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Bobo


28 marzo 2007
Chiamata per un corso di educazione di base
30 marzo 2007
Conosco Bobo, un labrador miele di due mesi. Scatenato! Incomincia l’avventura.
Un corso di base coinvolgente. Bobo ha cambiato la vita dei suoi compagni a due zampe, si sono completati a vicenda.
Bobo mi aiuta nella promozione della mia professione. Si presta a scatti fotografici da vero divo. Ha un carattere dolce, è facile stare con lui, sopporta le nostre bizzarrie, partecipa con entusiasmo alle nostre attività.
Ho sempre avuto sue notizie e questo mi ha fatto immenso piacere.
Soffre di displasia ai gomiti, fa l’agopuntura.
Arriva un momento in cui incomincia a fare il mattarello. Alessandra reinserisce delle attività che aveva abbandonato e tutto torna a posto.
Nell’estate 2009 inserisco altri 2 incontri. Va tutto bene. C’è molto affiatamento tra loro. E il mio cuore è colmo di soddisfazione.
Novembre 2009: ARRIVERA’ UN FRATELLINO UMANO. Grande gioia!! E facciamo un corso Pre-natal. So già che tutto andrà bene perché Bobo è meraviglioso e i suoi compagni lo sono altrettanto. Mi fido. So che faranno quello che ho consigliato.
Continuano le notizie:nasce Riky e la famiglia ora è davvero al completo.
Riky cresce anche con l’aiuto di Bobo che accoglie sempre con condiscendenza e pazienza le sue attenzioni, sempre monitorati da mamma e papà.
26.5.2014 sul mio cellulare sms
“Laura ciao,
purtroppo ti scrivo per farti sapere che il nostro caro Bobo ci ha lasciati. Volevamo ringraziarti perché anche grazie a te abbiamo passato con lui, i più bei momenti della nostra vita. E’ stata un’avventura stupenda… ora c’è tanta tristezza insieme però a infiniti bei ricordi che ci rimarranno sempre nel cuore, quel cuore che solo i nostri amici a 4 zampe sanno, riescono a colpire così nel profondo.
Alessandra, mamma di Bobo (come mi chiamavi tu)”

Io piango! Ricordo… 7 anni in un lampo.
Non importa come! Purtroppo Bobo te ne sei andato troppo presto. Ci diciamo che ci sarà un motivo se questo dispiacere è arrivato troppo precocemente. Lo scopriremo… Il mio grande abbraccio ai suoi compagni
Io intanto Bobo ti ricordo così, dando un’interpretazione umana a una delle tue infinite dolci espressioni:
Bobo

 

“Mamma, papà. Riky, Laura e tutti gli amici che mi hanno conosciuto… io ci sono sempre…nei vostri cuori. La mia vita ha sicuramente influenzato il percorso della vostra e continuerà a farlo”.

 

Aria di primavera


Ascoltare il mondo

Ascoltare il mondo

Ieri sera su Milano grandine. Temporali anche a Varese.
Ma la primavera è alle porte e ce lo annuncia con le sue gemme e i suoi germogli in ogni dove.
Con la primavera si risvegliano i sensi!
Vista:
D’inverno abbiamo passato molto tempo al chiuso e il nostro campo visivo si è ridotto. Abbiamo abituato i nostri occhi a focalizzarsi solo su oggetti vicini. In primavera iniziamo ad uscire più spesso e guardiamo lontano abbracciando panorami meravigliosi, rivediamo colori quasi dimenticati. Rialleniamo i muscoli oculari e ritroviamo forze interiori. Ascoltare osservando!
Udito:
E’ la seconda parte emotiva del nostro cervello. In primavera alleniamo l’udito alle lunghe distanze. Immergersi nel silenzio ma scoprire che silenzio non c’è: cinguettii, mormorii di corsi d’acqua, vento tra i rami ancora nodosi come mani di nonni affettuosi. Riusciamo più facilmente a prendere le distanze da eventi deprimenti. “Ascoltando lontano” andiamo oltre noi stessi ed accogliamo energia e forza.
Tatto:
In inverno non mettiamo i nostri polpastrelli a contatto con la natura. Tornare a fare passeggiate nei boschi e nei prati. accarezzare foglie, petali di fiori, appoggiare il palmo delle mani al tronco di qualche albero, lavarsi le mani in un ruscello; piaceri incommensurabili da riscoprire. Ascoltare toccando!
Olfatto:
Il più arcaico dei nostri sensi, mediatore tra spirito e materia, ci mette in relazione con il mondo riportando alla mente anche i ricordi più lontani, sopiti nella nostra memoria. L’odore della pioggia, dell’erba bagnata dalla rugiada, gli odori del tramonto sempre più tardivo, il profumo dei fiori e i ricordi della nostra giovinezza resi da Messer Tempo tutti belli. Ascoltare attraverso l’olfatto!
Gusto:
Cambiano le esigenze delle nostre papille. Apprezziamo gusti più freschi e delicati, apprezziamo cibi più naturali. Anche il gusto suscita ricordi e anch’esso è collegato alle emozioni. Assaggiare e ricordare un determinato luogo o momento… Anche il gusto è quel trait d’union tra il nostro inconscio e la nostra memoria. Ascoltare assaporando!

