Articoli con tag ‘paura’

Millan morsicato da un labrador (finalmente)!


Sembra un titolo da prima pagina. A dire il vero per me lo è. Era tempo che aspettavo questo momento, il momento in cui se lo prende in quel posto (un bel morso alla mano intendo). Avevo deciso di non parlare più del troglodita dell’educazione cinofila con il chiodo fisso della dominanza, del calcio in culo ben assestato, dell’annientamento per sfinimento ma “nun ce la fo”. ‘Sto video (che stranamente non è ancora stato oscurato), si merita il nobel.Immagine anteprima YouTube

Vediamo che succede. Dunque, stando ai primi secondi, il cane conosce già il cavernicolo e ne è preoccupato, infatti è titubante, a disagio e insicuro quando gli viene dato il cibo (sbatte molto gli occhi, gira la testa); probabilmente prima delle riprese il canaro se l’ era già lavorata un po’. Subdolamente Holly viene invitata a mangiare ma mentre lo sta facendo, non senza preoccupazione,  Millan la provoca mettendo le mani nella ciotola, suscitando una reazione assolutamente normale per chi si sta vedendo sottrarre la risorsa primaria in assoluto (se a noi rubano il portafoglio mica stiamo impalati a dire “va beh, pazienza”). Il cane in questione, decisamente equilibrato, con una snappata a vuoto lo avverte di piantarla ma il cavernicolo, seguendo il suo Karma del “ti faccio vedere chi comanda”, insiste nell’affrontare Holly a muso duro a mo’ di Mezzogiorno di Fuoco. La labrador (mica ha scelto un mastino napoletano per girare questo episodio) entra in conflitto: da una parte si sente minacciata e vuole difendersi dall’altra invia segnali di pacificazione (si lecca freneticamente, gira la testa e la abbassa, sbatte forte gli occhi, si sdraia e per cercare di attenuare lo stress alla quale è sottoposta, accenna uno sbadiglio. Praticamente gli sta dicendo:  “Senti non voglio litigare, lasciami in pace, levati dalle palle”.  L’Esperto che di tutto questo se ne frega (o meglio non conosce i segnali) a questo punto la ritiene domata-dominata e, come spiega al proprietario rilassata; con tutta la sua Energia Positiva che tanto pubblicizza, incomincia a gesticolare davanti al cane a mo’ di “Edward mani di forbice”. Quando la tocca sul muso per Holly è troppo (essere labrador non vuol dire essere pirla)! Una bella affondata di canini nella “gelida manina” le risolve la situazione ingombrante e preoccupante. Mister muscolo molla le ghiandole (se l’è fatta sotto) ma fa finta di niente e le si piazza fisso davanti. Il linguaggio del suo corpo tachicardico e pieno di adrenalina dice: “Cazzo… e mo che faccio? Non posso andarmene perdendo la faccia  (e la mano)”.  E rimane impietrito davanti al cane cercando di far passare il messaggio che “lui non cede”. Di fatto si sta facendo passare lo spavento e sta recuperando calma. Le sue mascelle contratte e digrignanti fanno palesemente trasparire la voglia di mettere mani e piedi sul cagnaccio ribelle ma meno male che c’è la telecamera.

Bene… ecco che succede quando si è imbullonati al concetto di dominanza, abbarbicati al concetto di sottomissione, aggrappati alla convinzione che con le maniere forti il cane capisce chi comanda.

Ci sono altri modi per insegnare al cane a non essere possessivo con la ciotola. Si deve convincere che non gli ruberemo la sua risorsa bensì gliene daremo ancora. Tempi e modalità vanno confezionati su ogni singolo caso ma è questo il concetto che deve passare: dare e non togliere! E’ un metodo infallibile, viene fatto nel rispetto del cane ed è privo di inutili brutalità.

Ora mi rimane un dubbio da dissipare. Qualcuno sa che fine ha fatto Holly? No perchè non vorrei che il jurassico, per salvarsi la faccia l’abbia definita indomabile, con tutte le conseguenze del caso.

