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Combattimenti tra cani: basta con queste barbarie!


Il primo comunicato del 2010 del Ministero della Salute fa riferimento al combattimento tra cani.

ministero-della-salute

Comunicato n. 1                                                                       5 gennaio 2010

Ministero,  della Salute

UFFICIO STAMPA

Combattimenti tra cani a Caltanissetta.
Sottosegretario Martini: “Basta con queste barbarie”

In merito a notizie diffuse da organi di stampa secondo cui a Caltanissetta sedici persone sono state identificate e due giovani di 19 e 20 anni sono stati denunciati con l’accusa di aver organizzato combattimenti fra cani, il Sottosegretario con delega alla salute e al benessere animale on. Francesca Martini ha dichiarato:
“Basta con questa ferocia inaudita nei confronti dei cani, in particolare in Sicilia. Chiedo alla Magistratura di applicare la massima pena prevista nei confronti dei due giovani che sarebbero gli autori delle violenze. Auspico che ciò costituisca un monito per evitare, ovunque e per sempre, il ripetersi di simili barbari episodi.”

 

Altre vittime di “tendenza”


ATTENZIONE a non farvi “fregare” nè dall’impulso nè da commercianti senza scrupoli. L’Akita è una razza meravigliosa ma di difficile gestione. Le conseguenze di acquisti insensati potrebbero essere  veramente pesanti. Sul sito del SAKI - Sezione Akita Inu Italia -  trovate l’opuscolo che viene distribuito fuori dalle sale cinematografiche che informa sulle caratteristiche della razza. Leggetelo più volte perchè si tende a soffermarsi e trattenere le informazioni che più  piacciono e a sorvolare invece su quelle che  evidenziano problemi.

Sul Corriere della Sera compare il seguente articolo:

L’allarme di Saki: attenti agli animali importati dall’Est. «Questa razza non è per tutti»

EFFETTO HACHIKO, GLI “SQUALI” IN AZIONE
Venditori senza scrupoli pronti a invadere il mercato con cuccioli di Akita, il cane protagonista del film di Gere

akitaMILANO – In Giappone è un eroe nazionale. E ora, grazie al film a lui dedicato che ha tra i protagonisti un mito hollywoodiano come Richard Gere, la sua storia sta facendo il giro del mondo. Hachiko è il cane fedele per antonomasia, l’amico per sempre, quello capace di aspettare per anni alla stazione del treno il ritorno del proprio padrone anche se poi non tornerà mai perché magari, come nella storia vera ripresa dal film, nel frattempo è morto. Un esempio di affetto e di amore smisurato che ha spinto la Lega nazionale per la difesa del cane a patrocinare la pellicola, ora in programmazione in decine di sale in tutta Italia, perché questa storia realmente accaduta «insegna agli uomini come e quanto l’amore di un cane può essere immenso, senza mezze misure e, soprattutto, senza alcuna finalità».

ARRIVANO GLI «SQUALI» – Ma come spesso accade quando un film di successo accende i riflettori…

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L’altra faccia della medaglia


levriero impiccatoQualche giorno fa su Varese News, il giornale on line della mia Provincia, è apparso un articolo che promuoveva il turismo cinofilo nella Valle dello Stubai, località vicina ad Innsbruk.  Sembra che qui i cani siano ben accetti in tutte le strutture ricettive; questa possibilità, unita allo splendido scenario del luogo,  accende il desiderio di prenotarvi subito una vacanza. Continuando a leggere gli entusiasmi però si smorzano. Nel medesimo articolo vengono infatti pubblicizzate anche manifestazioni agonistiche di gare tra levrieri. Non ne avete mai sentito parlare?

Scoprite qui cosa succede dietro le quinte di questi spettacoli e quali sono i Paesi “civili” che maggiormente le promuovono.

