Per Natale non regalate animali!


E’ una decisione importante e deve essere presa con grande senso di responsabilità. Un cucciolo richiede grande impegno sia per le cure fisiche che per l’educazione.   Prendetevi un po’ di tempo per pensarci. Magari passate le feste sarà passato anche il il vostro entusiasmo. Se invece la decisione è stata ben ponderata e si sono vagliati i pro e contro, per la scelta rivolgetevi agli allevamenti e non comprate cuccioli da negozi, fiere e quant’altro. Potete visitare i canili dove ci sarà sicuramente un musetto ad aspettarvi ma affidatevi agli operatori che, una volta capito il vostro tenore di vita, potranno consigliarvi il compagno giusto.

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Corriere della sera: 6.12.2010 – Non regalate cuccioli per Natale

non incrementiamo il commercio illegale di cuccioli

cosa possiamo fare per contrastare il traffico illegale di cuccioli

Guardate questo video: mettetevi al riparo da dispiaceri e aiutateci a contrastare il traffico illegale.

 

Brambilla: porte aperte agli animali domestici.


con Lola al barIl Ministro Brambilla invita i Comuni a togliere i divieti d’accesso nei pubblici esercizi e nei luoghi aperti al pubblico, uffici inclusi
MILANO
Una sorte di rivoluzione copernicana nel rapporto con gli animali domestici: potranno entrare in tutti i luoghi pubblici, ristoranti, uffici postali, salire sui mezzi di trasposto, salvo espresse e motivate deroghe; non come ora che possono accedervi solo quando è loro consentito.

L’ordinanza che il ministro per il Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha scritto con l’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e presentata oggi in prefettura a Milano, alla presenza del prefetto del capoluogo lombardo, Gianvalerio Lombardi, ha esplicitamente lo scopo di creare delle città anche a misura dei nostri amici a quattro zampe.

Il provvedimento, che ogni sindaco potrà recepire con una semplice ordinanza sindacale, prende le mosse da un sondaggio Ipsos secondo il quale «il 40% degli italiani possiede almeno un animale domestico» ed è quindi «chiaro – ha spiegato il ministro – che compito delle istituzioni è lavorare per rendere più semplice la vita di queste famiglie e rispondere alle loro necessità».

Gli animali, quindi potranno accedere ovunque, salvo che in ospedali, asili, scuole, con l’eccezione delle case di riposo, in quanto il ministro ha anche pensato al disagio dei nostri anziani se privati del loro amico del cuore. Michela Vittoria Brambilla è consapevole del fatto che «sia la prima volta che un ministro si occupa in modo così importante di un tema che, colpevolmente, era ritenuto di secondo piano fino ad oggi: creare una nuova coscienza d’amore e di rispetto per gli animali e i loro diritti».

«Forse, in passato – ha sottolineato – questo necessario cambiamento culturale non era considerato sufficientemente nobile per occupare l’agenda di un ministro. Ma io non la penso così. E soprattutto gli italiani non al pensano così». Michela Vittoria Brambilla pensa che anche il turismo nel nostro Paese trarrà un vantaggio da questa ordinanza, anche sulla scorta dei risultati positivi che ha avuto l’istituzione di tratti di spiaggia dove i turisti possono accedere con i loro animali. Iniziative, tutte, finalizzate alla creazione di una Italia ’Animal frendly’, che «rappresenta una delle priorità del Ministero del Turismo».

Fonte: La zampa.it

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Pelliccia di cani e gatti


cuccioli da indossarePrimi freddi, nuovi acquisti di cappotti e soprabiti pesanti. Come evitare di acquistare bordi di pellicciotto dei nostri amati animali domestici? Ecco come riconoscerli: nomi, etichette e norme generali.

L’utilizzo di qualunque pelliccia è deprecabile, ma in Italia è addirittura illegale commercializzare capi d’abbigliamento con pelli e pellicce di cani o gatti. Eppure, può capitare di trovarne. Ogni inverno i giornali se ne occupano. Tutte le denunce presentate finora sono state archiviate. Se la legge non ci presta attenzione, facciamola noi.

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I cani: attrezzi del mestiere dei caccatori.


impallinatoPer i cacciatori la vita degli animali non vale nulla, compresa quella dei loro cani che utilizzano esclusivamente  oome attrezzi del mestiere: se non funzionano bene o si rompono se ne disfano (in modo incivile e discutibile).   Quanto segue non è un caso isolato ed è un’ ulteriore prova di come sfogano le loro frustrazioni su esseri indifesi.

(Fonte Geapress) IL CANE NON OBBEDISCE E IL CACCIATORE GLI SPARA
I Carabinieri lo denunciano per uccisione e maltrattamento di animale.

