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Code al Vento e Varese Corsi – primavera 2011


varesecorsi-primavera-2011Si aprono domenica 13 febbraio le iscrizioni alla tornata primaverile di Varese Corsi nella quale Code al Vento è presente con il corso teorico-pratico “ascolta il tuo cane”.  6 incontri per conoscere, capire e gestire i comportamenti del cane, divertendosi insieme. I

 

Una buona fede dannosa per i cani.


cane a catenaDei clienti mi hanno consultata perchè il loro pastore tedesco di 2 anni è diventato ingestibile. Come sempre ho fissato un appuntamento presso il loro domicilio per valutare la situazione e approfondirla. Effettivamente il cane era agitatissimo. L’ho trovato legato alla cuccia con una corda di circa 2 metri.
Questa scelta deriva da un’indicazione data dal loro precedente addestratore che, per preservare la salute del cane. ha consigliato di non farlo bagnare nei mesi più freddi (cosa giustissima). Il cane vive costantemente fuori casa e, data la realtà abitativa della famiglia, per riuscire a seguire il consiglio, nei giorni di pioggia Jack viene legato. Questo non è un modo di vivere adatto al cane e non favorisce certo la sua tranquillità, al contrario lo esaspera. I clienti mi hanno anche raccontato che il cane è stato addestrato  con il vecchio metodo coercitivo che vede l’animale obbligato a mettersi a terra, a camminare al piede, non tirare al guinzaglio  ecc. ecc. Strapponi e strattoni a go go, tutto gestito con il collare a strozzo e un guinzaglio cortissimo. Sicuramente l’addestratore era in buona fede ma non posso fare a meno di rilevare l’incoerenza di questo metodo che da una parte vuole preservare la salute del cane e dall’altra la penalizza andando a infierire brutalmente sul suo apparato scheletrico e muscolare. Microfratture e microlesioni potrebbero essere l’eventuale causa futura di problemi di deambulazione, artrosi ed altro ancora. A noi umani capita lo stesso. Lesioni non curate adeguatamente, sono causa di dolori, portano a malformazioni della parte sollecitata, provocano ispessimenti che ci fanno assumere posizione antalgiche; con l’andare del tempo la patologia diventa cronica. Non per niente anche le micro fratture vengono ingessate. A differenza nostra il cane non può dirci se e dove sente male quindi, qualunque cosa accada al suo corpo, verrà consolidata col tempo, oltre – ovviamente – a creargli grave disagio e sviluppare paura nei confronti di chi lo costringe a subire. Questo non dovrebbe mai verificarsi tra il proprietario e il suo cane tra i quali dovrebbe invece instaurarsi un rapporto fonte di piacevolezza, benessere e collaborazione.
Pensateci se volete addestrare il vostro cane. Fate un’indagine prima di scegliere il professionista a cui affidarvi: indirizzatevi verso chi, alla peggio, utilizza i collari in nylon.  Allontanatevi da chi afferma che il cane va dominato ma prendete in seria considerazione chi vi spiegherà che con le buone maniere si ottiene tutto e utilizza la pettorina.

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Collari e collari a strangolo

Benvenuta pettorina

Moro, il mio caro amico

 

Benvenuta pettorina!!


pettorina

pettorina consigliata

Prima di entrare nel vivo dell’argomento, faccio una breve premessa: la pettorina non risolverà il problema del cane che tira al guinzaglio.  I cani ci trascinano per mille motivi, indipendentemente dallo strumento utilizzato: tirano perché seguono delle tracce olfattive, sono curiosi,  vogliono conoscere i loro simili, devono inseguire una potenziale preda (magari una semplice foglia che vola), tirano perchè hanno paura e vogliono allontanarsi da quanto li spaventa o perchè involontariamente gli abbiamo insegnato a farlo, perchè hanno 4 zampe invece di due e per altre mille ragioni ancora.  A non tirare lo imparano e noi dobbiamo insegnarglielo nel rispetto della loro natura  (dove guinzagli e affini non esistono),  consapevoli delle loro esigenze e considerando le loro motivazioni. La pettorina è lo strumento che evita ai cani danni fisici, provocati dal tradizionale collare nel momento in cui tirano o strattonano; basti pensare a quando incidentalmente scattano o si lanciano in avanti. Il collo è una parte molto vulnerabile e viene anche utilizzata dai nostri amici per instaurare una corretta comunicazione, quindi l’utilizzo della pettorina evita ai cani dei veri e propri malintesi sociali e ci permette di educarli tutelando la loro salute, sia fisica che psichica. La pettorina, insieme ad amore, pazienza e coerenza, ci permetterà di raggiungere risultati sorprendenti.

