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Un appello: cani e gatti hanno diritto a morire senza alcuna sofferenza.


immagine "progetto animnalista per la vita"

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Il 9 settembre il Giornale.it ha pubblicato un appello del Dr. Oscar Grazioli indirizzato al Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Dr. Maurizio Sacconi, relativo un farmaco utilizzato per l’eutanasia di cani e gatti in Italia.  Di seguito il testo della lettera, molto toccante,  che contiene informazioni interessanti per tutti noi che amiamo e abbiamo uno o più animali al nostro fianco.

“Caro direttore, ti chiedo spazio per un appello al ministro Maurizio Sacconi. Sono certo di poter contare sulla firma di almeno ventimila veterinari e, se millanto credito, sono pronto a scusarmi pubblicamente con chi manifesterà la sua contrarietà a questa mia. Vengo al sodo. Da diversi lustri, nel nostro Paese, si perpetra uno scandalo sul decantato benessere animale con tanto di imprimatur dei vari ministeri che si sono succeduti nel tempo.

Per fortuna, ai veterinari è concesso, senza ricorrere a polemiche religiose e filosofiche interminabili, di porre fine all’esistenza degli animali, qualora il proprietario e il medico maturino la decisione che la sofferenza della malattia non è più tollerabile e soprattutto non ha più alcuno scopo se non quello fine a se stessa, in quanto la guarigione o il miglioramento delle condizioni non hanno più alcuna speranza di avverarsi. Poi, c’è anche chi crede nei miracoli o chi comunque è assolutamente contrario all’eutanasia anche per gli animali. Ne ho conosciuti alcuni durante la mia professione e giuro che ho pianto di rabbia nel vedere cani e gatti soffrire terribilmente e inutilmente fino alla liberazione della morte, dopo giorni o settimane di una sofferenza che queste povere creature arrivano a interpretare come una punizione per qualche colpa commessa. Sentono, come e più di noi il dolore, ma non possono ovviamente filosofeggiare sulla sua finalità escatologica. Ricorderai che ne abbiamo parlato alcune volte concordando sul pieno rispetto per chi vuole aggrapparsi alla propria vita nonostante tutto, ma restando fermi nel chiedere il diritto a disporre della nostra.

Il fatto che, anche in campo umano, io guardi con invidia alla legislazione di Paesi come l’Olanda, il Belgio, la Svizzera e altri, non vuol dire che prenda con leggerezza l’eutanasia in campo veterinario. Studi recenti hanno messo in luce che la categoria dei veterinari è, tra le libere professioni, quella a più alta incidenza di suicidi e qualcuno ha messo in relazione questo dato con il fatto di trovarsi spesso di fronte all’obbligo morale di somministrare «la buona morte». Certamente non è piacevole dover sopprimere il cane che conosci e segui da sedici anni, però il fatto di potergli risparmiare sofferenze atroci e del tutto inutili, mi è di grande sollievo e fa da contrappeso alla tristezza di dover porre fine alla sua vita.

Ora, in Italia, esiste un’unica specialità registrata per l’eutanasia del cane, del gatto e non si sa bene di quali altri animali. Si chiama Tanax e si tenga presente che, in Paesi come Usa e Gran Bretagna (dove il nome era T61), è stato ritirato da quasi vent’anni, perché la morte avviene fra atroci sofferenze, qualora sia usato per vie non corrette quale la intrapolmonare (in pratica iniezione all’interno del torace). Fatto sta che, nonostante i veterinari lamentino questo sconcio da anni e annorum, il foglietto interno del Tanax riporta, come via di somministrazione, proprio la via intrapolmonare, che diventa in pratica obbligatoria per il gatto e altri non ben identificati animali. Gli studi di Sawyer (forse il migliore anestesista americano) sul T61 (il nostro Tanax) avevano concluso che poteva essere un prodotto accettabile per l’eutanasia degli animali soltanto se usato per via venosa o intracardiaca e soprattutto solo se il suo utilizzo era preceduto dall’anestesia generale.