E i nostri cani? I loro sensi sono come i nostri? Come e cosa percepiscono attraverso di essi?
Venite a scoprirlo alla conferenza “Ascolta il Tuo Cane” che terrò il 7 aprile per Varese Corsi. Una sua parte sarà dedicata a questo. Vi aspetto per accompagnarvi alla scoperta del vostro cane!

 

Ironia per una realtà da cani: ovvero “non svegliate il can che dorme”.


Copio e incollo, pari pari, una e-mail che mi ha inviato un affezionato. Mi segue spesso nelle mie conferenze ed ha iniziato con Varese Corsi. I concetti per sviluppare una buona relazione con il suo cane sono a lui molto chiari, sembra però che non si possa dire altrettanto degli altri componenti della famiglia (che conosco). Il suo modo divertente di esporre i fatti lascia anche spazio per “digerire” che il cane ha emozioni e bisogni che vanno rispettati se rispettiamo lui.

Ovviamente modifico i nomi per non “smascherare” il mio simpaticissimo amico.

“Innanzitutto, carissima,

buon anno.

Tu sai bene che Fufi e’ il prototipo assoluto della mansuetudine, eppure ieri, per la prima volta, l’ho visto digrignare i deni non per il suo abituale sorriso, ma con intenzioni aggressive.

E nei confronti di mia moglie, e con le migliori ragioni. Lei lo stava coccolando dopo averlo svegliato e lui ha palesemente mostrato di non gradire le attenzioni: lei ha continuato e lui si e’ rivoltato, giustamente.

Ho seguito il tutto in parte da un’altra camera, sentendo i suoi lamenti di palese insofferenza, e poi ho visto il tentatico di “rivolta”, Per fortuna perche’ lei voleva dargliele, come se la colpa fosse di Fufi e non della sua prepotenza previcatoria.

Peccato non l’abbia morsicata !!!

Forse e’ un esempio che puo’ servirti nelle tue sempre avvincenti conferenze: anche il cane piu’ mansueto non puo’ sempre essere disponibile ai capricci dei padroni, che non devono considerarlo, pur affettuosamente, un gocattolo di cui disporre liberamente.

W FUFI !!!!!!!!!!!!!!!

Un abbraccio

 

Natura e cultura


Natura (genetica) e cultura (ambiente).
Le differenze comportamentali, da soggetto a soggetto, sono influenzate dalla genetica e l’ambiente influenza il loro sviluppo.
In parole povere quando decidete di accogliere un cane valutate le caratteristiche di razza per orientarvi verso quelle più consone al vostro stile di vita, informatevi sul carattere dei genitori e accertatevi che gli allevatori abbiano iniziato la prima parte del percorso di socializzazione verso altre specie (compreso l’uomo – bambini, maschi, femmine e cani di razze diverse dalla sua) e, almeno un pochino,  verso l’ambiente urbano (rumori, diversità di terreno, oggetti vari). Più questa fase sarà gestita con professionalità e competenza più il vostro percorso insieme al nuovo amico sarà agevolato. Quindi mai inserirlo in famiglia prima dei 2 mesi (meglio 9-10 settimane). Se queste semplici regole verranno rispettate voi avrete il “solo” compito e il dovere di mantenere il suo equilibrio e costruire insieme un legame fatto di reciproca soddisfazione. Riequilibrare può invece essere molto impegnativo, a volte nemmeno possibile; questo dipenderà dalla genetica e dalle esperienze  vissute dal cucciolo.  Ergo, una volta capito su che razza orientarvi, selezionate almeno 2-3 allevamenti per poterli confrontare. NO NEGOZI, FIERE E TUTTE QUELLE CONDIZIONI CHE NON CONSENTONO DI VALUTARE QUANTO SOPRA.
Per i canili il discorso è diverso. Saggia decisione adottare un ospite di queste strutture! Ma attenzione…l’amore a volte non basta. Se i volontari sono responsabili, preparati professionalmente, dopo avervi fatto una serie di domande (alle quali dovrete rispondere sinceramente), vi proporranno dei soggetti compatibili con le vostre abitudini. Accettate i suggerimenti…  Andare dove vi porta il cuore in questo caso potrebbe non essere la mossa giusta.
L’adozione di un cane, qualunque cane (o qualunque altro essere vivente), è una scelta importante. Tutti hanno il diritto di non soffrire, noi uomini abbiamo il dovere di garantirne il benessere  anche se questo potrebbe portare a…rinunciare all’adozione stessa.

