Archivio per catergoria ‘Video’

Il cane cerca di salvare il pesce.


Immagine anteprima YouTube Ecco un altro video che spopola sul web: il cane che tenta di salvare la vita ai pesci. Almeno questo è ciò che recepiamo. Di fatto l’obbiettivo del cane è ben altro e si ricollega al comportamento atavico, tipico del lupo alla ricerca continua di cibo. Quando la preda è abbondante la sotterra per metterla al sicuro da altri predatori, nel caso di periodi di magra.
Il cane del filmato, non ha a disposizione terra o sabbia ma non può comunque sottrarsi dal manifestare un comportamento insito nel suo DNA (etogramma) , tipico della sua specie. Con il muso, quindi, simula la copertura della preda. A noi, invece, può sembrare che stia cercando di bagnare il besce per aiutarlo a sopravvivere.
I cani, nostri compagni, non hanno la necessità impellente di mangiare perché sono sempre sostanzialmente sazi, quindi preferiscono nascondere il cibo per consumarlo successivamente.
Hanno questo atteggiamento anche con giochi, ossa, pupazzetti. Li celano tra le copertine, tra i cuscini del divano, a volte nei vasi delle piante di casa e, naturalmente chi ha un giardino, li sotterra.
E’ un comportamento innato che è bene NON disincentivare. L’animale rivela la sua essenza, da ammirare e rispettare. Si possono creare delle alternative creando apposite montagnette di sabbia o terra nei giardini e, in casa, creare montagnette di copertine.
Code al Vento® a tutti

 

E’ mio! Come togliere qualcosa dalla bocca del cane.


prova a prendermelo!

prova a prendermelo!

Andiamo per gradi:
1) E’ un cucciolo o un cane adulto?
2) Quanto è importante per il cane la risorsa che ha in bocca?
3) Che tipo di relazione è stata instaurata con il proprio cane?
4) Perché vogliamo toglierglielo? E’ pericoloso ciò che sta mangiando?
5) A che razza appartiene?

Ora potrei consigliare passo per passo come insegnare il “lascia” ma ci sono una serie di fattori, compreso il mio metodo educativo, che non mi fanno generalizzare.

Invece mi soffermo sui punti sopraelencati:
1) E’ molto più semplice instradare un cucciolo a farci lasciare volentieri ciò che gli interessa, piuttosto che un cane adulto con un istinto possessivo già ben sviluppato
2) Quanto è importante la risorsa per il cane? Tutto non ha lo stesso valore! Cibo, osso, gioco, oggetto trovato in passeggiata… Non solo non hanno lo stesso valore ma l’importanza che il cane gli attribuisce cambia in base al contesto (dove si trova), allo stato emozionale, al suo personale limite della distanza individuale (prossemica) e, quindi, da chi viene avvicinato. Per farvi un esempio, noi uomini potremmo fare un casino inenarrabile se ci fregassero l’ultima sigaretta che abbiamo nel pacchetto, mentre ne faremmo molto meno se ci fregassero un pacchetto intero ma ne avessimo un altro di scorta. La nostra reazione dipenderebbe anche da CHI ci frega e dove. Un amico? Un parente? Un conoscente o uno sconosciuto? A casa, in un bar, mentre camminiamo, in auto? Provate a pensare come cambierebbe la vostra reazione per difendere la stessa risorsa e poi immaginate il tutto adeguandolo al vostro quattro zampe.
3) Che tipo di relazione è stata instaurata con il proprio cane? Saremo avvantaggiati se riusciremo a fargli capire che la nostra vicinanza non è un pericolo e non vogliamo rubargli nulla. Questa è una convinzione che dobbiamo creargli utilizzando momenti anche brevi ma proponendo esercizi precisi per rinforzare il legame. Ci sarà utile per lavorare anche sulla prevenzione, in assoluto la tattica migliore per ottenere un rapporto sano ed equilibrato ed evitare spiacevoli sorprese.
4) Perché vogliamo togliergli qualcosa? Lo facciamo per educarlo, quindi sempre piacevolmente, seguendo tutti gli “step” del caso, o perché sentiamo il bisogno di fargli capire “chi comanda”? Qui fate molta attenzione perché il risultato sarà diverso, come dal giorno alla notte, su tutti i fronti, compreso quello relazionale. Nel secondo caso rientriamo ancora nella vecchia scuola di pensiero di “cane/padrone” (padre padrone). Io comando tu obbedisci, non pensi, non hai emozioni, devi fare tutto quello che ti dico io. (Che schifo! n.d.r.) Tuttavia, se ha preso qualcosa di pericoloso, dobbiamo assolutamente intervenire e se lo avremo educato con piacevolezza, gentilezza e avremo instaurato un rapporto basato sul rispetto reciproco, potremo farlo senza problemi o comunque saremo in grado di gestire la situazione.
5) Di che razza è? Credo che ormai si sappia che le peculiarità di razza sono fondamentali nell’educazione del cane. Sarà più semplice insegnare a lasciare qualcosa a un retriver piuttosto che insegnarlo a un terrier. Se avete un “fantasia” è probabile che predomineranno i tratti caratteriali della razza che si intuisce.

