The Yellow Dog Project
Pubblicato in Educazione, Fiutando qua e là....info, notizie e curiosità il 10/31/12 09:56 da Laura
Progetto utilissimo. Grande idea! Da applicare e diffondere più che potete!!
Progetto utilissimo. Grande idea! Da applicare e diffondere più che potete!!
Sembra un titolo da prima pagina. A dire il vero per me lo è. Era tempo che aspettavo questo momento, il momento in cui se lo prende in quel posto (un bel morso alla mano intendo). Avevo deciso di non parlare più del troglodita dell’educazione cinofila con il chiodo fisso della dominanza, del calcio in culo ben assestato, dell’annientamento per sfinimento ma “nun ce la fo”. ‘Sto video (che stranamente non è ancora stato oscurato), si merita il nobel.
Vediamo che succede. Dunque, stando ai primi secondi, il cane conosce già il cavernicolo e ne è preoccupato, infatti è titubante, a disagio e insicuro quando gli viene dato il cibo (sbatte molto gli occhi, gira la testa); probabilmente prima delle riprese il canaro se l’ era già lavorata un po’. Subdolamente Holly viene invitata a mangiare ma mentre lo sta facendo, non senza preoccupazione, Millan la provoca mettendo le mani nella ciotola, suscitando una reazione assolutamente normale per chi si sta vedendo sottrarre la risorsa primaria in assoluto (se a noi rubano il portafoglio mica stiamo impalati a dire “va beh, pazienza”). Il cane in questione, decisamente equilibrato, con una snappata a vuoto lo avverte di piantarla ma il cavernicolo, seguendo il suo Karma del “ti faccio vedere chi comanda”, insiste nell’affrontare Holly a muso duro a mo’ di Mezzogiorno di Fuoco. La labrador (mica ha scelto un mastino napoletano per girare questo episodio) entra in conflitto: da una parte si sente minacciata e vuole difendersi dall’altra invia segnali di pacificazione (si lecca freneticamente, gira la testa e la abbassa, sbatte forte gli occhi, si sdraia e per cercare di attenuare lo stress alla quale è sottoposta, accenna uno sbadiglio. Praticamente gli sta dicendo: “Senti non voglio litigare, lasciami in pace, levati dalle palle”. L’Esperto che di tutto questo se ne frega (o meglio non conosce i segnali) a questo punto la ritiene domata-dominata e, come spiega al proprietario rilassata; con tutta la sua Energia Positiva che tanto pubblicizza, incomincia a gesticolare davanti al cane a mo’ di “Edward mani di forbice”. Quando la tocca sul muso per Holly è troppo (essere labrador non vuol dire essere pirla)! Una bella affondata di canini nella “gelida manina” le risolve la situazione ingombrante e preoccupante. Mister muscolo molla le ghiandole (se l’è fatta sotto) ma fa finta di niente e le si piazza fisso davanti. Il linguaggio del suo corpo tachicardico e pieno di adrenalina dice: “Cazzo… e mo che faccio? Non posso andarmene perdendo la faccia (e la mano)”. E rimane impietrito davanti al cane cercando di far passare il messaggio che “lui non cede”. Di fatto si sta facendo passare lo spavento e sta recuperando calma. Le sue mascelle contratte e digrignanti fanno palesemente trasparire la voglia di mettere mani e piedi sul cagnaccio ribelle ma meno male che c’è la telecamera.
Bene… ecco che succede quando si è imbullonati al concetto di dominanza, abbarbicati al concetto di sottomissione, aggrappati alla convinzione che con le maniere forti il cane capisce chi comanda.
Ci sono altri modi per insegnare al cane a non essere possessivo con la ciotola. Si deve convincere che non gli ruberemo la sua risorsa bensì gliene daremo ancora. Tempi e modalità vanno confezionati su ogni singolo caso ma è questo il concetto che deve passare: dare e non togliere! E’ un metodo infallibile, viene fatto nel rispetto del cane ed è privo di inutili brutalità.
Ora mi rimane un dubbio da dissipare. Qualcuno sa che fine ha fatto Holly? No perchè non vorrei che il jurassico, per salvarsi la faccia l’abbia definita indomabile, con tutte le conseguenze del caso.