 

Opposizione alla docu-fiction nei canili. In Italia non si tollerano i metodi di Millan


Da: ANMI OGGI – informazione veterinaria on line

foto internet

foto internet

Il “sussurratore” progetta di girare nei canili d’ Europa. I comportamentalisti e la FNOVI avvertono: in Italia non sono ammessi certi metodi. I Comuni non autorizzino le riprese.
Saranno “educativi” in America i metodi di addestramento di Cesar Millan, ma non in Italia. La National Geographic che si appresterebbbe a girare puntate di “dog whispering” in Europa è avvisata. Con una presa di posizione ufficiale sostenuta dalle sigle veterinarie comportamentaliste italiane, la FNOVI mette le mani avanti: se l”idea di riabilitare e fare adottare i cani dei canili “è corretta ed interessante”, quello che non va sono i metodi. Cesar Millan, già pubblicamente criticato da SISCA ricorre a sistemi non confortati dalle scienze comportamentali.

Il mondo veterinario italiano, in prima fila i medici veterinari comportamentalisti, ritiene che questa idea di trasformare i canili italiani in un set televisivo, porti nuova fama e ricchezza alla trasmissione, ma sia dannosa per i cani e chiedono ai Comuni ed alle autorità preposte di non cedere alla lusinghe della show business, e di negare l’accesso ai canili da loro gestiti.

La condizione dei cani abbandonati non si presta alla docu-fiction e “non devono essere sottoposti a ‘esperimenti mediatici’ di riabilitazione canina con metodi vetusti e spesso inaccettabili dal punto di vista del benessere animale. Molti studi ci stanno dimostrando come il cane sia dotato di capacità cognitive e caratteristiche comportamentali che lo rendono adatto a comprendere la comunicazione umana: i metodi di Millan sono superati e estremamente pericolosi per il benessere dei cani e per la sicurezza delle persone”.

“Forse trovano il giusto terreno culturale in America dove è ancora permessa ad esempio l’eutanasia degli animali dei canili oppure il taglio delle corde vocali- dichiara la Federazione- ma in Italia, almeno in tema di gestione e cultura degli animali siamo un passo avanti”.

Già, in passato, i medici veterinari comportamentalisti avevano chiesto che i documentari di Millan fossero sospesi dalla programmazione televisiva italiana.

 

Cesar Millan in Italia?


vietato-laccesso

I cani costretti alla realtà del canile sono già abbondantemente provati, stressati, impauriti. Hanno bisogno di sicurezza, amore, dolcezza, pazienza, dedizione. Non tutti i canili sono lager per fortuna e gli operatori che vi lavorano si prodigano per assicurare un’esistenza decente (se di decenza si può parlare) agli ospiti dei loro rifugi.

I nostri cani non hanno bisogno dell’intervento di un pazzo scatenato, di un violento, di un Rambo cinofilo, stanno già abbastanza male. Questo individuo arriverà in Italia per promuovere la sua immagine  e incomincerà a smanacciare, terrorizzare, diseducare e traumatizzare  i nostri cani. Millan ci riporta alla cinofilia di 20 anni fa, quando il cane veninva ancora considerato un automa privo di emozioni e intelligenza. Lo si obbligava ad obbedire per paura,  lo si annientava,  dominato o morto!

I professionisti italiani, veterinari, educatori, comportamentalisti, etologi, le associazioni animaliste si appellano agli operatori dei canili affinchè non aprano le porte a questo anti-cinofilo per il bene dei cani e di tutta l’umanità. La violenza genera violenza. Dietro le quinte del suo show i cani sono costretti a collari con le punte, collari elettrici, aggressioni, i proprietari sono aggrediti dai loro animali, Millan stesso lo è. Ma naturalmente tutto questo non lo fanno vedere.

A questo link un articolo con filmato (ora hanno adottato un altro metodo: prima oscuravano i video per non far vedere le brutalità inflitte ma, evidentmente, hanno considerato che non era una buon modo per farsi pubblicita, quindi….ORA IL FILMATO LO LASCIANO MA APPLICANO DEI TAGLI)

 

Empatia….La capacità di mettersi nei peli del cane…


notte di capodannoLA NOTTE DI CAPODANNO

Se il vostro cane ha paura di temporali e botti e se lo sapete osservare, avrete notato che in questi giorni i suoi  comportamenti sono cambiati. E’ più irrequieto, scava buche in giardino, raspa i tappeti di casa, ansima di più, cerca di mordersi la coda…  Quando modificano degli atteggiamenti c’è sempre una spiegazione.  In questo periodo qualcuno che non ha di meglio da fare ha già iniziato a sparare petardi. Se il nostro cane ha paura di botti, è sensibile anche solo ad uno sparo sporadico. Figuriamoci la notte di Capodanno…..