Adozioni levrieri

 

Conoscere noi stessi per conoscere loro


Che cos’ è lo specismo

specismoIl filosofo Peter Singer definisce lo specismo nel modo seguente:

“Un pregiudizio o attitudine di una “specie” che parteggia per gli interessi dei propri membri, a discapito di quelli che appartengono ad altre specie.”

Lo specismo è il motivo comune per discriminare un individuo sulla sola base della sua appartenenza ad una specie. Le basi sono le stesse di quelle di chi nutre dei pregiudizi sulla razza (razzismo) e sull’ appartenenza ad un sesso (discriminazione sessuale). Quando si parla della sofferenza umana, in quanto Homo Sapiens, e la si considera più grave della sofferenza di un animale, si è per così dire colpevoli di “specismo”. Per lo stesso motivo la morte di un essere umano, dal momento che esso appartiene alla specie Homo Sapiens, è peggiore della morte di un animale. Una pratica lampante dello specismo è l’ industria della carne, la sperimentazione sugli animali e gli allevamenti per la produzione di pellicce. Lo specismo è un’ideologia le cui ragioni non si fondano su una base oggettiva. Non la si può giustificare con un’argomentazione logica, ma la si difende come un dogma, una verità divina.

Il più comune argomento nella storia della filosofia è che le umane capacità mentali, la parola e la cultura, permettono all’ uomo di utilizzare l’ animale. Oggi però è un’argomentazione facile da obiettare. L’ intelligenza è moralmente rilevante solo nei casi, per esempio, in cui si deve ottenere il diritto di voto o il diritto di prendere la patente ecc. Gli animali non hanno (come d’ altronde i bambini e i ritardati mentali) alcun interesse verso questi diritti, ma lo hanno verso quelli fondamentali, ovvero il diritto alla vita e alla libertà, di evitare le torture, eccetera, cioè i bisogni che non hanno nulla a che vedere con l’ intelligenza dell’individuo. Se intendessimo che l’ intelligenza sia moralmente rilevante, significherebbe che bambini ritardati potrebbero essere sottoposti a dolorosi esperimenti scientifici oppure potrebbero essere allevati per produrre cibo. L’ errore di fondo di questa argomentazione è il pensare che la nostra superiorità intellettuale ci dia una posizione (di superiorità) morale.

Che gli animali abbiano un QI inferiore di quello di un essere umano medio è sicuramente un motivo per non dare agli animali il diritto di andare all’ università, ma non la scusa per provare gli effetti di un concentrato di shampoo nei loro occhi. Quando si versa shampoo negli occhi di un coniglio per testare i danni di un prodotto da commercializzare, causandone la cecità, che rilevanza ha l’ intelligenza limitata del coniglio? Un essere meno intelligente non soffre meno di uno più intelligente nell’avere shampoo negli occhi. In questa situazione l’intelligenza non è rilevante così come non lo è il colore delle pelle, il sesso, o l’appartenenza ad una specie.

La sofferenza degli animali deve essere considerata tanto dolorosa quanto quella degli esseri umani. Essere uccisi capita raramente indolore, perciò non dovremmo mettere fine ad una vita felice, sia essa consapevole o no. Tenendo conto che molto raramente ci troviamo in situazioni dove dobbiamo scegliere tra la vita di un animale e quella di un essere umano, sarebbe meglio, di regola non uccidere mai, indipendentemente dalla capacità intellettuale l’individuo in questione. Tanto l’uomo quanto l’animale non esistono per essere utilizzati. Gli animali del mondo esistono per essi stessi. Non furono fatti per gli uomini, più di come i neri per i bianchi o le donne per gli uomini.

 

Sempre più compatti


Cesar MillanIl mondo della cinofilia continua la campagna di informazione atta a scoraggiare i comportamenti dannosi promossi da Cesar Millan.

