Articoli con tag ‘perdita’

Lola


Un mondo di coloriNella notte silente, quando il mondo dorme, quando stacchi dalla disperazione di persone annientate, paesi scomparsi, quando la sofferenza altrui sembra prendersi una pausa, nella notte silente ringrazio chi mi ha donato Lola, chi le ha voluto bene, l’ha seguita, apprezzata, amata.

Se ne è andata nella stagione delle more, il 22 agosto, in una giornata di sole, luminosa, tersa, ariosa, accompagnata da una piacevole, leggera brezza, come si meritava.

 

Lacrime, incuranti dei miei sforzi per fermarle, sgorgano silenziose.
Un macigno sul petto. Il mio cuore prigioniero di un pugno che lo stringe, lo stringe e poi stringe ancora. Pensieri non pensieri.
Sulle labbra sono mute le parole.

Uno scrigno d'amore

E anche quando il tempo avrà steso il suo velato mantello sui miei ricordi, Lola rimarrà un vivido tocco di colore nell’acquarello del mio passato.

 

Max


max

Da Mirella:

“Il 17 nov.2010 è morto il mio cane,era un dolcissimo setter,l’avevo trovato nel bosco che aveva due mesi.Adesso ne aveva 14,ha avuto una paresi e poi le cure di cortisonici gli hanno provocato un’emorragia intestinale,soffriva troppo e l’ho fatto sopprimere.Soprattutto negli ultimi anni il nostro rapporto era diventato quello tra due persone,il dolore che provo dopo 5 mesi è ancora enorme,soprattutto ne è stato sconvolto il ritmo della mia vita,fatta anche di passeggiate,di coccole;quando era vivo non pensavo avrei sofferto così;ho anche tre gatti anche loro anziani e mi sono accorta che gli animali invecchiando diventano più affettuosi,più umani.
Adesso ho deciso di prendere un altro cane al canile,arriva dopodomani,avrà due anni,l’ho visto in foto e mi si spezzava il cuore pensando che sarebbe rimasto in gabbia tutta la vita.Anche se così facendo rinuncio ancora una volta alla libertà di movimento,mi prendo altre preoccupazioni (ho 65 anni) etc.”

 

Maya


mayaUn saluto da Maya, huskyna che è stata felice, vivace e allegra al fresco del Bolzon: su e giù per la Pontaiba, in arrampicata sportiva alla Madonna della Neve, a Clauzetto, sull’altopiano di Vito, alle Fonti solforose, per le curte di Anduins, in Boter, per la strada vecchia di Forgaria, sul ponticello so……speso (che brivido), dalla Vallata a Forgaria, a Sequalins, nei Scevoi e soprattutto al fresco nella mia casetta, al Molino di Casiacco, sotto il Pino, salutando il golden retriver Leo e il maremanno bianco Woodman.
Ora Maya corre con Camilla, Bubutte e tutti i pelosi, su per il ponte dell’arcobaleno, anche se è triste perchè Laura, Otella e Leone piangono disperati e le gridano di tornare indietro a mangiare i cruschelli integrali la sera, prima di dormire e passeggiare con Otella di prima mattina.
Aspettaci tutti Maya, aspettaci amore, sempre nel nostro cuore.
Maya per sempre.
31.05.2010

 

Ciao Axel.


Axel ha vissuto con una famiglia bellissima, numerosa e simpaticamente chiassosa. Abitava con Adelio e Silvana ma la loro casa era invasa da figli e nipotini che lo hanno amato moltissimo. Axel li ricambiava con il suo carattere birbante e vivace (come nonno Adelio), dolce e tenero (come nonnna Silvana). Io li ho conosciuti perchè una delle loro figlie, Silvia, mi ha chiamata per un corso di educazione che abbiamo portato avanti per un paio di mesi divertendoci tutti. Anche a distanza di 3 anni li ricordo con affetto e, non mi vergogno a dirlo, la scomparsa di Axel mi ha fatto piangere. Mi hanno mandato una sua foto con un pensiero. Ciao Axel, noi ti ricordiamo così!

una simpatica canaglia

una simpatica canaglia

Ciao cara Laura,
ti spediamo la foto del nostro Axel da aggiungere sul sito.
E’ in una  sua espressione tipica…muso appoggiato sul tavolo in cerca di cibo…Per la serie non siamo stati grandi educatori……ma il cane è stato felice.

Le parole piu’ toccanti sono quelle di  Chiara di 4 e ½ anni che il giorno che è mancato ha serenamente detto: ma adesso come faccio…a me piaceva accarezzare il suo pelo e di Valentina, 2 anni, che continua a ripetere che Axel pu’ e che è in cielo….

Ieri quando abbiamo visto un Golden e io ho detto “guardate l’Axel”, Valentina ha detto… “no Axel pu’…in cielo”.

