Articoli con tag ‘gioco’

Giocare per amore


giochiamo?Le potenzialità del gioco per creare relazione con il nostro cane sono inimmaginabili. Nella vita frenetica di tutti i giorni si rischia di non coinvolgerlo in attività ludiche a lui pertinenti. I figli, la casa, il lavoro che si protrae oltre l’orario grazie anche ai cellulari, rischiamo di trascurare un’esigenza per lui fondamentale. Dedicandogli del tempo, condividendo momenti fatti di attività come gioco, passeggiate, vita in famiglia, si crea una relazione affettiva, si educano. Si ottiene molto di più così che non attraverso sgridate, punizioni, imposizioni. Condividere e dedicarsi sono strumenti più efficaci. Riscoprire il gioco semplice approfittando di momenti semplici, come quando cuciniamo: nascondere un boccone di scarto e poi cercarlo insieme, oppure nasconderlo nella sua copertina o metterlo in una scatola – anche solo quella dalla pasta – e farglielo conquistare. Il gioco è un mezzo per comunicare, attraverso il gioco gli trasmettiamo amore.

 

Il cane cerca di salvare il pesce.


Immagine anteprima YouTube Ecco un altro video che spopola sul web: il cane che tenta di salvare la vita ai pesci. Almeno questo è ciò che recepiamo. Di fatto l’obbiettivo del cane è ben altro e si ricollega al comportamento atavico, tipico del lupo alla ricerca continua di cibo. Quando la preda è abbondante la sotterra per metterla al sicuro da altri predatori, nel caso di periodi di magra.
Il cane del filmato, non ha a disposizione terra o sabbia ma non può comunque sottrarsi dal manifestare un comportamento insito nel suo DNA (etogramma) , tipico della sua specie. Con il muso, quindi, simula la copertura della preda. A noi, invece, può sembrare che stia cercando di bagnare il besce per aiutarlo a sopravvivere.
I cani, nostri compagni, non hanno la necessità impellente di mangiare perché sono sempre sostanzialmente sazi, quindi preferiscono nascondere il cibo per consumarlo successivamente.
Hanno questo atteggiamento anche con giochi, ossa, pupazzetti. Li celano tra le copertine, tra i cuscini del divano, a volte nei vasi delle piante di casa e, naturalmente chi ha un giardino, li sotterra.
E’ un comportamento innato che è bene NON disincentivare. L’animale rivela la sua essenza, da ammirare e rispettare. Si possono creare delle alternative creando apposite montagnette di sabbia o terra nei giardini e, in casa, creare montagnette di copertine.
Code al Vento® a tutti

 

Video divertenti: cani sul trampolino. (Schema motorio)