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Trattando l’argomento in questione (per chi si è perso “come togliere un oggetto dalla bocca di un cane”) non posso non parlare del ringhio. Fa parte della comunicativa del cane e ben venga! E’ un avviso! Il cane ci dà modo di rivedere il nostro comportamento. Far finta di nulla, sottovalutarlo, credere che “tanto il mio cane non mi morde”, sono atteggiamenti e convinzioni molto frequenti ma, purtroppo errati. Se il nostro cane ringhia utilizza un comportamento corretto; non ci sta sfidando ma non sta nemmeno giocando. Inibirgli questa comunicativa è pericoloso; potrebbe imparare che è meglio passare direttamente al morso. Il cane, come noi, è un individuo sempre in divenire e si modifica, acquisisce competenze, in base alle esperienze che vive.

Aapppproposito di competenze…. Quali sono le nostre in merito all’interpretazione del linguaggio del corpo del nostro cane? Segnali, vocalizzi, posture. Siamo in grado di contestualizzarli? Capiamo se è rilassato o nervoso, preoccupato, teso, attento o guardingo (differenza sostanziale)?  Ci accorgiamo dei nostri segnali, vocalizzi, posture? Siamo in grado di contestualizzarli? Stiamo parlando di COMUNICAZIONE. Il nostro cane capisce già se giochiamo, siamo nervosi, tesi, a disagio o rilassati. Lui lo sa già! Per noi, invece, NON è così naturale comprendere cosa effettivamente vuole dirci. Gli attribuiamo comportamenti umani e, incappando in questo trabocchetto, pigliamo “pesci per granchi”: non riusciremo mai a capirci davvero.

Ora se pensate che dopo tutte ‘ste chiacchiere le indicazioni per farci lasciare le cose dal nostro cane non le ho date, allora non mi sono spiegata bene e in futuro cercherò di migliorare la mia comunicativa.

Se invece pensate che siamo NOI a dover imparare come farci lasciare qualche cosa dal nostro cane, se pensate che non dobbiamo generalizzare ma, invece, approfondire la sua conoscenza ed elaborare linee guida personalizzate, chiare ed efficaci per ottenere collaborazione e comportamenti gioiosi, allora ho fatto centro! Siete pronti per mettervi “sulle orme del vostro cane e percorrere un sentiero tutto da esplorare”. Code al Vento a tutti!

 

Ma il circo è solo sotto i tendoni?


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No, purtroppo no! Il circo non è solo sotto i tendoni. Un’amica ha postato questo video sulla mia pagina di facebook, molto soddisfatta e orgogliosa di mostrarmi ‘sì tanta piacevolezza.