 

Un cavaliere che si chiama King


Mosca atomicaQuesto è King, uno scricciolo di cane soprannominato “la mosca atomica”. Come tutti anche lui è nato con un destino: quello di trovare una famiglia meravigliosa che si è fatta carico di tutti i suoi problemi. Un giorno questa famiglia decide che è arrivato il momento di arricchire la propria vita adottando un cane. Tutti erano concordi sulla scelta del Kavalier, La mamma, informatissima sul fatto che non vanno comprati in negozio, alle fiere ecc., ecc. contatta due allevamenti. Tramite internet vedono la foto del loro King, se ne innamorano e pertanto scelgono l’allevamento che lo propone. La descrizione gli attribuiva l’età di 3 mesi. Sempre la mamma, che non lascia nulla al caso, mi chiama per una consulenza pre-adozione. Cose da comprare, dove collocare, come comportarsi durante il trasporto e poi in casa e cosa osservare nel cucciolo che sarebbe stato visto insieme alla cucciolata completa. Dopo i consigli pratici, arriva la perla di saggezza: “a meno che non ci siano manifestazioni ecclatanti di disturbi particolari…andate dove vi porta il cuore”. Ci lasciamo con un appuntamento fissato dopo qualche giorno per iniziare il vero e proprio percorso educativo. Ma il giorno seguente vengo contattata: “il cane non si muove dalla sua cuccia: ha passato tutta la sera, la notte e tutt’oggi sempre lì: ci ha fatto anche i bisogni” Mollo quello che stavo facendo e vado a vedere se questo atteggiamento era imputabile ad una eccessiva timidezza in un cucciolo frastornato per il cambiamento radicale che ha dovuto affrontare. Mi ha fatto una gran tenerezza. Messa in atto qualche piccola strategia mi viene il sospetto di essere di fronte a una Sindrome da Privazione Sensoriale, fortunatamente di 1° grado. Il cucciolo che alla fine aveva di fatto 5 mesi e non 3, era sempre vissuto in allevamento senza mai venire a contatto con stimoli ed esperienza diversificate, compreso quella di camminare su una superficie completamente liscia e lucida infatti ci pattinava sopra invece di camminarci e quindi, spaventato, preferiva andarsi a mettere nella cuccetta.King nel sole (6) Naturalmente ero allibita dal fatto che avesse 5 mesi e sinceramente mi è venuto il dubbio che non  fosse nemmeno nato in allevamento, anche perchè il cane non era accompagnato dai documenti e il libretto delle vaccinazioni non riportava le date in cui gli erano state praticate. La mamma mi ha fatto tenerezza, era in preda a grande preoccupazione; l’ho rassicurata dicendole che comunque, anche se in tempi più lunghi il risultato lo avremmo ottenuto. Bisognava avere un pochino più di pazienza e trovare sempre i modi giusti per relazionarsi con questo “cuor di leone”. Iniziamo i primi incontri, pipì e cacche in casa non si contavano, le uscite nel giardino condominiale erano una sofferenza per lui che trasaliva ad ogni più piccolo rumore, non parliamo del percorso per farlo abituare alla pettorina e poi al guinzaglio. Mamma anche se disperata teneva duro, io ero positiva: sapevo che il mio nipotastro ce l’avrebbe fatta! Intanto avevamo inserito in casa dei giochi che gli piacessero molto e gli facessero acquisire competenze. Poi, la mamma che è un medico, si accorge di manifestazioni e sintomi che la convincono poco. Ber farla breve, per non farci mancare niente, a King viene diagnosticata la Sindrome di Chiari. E’ una patologia degenerativa molto frequente in questa razza, da attribuirsi alle manipolazioni genetiche, veri e propri maltrattamenti. A questo punto siamo di fronte ad una vera e propria tragedia. L’allevatore dice di portarglielo indietro perchè avevano diritto a un altro cane, neanche fosse stato un paio di scarpe (commercianti di sentimenti). La mamma è ancor più disperata, anche per dei sui vissuti passati e soprattutto perchè deve dare un dolore a suo figlio. In un primo momento però si indirizza verso la scelta di trovargli un  altro proprietario perchè non si sente in grado di portare avanti la situazione. Io da questa storia sono stata particolarmente provata; mi sono persa 10 anni di vita ma ne ho riguadagnati 20 quando la rotta si è invertita ed è stata maturata, non senza angosce,  la decisione di tenere Kink e accettare giorno per giorno ciò che sarebbe arrivato. Ora è in terapia farmacologia ed è diventato davvero un cuor di Leone. Va dappertutto, gioca con qualunque cosa, lo portano al ristorante, va in auto nel trasportino, è socializzato con gli altri cani, fa un “seduto” da oscar e un “terra” da nobel. Sono davvero contenta: ho trovato una famiglia che ha seguito ogni piccolo, piccolo consiglio. La pazienza e la dedizione ma anche la caparbietà dimostrate dalla mamma sono fantastiche. Se oggi King è sereno, vivace, ed è la gioia della famiglia è perchè lei non ha mollato. E io le voglio davvero bene. Adesso può camminare con le sue gambe e King con le sue zampette ma sanno che ci sarò sempre, per ogni più piccola cosa.