Animali che saltano sul trampolino Video divertenti di animali. Il web ne è pieno! Tante manifestazioni buffe, tenere, che ci suscitano emozioni. Ma le emozioni degli animali, ripresi nei loro svariati comportamenti, sono uguali alle nostre?
Un video con un grande numero di visualizzazioni è quello che vi propongo in questo spazio.
Animali che saltano sul trampolino.
Immagine anteprima YouTube
Chi non si divertirebbe a vederlo! Sono troppo simpatici, birbanti, scatenati, pieni di vita! Ho scelto questo filmato perché potrete notare la diversità di comportamento tra un animale e l’altro e capire come le diverse specie, compreso l’uomo – che sempre animale è – si differenziano l’una dall’altra.
Naturalmente, considerata la mia professione, poniamo l’attenzione sul cane in una delle sue manifestazioni più ancestrali! Una magnificenza, da rispettare e ammirare.
Dopo la premessa, entriamo nel vivo e osserviamo una vera e propria parte di uno schema motorio riferito alla caccia. Uno schema motorio è, in pratica, un comportamento innato, genetico che non ha bisogno di essere appreso e viene automaticamente rinforzato ad ogni successo.
La caccia, ad esempio, è composta da vari schemi motori:
- ricerca e individuazione della preda (es. la punta è uno schema motorio);
- inseguimento, cattura, uccisione e consumo (tutti schemi motori);
I nostri cani, non avendo bisogno di cacciare per sfamarsi, hanno perso l’abilità nel manifestare correttamente le giuste sequenze e tutti gli schemi motori, tuttavia ne mettono in atto qualcuno (ogni soggetto in modo diverso) nel comportamento predatorio. Rincorrere ciò che rotola, corre, – bambini, motorini, palline biciclette – è uno schema motorio. Lo fanno anche se non hanno fame!
Quando un cane o un lupo catturano, spesso lo fanno con un balzo inconfondibile: scattano sulle zampe posteriori, inarcano la schiena e atterrano sulla preda con le zampe anteriori, con la mandibola pronta ad afferrare.
Ora, per tornare al video “divertente”, è inconfondibile qualche schema motorio. Tutti i cani del filmato fissano insistentemente un punto sul tappeto elastico (questo è già uno schema, ricordatelo) e poi mettono in atto il balzo (altro schema). Lo ripetono fino allo sfinimento perché, ovviamente, non c’è nulla da catturare. Osservate l’Akita (una delle razze più antiche), osservate il Pointer (cane da caccia), osservate le volpi (certamente più selvatiche). Gli altri cani manifestano gli stessi schemi seppur in modo diverso o meno evidente ma dipende dalla razza, dalla conformazione fisica. L’Alano, ad esempio, secondo me farebbe esattamente come gli altri se non fosse impedito dalla sua conformazione e le piroette che vediamo fare al Bulldog, sempre secondo me, sono una questione di baricentro: ha la testa pesantona e automaticamente cappotta.
Diversi sono i comportamenti delle caprette e degli altri animali. Comportamenti diversi da una specie a quell’altra.
E ora arrivano le riflessioni! Secondo voi è divertente per un cane che mette in atto un suo istinto innato, atavico, sfinirsi senza portare a casa un tubo? Non è divertente, è frustrante ed estremamente eccitatorio. Provate a pensarla dalla loro prospettiva (come bisognerebbe sempre fare)!
Se proprio non si può fare a meno di fare questo giochino, perlomeno bisognerebbe che il nostro amico scendesse dal tappeto con qualcosa in bocca, come un osso di pelle di bufalo e certamente dopo pochi balzi, per non caricarlo eccessivamente di eccitazione. Consideriamo anche la pericolosità di questo nostro intrattenimento. Se per caso gli finisce una zampa tra una corda e l’altra probabilmente poi andremmo dal veterinario ortopedico.
Metteremmo mai i nostri figli nelle condizioni di farsi male, provocandoli anche? Li faremmo mai salire su un tavolo per poi fargli cercare di prendere più e più volte un gelato che prima gli offriamo ma poi ritiriamo? Ospedale pediatrico assicurato! E se nulla succede lo lasceremmo poi a bocca asciutta? Sono certa che questo noi non lo facciamo con la nostra prole.
Code al Vento a tutti!

Bibliografia: Tutto sulla psicologia del cane – Joel Dehasse / Dogs – Raymond e Lorna Coppinger

 

Ozio e attività sfrenato: la virtù sta nel mezzo (n° 2)