questo modello lascia completa libertà di movimento e non comprime punti delicati

questo modello lascia completa libertà di movimento e non comprime punti delicati

Riassumiamo gli 8 buoni motivi per utilizzarla:
• Lascia libero il collo
• Non provoca dolore
• Non provoca danni fisici
• Il cane è più rilassato
• Gli permette di comunicare liberamente
• Migliora l’andatura perché l’attacco del guinzaglio è posto sul baricentro del cane
• Gli consente maggior libertà di movimento
• Favorisce la fiducia nel proprietario e  migliora la relazione

Quale modello usare:
in commercio ve ne sono di vari tipi: sono sconsigliate quelle che stringono le scapole quando il cane tira e quelle che passano intorno alla zona ascellare, provocando uno sfregamento spiacevole e doloroso.
Sono invece da prediligere le pettorine ad H, così denominate per la forma che prendono quando sono tutte aperte. . Questo brevetto consente di
- “vestire” il cane senza manipolargli le zampe,
- è regolabile in 5 punti e assicura una perfetta adattabilità al corpo,
- l’anello per l’aggancio al guinzaglio è posto in zona caudale; questo, insieme alla conformazione della pettorina, permette una trazione distribuita esclusivamente sullo sterno e sul torace, non limita quindi i movimenti e non provoca senso di costrizione e sfregamenti.

Nel video seguente, nel quale la mia Lola è co-protagonista, potrete vedere meglio la sua applicazione.

Buone passeggiate a tutti.

 

Collari e collari a strangolo


collare addio!!

collare addio!!

Il loro uso sui cani risale alla notte dei tempi. Sono talmente comuni e scontati che non si riflette sui danni fisici che provocano.
Considerati dagli addestratori strumenti per inibire comportamenti come tirare al guinzaglio e costringere il cane a sedersi, a mettersi a terra, a camminare al piede, agiscono sulle basi di un solo principio: dominare avvalendosi di dolore e paura.
Gli studi dell’ultimo decennio hanno dimostrato la loro inefficacia, inadeguatezza e dannosità per la salute sia fisica che psichica del cane.
Quando vengo interpellata dai clienti perché il loro cane tira al guinzaglio, non mi si presenta mai solo un problema da risolvere. Sovente sono associate paura e aggressività, a volte da imputare proprio all’uso del collare: i cani camminano con la coda tra le gambe rasentando i muri o sono aggressivi o particolarmente reattivi nei confronti di altri cani o persone.
Prendiamo prima in considerazione i problemi fisici che possono insorgere (anche nell’arco del tempo):
o Lesioni ai vasi sanguigni dell’occhio
o Danni a trachea ed esofago
o Gravi traumatismi della colonna cervicale
o Svenimenti
o Paralisi temporanea delle zampe anteriori
o Paralisi del nervo laringeo
o Atassia degli arti posteriori
L’analisi dei danni causati dal collare a strozzo ha mostrato che alcuni cani presentavano una dislocazione vertebrale mentre altri avevano subito danni permanenti ai nervi. Ancora, una condizione chiamata sindrome di Horner, talvolta causata da traumatismi del collo, provoca disturbi agli occhi e paresi facciale.
I difensori del collare a strozzo spesso ne consigliano l’uso sui cani fin da giovane età. Al contrario proprio sugli animali giovani vi è un maggior rischio di lesioni gravi e permanenti.
Si dimostra pertanto che tale metodica si rivela non solo controindicata ai fini dell’educazione del cane, ma concretamente pericolosa.
(http://www.asetra.it/?Comunicati_Asetra%3AArchivio_Comunicati_2005)

