e per tutti i 4 zampe questa posizione e questo movimento.

Bene: andiamo oltre. Quanto, quanto tempo ci è voluto per insegnarglielo? Quanto tempo questo cane ha dovuto assumere posture inadatte alle sue caratteristiche di specie.  Per quante volte ha dovuto sforzare inappropriatamente strutture muscolari, tendinee, ossee. Per quanto tempo e quante volte al giorno gli sarà ancora chiesto di farlo per il puro divertimento di noi umani. Un divertimento inconsapevole del disagio dell’animale.

Non siete convinti? Chiudete gli occhi. Provate ad immedesimarvi nel cane. Provate ad immaginare come vi sentireste se vi costringessero più volte e più volte ad usare in modo inappropriato il vostro corpo. Di quante patologie finireste per soffrire? La facciamo tanto lunga per le ernie al disco, per i colpi di frusta e chi più ne ha più ne metta. Quante cause intentiamo contro i datori di lavoro? Per tutelarci abbiamo anche creato la 626 (legge sulla sicurezza in ambito lavorativo).

Beh i nostri cani non possono avvalersi di tutto questo. Contano su di noi per la loro tutela.

 

Bobo


28 marzo 2007
Chiamata per un corso di educazione di base
30 marzo 2007
Conosco Bobo, un labrador miele di due mesi. Scatenato! Incomincia l’avventura.
Un corso di base coinvolgente. Bobo ha cambiato la vita dei suoi compagni a due zampe, si sono completati a vicenda.
Bobo mi aiuta nella promozione della mia professione. Si presta a scatti fotografici da vero divo. Ha un carattere dolce, è facile stare con lui, sopporta le nostre bizzarrie, partecipa con entusiasmo alle nostre attività.
Ho sempre avuto sue notizie e questo mi ha fatto immenso piacere.
Soffre di displasia ai gomiti, fa l’agopuntura.
Arriva un momento in cui incomincia a fare il mattarello. Alessandra reinserisce delle attività che aveva abbandonato e tutto torna a posto.
Nell’estate 2009 inserisco altri 2 incontri. Va tutto bene. C’è molto affiatamento tra loro. E il mio cuore è colmo di soddisfazione.
Novembre 2009: ARRIVERA’ UN FRATELLINO UMANO. Grande gioia!! E facciamo un corso Pre-natal. So già che tutto andrà bene perché Bobo è meraviglioso e i suoi compagni lo sono altrettanto. Mi fido. So che faranno quello che ho consigliato.
Continuano le notizie:nasce Riky e la famiglia ora è davvero al completo.
Riky cresce anche con l’aiuto di Bobo che accoglie sempre con condiscendenza e pazienza le sue attenzioni, sempre monitorati da mamma e papà.
26.5.2014 sul mio cellulare sms
“Laura ciao,
purtroppo ti scrivo per farti sapere che il nostro caro Bobo ci ha lasciati. Volevamo ringraziarti perché anche grazie a te abbiamo passato con lui, i più bei momenti della nostra vita. E’ stata un’avventura stupenda… ora c’è tanta tristezza insieme però a infiniti bei ricordi che ci rimarranno sempre nel cuore, quel cuore che solo i nostri amici a 4 zampe sanno, riescono a colpire così nel profondo.
Alessandra, mamma di Bobo (come mi chiamavi tu)”

Io piango! Ricordo… 7 anni in un lampo.
Non importa come! Purtroppo Bobo te ne sei andato troppo presto. Ci diciamo che ci sarà un motivo se questo dispiacere è arrivato troppo precocemente. Lo scopriremo… Il mio grande abbraccio ai suoi compagni
Io intanto Bobo ti ricordo così, dando un’interpretazione umana a una delle tue infinite dolci espressioni:
Bobo

 

“Mamma, papà. Riky, Laura e tutti gli amici che mi hanno conosciuto… io ci sono sempre…nei vostri cuori. La mia vita ha sicuramente influenzato il percorso della vostra e continuerà a farlo”.