Vediamo cosa si deve tenere in considerazione per proporre al nostro cane qualche attività che gli consenta di occupare il tempo, soddisfandolo e gratificandolo. Potrei consigliarvi delle attività specifiche, gioco, fiuto, tuttavia non è così semplice perché bisogna tenere in considerazione i fattori variabili come età, razza, “personalità”, ambiente abitativo, famiglia ecc. ecc. Il Dottor Joel Dehasse fornisce una formula molto semplice, che cercherò di semplificare ulteriormente, che ci permette di reinventarci creando delle occupazioni pensate esclusivamente per il nostro lui. Partiamo dal dato certo che un cane dovrebbe fare 5 ore di attività AL GIORNO con le variabili del caso ovviamente. Può masticare un osso 5 ore? Può passeggiare per 5 ore? Certamente no. Equivarrebbe a guardare la tele per 8 ore, palestrarci per 8 ore, leggere per 8 ore. Una sola attività per 8 ore. Non è possibile, non stiamo equilibrando i nostri bisogni. Lo stesso vale per il cane. Quindi…. Mangiare, masticare, muoversi, giocare, pensare, e … abbaiare o meglio, più ampio, vocalizzare. Tralasciamone altre che i cani di famiglia non possono mettere in atto (delle quale tuttavia avrebbero bisogno). Analizziamo l’attività alimentare: il cane è un predatore. Caccia; fiuta, si attiva mentalmente per arrivare a catturare una preda che si è nascosta in posti difficili da raggiungere, fa parecchio movimento, quando la cattura la mastica e rimastica, ci impiega a volte giorni per arrivare a segno. Il nostro lupacchiotto casalingo cosa fa per mangiare? NIENTE!!! La ciotola arriva già piena, la sbaffa in un nano secondo senza masticare (se sta bene è vorace). Che tristezza… Su un po’ di vita…. Attiviamoci… Nascondiamogli la ciotola, facciamogliela trovare oppure, meglio ancora, crocchette sparse tipo miglio in giardino…. Se non possiamo nascondiamo per casa mucchietti di crocchette (o della sua pappa), sempre in posti diversi. Oppure mettiamole in un gioco dispenser come il Pipolino – attrezzo infernale inventato sempre dal machiavellico Dottor Joel Dehasse. L’attività alimentare coprirà almeno 1 ora (con il pipolino) delle 5 del suo fabbisogno e includerà anche moto, masticazione, gioco, attivazione mentale: tutto in uno. Ora bisogna coprire il fabbisogno giornaliero delle altre 4 ore. Per questo si deve conoscere bene il nostro cane e sapere per cosa è più portato e cosa invece non gli piace fare. Non date per scontato che se avete un cane con caratteristiche di razza ben specifiche dovete assolutamente attenervi al suo “libretto delle istruzioni”… Ci sono delle eccezioni. Ho educato un Border (anzi ho educato il suo proprietario) al quale il lavoro non gli passava “manco p’a’ capa”. Si voleva fare delle belle passeggiate rilassanti, fiutare, conoscere altri cani, giocare… non bisognava sottoporgli attrezzi di alcun genere, niente agility, obidience ecc, ecc, Il suo due zampe stava vendendo l’anima al Diavolo pur di vederlo sereno quindi si è allestito un “campo” in casa ma la cosa non funzionava. Lo portava anche a fare sheep dog. Gli continuava a chiedere cose che, per una serie di fattori – nonostante fosse un Border – non era in grado di fare. Per concludere vi consiglio il libro scritto dal Dottor Dehasse “il mio cane è felice?”. Credo possa esservi d’aiuto per trovare il giusto equilibrio. Naturalmente avvaletevi dell’aiuto di un educatore per mettere in atto le strategie giuste. Un’ultima cosa…. Molti problemi legati al comportamento del cane sono causati dalla sua inattività ma capita anche che ci siano in atto patologie oppure altri fattori per i quali occupare il cane non sia sufficiente . Se avete questo dubbio rivolgetevi ai professionisti del settore che avranno le competenze per “stanarli”. Buon divertimento!

 

DOG Dog Olimpic Games: un evento importante!


A due anni dalla prima edizione di impensato successo, si ripropongono i DOG OLIMPIC GAMES. Non più 3 giorni ma 5 – dal 19 al 23 settembre 2012, per consentirci di vivere meglio il tempo con i nostri cani. Questa manifestazione non prevede solo competizioni perchè è stata pensata, organizzata e creata da professionisti che avendo a cuore principalmente la relazione tra il cane e la sua famiglia, hanno inserito nel medesimo contesto una serie di  eventi culturali, scientifici, ludici, formativi-informativi. Insomma il cane davvero vissuto a 360°. I relatori che terranno le conferenze sono tra i migliori in assoluto e vale davvero la pena di sentire ciò che hanno da dire. Potete “assaggiarli” sul sito nella sezione “events”

5 giorni di allegria, 5 giorni di passione, 5 giorni d’amore, 5 giorni di cultura, perchè anche guardando si impara.