La vita senza Axel è strana… Spesso ci capita di dire “chiudete il cancello che esce il cane”…oppure ci capita di aspettarcelo dietro la porta pronto a prendere la borsa della spesa e portarla al piano di sopra (uno dei suoi giochi preferiti).

Ciao.
Adelio, Silvana e famiglie

 

Gamalù


Ho conosciuto Gamalù quando sono stata a trovare una mia amica-cliente. Quando ho varcato il cancello sono stata accolta da 3 code al vento, una delle quali meno frenetica delle altre .  Gamalù era temporanemente ospitato perchè la sua proprietaria era via. La sua pacatezza, il suo sguardo riflessivo, i suoi movimenti morbidi e lenti, i suoi baffetti bianchi, sfolgoranti su tutto il resto del pelo lucido e nero, la dicevano lunga sulla sua età. Un incontro di qualche ora che mi è rimasto nel cuore. Gamalù ha passato il ponte dell’arcobaleno. E’ sicuramente stato molto amato. A lui e alla sua padrona dedico questo spazio, pubblicando i pensieri che in questo momento le si affollano nella mente e che si è sentita di scrivere. Il mio pensiero va anche a Itala, che lo ospitava durante le vacanze e che lo accudiva, come fosse suo.

GamalùGamalù, non è più con noi.
Gamalù detto gami,  detto zinzilo, detto bocciolonedonni  in un linguaggio intimo che solo io lui e pochi altri potevano capire,  mi  manca moltissimo e mi lascia senza le nostre parole.
Non ci sono più la sua ombra scura, il ticchettio delle sue zampe sul parquet, il suo respiro pesante la notte, la sua lingua umida sulla mia mano al mattino, a chiedere di uscire, di girovagare per il parco ad ore che col passare degli anni si erano fatte sempre più scomode ed irrinunciabili, con qualunque tempo, una piccola fatica quotidiana, a volte uno sforzo, un tempo sottratto ad altri e tanti impegni, ed ora un’assenza. Camminava con fatica, andava affiancato, sorretto, aiutato ma non demordeva e con il suo passo strascicato, incerto, lento seguiva ogni volta il suo giro preferito, si attardava a cercare cosa fosse mutato dal giorno prima, incrociava gli altri cani ritrovando un barlume di una antica baldanza, in realtà timore di perdere quel suo territorio o quei suoi affetti.
Era già avvenuto nella sua vita e lo aveva segnato, gli aveva lasciato un’espressione triste, un bisogno di vicinanza e di rassicurazione, un modo di convivere discreto, senza imporre mai la sua presenza: ricercava affetto e lo contraccambiava con la moderazione di chi sa di misurarsi con un bene prezioso.
Sola in casa avverto ancora la sua presenza, il rumore di fondo del suo lento movimento, i suoi occhi sempre tesi a cercarmi.
Lo sento oggi, lo sentirò ancora per un po’, il suo svanire sarà il segnale del vuoto, della separazione definitiva, dell’ultimo saluto a Gami, compagno di un pezzo di vita.

 

Elisa e Ally


Ally

Ciao. E’ successo tutto domenica 18 ottobre… la chiamo, sento la medaglietta e poi più nulla… vado a cercarla e la trovo li, distesa sul bordo del marciapiede… La mia bambina, l’amore della mia vita, la mia famiglia, il mio mondo,il motivo di alzarmi la mattina e rientrare a casa la sera… Era li e io non ho fatto niente per lei. Lei che ha affidato a me la sua vita, lei che viveva per me, io che vivevo per lei… avrei preferito succedesse a me ma non a lei.
Non faccio altro che piangere. Ogni cosa, ogni posto… tutto mi ricorda di lei. Nemmeno uscire di casa posso dire mi aiuti, tutti mi chiedono di lei, dove sia, come mai non è con me.
Gli amici non capiscono “devi reagire, c’è di peggio, vuoi dirmi che è peggio questo piuttosto della morte di uno di noi?…cresci, non fare la bambina…era solo un cane”… e poi mi chiedono perchè non parlo… perchè devo spiegare perchè sto male, perchè devo dare spiegazioni, perchè devo giustificare, perchè dovrei sentirmi in colpa di star male, di sentirmi morta, sola, a pezzi, finita?… perchè?
Sto così e basta.
Ho perso la mia vita penso possa bastare no?
I medici che ti riempiono di farmaci per dormire, tu che non li prendi però intanto passi le notti in bianco a piangere… la mattina senti ancora le zampine sul parquet che ti vengono a chiamare per la pipì..la sera esci dal lavoro di corsa perchè lei è a casa….e dopo qualche minuto ti rendi conto che non è più vero, che lei non c’è più, che quando aprirai la porta lei non sarà li sul divano ad aspettarti….
Giri per casa, apri un armadio e ti trovi davanti le sue coperte, i giochi, i pupazzi, i collari, i guinzagli, le spazzole… tutte le sue cose che gli amici ti hanno nascosto…e senza rendertene conto ti ritrovi in una valle di lacrime…  e poi vai dal veterinario a fare la denuncia di morte, lui che giustamente vuole sapere, capire ….ed esci in lacrime un’altra volta.
Mi manca da morire