Provate ad immaginarvi bombardati da tutti i fronti senza potervi dare spiegazione di ciò che sta succedendo. Qualcuno sta sparando colpi di pistola, di cannone nel vostro giardino, anche in quello del vicino, qualcuno sta sparando nell’appartamento vicino al vostro, sul vostro balcone, terrazzo, nella stanza accanto….e non sapete cosa succede. Il cielo è illuminato a giorno da bagliori accecanti. Gli spari sono talmente vicini da ferirvi le orecchie, siete assordati e nessuno vi dà una spiegazione. Dovete difendervi ma non sapete da chi, da cosa e come. Qualunque cosa pensate di fare non va bene, gli spari sono sempre più vicini, sempre più forti e non potete allontanarvi da questo inferno, siete impotenti. Correte in strada, il rumore è ancora più assordante incontrate gente ma appena vi avvicinate un botto, secco, fortissimo, vi esplode in faccia… non potete fidarvi più di nessuno…. Incominciate a correre, urlate, non capite più niente. Il vostro cuore impazzisce, non lo controllate più non controllate nemmeno la ragione. Non sapete dove siete, non vi siete resi conto della strada che avete percorso, correte, correte, correte, cercate un riparo ma non ne esistono, questi botti arrivano dappertutto, vi trafiggono , provate a rannicchiarvi, tremate, ve la fate addosso dalla paura. Non ce la fate più, uscite allo scoperto urlando….. AIhhh Aihhhh Aihhhh….  Una macchina…. arrivava….terrorizzati non avete guardato. L’auto non si è fermata…..Siete feriti, non riuscite più a muovervi, perdete sangue, avvertite un forte dolore ad un braccio, una gamba… e i botti continuano, inspiegabili…. PERCHE’ ? Ma dove sono i vostri cari? Perché non sono lì con voi? COSA E’ SUCCESSO? Che importa? Il dolore nel petto è fortissimo, ma ora gli spari si stanno allontanando, li sentite meno. Cominciate  rilassarvi ma all’improvviso avete freddo, sempre più freddo. Gli occhi si chiudono, pesanti, vi sentite svuotati. Ora però tutto sommato va meglio di prima….  Un ricordo, un’ immagine….la vostra famiglia che esce di casa, vi saluta….”ci vediamo dopo, fai il bravo, vedrai che non succede niente…” Il più spiritoso dice “…ci vediamo l’anno prossimo….”

(foto reperita in internet)

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Un capodanno da cani

 

ENCI: precisazione in merito all’utilizzo del collare elettrico.


L’ENCI dopo la sua proposta impopolare che ha suscitato stupore, preoccupazione e sdegno nel mondo della cinofilia, ha ritenuto di fare alcune precisazioni che, per correttezza, trovate a questo link.

L’ENCI parla di istituire appositi corsi per il giusto utilizzo del collare elettrico ma la questione è che non esiste un modo giusto per l’uso di questo strumento che dovrebbe invece essere bandito vietandone la vendita e la produzione. La sua applicazione va contro ogni etica professionale ed è segno di totale mancanza di rispetto e considerazione nei confronti del cane, pronto ad apprendere educazione ed addestramento molto velocemente se proposti piacevolmente, valorizzandone la mente e non inibendone i comportamenti con terrore e torture.

L’ENCI, cadendo in contraddizione, afferma di non sollecitare utilizzi di metodi coercitivi; beh…il collare elettrico è uno dei peggiori strumenti coercitivi in circolazione e proporre di istituire una legge che ne regolamenti il suo utilizzo è in contrasto con la loro affermazione.