Ora esaminiamo gli effetti sul comportamento:

L’etologia canina è arrivata alla conclusione che il collo del cane riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’ambito del comportamento sociale.
Se mettiamo al nostro cane il tradizionale collare, ci troveremo immediatamente in una situazione di precarietà: il cane percepisce, infatti, ogni tiro e strattone come gesto di estrema minaccia.
I cani usano la presa al collo per procurarsi il serio rispetto dei loro simili. Noi umani usiamo lo strattone al collo col guinzaglio in modo inconsapevole e spesso anche come provvedimento educativo, vale a dire come rinforzo negativo. Il cane però non riesce a capire il significato di questo gesto, perché i cani tra loro non si educano alla condotta del guinzaglio. Con ogni tiro e strattone al collo il cane si pone la domanda del rispetto, che però rimane senza risposta, dato che noi umani non ci rendiamo neanche conto dell’effetto sociale di questo provvedimento per il cane. A questi nostri strattoni bruschi il cane reagisce in maniera tipica “da cane”: o impara col tempo ad ignorare il tiro al collo e a tirare sempre di più diventando quindi aggressivo, oppure ne rimane così impressionato e spaventato che pur di non provare questa spiacevole sensazione al collo, è restio ad andare in avanti. Questi impulsi vengono resi ancora più negativi e nocivi con l’uso di collari a strozzo, con aculei, muniti di elettroshock, ecc.
(Gudrun Feltmann v.-Schroeder su www.welpentraining.de e tradotto dal tedesco da Anja Demetz).

Il collo del cane è quindi una zona estremamente sensibile: al suo interno passano fasci muscolari, vene,  nervi, strutture ossee che possono venire gravemente danneggiate da qualunque tipo di collare.
Inoltre il cane utilizza il collo e la testa per comunicare con gli altri cani, cosa che gli viene inibita dal momento in cui indossa il collare.

Vogliamo aiutare il nostro fedele compagno? Vogliamo rendergli piacevole la passeggiata? Vogliamo lasciargli un po’ di libertà di comunicazione? Vogliamo preservarlo da problemi fisici e farlo “invecchiare” in piena forma? Vogliamo valorizzare la relazione e il rapporto con il nostro cane?

BENVENUTA PETTORINA!!…. (link all’articolo)


(foto dell’articolo tratta da “design.fotoblog.it”)

 

Aggressivo per forza.


Quando un cane aggredisce, difficilmente lo fa senza una ragione e senza preavviso. E’ un grande comunicatore e le sue reazioni possono quasi sempre essere previste e, di conseguenza, evitate.  Invece il suo comportamento viene spesso definito imprevedibile, in  particolare proprio in rapporto alle manifestazioni di aggressività.
Nel caso specifico di questo video il cane viene messo nella condizione di non avere scelta: per difendersi può solo aggredire ma, come vedrete, non lo fa senza preavviso.

Se non riuscite a visualizzare il video clickate qui

Vi descrivo la situazione,  già di per se anomala in quanto l’animale si trova davanti ad una troupe cinematografica.

- Il pastore tedesco si trova chiuso su tutti e quattro i lati: alle sue spalle ci sono degli ostacoli, a destra c’è l’addestratore, a sinistra il presentatore e davanti c’è appunto la troupe.
- E’ trattenuto da un guinzaglio molto corto che gli impedisce ogni movimento.
- I due uomini gli sono molto vicini e lo chiudono. Parlano tra loro e non si accorgono dei segnali di estremo disagio che il cane sta inviando.
- Il presentatore, seguendo probabilmente la sua “scaletta”, gli dà qualche colpetto sulla testa: il cane gli invia ancora dei segnali (si lecca).
- L’uomo gli si avvicina ulteriormente, si china su di lui sovrastandolo mentre con l’altra mano cerca di accarezzarlo sul collo: il cane fraintende il comportamento che interpreta come una vera e propria aggressione.
- NON HA SCELTA: non può scappare, i suoi segnali non sono stati percepiti. PUO’ SOLO ATTACCARE!!