E’ successo in località Tezze, nel Comune di Vazzola (TV). Durante una battuta di caccia un cacciatore di 70 anni spazientito dalla disobbedienza del proprio cane, non tornava subito al suo richiamo, ha pensato bene di punirlo…sparandogli, lì su due piedi. Nessuno avrebbe saputo dell’incredibile fine del povero segugio se alcuni pallini non fossero arrivati a pochi centimetri da un agricoltore 35enne intento nel suo lavoro nei campi.
L’uomo accortosi di quanto successo ha chiamato immediatamente i Carabinieri della Compagnia di Conegliano.
I militari subito accorsi sul luogo, rilevato quanto successo, hanno sequestrato il fucile al cacciatore, denunciandolo per maltrattamento e uccisione di animale.
Ma la storia non finisce qui. Infatti, il cacciatore inviperito per l’arrivo dei Carabinieri ha cominciato ad apostrofare pesantemente l’agricoltore reo di avere avvisato le Forze dell’Ordine. Ne è scaturito un diverbio tale che il cacciatore si è beccato anche una denuncia per ingiurie.
I Carabinieri, infine, hanno svolto la perquisizione domiciliare dove hanno rinvenuto ben 14 fucili ed una pistola. Tutte le armi regolarmente detenute sono state poste sotto sequestro.
I Carabinieri di Conegliano hanno assicurato di aver preso tutti i provvedimenti amministrativi per evitare che il soggetto reiteri i reati commessi. Ora la parola passa all’Autorità Giudiziaria.
La speranza è che gli venga tolta la possibilità di tornare a cacciare. Intanto, resta l’amaro di una vicenda dove, ancora una volta, viene dimostrato come la vita di un animale, davvero non vale nulla. Attendiamo allora che la legge umana dia giustizia al povero segugio, ucciso forse perché troppo vivace.

 

La dilatazione e torsione gastrica: un’emergenza veterinaria.


dilatazione gastrica e torsioneLa dilatazione e torsione gastrica è  una patologia che nei cani è abbastanza ricorrente. Consiste in un’alterazione dello stomaco, per cui questo si dilata e ruota intorno al suo asse.  Nella sua forma più frequente, cioè quella acuta, rappresenta una vera e propria emergenza veterinaria.

Immaginate, approssimativamente, una lunga calza con entrambe le estremità aperte. La presenza di gas al suo interno può provocare un aumento di volume molto marcato. La parte gonfia tende a ruotare su se stessa provocando delle strozzature ad entrambe le estremità, impedendo l’entrata e l’uscita di qualunque cosa.

Le razze grandi come i molossoidi sono più predisposte alla dilatazione-torsione gastrica ma capita che la patologia si verifichi anche in razze più piccole. Il fattore scatenante non è però solo la conformazione fisica: cani che mangiano con eccessiva voracità ingurgitando anche molta aria o che fanno eccessiva attività fisica dopo il pasto, sono sicuramente più predisposti. Su questo tema ci sono due correnti di pensiero: c’è chi afferma che sia meglio far fare due pasti al giorno per diminuire la quantità di cibo ingerita e chi afferma sia meglio somministrare un solo pasto, di sera, perchè la digestione avviene durante il riposo fisico del cane. A tal proposito gli esperti rimarcano che nel cane la digestione ha un ciclo molto lungo, anche 12-14 ore. pertanto dandogli da mangiare una volta al giorno lo stomaco riesce a svuotarsi quasi completamente interrompendo la produzione dei succhi gastrici che, altrimenti, sarebbero sempre presenti, rischiando di provocare disturbi come gastriti e coliche.

E fondamentale riconoscere i sintomi della torsione: tentativi di vomito con rigurgito di sostanza biancastra, simile al chiaro d’uovo, bava e una elevata dilatazione dell’addome sono campanelli d’allarme. Il cane fatica a respirare per l’eccessiva compressione sugli altri organi e, nel tentativo di alleviare il dolore e migliorare la respirazione,  tende ad allungare il collo  allarga le zampe ed aumenta la frequenza respiratoria. Se a questo punto non si interviene portando l’animale subito dal veterinario, le possibilità di sopravvivenza si abbassano notevolmente.

Approfondimenti su: www.veterinariagiustiniana.com

 

Dako


DakoSono DAKO e di me si può tranquillamente dire: “grande fuori e piccolo dentro”!!! Sì perchè sotto la scorza di questo cagnone taglia grande di circa 25-30 chili, si nasconde un cucciolone tenero e affettuoso con tutti, che fa coccole a tutto spiano, gioca con i bambini, convive pacificamente con i suoi simili.