 

Millan morsicato da un labrador (finalmente)!


Sembra un titolo da prima pagina. A dire il vero per me lo è. Era tempo che aspettavo questo momento, il momento in cui se lo prende in quel posto (un bel morso alla mano intendo). Avevo deciso di non parlare più del troglodita dell’educazione cinofila con il chiodo fisso della dominanza, del calcio in culo ben assestato, dell’annientamento per sfinimento ma “nun ce la fo”. ‘Sto video (che stranamente non è ancora stato oscurato), si merita il nobel.Immagine anteprima YouTube

Vediamo che succede. Dunque, stando ai primi secondi, il cane conosce già il cavernicolo e ne è preoccupato, infatti è titubante, a disagio e insicuro quando gli viene dato il cibo (sbatte molto gli occhi, gira la testa); probabilmente prima delle riprese il canaro se l’ era già lavorata un po’. Subdolamente Holly viene invitata a mangiare ma mentre lo sta facendo, non senza preoccupazione,  Millan la provoca mettendo le mani nella ciotola, suscitando una reazione assolutamente normale per chi si sta vedendo sottrarre la risorsa primaria in assoluto (se a noi rubano il portafoglio mica stiamo impalati a dire “va beh, pazienza”). Il cane in questione, decisamente equilibrato, con una snappata a vuoto lo avverte di piantarla ma il cavernicolo, seguendo il suo Karma del “ti faccio vedere chi comanda”, insiste nell’affrontare Holly a muso duro a mo’ di Mezzogiorno di Fuoco. La labrador (mica ha scelto un mastino napoletano per girare questo episodio) entra in conflitto: da una parte si sente minacciata e vuole difendersi dall’altra invia segnali di pacificazione (si lecca freneticamente, gira la testa e la abbassa, sbatte forte gli occhi, si sdraia e per cercare di attenuare lo stress alla quale è sottoposta, accenna uno sbadiglio. Praticamente gli sta dicendo:  “Senti non voglio litigare, lasciami in pace, levati dalle palle”.  L’Esperto che di tutto questo se ne frega (o meglio non conosce i segnali) a questo punto la ritiene domata-dominata e, come spiega al proprietario rilassata; con tutta la sua Energia Positiva che tanto pubblicizza, incomincia a gesticolare davanti al cane a mo’ di “Edward mani di forbice”. Quando la tocca sul muso per Holly è troppo (essere labrador non vuol dire essere pirla)! Una bella affondata di canini nella “gelida manina” le risolve la situazione ingombrante e preoccupante. Mister muscolo molla le ghiandole (se l’è fatta sotto) ma fa finta di niente e le si piazza fisso davanti. Il linguaggio del suo corpo tachicardico e pieno di adrenalina dice: “Cazzo… e mo che faccio? Non posso andarmene perdendo la faccia  (e la mano)”.  E rimane impietrito davanti al cane cercando di far passare il messaggio che “lui non cede”. Di fatto si sta facendo passare lo spavento e sta recuperando calma. Le sue mascelle contratte e digrignanti fanno palesemente trasparire la voglia di mettere mani e piedi sul cagnaccio ribelle ma meno male che c’è la telecamera.