Questa reazione non può essere definita “problema comportamentale” ma è da imputare ad una mancanza di conoscenza del comportamento canino. L’addestratore avrebbe dovuto percepire lo stato emozionale del cane ma era evidentemente troppo distratto dal contesto in cui si trovava. Guardava ma non vedeva.

Episodi come questo sono all’ordine del giorno: involontariamente sottoponiamo i nostri cani a stimoli avversativi che possono indurli a reazioni pericolose. Questo si può evitare imparando a comunicare correttamente con il proprio amico, capendone linguaggio e comportamento. Non si deve cambiare la sua diversità ma accettarla e gestirla in modo piacevole per entrambi.

 

Barak, mantello di velluto.


(Lombardia)

BarackSono molto,  molto triste. La mia sorellina Michelle (mi hanno salvato con lei da un avvelenamento a Venosa) è stata adottata.
Sono straordinariamente contento per lei ma profondamente addolorato per me. Ci facevamo compagnia, dormivamo abbracciati di notte e di giorno giocavamo e litigavamo come in tutte le migliori famiglie. Mi manca la mia Michelle ma mi manca una casa,  la mia casa come la immagino io. Un divano, una cuccia, una copertina, pappa in abbondanza e il calore di tante carezze. In fretta perché sto smagrendo a vista d’occhio, ho solo 10 mesi e non voglio privarti dei miei mesi più belli. BarackMi dicono che ho un carattere da manuale. Senza una sbavatura. Sono educato, tranquillo, non tiro al guinzaglio, amo i bambini, sono estremamente ubbidiente, penso che farei fare un ottima figura al mio amico uomo in una gara di agility. Sono una spugna, imparo tutto in fretta. La mia  taglia è  media e il mio mantello è nero come il velluto. Adottami, saprò ricompensarti con tanto affetto.

Per adozioni

Monica 338 8548461 adozioni@chiliamacisegua.org

Corinna 335 137697 corinna@chiliamacisegua.org

 

Passeggiate salutari


Fonte: LaZampa.it

Michelle e Bo

Michelle e Bo. Da notare la lunghezza del guinzaglio.

A passeggio con il cane? Come otto ore di palestra
LONDRA
Portare il proprio cane a passeggio potrebbe essere una buona alternativa per chi non ha il tempo e la motivazione per andare in palestra. Chi ha un cane, infatti, può totalizzare fino ad otto ore di esercizio fisico alla settimana. È quanto risulta da una ricerca della Bob Martin, compagnia esperta di salute degli animali domestici, condotta su oltre 5 mila persone.

I risultati sono stati riportati dal quotidiano britannico Daily Telegraph. «Mediamente, chi ha un cane lo porta a passeggio due volte al giorno per 24 minuti a passeggiata», ha detto un portavoce della Bob Martin. «In totale sono 5 ore e 38 minuti a settimana. Chi porta a spasso il proprio compagno animale per tre volte al giorno, invece, raggiunge le 8 ore settimanali», ha aggiunto.

Per la Bob Martin, portare a passegno il proprio cane è addirittura meglio che andare in palestra. «In media si spende solo 1 ora e 20 minuti alla settimana ad allenarsi in palestra, e il 47 per cento della popolazione ammette di non fare affatto alcun esercizio», ha dichiarato il portavoce. «Inoltre, il 70 per cento delle persone che va in palestra – ha continuato – considera questo impegno un peso, qualcosa che di deve fare per forza. Invece solo il 22 per cento delle persone che ha un cane ritiene che si tratti di un impegno e non di un diletto».

Per la Bob Martin, tra la palestra e il guinzaglio la maggiorparte delle persone preferirebbe il guinzaglio. «Portare il proprio cucciolo a passeggio è considerata la fonte primaria di esercizio in oltre il 57 per cento dei possessori di cani», ha detto il portavoce della compagnia. «Inoltre, questa attività ci rende più allenati e migliora la nostra salute cardiovascolare. 20 minuti di passeggiata al giorno sono raccomandati anche dai medici: è incoraggiante vedere che i proprietari di cani superano questo obiettivo, e lo fanno divertendosi», ha concluso.