 

Novella e Artù


Novella e ArtùIl mio Artù è morto ieri, investito da un’auto. E quando mi è stato comunicato ho sentito una scarica lancinante addosso. Lui era la mia ombra, la mia compagnia, il mio Dono più prezioso. E ora non c’è più… e io non trovo consolazione nè pace alcuna. Penso ai suoi occhi indifesi su quella strada, al suo sguardo impaurito quando veniva a rifugioarsi da me. Io non c’ero. E’ morto così…in maniera assurda…. e io non me ne faccio una ragione. Mi manca una parte di cuore, il suo amore incondizionato e puro.

 

Serena e Joe


Serena e JoeIo & Joe … inseparabili. L’incontro nel canile di Roma, il 19/08/2002 e Joe che decide di adottarmi. Era adulto, non so quanti anni avesse, magro e spaurito. E’ tornato ad essere un cane felice ed io ho imparato cosa significa amare. Il 28/08/2009 è andato via… in pochi minuti, senza un lamento. Si è lasciato andare, mi ha aspettata e poi ha deciso di andare… Non ho saputo o potuto salvarlo. Il mio cuore è spezzato. Il grande Joe … per sempre insieme.

Serena

 

Il dolore e la perdita di un animale amato


Voglio dedicare questo articolo a  Stefano e Mia. Mia è scomparsa di recente, un fulmine a ciel sereno l’ha portata via lasciando in Stefano un vuoto  che a volte nemmeno la scomparsa di un umano lascia. Stefano e Mia erano un coppia speciale; lui rispettava i suoi tempi, e le sue esigenze, anche con 40 gradi aveva sempre una copertina a disposizione per farla sdraiare; era attento ad ogni minima cosa e, soprattutto, sapeva dire basta durante dimostrazioni e competizioni. Questo, purtroppo non è un dono che tutti Stefano e Miahanno. Ho visto proprietari arrabbiarsi tantissimo perchè il cane non si era piazzato, ho visto proprietari parlare per molto tempo con altre persone senza preoccuparsi di cosa stesse facendo nel frattempo il loro amico: il poveretto era costretto in piedi, a fianco del proprietarioi, ansimante per il caldo, senza sapere cosa fare perchè non riceveva indicazioni da chi per lui era l’unica fonte di riferimento; la stessa fonte di riferimento lo strapponava e gli si rivolgeva con voce burbera perchè il cane, attirato da attività più interessanti, cercava di allontanarsi. Questi comportamenti sono molto frequenti sia durante le competizioni che nella vita quotidiana. Ci si dimentica che all’altro capo del guinzaglio abbiamo l’unico vero sincero compagno,con il quale si deve instaurare una vera relazione, basata sull’intesa reciproca, che non si ottiene facendo solo attività agonistica. Tra Stefano e Mia il rapporto era forte, saltava agli occhi. Questo per lui deve essere motivo di serenità. Purtroppo il destino ci riserva brutte sorprese e ci mette a dura prova ma forse per questo c’è una giustificazione. Stefano è un bravissimo istruttore, adesso si dedica anima e corpo all’insegnamento. Magari l’esperienza con Mia farà sì che trasmetta ai poprietari che prima di ottenere delle performance dai loro cani, prima di raggiungere dei risultati agonistici, è bene che imparino a conoscersi reciprocamente, è bene che i proprietari scoprano il loro cane, abbiano le conosenze per capirne i comportamenti e i segnali, sappiano comunicare con lui non solo durante una gara, bensì nella vita di tutti i giorni. Che senso ha avere un cane che è eccezionale in agility se non si capisce perchè si agita al guinzaglio o si azzuffa con altri cani e, soprattutto, non si riesce a risolvere il problema?Stefano e Mia Per me Stefano ha una grande dote: ci sono persone che nascono con una missione, che nascono per fare una cosa specifica: Stefano è nato per dedicarsi ai cani e sono convinta che la sua strada sia quella di insegnare il comportamento più che insegnare attività performative (senza nulla togliere alla sua bravura in questo campo).
Il lutto di Stefano mi ha rattristata moltissimo, automaticamente mi sono messa nei suoi panni; e stato come se mi fosse venuta a mancare Lola. E’ un’esperienza che prima o poi anch’io dovrò vivere ma già ora, pensandoci, mi sento mancare il terreno sotto i piedi.

Stefano, per quanto mi riguarda, è capito più di quanto creda.

L’articolo della pagina seguente…..

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