Bene… ecco che succede quando si è imbullonati al concetto di dominanza, abbarbicati al concetto di sottomissione, aggrappati alla convinzione che con le maniere forti il cane capisce chi comanda.

Ci sono altri modi per insegnare al cane a non essere possessivo con la ciotola. Si deve convincere che non gli ruberemo la sua risorsa bensì gliene daremo ancora. Tempi e modalità vanno confezionati su ogni singolo caso ma è questo il concetto che deve passare: dare e non togliere! E’ un metodo infallibile, viene fatto nel rispetto del cane ed è privo di inutili brutalità.

Ora mi rimane un dubbio da dissipare. Qualcuno sa che fine ha fatto Holly? No perchè non vorrei che il jurassico, per salvarsi la faccia l’abbia definita indomabile, con tutte le conseguenze del caso.

 

Caratteristiche di razza.


Quando si decide di adottare un cane si tende a sceglierlo in base alle caratteristiche fisiche tralasciando l’approfondimento delle sue doti genetiche e dei suoi naturali comportamenti. Ci si trova poi a dover gestire situazioni inattese e complicate che possono inclinare il rapporto con il cane.
Un esempio pratico, che ho sotto gli occhi quasi tutti i giorni è quello dei Volpini di Pomerania, piccoli, irresistibili  batuffoli che, proprio per la loro taglia vengono scelti per la vita in appartamento, in condominio. Peccato che una delle loro caratteristiche di razza sia un abbaio da sclero. E qui incominciano i casini perché questo comportamento è innato e cercare di inibirlo è controproducente sia per il cane che svilupperà altri atteggiamenti scorretti, sia per il proprietario che si troverà a “combattere” non più solo con l’abbaio ma anche con altre problematiche più o meno importanti.
Le caratteristiche di razza si sono ottenute tramite una selezione che si protrae da oltre un secolo pertanto i comportamenti innati dei nostri cani sono ben radicati e saremmo degli scellerati se cercassimo di ostacolare ciò che abbiamo fortemente, volutamente enfatizzato. Per il cane sarebbe una vero e proprio maltrattamento non potersi esprimere come il suo istinto gli suggerisce. Anche l’educazione deve tenere conto di tutto questo e pertanto sarà più utile imparare a gestire le capacità naturali del nostro amico piuttosto che frenarle. Essere seguiti nel percorso educativo da un professionista è fondamentale ma, siccome chi ben comincia è a metà dell’opera, la prima vera mossa giusta da fare è ponderare bene le caratteristiche di razza del cane e valutare le nostre abitudini e stili di vita per capire se sono compatibili.
Un altro esempio frequentissimo è quello del Siberian Husky, un cane che ha un desiderio irrefrenabile di correre ed ama gli spazi aperti. Eppure molti vengono tenuti in piccoli giardini e fatti uscire 2 volte a giorno quando va bene. Se scappa ne ha tutte le ragioni e purtroppo i canili sono pieni di questa meravigliosa razza.

 

Passeggiata levriera a Varese


passeggiata levriera a Varese

Oggi a Varese un evento “sui generis”.
Per le vie del centro passeggiava un gran numero di levrieri, ognuno accompagnato dai propri “due zampe”. Pur occupandomi di un’infinità di cani non ne avevo mai visti tanti tutti insieme: è veramente stato emozionante! Levrieri Italiani, Greyhound, Galgo….ognuno con una storia diversa alle spalle ma con una cosa in comune, anzi due: lo sguardo dolce, un po’ timido, occhi color ambra nei quali ci si può perdere, che fanno pensare a chissà quale passato da scordare per donargli un presente sereno. E questa è la seconda cosa che hanno in comune:  una famiglia che li adora.
Questa iniziativa nasce dalla volontà di Elena Invernizzi, ovviamente proprietaria di un levriero. Per farla breve Elena ha ritrovato il suo cane che si era smarrito per una settimana durante la quale ha mobilitato il mobilitabile. La storia ha il lieto fine e lei per sdebitarsi partorisce ‘sta cosa. Viene appoggiata dalle Istituzioni e l’iniziativa prende forma. Alla manifestazione è presente il GACI (Greyhound Adopt Center Italy), rappresentato da Lilian Mazzola, già stata impegnata in altre passeggiate levriere in città sempre diverse, con lo scopo di incentivare le adozioni di questi cani, che per le loro caratteristiche fisiche sono tra i più sfruttati e maltrattati al mondo.
La passeggiata si è conclusa presso il GoGo Fruit, dove i cani sono sempre molto ben accolti (anche al chiuso),  che ha messo a disposizione i suoi numerosi tavolini nella piazzetta XX Settembre.
Questa è la prima manifestazione, il trampolino di lancio. Per l’anno prossimo pensano di allargare gli inviti anche ad altre associazioni che si occupano dei recuperi di Greyhound come EGN (european Greyhound network).