Per questi motivi il T61 è stato ritirato in Usa, mentre noi saremmo ancora obbligati a usarlo, addirittura mediante dolorosissime iniezioni intrapolmonari, non precedute da profonda sedazione o anestesia. Ho scritto «saremmo» perché ogni bravo veterinario, tutti i giorni, si assume la responsabilità di usarlo fuori dalla legge, in modo contrario a quello scandaloso foglietto illustrativo che poi rappresenta le indicazioni del ministero della Salute. È capitato che un individuo che fatico a chiamare collega ha soppresso il cane di un’infermiera professionale, davanti a lei, iniettando il Tanax per via intrapolmonare. Il cane è morto dopo minuti di urla e singulti, con una seconda iniezione richiesta dalla donna sotto choc. Denunciato all’Ordine dall’infermiera il «collega» è stato prontamente assolto perché ha seguito le indicazioni del foglietto illustrativo, ovvero quelle del ministero.

Ebbene, caro ministro, anche a nome di un associazione (Assovet) di cui sono fondatore e che si occupa di etica e benessere animale, le chiedo di sottoporre urgentemente a revisione se non il prodotto almeno il cosiddetto «bugiardino», che in questo caso chiamerei «scandalino», cassando quella maledetta via intrapolmonare, obbligando alla profonda sedazione, o meglio all’anestesia prima dell’uso e infine eliminando quel «usare sotto il controllo diretto del medico veterinario». Un prodotto che causa la morte va usato dal medico veterinario. Punto. E grazie per quanto sono certo vorrà disporre.

Oscar Grazioli “

 

A proposito di influenza suina!


Se allo specchio vi vedete così state a casa

Se al risveglio siete così non uscite

Mi hanno trasmesso questa mail che ritengo estremamente interessante anche se non in tema con il blog. Però, pensandoci, quando siamo malati ci prendiamo meno cura dei nostri cani, quindi un po’ di attinenza c’è. Poi, se ce la becchiamo magari ci viene anche la “tosse canina”….

Un interessante documento dal Brasile:
L’ironia nel suo miglior stile
2000 persone contraggono l’influenza suina e ci si mette la mascherina…
25 milioni di persone hanno l’ AIDS ma non ci si mette il preservativo…

PANDEMIA DI LUCRO
Che interessi economici si muovono dietro l’influenza suina?
Nel mondo, ogni anno, muoiono milioni di persone, vittime della malaria,i notiziari di questo non parlano…
Nel mondo, ogni anno muoiono due milioni di bambini per diarrea che si potrebbe evitare con un semplice rimedio che costa 25 centesimi..
I notiziari di questo non parlano…
Polmonite e molte altre malattie curabili con vaccini economici, provocano la morte di 10 milioni di persone ogni anno.
I notiziari di questo non parlano…
Ma quando comparve la famosa influenza dei polli… i notiziari mondiali si inondarono di notizie… un’epidemia e più pericolosa di tutte, una pandemia!
Non si parlava d’altro, nonostante questa influenza causò la morte di 250 persone in 10 anni… 25 morti l’anno!!
L’influenza comune, uccide ogni anno mezzo milione di persone nel mondo.
…Mezzo milione contro 25.
E quindi perché un così grande scandalo con l’influenza dei polli?
Perché dietro questi polli c’era un “grande gallo”.
La casa farmaceutica internazionale Roche con il suo famoso Tamiflu, vendette milioni di dosi ai paesi asiatici.
Nonostante il vaccino fosse di dubbia efficacia, il governo britannico comprò 14 milioni di dosi a scopo preventivo per la sua popolazione.
Con questa influenza, Roche e Relenza, ottennero milioni di dollari di lucro.
Prima con i polli, adesso con i suini:
e così adesso è iniziata la psicosi dell’influenza suina. E tutti i notiziari del mondo parlano di questo.
E allora viene da chiedersi: se dietro l’influenza dei polli c’era un grande gallo, non sarà che dietro l’influenza suina ci sia un “grande porco?”.
L’impresa nord americana Gilead Sciences ha il brevetto del Tamiflu.
Il principale azionista di questa impresa è niente meno che un personaggio sinistro, Donald Rumsfeld, segretario della difesa di Gorge Bush, artefice
della guerra contro l’Iraq…
Gli azionisti di Roche e Relenza si stanno fregando le mani… felici per la nuova vendita milionaria.
La vera pandemia è il guadagno, gli enormi guadagni di questi mercenari della salute…
Se l’influenza suina è così terribile come dicono i mezzi di informazione, se la Organizzazione Mondiale della Salute (diretta dalla cinese Margaret Chan) è tanto preoccupata, perché non dichiara un problema di salute pubblica mondiale e autorizza la produzione farmaci generici per combatterla?