“Un soffio della nostra bocca diventa il quadro del mondo, l’impressione dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti nell’anima degli altri. Dal moto di un soffio dipende tutto ciò che sulla terra gli uomini hanno pensato, voluto e fatto e ciò che faranno di umano; tutti noi ci aggireremmo ancora nelle foreste se questo soffio divino non ci avesse avvolti nel suo calore, e non pendesse dalle nostre labbra come un suono magico”. (Herder Johann Gottfried)
Ogni singolo uomo ha la capacità di stabilire una relazione attraverso la parola, suo primo modo di comunicare, fondamentale sotto tutti i punti di vista.
In breve senza il linguaggio siamo privi di ogni capacità di significare e interpretare sia la realtà che ci circonda, sia la relazione con gli altri.
Va detto che i sempre più approfonditi studi sulla Programmazione Neuro Linguistica hanno consolidato l’opinione che la comunicazione verbale è da noi recepita per il solo 7% mentre giocano un ruolo molto più importante e significativo la comunicazione non verbale (gesti, posture, espressioni) e paraverbale (modulazione delle intonazioni della sua voce).
I cani sono dei veri e propri “guru” della PNL.
Privi della parola, per loro incomprensibile, si avvalgono di capacità strabilianti nell’interpretarci attraverso la nostra comunicazione non verbale e paraverbale. A loro volta comunicano tra loro e con noi attraverso una gestualità affascinante, intrigante e solo imparandola potremo capire ciò che vogliono dirci. Conoscerla ci permetterà di educarli creando un legame intenso ed empatico, scopriremo la loro semplicità e potremo aiutarli a vivere meglio nella nostra società per loro molto repressiva.
Da: ANMI OGGI – informazione veterinaria on line
Il “sussurratore” progetta di girare nei canili d’ Europa. I comportamentalisti e la FNOVI avvertono: in Italia non sono ammessi certi metodi. I Comuni non autorizzino le riprese.
Saranno “educativi” in America i metodi di addestramento di Cesar Millan, ma non in Italia. La National Geographic che si appresterebbbe a girare puntate di “dog whispering” in Europa è avvisata. Con una presa di posizione ufficiale sostenuta dalle sigle veterinarie comportamentaliste italiane, la FNOVI mette le mani avanti: se l”idea di riabilitare e fare adottare i cani dei canili “è corretta ed interessante”, quello che non va sono i metodi. Cesar Millan, già pubblicamente criticato da SISCA ricorre a sistemi non confortati dalle scienze comportamentali.
Il mondo veterinario italiano, in prima fila i medici veterinari comportamentalisti, ritiene che questa idea di trasformare i canili italiani in un set televisivo, porti nuova fama e ricchezza alla trasmissione, ma sia dannosa per i cani e chiedono ai Comuni ed alle autorità preposte di non cedere alla lusinghe della show business, e di negare l’accesso ai canili da loro gestiti.
La condizione dei cani abbandonati non si presta alla docu-fiction e “non devono essere sottoposti a ‘esperimenti mediatici’ di riabilitazione canina con metodi vetusti e spesso inaccettabili dal punto di vista del benessere animale. Molti studi ci stanno dimostrando come il cane sia dotato di capacità cognitive e caratteristiche comportamentali che lo rendono adatto a comprendere la comunicazione umana: i metodi di Millan sono superati e estremamente pericolosi per il benessere dei cani e per la sicurezza delle persone”.
“Forse trovano il giusto terreno culturale in America dove è ancora permessa ad esempio l’eutanasia degli animali dei canili oppure il taglio delle corde vocali- dichiara la Federazione- ma in Italia, almeno in tema di gestione e cultura degli animali siamo un passo avanti”.
Già, in passato, i medici veterinari comportamentalisti avevano chiesto che i documentari di Millan fossero sospesi dalla programmazione televisiva italiana.
Quando si decide di adottare un cane si tende a sceglierlo in base alle caratteristiche fisiche tralasciando l’approfondimento delle sue doti genetiche e dei suoi naturali comportamenti. Ci si trova poi a dover gestire situazioni inattese e complicate che possono inclinare il rapporto con il cane.