Sapete quell’emozione che nasce dalla parte alta dello stomaco e sale, sale, attraverso l’esofago, sale e arriva agli occhi, te li fa sgranare e torna giù ai muscoli facciali, ti fa aprire la bocca e ti fa rigurgitare “arghhhh”!!!

Ecco! Diciamo che, scientificamente, la mia amigdala ha processato l’emozione del disgusto e in una frazione di secondo la rabbia mi ha pervaso. Poi un’altra infinita serie di meccanismi hanno fatto sì che tornassi in me (lo confesso, non con poca fatica).

Veniamo al filmato, postato molto innocentemente.

Voi vedete un cane che va in bicicletta? Io vedo un cane in una situazione irrispettosa del suo bisogno e della sua caratteristica di specie che umilia la sua dignità e la sua intelligenza.

Adesso vedete ancora un cane che va in bicicletta? O avete iniziato a pensare a quanto è innaturale per un cane e per tutti i 4 zampe questa posizione e questo movimento.

Bene: andiamo oltre. Quanto, quanto tempo ci è voluto per insegnarglielo? Quanto tempo questo cane ha dovuto assumere posture inadatte alle sue caratteristiche di specie.  Per quante volte ha dovuto sforzare inappropriatamente strutture muscolari, tendinee, ossee. Per quanto tempo e quante volte al giorno gli sarà ancora chiesto di farlo per il puro divertimento di noi umani. Un divertimento inconsapevole del disagio dell’animale.

Non siete convinti? Chiudete gli occhi. Provate ad immedesimarvi nel cane. Provate ad immaginare come vi sentireste se vi costringessero più volte e più volte ad usare in modo inappropriato il vostro corpo. Di quante patologie finireste per soffrire? La facciamo tanto lunga per le ernie al disco, per i colpi di frusta e chi più ne ha più ne metta. Quante cause intentiamo contro i datori di lavoro? Per tutelarci abbiamo anche creato la 626 (legge sulla sicurezza in ambito lavorativo).

Beh i nostri cani non possono avvalersi di tutto questo. Contano su di noi per la loro tutela.

 

Millan morsicato da un labrador (finalmente)!


Sembra un titolo da prima pagina. A dire il vero per me lo è. Era tempo che aspettavo questo momento, il momento in cui se lo prende in quel posto (un bel morso alla mano intendo). Avevo deciso di non parlare più del troglodita dell’educazione cinofila con il chiodo fisso della dominanza, del calcio in culo ben assestato, dell’annientamento per sfinimento ma “nun ce la fo”. ‘Sto video (che stranamente non è ancora stato oscurato), si merita il nobel.Immagine anteprima YouTube

Vediamo che succede. Dunque, stando ai primi secondi, il cane conosce già il cavernicolo e ne è preoccupato, infatti è titubante, a disagio e insicuro quando gli viene dato il cibo (sbatte molto gli occhi, gira la testa); probabilmente prima delle riprese il canaro se l’ era già lavorata un po’. Subdolamente Holly viene invitata a mangiare ma mentre lo sta facendo, non senza preoccupazione,  Millan la provoca mettendo le mani nella ciotola, suscitando una reazione assolutamente normale per chi si sta vedendo sottrarre la risorsa primaria in assoluto (se a noi rubano il portafoglio mica stiamo impalati a dire “va beh, pazienza”). Il cane in questione, decisamente equilibrato, con una snappata a vuoto lo avverte di piantarla ma il cavernicolo, seguendo il suo Karma del “ti faccio vedere chi comanda”, insiste nell’affrontare Holly a muso duro a mo’ di Mezzogiorno di Fuoco. La labrador (mica ha scelto un mastino napoletano per girare questo episodio) entra in conflitto: da una parte si sente minacciata e vuole difendersi dall’altra invia segnali di pacificazione (si lecca freneticamente, gira la testa e la abbassa, sbatte forte gli occhi, si sdraia e per cercare di attenuare lo stress alla quale è sottoposta, accenna uno sbadiglio. Praticamente gli sta dicendo:  “Senti non voglio litigare, lasciami in pace, levati dalle palle”.  L’Esperto che di tutto questo se ne frega (o meglio non conosce i segnali) a questo punto la ritiene domata-dominata e, come spiega al proprietario rilassata; con tutta la sua Energia Positiva che tanto pubblicizza, incomincia a gesticolare davanti al cane a mo’ di “Edward mani di forbice”. Quando la tocca sul muso per Holly è troppo (essere labrador non vuol dire essere pirla)! Una bella affondata di canini nella “gelida manina” le risolve la situazione ingombrante e preoccupante. Mister muscolo molla le ghiandole (se l’è fatta sotto) ma fa finta di niente e le si piazza fisso davanti. Il linguaggio del suo corpo tachicardico e pieno di adrenalina dice: “Cazzo… e mo che faccio? Non posso andarmene perdendo la faccia  (e la mano)”.  E rimane impietrito davanti al cane cercando di far passare il messaggio che “lui non cede”. Di fatto si sta facendo passare lo spavento e sta recuperando calma. Le sue mascelle contratte e digrignanti fanno palesemente trasparire la voglia di mettere mani e piedi sul cagnaccio ribelle ma meno male che c’è la telecamera.