 

Flora contro Fauna


piante nocivePiante nocive per i nostri cani.

Sarà capitato a tutti di vedere il proprio cane (o gatto) “brucare”. Di solito lo fanno per depurarsi e il loro sesto senso li porta a scegliere l’erba giusta. Potrebbe però capitare che ne ingeriscano di nociva, magari presente nei nostri stessi giardini o nelle nostre case.  Nel caso vi venisse il dubbio contattate il vostro veterinario per le cure e i consigli appropriati.

Di seguito pubblico un elenco di piante dannose tratto dal sito “ziaangela”.

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Una febbre da ca…ne.


L’articolo è redatto da un medico veterinario. Queste informazioni non possono sostituire la visita del proprio “medico di fiducia” :-) al quale è bene rivolgersi se in presenza di uno o più sintomi.

il mio amico veterinarioLa febbre consiste in un aumento della temperatura corporea rispetto ai valori fisiologici, che nel cane oscilla da un minimo di 37°8′C ad un massimo di 39°3′C, in risposta ad un processo patologico oppure ad un farmaco.
Una febbre prolungata che superi i 40°,5′C porta a disidratazione, anoressia e depressione del sensorio; quando arriva oltre i 41°,1′C può causare edema cerebrale, segni neurologici, depressione del midollo osseo e DIC.

Le cause responsabili della febbre sono rappresentate principalmente da:…

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Ognuno di noi può fare qualcosa


Di recente ho pubblicato un post con la lista delle case produttrici di mangimi per animali per aiutarvi a selezionare quelle più “umane”

Vi propongo questo video per continuare su questa strada e darvi sempre più elementi per fare le debite valutazioni. Naturalmente la mia non è una presa di posizione solo verso la Casa in questione; ve ne sono moltissime altre. Leggete il precedente articolo.

Vi assicuro che quanto si vede nel video è assolutamente visionalbile ma, purtroppo, non è che un’infinitesima e minima parte dei maltrattamenti che gli animali devono subire. Qui, tutto sommato, si vedono “solo” rinchiusi in gabbie; le torture inflitte non ce le hanno sottoposte ma esistono, ci sono, e non potete neanche immaginarvele. CAMBIATE MANGIME!!

 

Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei.


cane-con-ciotola

Il problema dei cibi per animali è da prendere in seria considerazione per tutte quelle persone che intendono fare una scelta etica di rispetto della vita degli altri animali – non solo di quelli che hanno in casa e che amano.

La maggior parte
delle multinazionali che producono cibi per animali effettuano test invasivi su cani e gatti per provare l’efficacia e la non-pericolosità dei cibi che producono. I test consistono nell’indurre malattie in animali sani e provare a curarli coi cibi medicati. Gli animali vengono in questi casi tenuti sempre in gabbia in stabulari appositi.