Un esempio pratico, che ho sotto gli occhi quasi tutti i giorni è quello dei Volpini di Pomerania, piccoli, irresistibili batuffoli che, proprio per la loro taglia vengono scelti per la vita in appartamento, in condominio. Peccato che una delle loro caratteristiche di razza sia un abbaio da sclero. E qui incominciano i casini perché questo comportamento è innato e cercare di inibirlo è controproducente sia per il cane che svilupperà altri atteggiamenti scorretti, sia per il proprietario che si troverà a “combattere” non più solo con l’abbaio ma anche con altre problematiche più o meno importanti.
Le caratteristiche di razza si sono ottenute tramite una selezione che si protrae da oltre un secolo pertanto i comportamenti innati dei nostri cani sono ben radicati e saremmo degli scellerati se cercassimo di ostacolare ciò che abbiamo fortemente, volutamente enfatizzato. Per il cane sarebbe una vero e proprio maltrattamento non potersi esprimere come il suo istinto gli suggerisce. Anche l’educazione deve tenere conto di tutto questo e pertanto sarà più utile imparare a gestire le capacità naturali del nostro amico piuttosto che frenarle. Essere seguiti nel percorso educativo da un professionista è fondamentale ma, siccome chi ben comincia è a metà dell’opera, la prima vera mossa giusta da fare è ponderare bene le caratteristiche di razza del cane e valutare le nostre abitudini e stili di vita per capire se sono compatibili.
Un altro esempio frequentissimo è quello del Siberian Husky, un cane che ha un desiderio irrefrenabile di correre ed ama gli spazi aperti. Eppure molti vengono tenuti in piccoli giardini e fatti uscire 2 volte a giorno quando va bene. Se scappa ne ha tutte le ragioni e purtroppo i canili sono pieni di questa meravigliosa razza.
I cani costretti alla realtà del canile sono già abbondantemente provati, stressati, impauriti. Hanno bisogno di sicurezza, amore, dolcezza, pazienza, dedizione. Non tutti i canili sono lager per fortuna e gli operatori che vi lavorano si prodigano per assicurare un’esistenza decente (se di decenza si può parlare) agli ospiti dei loro rifugi.
I nostri cani non hanno bisogno dell’intervento di un pazzo scatenato, di un violento, di un Rambo cinofilo, stanno già abbastanza male. Questo individuo arriverà in Italia per promuovere la sua immagine e incomincerà a smanacciare, terrorizzare, diseducare e traumatizzare i nostri cani. Millan ci riporta alla cinofilia di 20 anni fa, quando il cane veninva ancora considerato un automa privo di emozioni e intelligenza. Lo si obbligava ad obbedire per paura, lo si annientava, dominato o morto!
I professionisti italiani, veterinari, educatori, comportamentalisti, etologi, le associazioni animaliste si appellano agli operatori dei canili affinchè non aprano le porte a questo anti-cinofilo per il bene dei cani e di tutta l’umanità. La violenza genera violenza. Dietro le quinte del suo show i cani sono costretti a collari con le punte, collari elettrici, aggressioni, i proprietari sono aggrediti dai loro animali, Millan stesso lo è. Ma naturalmente tutto questo non lo fanno vedere.
A questo link un articolo con filmato (ora hanno adottato un altro metodo: prima oscuravano i video per non far vedere le brutalità inflitte ma, evidentmente, hanno considerato che non era una buon modo per farsi pubblicita, quindi….ORA IL FILMATO LO LASCIANO MA APPLICANO DEI TAGLI)
A due anni dalla prima edizione di impensato successo, si ripropongono i DOG OLIMPIC GAMES. Non più 3 giorni ma 5 – dal 19 al 23 settembre 2012, per consentirci di vivere meglio il tempo con i nostri cani. Questa manifestazione non prevede solo competizioni perchè è stata pensata, organizzata e creata da professionisti che avendo a cuore principalmente la relazione tra il cane e la sua famiglia, hanno inserito nel medesimo contesto una serie di eventi culturali, scientifici, ludici, formativi-informativi. Insomma il cane davvero vissuto a 360°. I relatori che terranno le conferenze sono tra i migliori in assoluto e vale davvero la pena di sentire ciò che hanno da dire. Potete “assaggiarli” sul sito nella sezione “events”
5 giorni di allegria, 5 giorni di passione, 5 giorni d’amore, 5 giorni di cultura, perchè anche guardando si impara.