Nella sua controdeduzione l’ENCI parla di zootecnica.
Per non diventare prolissa, qui ne trovate i campi di applicazione, mentre a questo link trovate gli obbiettivi della zooantrolpologia (qui ulteriori approfondimenti): capirete da soli l’abisso che divide le due scienze e come la zootecnica si occupi di produzione e allevamento mentre la zoontropologia della relazione tra diverse specie e in questo caso, tra uomo e cane.

Gli educatori, istruttori cinofili, medici veterinari comportamentisti che da anni studiano e si dedicano alla relazione tra uomo e cane, continuano a perseguire l’obbiettivo di bandirne l’uso, vietarne la vendita e produzione  e proseguono nella divulgazione della raccolta delle firme volta a sensibilizzare le istituzioni affinchè ciò possa avvenire.

Contiamo anche sul vostro aiuto!! Firmate, firmate, firmate!

Ci tengo a fare ancora una raccomandazione. Se volete intraprendere un percorso educativo o di addestramento con il vostro cane, prima informatevi molto bene sulla figura professionale a cui volete rivolgervi. Ci sono ancora molti istruttori che si avvalgono di metodi punitivi e coercitivi, strattonate, urla, collari con punte e via dicendo. Fate un confronto su internet. L’ENCI, che per questo settore è rimasto fermo a vent’anni fa,  non è più il solo riferimento per l’addestramento del cane; ci sono molti altri siti da consultare come quello di CSEN Cinofilia che affilia solo educatori e istruttori che hanno una lunga preparazione alle spalle e che nell’educare e addestrare il cane lo valorizzano e favoriscono la relazione con il proprietario.

 

Una buona fede dannosa per i cani.


cane a catenaDei clienti mi hanno consultata perchè il loro pastore tedesco di 2 anni è diventato ingestibile. Come sempre ho fissato un appuntamento presso il loro domicilio per valutare la situazione e approfondirla. Effettivamente il cane era agitatissimo. L’ho trovato legato alla cuccia con una corda di circa 2 metri.
Questa scelta deriva da un’indicazione data dal loro precedente addestratore che, per preservare la salute del cane. ha consigliato di non farlo bagnare nei mesi più freddi (cosa giustissima). Il cane vive costantemente fuori casa e, data la realtà abitativa della famiglia, per riuscire a seguire il consiglio, nei giorni di pioggia Jack viene legato. Questo non è un modo di vivere adatto al cane e non favorisce certo la sua tranquillità, al contrario lo esaspera. I clienti mi hanno anche raccontato che il cane è stato addestrato  con il vecchio metodo coercitivo che vede l’animale obbligato a mettersi a terra, a camminare al piede, non tirare al guinzaglio  ecc. ecc. Strapponi e strattoni a go go, tutto gestito con il collare a strozzo e un guinzaglio cortissimo. Sicuramente l’addestratore era in buona fede ma non posso fare a meno di rilevare l’incoerenza di questo metodo che da una parte vuole preservare la salute del cane e dall’altra la penalizza andando a infierire brutalmente sul suo apparato scheletrico e muscolare. Microfratture e microlesioni potrebbero essere l’eventuale causa futura di problemi di deambulazione, artrosi ed altro ancora. A noi umani capita lo stesso. Lesioni non curate adeguatamente, sono causa di dolori, portano a malformazioni della parte sollecitata, provocano ispessimenti che ci fanno assumere posizione antalgiche; con l’andare del tempo la patologia diventa cronica. Non per niente anche le micro fratture vengono ingessate. A differenza nostra il cane non può dirci se e dove sente male quindi, qualunque cosa accada al suo corpo, verrà consolidata col tempo, oltre – ovviamente – a creargli grave disagio e sviluppare paura nei confronti di chi lo costringe a subire. Questo non dovrebbe mai verificarsi tra il proprietario e il suo cane tra i quali dovrebbe invece instaurarsi un rapporto fonte di piacevolezza, benessere e collaborazione.
Pensateci se volete addestrare il vostro cane. Fate un’indagine prima di scegliere il professionista a cui affidarvi: indirizzatevi verso chi, alla peggio, utilizza i collari in nylon.  Allontanatevi da chi afferma che il cane va dominato ma prendete in seria considerazione chi vi spiegherà che con le buone maniere si ottiene tutto e utilizza la pettorina.