Attenzione però… ascoltate sempre ciò che il vostro cane vi dice (osservatelo); magari non è a proprio agio nella confusione, potrebbe fare troppo caldo o potrebbe non essere in piena forma proprio in quei giorni. Siate dei proprietari responsabili! Preparatevi a gestire ogni evenienza in funzione anche del suo benessere. Sono gli organzzatori stessi a chiederlo!|!

Buon divertimento a tutti!!

 

A che gioco giochiamo?


Giochi sfrenati incontrollati, frenetici, senza regole, creeranno cani incontrollati, sfrenati, frenetici, senza regole. Saranno più inclini all’iperattività, all’ansia, ad aggredire e saranno etichettati come “problematici”, “asociali”; tenderemo a confinarli in giardino o in casa perché troppo difficili da gestire.
Al contrario, giochi pacati, di fiuto, di attivazione mentale, giochi anche dinamici come il tira e molla, i giochi con la palla e il frisbee ma strutturati e con regole alle quali attenersi, formeranno cani capaci di affrontare paure e incertezze in modo equilibrato.
Per il cane giocare vuol dire correre, inseguire, rosicchiare, mordere, abbaiare, scavare. Così facendo sfoga la sua esuberanza, conosce il mondo e impara a relazionarsi con esso. Attraverso il gioco si diverte e si gratifica ma non si pone limiti né freni. E’ importante passare del tempo con lui per coordinare le sue attività senza inibirle.
Essere i suoi compagni di gioco è un collante eccezionale. Si gettano le basi per una relazione fatta di intesa e saremo per lui dei veri e propri riferimenti perché saremo interessanti, vivaci, divertenti.  Ci cercherà sempre perchè sapremo proporgli la cosa giusta nel momento giusto.
Quali giochi far fare al vostro cane, come proporglieli e per quanto tempo, dipende da una serie di fattori, come ad esempio l’età, il carattere e la razza. Con cani selezionati per avere un alto livello di predatorietà è bene moderare le attività che la fanno emergere; con cani selezionati per avere un alto livello di competitività limitiamo giochi di contesa, come il tira e molla. In questo modo eviteremo che la loro già naturale predisposizione venga esasperata.  Per questo è molto importante che consultiate un educatore cinofilo che possa aiutarvi nella scelta delle attività più idonee da fare insieme.
Il cane si educa anche attraverso il gioco e bisogna dedicarci del tempo quindi pensate a quanto ne avete a disposizione prima di adottarne uno.

 

La calma è la virtù dei forti


Ormai è risaputo. Gli stati emozionali dei nostri cani sono quasi sempre una risposta ai nostri comportamenti. Attraverso i movimenti, il tono di voce, gli sguardi, il gioco, le attenzioni, possiamo trasmettere ansia o tranquillità, paura o sicurezza, calma o agitazione. Senza rendercene conto interagiamo con loro in modo inevitabilmente eccitante: siamo sempre di corsa, gli parliamo in continuazione, facciamo giochi che li inducono sempre a saltare o correre, aumentiamo le attenzioni quando dovremmo invece ignorarli.  Essere costantemente all’erta, agitati, pervasi da un senso di frenesia non è un modo di vivere ottimale. Che fare quindi per aiutare i nostri amici a rilassarsi? Li possiamo educare alla calma affrontando il tema sotto molteplici aspetti. Eccone alcuni:

-    proponiamo giochi di fiuto piuttosto che giochi eccitanti (nascondiamo bocconcini, ossi, giochi e facciamoglieli trovare)

-    appena si sdraia per riposare premiamolo con un bocconcino posto tra le sue zampe (rinforziamo lo stato di calma)

-    cerchiamo di modificare la nostra comunicazione muovendoci con più tranquillità, parlandogli con tono pacato, ignorandolo quando è ipereccitato (ad esempio quando rientriamo a casa).