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Ci sono anche le storie di alcuni animali domestici nelle cronache della tragedia di Viareggio


Giunone torna in forze dopo aver rivisto la padroncina, Silvestro salvato e adottato,Vicky digiuna per l’amico scomparso, la gattina Thelma salvata dai pompieri

a cockerina Vicky: non ha più mangiato fino al ritrovamento del suo compagno di vita, Nerino

Vicky: non ha più mangiato fino al ritrovamento del suo compagno di vita, Nerino

VIAREGGIO — C’è Vicky, la cocke­rina da cuore infranto, che dopo aver perso nel disastro il compagno di gio­chi, un piccolo randagio, aveva deci­so di morire di inedia. Giunone, una pinscher di tre anni, straziata dal do­lore per aver trascorso quattro giorni senza i padroni. E Poldo, un altro ca­ne, che in fuga dall’inferno si è getta­to tra le braccia di un signore, un ar­chitetto, che lo ha salvato, trasporta­to in clinica veterinaria e riconsegna­to ai proprietari. E ancora ci sono la gattina Thelma, fotografata la notte del disastro mentre un vigile del fuo­co la strappa dalle fiamme, ricoverata e ritrovata dalla padrona, e il miraco­lato Silvestro, due mesi appena, dai baffi bruciacchiati, subito adottato.

Quante storie di animali domestici dietro la tragedia di Viareggio. Alcu­ne finite male, altre a lieto fine. Storie che si intersecano con i destini degli umani. La canina Giunone ha una par­te della famiglia degli amatissimi pa­droni ricoverata a Genova e a Pisa. È stata trovata da una volontaria della Croce Verde che l’ha trasportata alla clinica veterinaria Campo d’Aviazio­ne. Aveva ustioni in tutto il corpo, era terrorizzata e soprattutto sola. Non voleva più mangiare e non per­metteva a nessuno di avvicinarsi per medicarla.

La gattina Thelma salvata dai vigili del fuoco

La gattina Thelma salvata dai vigili del fuoco

A salvarla, l’amore di Mat­teo Speca e Luigi Vai, due veterinari. Ma anche il ritorno, cinque giorni do­po, di una delle padroncine, scampa­ta alla tragedia. Quando l’ha vista, Giunone ha iniziato a scodinzolare, sembrava un’altra. «L’abbiamo ali­mentata con la flebo — raccontano i dottori — e per curarle le ferite è sta­to necessario sedarla».

Vicky è una cockerina dagli occhi dolcissimi. Ha tre anni e fino a pochi mesi fa i clochard la utilizzavano per chiedere l’elemosina. Maltrattata e malnutrita. Poi, un giorno, ha incon­trato la signora Alice De Luise, che l’ha adottata con un altro cagnolino, Nerino. I due sono diventati insepara­bili. Lunedì Nerino è scomparso. E da quel giorno Vicky ha smesso di man­giare fino a quando, venerdì, l’amico è stato ritrovato. Anche i gatti hanno un cuore. Thel­ma ne ha uno grandissimo. Salvata da un pompiere dalle rovine della ca­sa, con il pelo bruciato e le zampe ustionate, ha aspettato la padrona con fedeltà assoluta. Lei, Giovanna Bianchi, si è salvata quella notte per­ché era fuori. «Quando sono tornata a casa — racconta — ho pensato a Thelma e poi mi sono anche un po’ vergognata sapendo che erano morte tante persone, compresi bambini». La signora Bianchi ha cercato Thelma per giorni. L’ha ritrovata nella clinica Colombo, dove i soccorritori l’aveva­no portata.

Articolo tratto dal Corriere della Sera


 

Colpi di calore? No grazie!