Attenzione però… ascoltate sempre ciò che il vostro cane vi dice (osservatelo); magari non è a proprio agio nella confusione, potrebbe fare troppo caldo o potrebbe non essere in piena forma proprio in quei giorni. Siate dei proprietari responsabili! Preparatevi a gestire ogni evenienza in funzione anche del suo benessere. Sono gli organzzatori stessi a chiederlo!|!
Buon divertimento a tutti!!
Sempre più strutture prendono consapevolezza dell’importanza e dei benefici psicologici che la compagnia del proprio animale può dare. Aspettare la visita del proprio cane dà sicuramente una spinta e una forza maggiore rispetto all’attesa di un cane sconosciuto, seppure piacevole. Per questo l’Azienda di San Donato ha deciso di dotarsi di un regolamento (sperando sia di lezione a chi invece trova mille cavilli per non attuare i progetti) per disciplinare le modalità di accesso di animali domestici nelle strutture ospedaliere ed in ogni luogo di cura o di ricovero dell’USL 8, sia nell’ambito di progetti di pet therapy che su richiesta di singoli pazienti ricoverati che desiderano avere contatti con il proprio animale, come è avvenuto nel caso della piccola Ambra. Da notare che al cane era stato consentito di accompagnare la piccola durante le visite antecedenti il ricovero!
Chapeau!!
Oggi a Varese un evento “sui generis”.
Per le vie del centro passeggiava un gran numero di levrieri, ognuno accompagnato dai propri “due zampe”. Pur occupandomi di un’infinità di cani non ne avevo mai visti tanti tutti insieme: è veramente stato emozionante! Levrieri Italiani, Greyhound, Galgo….ognuno con una storia diversa alle spalle ma con una cosa in comune, anzi due: lo sguardo dolce, un po’ timido, occhi color ambra nei quali ci si può perdere, che fanno pensare a chissà quale passato da scordare per donargli un presente sereno. E questa è la seconda cosa che hanno in comune: una famiglia che li adora.
Questa iniziativa nasce dalla volontà di Elena Invernizzi, ovviamente proprietaria di un levriero. Per farla breve Elena ha ritrovato il suo cane che si era smarrito per una settimana durante la quale ha mobilitato il mobilitabile. La storia ha il lieto fine e lei per sdebitarsi partorisce ‘sta cosa. Viene appoggiata dalle Istituzioni e l’iniziativa prende forma. Alla manifestazione è presente il GACI (Greyhound Adopt Center Italy), rappresentato da Lilian Mazzola, già stata impegnata in altre passeggiate levriere in città sempre diverse, con lo scopo di incentivare le adozioni di questi cani, che per le loro caratteristiche fisiche sono tra i più sfruttati e maltrattati al mondo.
La passeggiata si è conclusa presso il GoGo Fruit, dove i cani sono sempre molto ben accolti (anche al chiuso), che ha messo a disposizione i suoi numerosi tavolini nella piazzetta XX Settembre.
Questa è la prima manifestazione, il trampolino di lancio. Per l’anno prossimo pensano di allargare gli inviti anche ad altre associazioni che si occupano dei recuperi di Greyhound come EGN (european Greyhound network).
Oggi è una giornata strana… questa sera il Varese si gioca la serie A. Calcio e Cani, un connubbio che negli ultimi tempi purtroppo è fonte di vergogna, barbarie e vessillo di inciviltà.
Questa mattina pioveva ma poco prima prima della manifestazione ha smesso. Ha ricominciato ora che si è conclusa.
Questa iniziativa è nata sotto una buona stella!!
A volte le persone mi chiedono “ma perché con tutti i problemi che ci affiggono, con la fame nel mondo, le malattie, i bimbi maltrattati, ci si continua ad occupare di animali?
Forse con una mentalità un po’ ristretta, rispondo “Perché invece di comprare pellicce, gioielli, cellulari, auto, non si fa beneficenza?”
Comunque ecco di seguito solo alcuni dei tanti validi motivi per i quali dedicarsi agli animali è importante quanto dedicarsi agli esseri umani, considerando che una cosa non esclude l’altra.