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Collari e collari a strangolo


collare addio!!

collare addio!!

Il loro uso sui cani risale alla notte dei tempi. Sono talmente comuni e scontati che non si riflette sui danni fisici che provocano.
Considerati dagli addestratori strumenti per inibire comportamenti come tirare al guinzaglio e costringere il cane a sedersi, a mettersi a terra, a camminare al piede, agiscono sulle basi di un solo principio: dominare avvalendosi di dolore e paura.
Gli studi dell’ultimo decennio hanno dimostrato la loro inefficacia, inadeguatezza e dannosità per la salute sia fisica che psichica del cane.
Quando vengo interpellata dai clienti perché il loro cane tira al guinzaglio, non mi si presenta mai solo un problema da risolvere. Sovente sono associate paura e aggressività, a volte da imputare proprio all’uso del collare: i cani camminano con la coda tra le gambe rasentando i muri o sono aggressivi o particolarmente reattivi nei confronti di altri cani o persone.
Prendiamo prima in considerazione i problemi fisici che possono insorgere (anche nell’arco del tempo):
o Lesioni ai vasi sanguigni dell’occhio
o Danni a trachea ed esofago
o Gravi traumatismi della colonna cervicale
o Svenimenti
o Paralisi temporanea delle zampe anteriori
o Paralisi del nervo laringeo
o Atassia degli arti posteriori
L’analisi dei danni causati dal collare a strozzo ha mostrato che alcuni cani presentavano una dislocazione vertebrale mentre altri avevano subito danni permanenti ai nervi. Ancora, una condizione chiamata sindrome di Horner, talvolta causata da traumatismi del collo, provoca disturbi agli occhi e paresi facciale.
I difensori del collare a strozzo spesso ne consigliano l’uso sui cani fin da giovane età. Al contrario proprio sugli animali giovani vi è un maggior rischio di lesioni gravi e permanenti.
Si dimostra pertanto che tale metodica si rivela non solo controindicata ai fini dell’educazione del cane, ma concretamente pericolosa.
(http://www.asetra.it/?Comunicati_Asetra%3AArchivio_Comunicati_2005)

Ora esaminiamo gli effetti sul comportamento:

L’etologia canina è arrivata alla conclusione che il collo del cane riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’ambito del comportamento sociale.
Se mettiamo al nostro cane il tradizionale collare, ci troveremo immediatamente in una situazione di precarietà: il cane percepisce, infatti, ogni tiro e strattone come gesto di estrema minaccia.
I cani usano la presa al collo per procurarsi il serio rispetto dei loro simili. Noi umani usiamo lo strattone al collo col guinzaglio in modo inconsapevole e spesso anche come provvedimento educativo, vale a dire come rinforzo negativo. Il cane però non riesce a capire il significato di questo gesto, perché i cani tra loro non si educano alla condotta del guinzaglio. Con ogni tiro e strattone al collo il cane si pone la domanda del rispetto, che però rimane senza risposta, dato che noi umani non ci rendiamo neanche conto dell’effetto sociale di questo provvedimento per il cane. A questi nostri strattoni bruschi il cane reagisce in maniera tipica “da cane”: o impara col tempo ad ignorare il tiro al collo e a tirare sempre di più diventando quindi aggressivo, oppure ne rimane così impressionato e spaventato che pur di non provare questa spiacevole sensazione al collo, è restio ad andare in avanti. Questi impulsi vengono resi ancora più negativi e nocivi con l’uso di collari a strozzo, con aculei, muniti di elettroshock, ecc.
(Gudrun Feltmann v.-Schroeder su www.welpentraining.de e tradotto dal tedesco da Anja Demetz).

Il collo del cane è quindi una zona estremamente sensibile: al suo interno passano fasci muscolari, vene,  nervi, strutture ossee che possono venire gravemente danneggiate da qualunque tipo di collare.
Inoltre il cane utilizza il collo e la testa per comunicare con gli altri cani, cosa che gli viene inibita dal momento in cui indossa il collare.

Vogliamo aiutare il nostro fedele compagno? Vogliamo rendergli piacevole la passeggiata? Vogliamo lasciargli un po’ di libertà di comunicazione? Vogliamo preservarlo da problemi fisici e farlo “invecchiare” in piena forma? Vogliamo valorizzare la relazione e il rapporto con il nostro cane?

