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I cani ci dicono quando stanno male.


dal veterinarioSiamo in grado di riconoscere la loro richiesta di aiuto, di capire l’intensità del dolore e di alleviarlo?
Per intuire i problemi e risolverli al meglio, la nostra sensibilità e conoscere molto bene il nostro cane, anche dal punto di vista comportamentale, sono requisiti fondamentali..

Ma quanto soffrono e in che modo ce lo comunicano? Tutti ci siamo posti queste domande quando lo abbamo visto ferito o malato.

L’esperienza è paragonabile a quella che si vive con i bimbi molto piccoli che, non potendo ancora parlare, non sono in grado di fornire informazioni per fare una diagnosi. Anche nei cani la  soglia del dolore è soggettiva. La corretta diagnosi e il conseguente miglioramento della sua salute, dipenderanno quindi dalla conoscenza del nostro cane, dalla nostra sensibilità e dall’esperienza del veterinario

Il dolore può essere imputabile a una lesione – taglio, frattura, infezione; in questo caso si parla di “dolore acuto” e la diagnosi può essere più semplice da fare perchè l’animale ha reazioni strettamente connesse alla causa. Le cose si complicano quando il motivo della sofferenza non è visibile – artrosi, coliche, tumori, ecc.; la diagnosi per il dolore cronico può essere insidiosa perchè la patologia risulta più difficile da individuare.

La mancanza di comunicazione verbale lascia all’istinto del proprietario il compito di verificare i cambiamenti del comportamento che, come accade anche per l’uomo, può essere influenzato da precedenti esperienze. E’ fondamentale cogliere i segnali indiretti che il cane ci invia e valutare gli aspetti sia visivi che emotivi per trasferire al veterinario il maggior numero di informazioni per aiutarlo a fare una diagnosi corretta e somministrare una terapia idonea.
Alcuni di questi segnali sono evidenti (e involontari) come ad esempio ritirare una zampa ferita o reagire aggressivamente alla palpazione, così come il lamentarsi con mugolii o il persistente abbaiare o l’assumere posture bizzarre. Altrettanto “sospetti” possono essere alcune alterazioni caratteriali (compresa l’aggressività) come il continuo agitarsi, l’incapacità a star fermo o, al suo opposto, lo stare totalmente fermo senza reagire ai richiami usuali del padrone, la tendenza a non voler uscire; lo stesso si può dire per quanto riguarda il rifiuto di cibo e acqua o, al contrario, il bisogno continuo di bere. Se il veterinario esclude la presenza di patologie, si devono approfondire le cause dei cambiamenti  affidandosi ad un esperto del comportamento che metterà in luce i disagi  del cane e stabilirà un percorso riabilitativo.

 

Bidoni aspiratutto


insaziabileSassi, palline, tappi, calzini, fazzoletti, pezzi di corda, schegge di ossa o legno, lische di pesce, sono solo una minima parte della varietà di corpi estranei ingeriti e poi ritrovati nell’esofago e nello stomaco del cane: un repertorio veramente illimitato, incredibile e un problema che può causare una sintomatologia drammatica ed avere risvolti letali.
I corpi estranei possono incastrarsi a diversi livelli: quelli appuntiti si potrebbero conficcare nel palato, nella lingua o fra i denti: l’animale porta le zampe anteriori verso il muso come se tentasse di strapparsi qualche cosa dalla bocca, ha conati di vomito e segni di soffocamento. Altri oggetti possono raggiungere l’esofago e lo stomaco causando eccessiva produzione di saliva, dolore durante la deglutizione, rigurgiti di cibo e difficoltà respiratorie. Le conseguenze possono essere infezioni, lesione alle mucose, necrosi localizzata nel punto di contatto. Se si pensa che il “bidone aspiratutto” si sia ficcato nei pasticci si deve contattare il veterinario di fiducia. Se il corpo estraneo è visibile è probabile che il medico riesca a toglierlo con qualche “mossa strategica”, altrimenti, dopo le indagini radiologiche del caso, dovrà intervenire chirurgicamente. Fortunatamente anche la medicina veterinaria si avvale di strumenti radiologici che permettono una chirurgia mini invasiva come la video-endoscopia.

Certo sarebbe meglio non arrivare a questo punto cercando, dove possibile, di arginare il problema insegnandogli a non afferrare quanto trova per terra, fondamentale per tutelare la vita del cane che può trovare sulla sua strada anche bocconi avvelenati.
Con una parolina “sussurrata” nel momento opportuno possiamo fargli capire che deve lasciare a terra quanto lo interessa. Niente maniere forti ma un gioco divertente che ha anche l’obbiettivo di rendere interessantissimo il proprietario agli occhi del cane. Un’ ulteriore occasione per rinforzare la relazione con il proprio amico e stare più tranquilli durante le passeggiate insieme.

(le informazioni di medicina veterinaria sono tratte dal sito www.chirurgiaveterinaria.com

la foto è tratta da animationworld.forumcommunity.net/?t=17642244‘)

 

Abitudine alla macchina: come fare per renderla piacevole.


Passata la Pasqua di solito progettiamo le vacanze estive. Se il nostro  “Coda al Vento” non ha ancora fatto viaggi in macchina è bene abituarlo quando salgo in macchina il dvertimento è assicuratogradualmente per evitare che il percorso sia spiacevole per noi e per lui. L’auto dovrà risultargli un posto gradevole quindi è importante procedere per gradi. A vettura ferma, incominciamo a farlo entrare nell’abitacolo proponendogli dei premi e facendogli trovare dei giochi.  La volta successiva, sempre mentre è impegnato a giocare, mettiamo in moto. Se rimane tranquillo proviamo a percorrere qualche metro e per questa volta accontentiamoci. La volta dopo, sempre facendo associare l’auto ad un’esperienza positiva, facciamo brevi tragitti, possibilmente abbastanza lineari, senza sballottarlo; man mano potremo allungare i percorsi e affrontare qualche curva. Sarebbe bene far associare la fine del viaggio, breve o lungo che sia, a momenti piacevoli, come un passeggiata, una corsa, dei giochi come il riporto; cosa penserebbe il nostro cane se ogni volta lo portassimo solo dal veterinario? Valutiamo se farlo viaggiare in un Kennel che offre numerosi vantaggi: maggior protezione in caso di incidenti o frenate brusche, facilità di pulizia ed evita che movimenti imprevisti e repentini del cane intralcino la guida. In questo caso è bene farlo prima abituare…

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Un Capodanno da cani


Consigli per aiutare i nostri amici a 4 zampe a superare una notte da incubo

Sta per arrivare San Silvestro, la notte più lunga dell’anno, per noi fonte di divertimento e svago, per i nostri cani un vero e proprio incubo.

Già intorno a Natale ci sono le prime avvisaglie. Qualcuno, giocando d’anticipo, esplode i primi petardi e mortaretti, un crescendo di scoppi che raggiunge l’apogeo la notte del 31 dicembre, con conseguenze anche drammaticamente pericolose per i nostri amici a quattro zampe.

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