Bene… ecco che succede quando si è imbullonati al concetto di dominanza, abbarbicati al concetto di sottomissione, aggrappati alla convinzione che con le maniere forti il cane capisce chi comanda.

Ci sono altri modi per insegnare al cane a non essere possessivo con la ciotola. Si deve convincere che non gli ruberemo la sua risorsa bensì gliene daremo ancora. Tempi e modalità vanno confezionati su ogni singolo caso ma è questo il concetto che deve passare: dare e non togliere! E’ un metodo infallibile, viene fatto nel rispetto del cane ed è privo di inutili brutalità.

Ora mi rimane un dubbio da dissipare. Qualcuno sa che fine ha fatto Holly? No perchè non vorrei che il jurassico, per salvarsi la faccia l’abbia definita indomabile, con tutte le conseguenze del caso.

 

Il cane che si morde la coda


Un comportamento che spesso diverte ma che è, invece, un campanello dall’arme

Arriva un momento in cui tutti i cani, cuccioli o adulti, mettono in atto questo comportamento che, se manifestato raramente, non deve destare particolare preoccupazione. Nei cuccioli è solitamente associato alla “scoperta” di quella cosa che lo segue sempre e che è bello rincorrere e acchiappare. Ma il comportamento deve fermarsi qui e non essere ripetuto all’infinito. Non date attenzione al vostro cane in questa fase perchè potreste favorire il ripetersi e l’accentuazione del gesto. Piuttosto cercate di distrarlo senza però interagire con lui (fate rumore e poi casualmente dategli altro da fare).

Se il comportamento è frequente dovete domandarvi il perchè. Molti lo ritengono un atteggiamento divertente ma è invece sintomo di forte stress, mai da trascurare. Una volta escluse cause fisiche, come dolore, presenza di parassiti alla base della coda o allergie di varia natura, bisogna sempre domandarsi che cosa potrebbe averlo innescato:
- solitudine, mancanza di contatto sociale con uomini o altri cani
- noia, inattività
- sovraeccitazione
- ricerca di attenzione
- frustrazione per inibizione di molti comportamenti (non saltare, non scavare, non abbaiare, non tirare, non annusare, non rosicchiare, punizioni, ecc. ecc.)

Mi è capitato sovente di vederlo manifestare quando l’animale non capisce cosa gli viene chiesto di fare, si irrita e ha bisogno di allentare la tensione, in particolare quando il soggetto è già stressato per vari motivi.. La comunicazione dell’uomo  non è chiara, è “pasticciata”, insicura. Succede spesso ed è naturale che sia così, quando il proprietario sta imparando il modo corretto di porsi con il suo cane.