Surfando in internet ho trovato il testo di una lettera che pubblico invitando tutti coloro che appoggiano la nostra filosofia ad inoltrarla agli indirizzi già in essa inclusi.
_____________________________________________________

martini_f@camera.it; enpa@enpa.it; comsviluppo@enpa.it; segreteria@csen-cinofilia.it; segreteria@enci.it; info@apnec.org; info@siua.it; info@fnovi.it; asetravet@libero.it

On. Francesca Martini
NATGEO
ENPA
CSEN CINOFILIA
ENCI
APNEC
SIUA
FNOVI
ASETRA

Oggetto:       Programma televisivo su NatGeo – Sky: “Dog Whisperer” con Cesar Millan

Spett.li Destinatari di questa lettera,

ci rivolgiamo a Voi che avete un forte potere mediatico, che divulgate cultura cinofila, emanate leggi, chiedete il rispetto dei vostri codici deontologici.

Ci rivolgiamo a Voi per chiederVi di agire e combattere anziché appoggiare o anche solo ignorare personaggi televisivi come Cesar Millan.

Questo soggetto tratta i cani con metodi barbari, usa collari a strangolo i cui danni a livello psico-fisico sono ben noti (per approfondire),  usa la forza e la sottomissione dove basterebbe migliore comunicazione, collaborazione, fiducia e affetto.

Cesar Millan non fa altro che mostrare al mondo come maltrattare un cane sottovalutandone l’intelligenza.

Usa il collare a strozzo per costringere il cane a fare ciò che non vuole: “O fai come dico io o ti strozzo.”

Porta i cani allo sfinimento, provoca in loro un livello di stress esagerato, dannoso e soprattutto inutile.

Li spaventa, li domina, ma soprattutto consegna nelle mani di ignari e fiduciosi proprietari delle bombe ad orologeria, animali che non si sa come potranno reagire lasciati solo con i loro proprietari.

Oggi si parla di zooantropologia-cognitiva proprio per dimostrare che il cane può apprendere tramite processi molto più complessi rispetto a rinforzi e punizioni.

Si considerano nuove dinamiche che non sono più solo quelle del branco/capobranco ereditate dal suo antenato lupo.

Oggi si parla di relazione, apprendimento, potenziamento delle capacità cognitiva e soprattutto non si parla più solo di Addestramento, ma di Educazione, perché questo deve essere.

Bisogna “Educare” cane e proprietario ad una civile convivenza reciproca e ad un civile rapporto con la società.

Molti nomi importanti della cinofilia (ne citiamo solo alcuni: Angela Stockdale, Clarissa Von Reihnart, Turid Rugaas, Ian Dunbar, Suzanne Clothier…..) hanno dedicato la loro vita a studiare e diffondere approcci, metodologie e strumenti che rendano la vita dei cani e proprietari più semplice grazie ad una migliore comunicazione.

Oggi abbiamo davvero la capacità di relazionarci con il nostro amico a 4 zampe nella maniera più idonea e nel pieno rispetto del suo diritto ad una vita serena.

Abbiamo leggi nazionali e comunali che tutelano il cane che non va in alcun modo maltrattato. Questo significa non usare strumenti di coercizione,  non sottovalutare la sua capacità di apprendere, considerarlo un compagno e non uno schiavo.

Ogni proprietario rispettoso ed amante del proprio cane dovrebbe conoscere alcune piccole nozioni per tutelare sia la propria incolumità che quella altrui.

Basta leggere testi importanti come: All’altro capo del guinzaglio, Patricia McConnell; Se le preghiere dei cani fossero ascoltate, Suzanne Clothier; I segnali calmanti, Turid Rugaas; La mente del cane, Bruce Fogle; L’intelligenza del cane, Stanley Coren; Pedagogia Cinofila, Roberto Marchesini; e altri e altri ancora….

….per capire che i vecchi metodi di sottomissione e coercizione devono essere aboliti.

Se vogliamo rispetto dal nostro cane non possiamo certo “pretenderlo”, dobbiamo guadagnarcelo.

Qui ci rivolgiamo in particolar modo all’On. Martini che tanto impegno sta mettendo per far si che le cose cambino.