E’  giovane – ha solo un anno – è sano e negativo alla leishmania. Ha tanta pazienza perchè è costretto a vivere in macchina in un trasportone. Lo si fa uscire 5 volte al giorno ma poi la volontaria che lo ha sottratto al destino del canile lager, è costretta a rinchiuderlo nuovamente. Non ce la fa più e anche Isabella soffre molto perchè non riesce a trovargli una sistemazione adeguata. Saprà essere un grande compagno di vita. Il suo cuore è pronto a donare tanto amore.

Dako verrà affidato microchippato e vaccinato al centro- nord Italia solo a persone disposte a controlli pre e post-affido.

Potete contattare Isabella con la quale ho parlato personalmente per verificare la veridicità delle informazioni.

isabellavellucci@libero.it

cell. 339-4469690

 

Un premio per ogni occasione


un premio per ogni occasioneNella mia professione di educatrice cinofila mi capita spesso di sentire definizioni come “il metodo del bocconcino”, “il metodo gentile”, “il metodo del premio” o cose simili.
Queste descrizioni sono, in verità, molto limitative, poiché dietro ad un biscottino, così come dietro ad un nostro gesto, si nasconde un mondo di percezioni, emozioni e conoscenze.
Per questo è molto importante capire esattamente cosa succede nella mente del nostro cane quando lo premiamo e sapere in che modo,  quando, quanto e perché farlo.
I nostri amici a 4 zampe sono di vedute molto aperte. Per loro tutto può essere un premio: il cibo, un gioco, una nostra azione, perfino un suono.
Il repertorio di “gratificazioni canine” è talmente vasto che difficilmente riusciamo a renderci conto di quante conferme, quasi sempre involontarie, diamo al nostro cane, anche quando sta compiendo azioni non ammesse nella nostra società come, ad esempio, salutarci saltandoci addosso. I nostri tentativi, a volte anche poco gentili, di tenerlo lontano, sono da lui percepiti come attenzioni. Per questo continuerà a riproporre il comportamento che noi vorremmo invece far cessare.
Anche per i giochi le possibilità sono molteplici: ci sono giochi creati appositamente per i cani, altri per i bimbi e…molte cose che giochi non sono. Il cane non fa alcuna differenza: per lui qualunque cosa o attività stimolante, piacevole e divertente è un gioco; anche lo spazzolone passato sul pavimento per asciugare la sua pipì – che non smetterà più di fare in casa se ci mettiamo, inconsapevolmente a giocare con lui facendo scorrere lo straccio avanti e indietro. La soluzione ottimale è togliere il “bisognino” di nascosto, quando non ci sta guardando.
Il cibo è ritenuto il “mezzo” per insegnare al cane esercizi precisi; è sicuramente il metodo più usato e più conosciuto come “rinforzo positivo”.
Cosa succede in pratica?
Il cane compie l’azione e viene immediatamente premiato. Anche qui è importante essere consapevoli di ciò che stiamo facendo: il rinforzo è associato all’azione se arriva entro 0,58”. Sì, avete capito bene: meno di    1 secondo. Se non rispettiamo questi tempi, rischiamo di premiare  un’azione diversa da quella richiesta. Ad esempio: chiediamo al cane di mettersi “seduto”, lui si siede, noi tiriamo fuori il premio ma nel frattempo il cane gira la testa. Noi, in verità, stiamo premiando quest’ultima azione. Il rischio a cui andiamo incontro è duplice: diventare dei semplici distributori di cibo ed essere poco chiari nella comunicazione.
Apprendere i corretti meccanismi può essere molto divertente, esattamente come educare al meglio il nostro cane. Abbandonare gli schemi, conoscere davvero il nostro amico e dare spazio alla fantasia…queste sono le buone mosse da mettere in atto. Imparando a gestire il premio – cibo, gioco, attenzione – nella quantità, nel modo e nel momento giusto, non solo insegneremo al cane dei comportamenti precisi ma rinforzeremo anche la nostra relazione, perché tutto ruoterà intorno
al principio della collaborazione e non dell’imposizione. Il segreto per stare bene insieme e ottenere grandi cose è conoscerlo. Quale gioco gli piace di più? Qual è il suo cibo preferito? Würstel, biscotto, formaggio? Ama le nostre coccole sopra ogni cosa? Il nostro cane non torna quando lo chiamiamo? Magari non siamo abbastanza interessanti perché lo abbiamo sempre premiato con il cibo che, forse, lo interessa meno della pallina.

Prima di educarlo bisogna capirlo.
Perché il premio non è solo un gesto ma è il mondo dei suoi significati che fa la differenza.

 

Dall’Austria un’idea da imitare: protezione animali a scuola


(Notiziario EVU n. 1 – 1999)

protezione animali nelle scuole

Dal 1990 e su invito dei docenti, alcuni insegnanti con una formazione speciale si recano nelle scuole austriache per sensibilizzare gli studenti alla sofferenza degli animali.