Ci sono molte altre cose da fare e sapere che vanno però proposte e “confezionate” in base alla razza, al carattere del cane e alle abitudini della sua famiglia. Rivolgersi ad un professionista è sempre la scelta migliore.
La calma dovrebbe diventare uno stile di vita. Tutto sommato farebbe bene anche a noi

(foto tratta da internet)

 

Missione cuccioli. Simone è tornato!


Simone è tornato in Missione!

Simone è tornato in Missione!

MILANO – Accogliere un cane in casa salvandolo da un’esistenza dietro le sbarre di una gabbia del canile. Metterlo a fianco ad un cucciolo d’uomo. E fare sì che sia proprio quest’ultimo ad accudirlo nel migliore dei modi affinché crescere insieme possa essere la più bella delle esperienze di vita. Benvenuti a «Missione Cuccioli», il programma di punta di DeaKids, il canale satellitare De Agostini dedicato all’infanzia (canale 601 di Sky), che arriva alla sua terza stagione. Il debutto è per questa sera, lunedì 23, con la prima delle nuove puntate. Protagonisti saranno ancora una volta il dog trainer Simone Dalla Valle e tutti i trovatelli che saranno strappati ad un rifugio – il programma è patrocinato dalla Lega nazionale per la difesa del cane – per essere affidato ad una nuova famiglia. Oltre ovviamente ai bambini che hanno chiesto di partecipare e che si ritrovano ora con un amico in più con cui condividere le giornate.

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Foto da Immagini Google

 

Un richiamo coi baffi.


Il segreto per un richiamo efficace è, in primis, l’intesa con il proprio cane. Se ci considera interessanti, se riusciamo ad essere un punto di riferimento, sarò molto più semplice insegnargli a tornare da noi. Se, al contrario, ci teme, tenderà a rimandare  il momento del ricongiungimento se non addirittura ad evitarlo. Quindi bando alle punizioni ma gioco e divertimento a più non posso.

Incominciate a fargli associare alla parola “vieni” qualcosa di piacevole, come un bocconcino e una coccola. Meglio se iniziate in un posto tranquillo, in casa, lontano da distrazioni. Se non dovesse venire, perchè non sa ancora cosa deve fare quando sente questo suono, accucciatevi: questo favorirà l’avvicinarsi del cane. Una volta che vi ha raggiunto lodatelo e dategli il premio. E’ importante sottolineare che la ricompensa, in quanto tale, non deve essere un’esca quindi non chiamatelo con il boccone già pronto nelle mani ma aspettate e fatela comparire solo dopo che vi ha raggiunto. Man mano aumentate la difficoltà facendo l’esercizio in giardino – se lo avete – e poi al parco.
E’ utile richiamare il cane non solo al momento di tornare a casa. Qualche volta fatelo tornare da voi, coccole, premio e poi lasciate che riprenda le sue esplorazioni. In questo modo non assocerà sempre il nostro “vieni” alla conclusione di un’attività meravigliosamente interessante.
Può capitare che il cane non ci senta perchè troppo immerso nel suo mondo di percezioni. Non incazz…, non arrabbiatevi e state calmi: non andate voi da lui ma al contrario provate ad allontanarvi un poco, magari anche a passo sostenuto. Quando si accorgerà che la distanza da voi sta aumentando cercherà di raggiungervi, questo naturalmente se vi riterrà un riferimento (come accennato in apertura): accoglietelo sempre con grande gioia e MAI con facce scure, rimproveri e gesti poco gentili.
Vedere tornare da voi il vostro cane di gran carriera, con la “coda al vento” e le orecchie ballonzolanti è molto gratificante ed è una sensazione favolosa!!