Il colpo di calore è solitamente il risultato di un’inadeguata dispersione del calore che negli animali avviene attraverso la respirazione e non tramite la sudorazione, come per noi umani. L’esposizione ad elevate temperature ambientali può rendere l’immagazzinamento del calore molto più rapido rispetto alla sua dispersione: i cani obesi e razze, come i bulldog, i boxer e affini (i cosiddetti brachicefalil), a causa della canna nasale molto corta ne sono colpiti più frequentemente. In questo periodo, dalla primavera all’autunno, il rischio per i nostri amici è molto elevato. Per i veterinari è una vera e propria emergenza che può portare gravissime alterazioni e può essere letale.
E’ quindi meglio prevenire piuttosto che curare.
Una delle cause principali è la chiusura dell’animale in auto dove la temperatura raggiunge i 50 gradi in soli 20-30 minuti, anche se la temperatura esterna non è particolarmente elevata; la bestiola può morire in meno di un’ora. Cercate sempre un parcheggio all’ombra, lasciate i finestrini aperti per creare un ricircolo d’aria, lasciategli a disposizione la ciotola dell’acqua e cercate di non stare via molto tempo.
Il problema si può verificare anche se si sta viaggiando: i nostri cani vengono messi nel portabagagli, spesso chiusi nei trasportini che col passare delle ore diventano dei veri e propri forni. E’ molto pericoloso tenere il cane vicino al lunotto posteriore che amplifica i raggi del sole. L’insidia sta nel fatto che non ci accorgiamo dell’effettiva temperatura perchè nel vano anteriore abbiamo accesa l’aria condizionata. Per rendervi conto della reale situazione potete provare a mettervi nel posto solitamente dedicato ai vostri animali facendo guidare qualcun altro: vi assicuro che è un’esperienza molto utile. Per prevenire i colpi di calore il cane deve essere fatto scendere molto spesso dall’auto, non deve mancargli l’acqua e nello spazio in cui viaggia deve esserci una sufficiente circolazione d’aria (però non v’allargate…niente muso e orecchie al vento mentre si viaggia)!
Attenzione anche alle passeggiate e all’attività fisica; con le temperature elevate è bene diminuirla notevolmente o fargliela fare nelle ore più fresche; anche ridurre la quantità di cibo li aiuta a tollerare meglio il caldo.
E se lo portate in spiaggia con voi controllate che non stia per troppo tempo al sole e fatelo bagnare spesso.
Un piccolo accenno va fatto anche per le giornate ventose, piacevolissime ma insidiose perché non ci si rende conto dell’effettiva temperatura.
Se il vostro animale è andato incontro ad un colpo di calore manifesterà un grave aumento della temperatura corporea, eccessiva salivazione, depressione, abbattimento, grave aumento della frequenza respiratoria, a volte vomito e feci fluide, spesso con sangue, nei casi più gravi convulsioni, perdita di lucidità e, a volte, di conoscenza. Bisogna abbassare immediatamente la temperatura corporea bagnando il cane con acqua, anche immergendovelo completamente, e rivolgersi subito al veterinario. L’ipertermia colpisce diversi apparati, pertanto la prognosi definitiva potrà essere fatta dopo qualche giorno.
Anche in casa o in giardino i nostri animali possono soffrire il caldo. Sono in grado di scegliersi il luogo più adatto e più fresco, non costringiamoli quindi a stare in spazi creati “apposta per loro”.
Purtroppo oggi sono ancora frequenti i casi di cani legati alla catena o costretti in recinti angusti e senz’ombra. Questi sono veri e propri maltrattamenti che si possono denunciare agli organi competenti.

Le informazioni rilasciate in questo articolo sono state reperite da vari siti di clinica veterinaria (a parte qualche piccola licenza). Il consiglio è comunque quello di approfondire l’argomento rivolgendovi direttamente al …medico di famiglia ;-)

 

Le nostre vacanze sono anche le loro?


Le ferie estive sono alle porte e per chi non vorrà (uso di proposito il verbo volere) portare con se il proprio cane, è arrivato il momento di incominciare a pensare a come fargli trascorre questo periodo nel modo meno traumatico possibile. Se loro potessero scegliere non ci lascerebbero nemmeno per un minuto. Potrei incominciare a fare una serie di raccomandazioni ed elargire consigli ma, questo articolo, credo faccia automaticamente riflettere e ponderare bene le scelte che si faranno. Potrà sembrare incredibile ma, vi assicuro, casi del genere non sono poi così rari; le nostre vacanze possono diventare il loro incubo. salvaguardiamoli!

 

Le vaccinazioni


La vaccinazione consiste nell’inoculare un certo farmaco per ottenere da parte del soggetto una risposta anticorpale, cioè l’ organismo viene informato dell’ esistenza di quella malattia e stimolato a reagire alla stessa producendo delle sostanze in grado di aggredire e distrugge l’agente causale dell’affezione (virus, batterio o protozoo che sia).

Il vaccino deve essere sempre inoculato ad un soggetto sano, …

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