Opposizione alla docu-fiction nei canili. In Italia non si tollerano i metodi di Millan
Pubblicato in Educazione, Fiutando qua e là....info, notizie e curiosità il 08/08/12 20:12 da Laura
Da: ANMI OGGI – informazione veterinaria on line
Il “sussurratore” progetta di girare nei canili d’ Europa. I comportamentalisti e la FNOVI avvertono: in Italia non sono ammessi certi metodi. I Comuni non autorizzino le riprese.
Saranno “educativi” in America i metodi di addestramento di Cesar Millan, ma non in Italia. La National Geographic che si appresterebbbe a girare puntate di “dog whispering” in Europa è avvisata. Con una presa di posizione ufficiale sostenuta dalle sigle veterinarie comportamentaliste italiane, la FNOVI mette le mani avanti: se l”idea di riabilitare e fare adottare i cani dei canili “è corretta ed interessante”, quello che non va sono i metodi. Cesar Millan, già pubblicamente criticato da SISCA ricorre a sistemi non confortati dalle scienze comportamentali.
Il mondo veterinario italiano, in prima fila i medici veterinari comportamentalisti, ritiene che questa idea di trasformare i canili italiani in un set televisivo, porti nuova fama e ricchezza alla trasmissione, ma sia dannosa per i cani e chiedono ai Comuni ed alle autorità preposte di non cedere alla lusinghe della show business, e di negare l’accesso ai canili da loro gestiti.
La condizione dei cani abbandonati non si presta alla docu-fiction e “non devono essere sottoposti a ‘esperimenti mediatici’ di riabilitazione canina con metodi vetusti e spesso inaccettabili dal punto di vista del benessere animale. Molti studi ci stanno dimostrando come il cane sia dotato di capacità cognitive e caratteristiche comportamentali che lo rendono adatto a comprendere la comunicazione umana: i metodi di Millan sono superati e estremamente pericolosi per il benessere dei cani e per la sicurezza delle persone”.
“Forse trovano il giusto terreno culturale in America dove è ancora permessa ad esempio l’eutanasia degli animali dei canili oppure il taglio delle corde vocali- dichiara la Federazione- ma in Italia, almeno in tema di gestione e cultura degli animali siamo un passo avanti”.
Già, in passato, i medici veterinari comportamentalisti avevano chiesto che i documentari di Millan fossero sospesi dalla programmazione televisiva italiana.