 

Un premio per ogni occasione


un premio per ogni occasioneNella mia professione di educatrice cinofila mi capita spesso di sentire definizioni come “il metodo del bocconcino”, “il metodo gentile”, “il metodo del premio” o cose simili.
Queste descrizioni sono, in verità, molto limitative, poiché dietro ad un biscottino, così come dietro ad un nostro gesto, si nasconde un mondo di percezioni, emozioni e conoscenze.
Per questo è molto importante capire esattamente cosa succede nella mente del nostro cane quando lo premiamo e sapere in che modo,  quando, quanto e perché farlo.
I nostri amici a 4 zampe sono di vedute molto aperte. Per loro tutto può essere un premio: il cibo, un gioco, una nostra azione, perfino un suono.
Il repertorio di “gratificazioni canine” è talmente vasto che difficilmente riusciamo a renderci conto di quante conferme, quasi sempre involontarie, diamo al nostro cane, anche quando sta compiendo azioni non ammesse nella nostra società come, ad esempio, salutarci saltandoci addosso. I nostri tentativi, a volte anche poco gentili, di tenerlo lontano, sono da lui percepiti come attenzioni. Per questo continuerà a riproporre il comportamento che noi vorremmo invece far cessare.
Anche per i giochi le possibilità sono molteplici: ci sono giochi creati appositamente per i cani, altri per i bimbi e…molte cose che giochi non sono. Il cane non fa alcuna differenza: per lui qualunque cosa o attività stimolante, piacevole e divertente è un gioco; anche lo spazzolone passato sul pavimento per asciugare la sua pipì – che non smetterà più di fare in casa se ci mettiamo, inconsapevolmente a giocare con lui facendo scorrere lo straccio avanti e indietro. La soluzione ottimale è togliere il “bisognino” di nascosto, quando non ci sta guardando.
Il cibo è ritenuto il “mezzo” per insegnare al cane esercizi precisi; è sicuramente il metodo più usato e più conosciuto come “rinforzo positivo”.
Cosa succede in pratica?
Il cane compie l’azione e viene immediatamente premiato. Anche qui è importante essere consapevoli di ciò che stiamo facendo: il rinforzo è associato all’azione se arriva entro 0,58”. Sì, avete capito bene: meno di    1 secondo. Se non rispettiamo questi tempi, rischiamo di premiare  un’azione diversa da quella richiesta. Ad esempio: chiediamo al cane di mettersi “seduto”, lui si siede, noi tiriamo fuori il premio ma nel frattempo il cane gira la testa. Noi, in verità, stiamo premiando quest’ultima azione. Il rischio a cui andiamo incontro è duplice: diventare dei semplici distributori di cibo ed essere poco chiari nella comunicazione.
Apprendere i corretti meccanismi può essere molto divertente, esattamente come educare al meglio il nostro cane. Abbandonare gli schemi, conoscere davvero il nostro amico e dare spazio alla fantasia…queste sono le buone mosse da mettere in atto. Imparando a gestire il premio – cibo, gioco, attenzione – nella quantità, nel modo e nel momento giusto, non solo insegneremo al cane dei comportamenti precisi ma rinforzeremo anche la nostra relazione, perché tutto ruoterà intorno
al principio della collaborazione e non dell’imposizione. Il segreto per stare bene insieme e ottenere grandi cose è conoscerlo. Quale gioco gli piace di più? Qual è il suo cibo preferito? Würstel, biscotto, formaggio? Ama le nostre coccole sopra ogni cosa? Il nostro cane non torna quando lo chiamiamo? Magari non siamo abbastanza interessanti perché lo abbiamo sempre premiato con il cibo che, forse, lo interessa meno della pallina.

Prima di educarlo bisogna capirlo.
Perché il premio non è solo un gesto ma è il mondo dei suoi significati che fa la differenza.