BENVENUTA PETTORINA!!…. (link all’articolo)


(foto dell’articolo tratta da “design.fotoblog.it”)

 

Fermiamo Green Hill, la fabbrica della vivisezione a Montichiari.


Questo cane e' stato utilizzato in esperimenti sulle conseguenze delle gravi ustioni presso il Shriner's Hospital, Cincinnati, USA Foto proveniente dalla associazione americana P.E.T.A. (Epoca: anni '80-'90)

Foto: www.disinformazione.it / Questo cane e' stato utilizzato in esperimenti sulle conseguenze delle gravi ustioni presso il Shriner's Hospital, Cincinnati, USA Foto proveniente dalla associazione americana P.E.T.A. (Epoca: anni '80-'90)

Fermiamo le deportazioni dei cani di Green Hill!

SABATO 22 MAGGIO – ORE 17 PRESIDIO DAVANTI ALL’AREOPORTO DI MONTICHIARI.

Da Green Hill ogni mese centinaia di cani vengono spediti nei laboratori di vivisezione. Molti di questi vengono trasportati su furgoni privati di proprietà dell’allevamento stesso, che viaggiano anche molte ore di seguito in tutta Europa.
Altri invece vengono spediti in Inghilterra, ai famigerati laboratori di Huntingdon Life Sciences e Sequani, per via aerea.

L’aeroporto di partenza è quello di Montichiari.

La stiva di aerei in partenza dall’aeroporto “Gabriele D’Annunzio” è il mezzo che li porta all’inferno.
Un inferno, quello dei laboratori inglesi che acquistano da Green Hill,documentato da svariati lavori investigativi compiuti da attivisti e anche giornalisti, che con telecamere nascoste hanno potuto documentare la triste realtà che attende gli animali nei laboratori: animali sezionati
vivi, cuccioli di beagle presi a pugni sul muso, avvelenamento fino alla morte,gabbie piene di sangue e nessun controllo su tutto questo.

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Carnevale come Capodanno.


A carnevale ogni scherzo vale (ma c’è un limite a tutto).

Non vorrei essere tediosa ma lo trovo umiliante!

Non vorrei essere tediosa ma lo trovo umiliante!

Per i cani il Carnevale nasconde le stesse insidie del Capodanno. Ogni momento è buono per portarlo a spasso e sentirsi sparare sotto il naso qualche petardo.
Vorrei dare uno spunto per far riflettere sull’eventualità di cambiare per qualche giorno le vostre abitudini.
- Se vi è possibile uscite con il vostro cane in orari tranquilli ed evitate il centro paese o città. Meglio frequentare giardinetti od aree aperte controllando che non ci sia qualche esaltato nei pressi.

- In questo periodo tenete il cane in casa onde evitare che qualche irresponsabile, più o meno volontariamente, si diverta a sparare petardi vicino alla vostra abitazione. Tempo addietro ho dovuto riabilitare un cane al quale avevano fatto esplodere botti in giardino. Da quel momento, terrorizzato, si rifiutava categoricamente di uscire.

-Non lasciate il cane in macchina. Qualche botto sparato nei pressi potrebbe scioccarlo innescando il rifiuto a risalirvi.

-Il cane non si diverte come noi e non capisce il perchè di certe consuetudini umane. Essere mascherato non gli rappresenta nulla e gli crea disagio. Anche se può sembrarci divertente e simpatico per lui è una tortura.

-Penso sia superfluo (ma lo scrivo lo stesso) raccomandare  di non portarlo con voi alle manifestazioni. Troppa confusione, agitazione, rumori molesti e pericoli.

Il Carnevale è una nostra festa. Non coinvolgendolo in cose che possono creargli seri problemi dimostrerete di essere dei proprietari responsabili.

 

I segnali calmanti (Calming Signals).