 

Ciak….si tira!!


Cosa si nasconde dietro un “semplice” guinzaglio? Perché i nostri cani sono tutti dei “tiratori scelti”? Il problema del “tiro alla fune” si può risolvere?

Articolo Animalinforma

Vi siete mai chiesti perché, nonostante le migliori intenzioni, le tranquille passeggiate  in compagnia del vostro cane rimangono spesso un sogno irrealizzabile? Parecchi cani durante il giretto tirano fino quasi ad asfissiarsi, oppure mordono e scuotono il guinzaglio, si agitano, si lanciano contro altri cani, abbaiano, diventano, in una parola, ingestibili.

Il loro bagaglio sensoriale è diverso dal nostro pertanto per capirne i comportamenti bisogna cercare di osservare le cose dal loro punto di vista, di naso e di orecchie.
Prendiamo il fiuto, ad esempio: annusare gli è indispensabile per rendersi conto di cosa li circonda ed è una vera e propria esigenza impostagli da Madre Natura, non è che si divertono a tirare come pazzi! Vietare loro di fiutare, sarebbe come costringere noi ad uscire con gli occhi bendati…

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Cassazione: il guinzaglio solo nei centri abitati.


cani al guinzaglioFonte: animalieanimali /immagine tratta da Comune di Portogruaro

CANI AL GUINZAGLIO E MUSERUOLA? SOLO IN CENTRI ABITATI, SECONDO CASSAZIONE

13 novembre 2009 – I cani non devono sempre avere guinzaglio e museruola. Infatti non può essere multato il padrone se l’amico a quattro zampe gira libero per piccole strade con qualche abitazione intorno. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza 23820 del 10 novembre 2009, ha ricordato che il divieto, spesso imposto con ordinanze comunali, vale solo nei centri abitati (in senso stretto).
Ma non basta. Con la stessa decisione la seconda sezione civile ha stabilito che l’infrazione, qualora cane e padrone siano in città, non va contestata immediatamente dal vigile. (fonte: cassazione.net)
da Anmvioggi.it

 

Entra in vigore l’ordinanza ‘cani pericolosi’


Entra in vigore l’Ordinanza, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (n.68 del 23.03.2009), concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani e firmata dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Da oggi quindi, obbligo di guinzaglio non più lungo di un metro e mezzo, museruola da mettere in caso di pericolo e naturalmente paletta per raccogliere gli escrementi del proprio cane. L’ordinanza, che avrà efficacia per 24 mesi, riguarda i cani di tutte le razze ad eccezione di quelli sotto indicati:

* cani addestrati a sostegno delle persone diversamente abili
* cani in dotazione alle Forze Armate
* cani in dotazione Polizia
* cani in dotazione Protezione Civile
* cani in dotazione Vigili del Fuoco
* cani a guardia e conduzione delle greggi

Mancato rispetto dell’Ordinanza, le sanzioni

Violazione dell’art. 1
• Omessa custodia e malgoverno di animali (art. 672 del c.p.)
• Mancato rispetto dell’obbligo del guinzaglio e della museruola (art. 83 del Reg. di Polizia Veterinaria D.P.R. n. 320/1954 e successive modifiche ed integrazioni – Leggi Regionali e Ordinanze Comunali)
Violazione dell’art. 2
• Addestramento all’aggressività, selezione ed incroci finalizzati ad accrescere l’aggressività – Sottoposizione dei cani a doping e mutilazioni
Sanzioni previste dalle Leggi Regionali e da Ordinanze Comunali si può anche contestare il reato di maltrattamento (art. 544 ter c.p.)

In tutte le altre fattispecie si applicano le sanzioni previste dalle Leggi Regionali e dalle Ordinanze Comunali es. la legge della Regione Toscana prevede sanzioni amministrative pecuniarie per: abbandono delle deiezioni liquide e solide in spazi pubblici o in zone di verde pubblico.

Fonte: Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

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