Se fate caso ai primi fotogrammi del video, il cane cerca prima di mordere un oggetto, dopo si dedica alla sua coda e, per non farsi mancare nulla, si morde anche la coscia. Ha assolutamente bisogno di fare qualche cosa. Non viene interrotto e non gli vengono proposte alternative; alla fine del video si vede che anche il respiro è diventato più affannoso: sta veramente male!

E’ indispensabile individuare la causa per trovare il modo di risolvere il problema Rivolgetevi a un educatore che si occupa di relazione e comportamento (metodo cognitivo-zooantropologico). Osservate bene il vostro cane per poter descrivere con esattezza quante volte, come e quanto dura la “caccia alla coda”.
Questo, insieme alla storia del cane, consentirà di effettuare una diagnosi corretta e di trovare la soluzione adeguata per  far tornare il cane ad una situazione di serenità e tranquillità, con la sua “coda al vento”!

 

ENCI: precisazione in merito all’utilizzo del collare elettrico.


L’ENCI dopo la sua proposta impopolare che ha suscitato stupore, preoccupazione e sdegno nel mondo della cinofilia, ha ritenuto di fare alcune precisazioni che, per correttezza, trovate a questo link.

L’ENCI parla di istituire appositi corsi per il giusto utilizzo del collare elettrico ma la questione è che non esiste un modo giusto per l’uso di questo strumento che dovrebbe invece essere bandito vietandone la vendita e la produzione. La sua applicazione va contro ogni etica professionale ed è segno di totale mancanza di rispetto e considerazione nei confronti del cane, pronto ad apprendere educazione ed addestramento molto velocemente se proposti piacevolmente, valorizzandone la mente e non inibendone i comportamenti con terrore e torture.

L’ENCI, cadendo in contraddizione, afferma di non sollecitare utilizzi di metodi coercitivi; beh…il collare elettrico è uno dei peggiori strumenti coercitivi in circolazione e proporre di istituire una legge che ne regolamenti il suo utilizzo è in contrasto con la loro affermazione.

Nella sua controdeduzione l’ENCI parla di zootecnica.
Per non diventare prolissa, qui ne trovate i campi di applicazione, mentre a questo link trovate gli obbiettivi della zooantrolpologia (qui ulteriori approfondimenti): capirete da soli l’abisso che divide le due scienze e come la zootecnica si occupi di produzione e allevamento mentre la zoontropologia della relazione tra diverse specie e in questo caso, tra uomo e cane.

Gli educatori, istruttori cinofili, medici veterinari comportamentisti che da anni studiano e si dedicano alla relazione tra uomo e cane, continuano a perseguire l’obbiettivo di bandirne l’uso, vietarne la vendita e produzione  e proseguono nella divulgazione della raccolta delle firme volta a sensibilizzare le istituzioni affinchè ciò possa avvenire.

Contiamo anche sul vostro aiuto!! Firmate, firmate, firmate!

Ci tengo a fare ancora una raccomandazione. Se volete intraprendere un percorso educativo o di addestramento con il vostro cane, prima informatevi molto bene sulla figura professionale a cui volete rivolgervi. Ci sono ancora molti istruttori che si avvalgono di metodi punitivi e coercitivi, strattonate, urla, collari con punte e via dicendo. Fate un confronto su internet. L’ENCI, che per questo settore è rimasto fermo a vent’anni fa,  non è più il solo riferimento per l’addestramento del cane; ci sono molti altri siti da consultare come quello di CSEN Cinofilia che affilia solo educatori e istruttori che hanno una lunga preparazione alle spalle e che nell’educare e addestrare il cane lo valorizzano e favoriscono la relazione con il proprietario.

 

L’ENCI rilancia il collare elettrico. Una proposta priva di ogni etica professionale.


L’ENCI propone la costituzione di un tavolo tecnico ministeriale per l’utilizzo del collare elettrico, al fine di consentire l’assunzione di decisioni che poggino su reali dati scientifici e ha lanciato l’idea di effettuare appositi corsi per il giusto utilizzo dello strumento.