In questi giorni mi sono imbattuta in un video che mi ha fatto torcere le budella (purtroppo non dal ridere). Un’ulteriore conferma di quanto ci sia bisogno di conoscere il cane nei suoi molteplici aspetti per capirlo veramente. Queste immagini mi danno lo spunto per parlare dei “segnali calmanti” (Calming Signals) scoperti da Turid Rugaas, educatrice cinofila Norvegese, di fama ormai mondiale e della quale sono orgogliosa allieva.

Cosa sono: una parte fondamentale del sistema comunicativo dei cani; li hanno ereditati dai lupi e tutti li usano, se non gli sono stati inibiti da un’ educazione inappropriata.

A cosa servono: a comunicare le loro intenzioni, a bloccare conflitti al loro insorgere, a calmarsi, ad allentare la tensione in situazioni di disagio o stress.

A chi sono indirizzati: se stessi, altri cani, uomini.

Immagine anteprima YouTube

In questo filmato viene attribuita al cane l’espressione equivalente a quella del nostro sorriso.  Di fatto le sue mascelle sono contratte. Il cane è tutt’altro che felice. I suoi segnali e la sua postura la dicono lunga sul possibile trattamento che gli viene riservato:

appiattisce le orecchie (#) ai lati della testa, segno di insicurezza e di conseguente timore; per lo stesso motivo sbilancia il peso del corpo all’indietro (#), si fa più piccolo;

si lecca il muso; quando è indirizzato all’uomo questo segnale viene solitamente emesso se ci si china su di lui, se lo si afferra, se lo si solleva, se si usa un tono di voce alto e irritato, se lo si  abbraccia (per noi l’abbraccio è una manifestazione d’affetto, lui potrebbe recepirlo come un’aggressione)

strizza gli occhi, sbatte le palpebre: questi segnali sono emessi in condizione di  disagio e per rassicurare l’altro sulle proprie intenzioni

agita la coda: questo è uno dei segnali più fraintesi. Quando scondizolano non sempre lo fanno per contentezza. Per capire cosa ci voglio dire si deve osservare la loro postura nella sua totalità. Nel caso di questo video il cane sta “sventolando bandiera bianca”(*).

Tutto questo avviene sempre quando gli si avvicina il padrone. In buona sostanza questa bellissima bestia si aspetta una” bella ripassata” da un momento all’altro. Un maltrattamento a sorpresa.

Quelli sopra descritti sono una minima parte del repertorio dei segnali calmanti: ne esistono circa 30 tipi. Per dirla in breve, i nostri cani ci parlano in continuazione ma noi siamo ciechi e sordi perchè non li conosciamo. Questi segnali sono per noi umani una vera e propria “manna dal cielo” per costruire una relazione fondata sulla reciproca intesa. Perchè reciproca? Perchè possiamo imparare ad usare anche noi una parte di questi segnali. Riconoscendoli, quando lo vediamo preoccupato per un nostro atteggiamento, possiamo tranquillizzarlo comunicandogli che abbiamo invece intenzioni positive. Finalmente non sarà più una relazione a senso unico!!

Ora brevemente spostiamo l’attenzione dal cane all’ambiente. L’educatore cinofilo deve osservare anche quello per farsi un’idea della situazione generale. L’animale viene tenuto alla catena e, anche se non è necessariamente un segno correlato a percosse, è comunque una gestione altamente coercitiva, fonte di estremo disagio, sofferenza e privazione.   Quando il cane si dirige verso le persone si può notare il modo determinato con il quale viene trattenuto. Non sono ripresi ma gli strapponi non gli mancano.

Che tipo di relazione instaurare con il vostro cane è una vostra scelta: Armonia, collaborazione, serenità, divertimento per entrambi o dominanza, imposizione, squilibrio,  tensione?

Per quanto m riguarda posso affermare che “parlare” con Lola è meraviglioso come lo è, ed è stupefacente, “parlare” con i cani dei miei clienti ed insegnare loro a fare altrettanto. Nonostante la mia professione mi regali questa realtà tutti i giorni, continuo ad entusiasmarmi dei risultati ogni volta, perchè ogni volta, con ognuno di loro è diverso.

(*) Citazione del libro “i segnali calmanti” di Turid Rugaas

(#) Queste manifestazioni fanno parte delle posture del corpo. Insieme ai segnali camlmanti contribuiscono a farci riconoscere lo stato emozionale del cane.