Charlotte Probst, insegnante di Graz, iniziatrice e leader del progetto Protezione degli animali in classe, è convinta che la protezione degli animali debba essere insegnata a scuola nel corso di specifiche lezioni. I giovani e specialmente i bambini non ancora conquistati dal mondo materialistico, sono ancora capaci di essere oggettivi e di provare solidarietà, ed essi sono il futuro. Charlotte è sicura che se i bambini sono capaci di comprendere il dolore di un animale sofferente, comprenderanno anche quello di una persona sofferente.

Quando Charlotte Probst ha cercato di dimostrare ai rappresentanti del ministero dell’educazione la validità del suo progetto, la sua idea godeva del sostegno di note personalità. Ha dovuto combattere contro pregiudizi, lobby e settori economici, ma la sua determinazione ed il suo amore per gli animali hanno condotto il suo progetto al successo .

Durante il corso di studi, i docenti frequentano due settimane di formazione per questo compito specifico ed imparano come insegnare ai giovanissimi ed agli adulti il  rispetto per la vita e l’unicità della creazione, per tutti. A scuola, le lezioni sono suddivise in tre parti: etica, informazione e come trovare soluzioni (‘cosa posso fare io?’).

L’istruzione è impartita ad iniziare dalla prima fino alla nona classe, ed ovviamente differisce secondo l’età dei giovani studenti. Filmati e diapositive sono un supporto molto importante per le lezioni.

Fino ad oggi circa 500,000 studenti, in più di 6,000 scuole di diverse parti dell’Austria, sono stati sollecitati in questo modo a prestare attenzione alla spaventosa situazione degli animali nel loro paese. Durante le lezioni vengono citati specialmente gli allevamenti ed  i laboratori per la vivisezione e la condizione degli animali da pelliccia, dei polli, degli animali domestici, ecc.

 

Una buona fede dannosa per i cani.


cane a catenaDei clienti mi hanno consultata perchè il loro pastore tedesco di 2 anni è diventato ingestibile. Come sempre ho fissato un appuntamento presso il loro domicilio per valutare la situazione e approfondirla. Effettivamente il cane era agitatissimo. L’ho trovato legato alla cuccia con una corda di circa 2 metri.
Questa scelta deriva da un’indicazione data dal loro precedente addestratore che, per preservare la salute del cane. ha consigliato di non farlo bagnare nei mesi più freddi (cosa giustissima). Il cane vive costantemente fuori casa e, data la realtà abitativa della famiglia, per riuscire a seguire il consiglio, nei giorni di pioggia Jack viene legato. Questo non è un modo di vivere adatto al cane e non favorisce certo la sua tranquillità, al contrario lo esaspera. I clienti mi hanno anche raccontato che il cane è stato addestrato  con il vecchio metodo coercitivo che vede l’animale obbligato a mettersi a terra, a camminare al piede, non tirare al guinzaglio  ecc. ecc. Strapponi e strattoni a go go, tutto gestito con il collare a strozzo e un guinzaglio cortissimo. Sicuramente l’addestratore era in buona fede ma non posso fare a meno di rilevare l’incoerenza di questo metodo che da una parte vuole preservare la salute del cane e dall’altra la penalizza andando a infierire brutalmente sul suo apparato scheletrico e muscolare. Microfratture e microlesioni potrebbero essere l’eventuale causa futura di problemi di deambulazione, artrosi ed altro ancora. A noi umani capita lo stesso. Lesioni non curate adeguatamente, sono causa di dolori, portano a malformazioni della parte sollecitata, provocano ispessimenti che ci fanno assumere posizione antalgiche; con l’andare del tempo la patologia diventa cronica. Non per niente anche le micro fratture vengono ingessate. A differenza nostra il cane non può dirci se e dove sente male quindi, qualunque cosa accada al suo corpo, verrà consolidata col tempo, oltre – ovviamente – a creargli grave disagio e sviluppare paura nei confronti di chi lo costringe a subire. Questo non dovrebbe mai verificarsi tra il proprietario e il suo cane tra i quali dovrebbe invece instaurarsi un rapporto fonte di piacevolezza, benessere e collaborazione.
Pensateci se volete addestrare il vostro cane. Fate un’indagine prima di scegliere il professionista a cui affidarvi: indirizzatevi verso chi, alla peggio, utilizza i collari in nylon.  Allontanatevi da chi afferma che il cane va dominato ma prendete in seria considerazione chi vi spiegherà che con le buone maniere si ottiene tutto e utilizza la pettorina.

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Traffico di cuccioli: finalmente è reato.


cuccioli in gabbiaIl traffico di cuccioli è finalmente reato. La legge è stata approvata oggi dalla Camera dei Deputati. Ma non solo: anche chi uccide un animale va in carcere da quattro mesi a due anni. Chi li maltratta rischia la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro.

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