Molti educatori e istruttori cinofili si fregiano di essere riconosciuti da questo Ente ma, data la sua politica, sarebbe meglio approfondire bene il loro approccio al cane e all’educazione.

L’ENCI è un’Ente atavico, obsoleto, fossilizzato nella sua convinzione che educare con la violenza sia il metodo giusto. E’ ora che cambi registro!

Con CSEN e Chi li ama ci segua potete approfondire l’argomento e unirvi a noi per supportare la battaglia contro questa incivile e dagradante proposta.

Firmate, firmate, firmate

 

I cani: i combattimenti e la riproduzione


coppia di lupiFacciamo l’amore e non la guerra

Il lupo è un animale di branco ovvero vive in gruppo. I componenti si avvalgono della reciproca collaborazione per il sostentamento della comunità. La collaborazione implica armonia, rispetto e considerazione gli uni degli altri, indistintamente. In base alle proprie capacità ogni soggetto ha dei compiti da svolgere. Combattersi fra loro significherebbe minare la sicurezza del branco stesso perchè lupi feriti o peggio morti, non possono essere d’aiuto nella caccia, nella riproduzione, nella difesa della prole e del territorio. Se ne deduce che il cane, discendente del lupo,  non è nato per combattere i suoi simili. L’uomo, purtroppo, con il suo intervento li snatura. Seleziona razze particolarmente reattive a stimoli che sarebbero altrimenti affrontati con equilibrio e, attraverso comportamenti crudeli, disumani e spregevoli li induce a scagliarsi l’uno contro l’altro per malvagità e sadismo. Gli uomini creano squilibri nel cane perchè loro per primi sono squilibrati. Gli animali vengono affamati, torturati, picchiati sin dalla più giovane età, vengono resi feroci, vere e proprie macchine da guerra, purtroppo di difficile recupero. Ma Madre Natura è più forte e, se riesce a metterci lo zampino, fa emergere il vero scopo per il quale ogni creatura è nata: portare avanti la propria specie, accoppiarsi per generare altra vita, come si vede in questo video.

granchio attaccato ai maroniE’ meglio che mi astenga dal commentare il comportamento degli incivili che, a bordo “ring” assistono alla sofferenza dei cani, sottoposti a violenze e maltrattamenti etologici. Ancora più inqualificabile è il comportamento minaccioso e istigatore di chi prima li ha addestrati e poi per depravazione e gratificazione del proprio portafoglio, li incita al violento confronto.  Vogliate perdonarmi … quel bastone, per conto mio, troverebbe un altro utilizzo. A questi esseri inqualificabili un caloroso augurio….

 

Per Natale non regalate animali!


E’ una decisione importante e deve essere presa con grande senso di responsabilità. Un cucciolo richiede grande impegno sia per le cure fisiche che per l’educazione.   Prendetevi un po’ di tempo per pensarci. Magari passate le feste sarà passato anche il il vostro entusiasmo. Se invece la decisione è stata ben ponderata e si sono vagliati i pro e contro, per la scelta rivolgetevi agli allevamenti e non comprate cuccioli da negozi, fiere e quant’altro. Potete visitare i canili dove ci sarà sicuramente un musetto ad aspettarvi ma affidatevi agli operatori che, una volta capito il vostro tenore di vita, potranno consigliarvi il compagno giusto.

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Corriere della sera: 6.12.2010 – Non regalate cuccioli per Natale

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cosa possiamo fare per contrastare il traffico illegale di cuccioli

Guardate questo video: mettetevi al riparo da dispiaceri e aiutateci a contrastare il traffico illegale.

 

Brambilla-Veronesi insieme contro la vivisezione.


vivisezioneDal Ministro Michela Vittoria Brambilla al Professor Umberto Veronesi: un movimento bipartisan scrive ai parlamentari europei in difesa degli animali e contro la vivisezione.

TG1 delle 20  del 2.9.2010

La petizione si può firmare sul sito “La coscienza degli animali”