Citiamo solo alcune delle cose contenute sul libro guida per il patentino, appena pubblicato:

“Tutti i sistemi di addestramento che implicano dolore fisico o frustrazione devono essere evitati: i cani dovrebbero vedere le sessioni di addestramento come un bel gioco. Per questo motivo è importante scegliere un professionista – educatore cinofilo, istruttore o addestratore – che impieghi metodi e strumenti compatibili con il benessere del cane.”

“Gli strumenti dolorosi o che creano disagio devono essere assolutamente evitati. Per questo è sconsigliato usare collari che provochino dolore.”

“L’aggressività è una condizione complessa e applicare il principio del leader o capobranco a tutte le situazioni nella quali il cane è aggressivo rischia di sottovalutare l’importanza di altri fattori che nulla c’entrano con la dominanza. La paura, lo stress e il disagio fisico sono importanti per spiegare moltissime reazioni dei nostri cani e quando l’aggressività è un modo di difendersi o un sintomo di ansia trattare il cane in maniera rigida, sgridarlo o punirlo può peggiorare la situazione…”.

Bene, il sig. Millan fa proprio tutto quello che non si deve fare.

Ora il suo programma va in onda in Italia e questo non è coerente con le nostre leggi.

I proprietari lo guardano, i proprietari lo imitano e pensano di risolvere tutto con un collare a strozzo e con la dominanza.  Questo è proprio quello che non vogliamo.

Abbiamo personaggi ben più validi sul territorio nazionale ed internazionale che portano avanti vera cinofilia e che andrebbero presi in maggiore considerazione.

Si definisce Best Seller un libro come quello di Millan e passa quasi inosservato un libro della Clothier o della Rugaas e tanti altri!

Certi del Vostro appoggio ed intervento, attendiamo di vedere sospesa la trasmissione in oggetto per tutte le motivazioni sopra esposte.

Distinti saluti,

Claire Chiaruzzi, Educatore Cinofilo SIUA e Operatrice in ZooantropologiaApplicata
Deborah Fratucello, Educatore Cinofilo CSEN & Medico Veterinario
Alessandra Mattaliano, Educatore Cinofilo CSEN
Paola Torri, Educatore Cinofilo CSEN
Laura Mai Educatore Cinofilo CSEN

Qui la firma di chi condivide e quindi spedisce la lettera

Articoli correlati: collari e collari a strangolo

Benvenuta pettorina

 

Beneficenza consapevole


ricerca senza animali

Nonostante i “tempi duri”,  il periodo Natalizio favorisce la beneficenza, gesto sempre e comunque encomiabile. Ma a chi vanno le nostre donazioni? Per saperne di più

 

Passeggiate salutari


Fonte: LaZampa.it

Michelle e Bo

Michelle e Bo. Da notare la lunghezza del guinzaglio.

A passeggio con il cane? Come otto ore di palestra
LONDRA
Portare il proprio cane a passeggio potrebbe essere una buona alternativa per chi non ha il tempo e la motivazione per andare in palestra. Chi ha un cane, infatti, può totalizzare fino ad otto ore di esercizio fisico alla settimana. È quanto risulta da una ricerca della Bob Martin, compagnia esperta di salute degli animali domestici, condotta su oltre 5 mila persone.

I risultati sono stati riportati dal quotidiano britannico Daily Telegraph. «Mediamente, chi ha un cane lo porta a passeggio due volte al giorno per 24 minuti a passeggiata», ha detto un portavoce della Bob Martin. «In totale sono 5 ore e 38 minuti a settimana. Chi porta a spasso il proprio compagno animale per tre volte al giorno, invece, raggiunge le 8 ore settimanali», ha aggiunto.

