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I segnali calmanti (Calming Signals).


In questi giorni mi sono imbattuta in un video che mi ha fatto torcere le budella (purtroppo non dal ridere). Un’ulteriore conferma di quanto ci sia bisogno di conoscere il cane nei suoi molteplici aspetti per capirlo veramente. Queste immagini mi danno lo spunto per parlare dei “segnali calmanti” (Calming Signals) scoperti da Turid Rugaas, educatrice cinofila Norvegese, di fama ormai mondiale e della quale sono orgogliosa allieva.

Cosa sono: una parte fondamentale del sistema comunicativo dei cani; li hanno ereditati dai lupi e tutti li usano, se non gli sono stati inibiti da un’ educazione inappropriata.

A cosa servono: a comunicare le loro intenzioni, a bloccare conflitti al loro insorgere, a calmarsi, ad allentare la tensione in situazioni di disagio o stress.

A chi sono indirizzati: se stessi, altri cani, uomini.

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In questo filmato viene attribuita al cane l’espressione equivalente a quella del nostro sorriso.  Di fatto le sue mascelle sono contratte. Il cane è tutt’altro che felice. I suoi segnali e la sua postura la dicono lunga sul possibile trattamento che gli viene riservato:

appiattisce le orecchie (#) ai lati della testa, segno di insicurezza e di conseguente timore; per lo stesso motivo sbilancia il peso del corpo all’indietro (#), si fa più piccolo;

si lecca il muso; quando è indirizzato all’uomo questo segnale viene solitamente emesso se ci si china su di lui, se lo si afferra, se lo si solleva, se si usa un tono di voce alto e irritato, se lo si  abbraccia (per noi l’abbraccio è una manifestazione d’affetto, lui potrebbe recepirlo come un’aggressione)

strizza gli occhi, sbatte le palpebre: questi segnali sono emessi in condizione di  disagio e per rassicurare l’altro sulle proprie intenzioni

agita la coda: questo è uno dei segnali più fraintesi. Quando scondizolano non sempre lo fanno per contentezza. Per capire cosa ci voglio dire si deve osservare la loro postura nella sua totalità. Nel caso di questo video il cane sta “sventolando bandiera bianca”(*).

Tutto questo avviene sempre quando gli si avvicina il padrone. In buona sostanza questa bellissima bestia si aspetta una” bella ripassata” da un momento all’altro. Un maltrattamento a sorpresa.

Quelli sopra descritti sono una minima parte del repertorio dei segnali calmanti: ne esistono circa 30 tipi. Per dirla in breve, i nostri cani ci parlano in continuazione ma noi siamo ciechi e sordi perchè non li conosciamo. Questi segnali sono per noi umani una vera e propria “manna dal cielo” per costruire una relazione fondata sulla reciproca intesa. Perchè reciproca? Perchè possiamo imparare ad usare anche noi una parte di questi segnali. Riconoscendoli, quando lo vediamo preoccupato per un nostro atteggiamento, possiamo tranquillizzarlo comunicandogli che abbiamo invece intenzioni positive. Finalmente non sarà più una relazione a senso unico!!

Ora brevemente spostiamo l’attenzione dal cane all’ambiente. L’educatore cinofilo deve osservare anche quello per farsi un’idea della situazione generale. L’animale viene tenuto alla catena e, anche se non è necessariamente un segno correlato a percosse, è comunque una gestione altamente coercitiva, fonte di estremo disagio, sofferenza e privazione.   Quando il cane si dirige verso le persone si può notare il modo determinato con il quale viene trattenuto. Non sono ripresi ma gli strapponi non gli mancano.

Che tipo di relazione instaurare con il vostro cane è una vostra scelta: Armonia, collaborazione, serenità, divertimento per entrambi o dominanza, imposizione, squilibrio,  tensione?

Per quanto m riguarda posso affermare che “parlare” con Lola è meraviglioso come lo è, ed è stupefacente, “parlare” con i cani dei miei clienti ed insegnare loro a fare altrettanto. Nonostante la mia professione mi regali questa realtà tutti i giorni, continuo ad entusiasmarmi dei risultati ogni volta, perchè ogni volta, con ognuno di loro è diverso.