Oggi è una giornata strana… questa sera il Varese si gioca la serie A. Calcio e Cani, un connubbio che negli ultimi tempi purtroppo è fonte di vergogna, barbarie  e vessillo di inciviltà.
Questa mattina pioveva ma poco prima prima della manifestazione ha smesso. Ha ricominciato ora che si è conclusa.

Questa iniziativa è nata sotto una buona stella!!

 

La calma è la virtù dei forti


Ormai è risaputo. Gli stati emozionali dei nostri cani sono quasi sempre una risposta ai nostri comportamenti. Attraverso i movimenti, il tono di voce, gli sguardi, il gioco, le attenzioni, possiamo trasmettere ansia o tranquillità, paura o sicurezza, calma o agitazione. Senza rendercene conto interagiamo con loro in modo inevitabilmente eccitante: siamo sempre di corsa, gli parliamo in continuazione, facciamo giochi che li inducono sempre a saltare o correre, aumentiamo le attenzioni quando dovremmo invece ignorarli.  Essere costantemente all’erta, agitati, pervasi da un senso di frenesia non è un modo di vivere ottimale. Che fare quindi per aiutare i nostri amici a rilassarsi? Li possiamo educare alla calma affrontando il tema sotto molteplici aspetti. Eccone alcuni:

-    proponiamo giochi di fiuto piuttosto che giochi eccitanti (nascondiamo bocconcini, ossi, giochi e facciamoglieli trovare)

-    appena si sdraia per riposare premiamolo con un bocconcino posto tra le sue zampe (rinforziamo lo stato di calma)

-    cerchiamo di modificare la nostra comunicazione muovendoci con più tranquillità, parlandogli con tono pacato, ignorandolo quando è ipereccitato (ad esempio quando rientriamo a casa).

Ci sono molte altre cose da fare e sapere che vanno però proposte e “confezionate” in base alla razza, al carattere del cane e alle abitudini della sua famiglia. Rivolgersi ad un professionista è sempre la scelta migliore.
La calma dovrebbe diventare uno stile di vita. Tutto sommato farebbe bene anche a noi

(foto tratta da internet)

 

Guardami negli occhi (per favore)!


Gli occhi di LolaMantenere in salute il vostro cane include anche il controllo degli occhi che devono essere sempre brillanti e puliti. Per la normale igiene utilizzate delle garze imbevute di acqua tiepida fatta preventivamente bollire per 10 minuti. Usate due garze diverse per occhio onde evitare la trasmissione di eventuali batteri. Evitate il cotone perchè lascia pelucchi.

In caso di arrossamenti o lacrimazione eccessiva si interviene nello stesso modo sostituendo l’acqua con camomilla o malva (sempre tiepida e con acqua bollita per 10 minuti). Se i disturbi non passano evitate il “fai da te”. La lacrimazione causata da congiuntivite è diversa da quella causata da un ematoma o da una ferita  e può essere molto pericoloso inoculare il farmaco sbagliato, quindi rivolgetevi al veterinario.

Ci sono razze che sono particolarmente predisposte alle patologie dell’occhio, in particolare quelle che presentano il bulbo molto esposto. Altre come gli Schnauzer, Tibetan Terrier devono combattere costantemente con i peli che vi entrano. Per queste tipologie di cani sarebbe bene abbandonare le esigenze estetiche e pensare più al loro benessere, utilizzando un elastico (non in gomma) che gli eviti il costante fastidio e gli consenta una visione limpida e pulita del mondo (utile anche da un punto di vista comportamentale). Provate ad immedesimarvi…non ci vuole molto!

non vedo una mazza....

(articolo scritto con la gentile supervisione della D.sa Barbara Donaggio)