Per la Bob Martin, portare a passegno il proprio cane è addirittura meglio che andare in palestra. «In media si spende solo 1 ora e 20 minuti alla settimana ad allenarsi in palestra, e il 47 per cento della popolazione ammette di non fare affatto alcun esercizio», ha dichiarato il portavoce. «Inoltre, il 70 per cento delle persone che va in palestra – ha continuato – considera questo impegno un peso, qualcosa che di deve fare per forza. Invece solo il 22 per cento delle persone che ha un cane ritiene che si tratti di un impegno e non di un diletto».

Per la Bob Martin, tra la palestra e il guinzaglio la maggiorparte delle persone preferirebbe il guinzaglio. «Portare il proprio cucciolo a passeggio è considerata la fonte primaria di esercizio in oltre il 57 per cento dei possessori di cani», ha detto il portavoce della compagnia. «Inoltre, questa attività ci rende più allenati e migliora la nostra salute cardiovascolare. 20 minuti di passeggiata al giorno sono raccomandati anche dai medici: è incoraggiante vedere che i proprietari di cani superano questo obiettivo, e lo fanno divertendosi», ha concluso.

 

Pepper


pipirasSiamo tutti rimasti sconvolti dalla vicenda di Pepper (Pipiras), lo sventurato  cagnolino buttato da un ponte dal ventiduenne lituano  Svajunas Beniukas che si è fatto filmare da delinquenti come lui mentre metteva in atto l’atrocità.  Sono stata assalita da rabbia, incredulità,  amarezza, sfinimento, impotenza: firmare una petizione non è bastato a rinfrancarmi. Non ho voluto nemmeno pubblicare l’agghiacciante notizia sul blog: a che pro? Era già  stata largamente diffusa come pure il video allucinante.

Ieri mi è arrivata una mail da parte di  “chiliamacisegua” che pubblico  esattamente come ricevuta. Personalmente ritengo che la pena sia comunque esigua rispetto all’efferatezza del gesto ma meglio che niente… La speranza è che questi delitti rimangano sempre meno impuniti.

PEPPER…RISPOSTA DEL SEGRETARIO AMBASCIATA D’ITALIA IN LITUANIA
Renato Quartarone (renato.quartarone@esteri.it)
Inviato: giovedì 26 novembre 2009 9.16.32
A:
Gentili Signori,
abbiamo ricevuto le vostre e-mail di protesta ed indignazione per la gratuita crudeltà di cui è stato vittima il cane Pipiras. La vicenda è talmente incredibile da non meritare alcun ulteriore commento.
Per Vostra opportuna informazione, Vi trascrivo qui di seguito la notizia apparsa sui principali quotidiani lituani, di cui abbiamo provveduto ad effettuare un traduzione in lingua italiana.

Vilnius, 23 novembre 2009

“”L’assassino del cagnolino Pipiras mandato dietro le sbarre
S.B., il 22enne abitante di Seredzius, il quale da un ponte nella provincia di Kaunas ha buttato giù il cagnolino Pipiras è stato mandato dietro le sbarre. Il tribunale del distretto di Kaunas, lunedi scorso, ha condannato S.B. a otto mesi di reclusione; in più gli è stata aggiunta una condanna precedente non scontata – 10 giorni di reclusione. Il tribunale ha considerato il fatto che l’imputato si è pentito per il fatto compiuto, constatando altresì che il delitto è stato commesso in stato di ebrezza alcolica (il che, per la legge lituana, è una circostanza aggravante – NdR).Il Procuratore (il Pubblico Ministero, nell’ordinamento italiano- NdR) aveva chiesto per S.B.una condanna leggermente superiore a quella inflitta – 10 mesi e 10 giorni di reclusione – per “efferata crudeltà verso gli animali”. Il cagnolino, gravemente ferito, è inizialmente sopravvissuto per qualche giorno, ma domenica scorsa il suo cuore si è fermato.”"”

Paulius Garkauskas, Rafael Achmedov

Nella speranza che simili assurdi episodi non abbiano più a verificarsi – nè in Lituania, nè altrove – Vi porgiamo i nostri più cordiali saluti.