(*) Citazione del libro “i segnali calmanti” di Turid Rugaas

(#) Queste manifestazioni fanno parte delle posture del corpo. Insieme ai segnali camlmanti contribuiscono a farci riconoscere lo stato emozionale del cane.

 

Problem solving


La mente dei nostri cani è sempre pronta e attiva, capace di risolvere problemi anche complessi. Questo video ne è una dimostrazione.

 

“Non abbandonate gli animali” Parola di Paolo Belli (e di tanti vip)


Il simpatico mattatore di ‘Ballando con le stelle’ sostiene la campagna della Lav per la prevenzione del randagismo, a cui dedica il  nuovo brano. E nel video canta con tanti ‘ospiti illustri’, da Marcorè a Frizzi, da Licia Colò al Trio Medusa (video alla fine dell’articolo)

Paolo Belli e il suo Pippo Roma, 24 giugno 2009. “Una piccola bestia di razza di cane” è la nuova canzone dedicata al miglior amico dell’uomo, interpretata da Paolo Belli, con cui l’artista ha deciso di sostenere la campagna della Lav (www.lav.it) contro l’abbandono di animali e per la prevenzione del randagismo e altre iniziative in difesa dei diritti degli animali.

Presentato  a Roma da Paolo Belli – presente la LAV – il brano è accompagnato da un videoclip che racconta, attraverso gli occhi del protagonista a quattro zampe, una fuga che diventa anche viaggio e scoperta. Alla realizzazione del video hanno partecipato Neri Marcorè, Pierfrancesco Favino, Tosca D’Aquino, Daniela Poggi, Licia Colò, Fabrizio Frizzi, Giulio Golia, Il Trio Medusa, Irene Fornaciari, Arianna Ciampoli e Raffaele Vannoli, con la regia di Fabrizio Brocchieri e Antonio Gullo.

Il brano, inserito nel CD “20 anni” di Paolo Belli e nella scaletta del suo tour estivo, racconta la storia vera di un cane di quartiere strappato al suo ambiente e ai suoi affetti e trascinato….

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- La tratta dei cuccioli: un business tra 300 milioni di Euro


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Arrivano in Italia illegalmente. Buttati dentro piccole gabbie e stipati dentro tir. Centinaia alla volta. Un business che fa guardagnare a chi lo pratica più di 300milioni di euro all’anno. Cani, gatti, ma anche ermellini e altri animali. Dalle frontiere italiane arriva di tutto e di più. Spesso senza che nessuno se ne accorga. Animali maltrattati, seviziati con una sola caratteristica in comune. Essere appena nati. Continua a leggere »

 

Adottati 60 cani


Gornate Olona – Mattinata festosa per l’affidamento delle bestiole, presenti volontari Enpa e i carabinieri dei Nas per verbalizzare gli affidi. Il coordinatore regionale Enpa Sellitto: “Gli animali sono stati trovati in condizioni vergognose”
Canile fuorilegge, adottati sessanta cani
L’amore per gli animali trionfa al canile di Gornate. Oggi, sabato 28 febbraio, sono stati affidati una sessantina dei cani tenuti presso la struttura, sequestrata nell’ottobre scorso per lo stato penoso in cui erano state trovate le bestiole e per varie accuse mosse nei confronti dei gestori, fra cui quella di gestire un traffico illegale di cuccioli da Ungheria e Slovenia. Una mattinata di autentica festa quella odierna per dozzine e dozzine di persone venute anche da lontano, dal Piemonte e dalla Liguria, ad adottare i cani “rimessi in piedi” amorevolmente dai volontari dell’Enpa. «Noi veniamo da Mezzanino in provincia di Pavia – dice Fabrizio Caruso -. Con mia figlia abbiamo scelto questo piccolo di Spitz che chiameremo Maio, che in spagnolo significa gioso, allegro»… Continua a leggere »