Renato Quartarone
Primo Segretario
Ambasciata d’Italia
Vytauto, 1 Vilnius – LT

 

In cella chi uccide cani e gatti, multe per le mutilazioni


Fonte: ultimenotizie.tv
giovedì, 26 novembre, 2009, 12:04

Meno male...ogni tanto qualche soddisfazione!!

Meno male...ogni tanto qualche soddisfazione!!

Deputati d’amore e d’accordo, ieri, per il primo sì al provvedimento di tutela dei cani e dei gatti di casa. Alla Comunità europea che chiede all’Italia di ratificare la convenzione per la protezione degli animali da compagnia, Montecitorio ha risposto quasi all’unanimità: 466 sì, un no e sei astenuti. Ora il disegno di legge passa al Senato per la discussione e la votazione. E se verrà approvato, chi uccide un animale da compagnia rischierà da tre a diciotto mesi di carcere anche se ha commesso l’atto senza crudeltà, aggravante che era invece necessaria – con le leggi vigenti – per rischiare la galera. Con la ratifica Ue, potrà essere condannato chiunque provochi, senza necessità, la morte di un animale. E sarà anche vietato compiere mutilazioni per estetica o per qualsiasi altra ragione che non sia terapeutica (e stabilita da un regolamento del ministero della Salute), per esempio tagliare la coda o le orecchie, come avviene nel caso di alcuni cani da caccia. Rischia la galera da tre a quindici mesi ed una multa da tre a 18mila euro anche chi verrà scoperto a maltrattare gli animali da compagnia. Con una aggravante per chi fa traffico illecito di cani da combattimento. Cioè chi porta in Italia cani senza certificazioni sanitarie e chip di identificazione allo scopo di farli combattere per il giro delle scommesse clandestine. Soprattutto se sono cuccioli di età inferiore alle dodici settimane. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, ieri, ha auspicato un’approvazione entro Natale. di Stefania Cigarini

 

Il cane che mi rubò il cuore


protesiIl proprietario di un negozio di animali stava affiggendo alla vetrina un cartello con scritto VENDITA CUCCIOLI, quando comparve un bambino. “A quanto li vende i cuccioli?” chiese.  L’ uomo rispose al ragazzino che non intendeva lasciarli per meno di 50 dollari l’uno.
Il ragazzo si frugò nelle tasche, estrasse qualche moneta, guardò il proprietario del negozio e disse: ” Ho due dollari e trentasette centesimi. posso vederli?”
Il padrone del negozio sorrise e fischiò. Dal canile, una cagnolina di nome Lady arrivò correndo lungo il corridoio, seguita da cinque batuffoli pelosi. Uno dei cuccioli era rimasto indietro.
Immediatamente il bambino domandò del cucciolo claudicante. “Cos’ ha che non va quel cagnolino?”. “Il veterinario ci ha detto che ha dei problemi all’articolazione dell’anca” spiegò il proprietario del negozio. “Zoppicherà sempre così.”
“Voglio comprare quello” disse subito il ragazzino.
Il padrone del negozio replicò :”No quel cane non lo devi comprare. Se davvero lo vuoi te lo regalo”.
Il bambino si avvicinò al viso dell’uomo e gli disse rabbioso: “Io non voglio che me lo regali. Quel cagnolino vale quanto gli altri cuccioli e pagherò il prezzo intero. Adesso le do 2 dollari e 37, e le darò 50 centesimi al mese finchè avrò raggiunto tutta la cifra”
Il proprietario del negozio insistette: “No, no, no. Non puoi volere quel cane. Non sarà mai capace di correre e saltare e giocare come gli altri cani”.
Per tutta risposta il bambino sollevò il pantalone sinistro, per mostrare una gamba deforme sostenuta da due tutori di acciaio. “Vede signore”, disse “nemmeno io corro molto bene e quel cucciolo ha bisogno di qualcuno che lo capisca”.

Dan Clark