Archivio di febbraio, 2011

Un richiamo coi baffi.


Il segreto per un richiamo efficace è, in primis, l’intesa con il proprio cane. Se ci considera interessanti, se riusciamo ad essere un punto di riferimento, sarò molto più semplice insegnargli a tornare da noi. Se, al contrario, ci teme, tenderà a rimandare  il momento del ricongiungimento se non addirittura ad evitarlo. Quindi bando alle punizioni ma gioco e divertimento a più non posso.

Incominciate a fargli associare alla parola “vieni” qualcosa di piacevole, come un bocconcino e una coccola. Meglio se iniziate in un posto tranquillo, in casa, lontano da distrazioni. Se non dovesse venire, perchè non sa ancora cosa deve fare quando sente questo suono, accucciatevi: questo favorirà l’avvicinarsi del cane. Una volta che vi ha raggiunto lodatelo e dategli il premio. E’ importante sottolineare che la ricompensa, in quanto tale, non deve essere un’esca quindi non chiamatelo con il boccone già pronto nelle mani ma aspettate e fatela comparire solo dopo che vi ha raggiunto. Man mano aumentate la difficoltà facendo l’esercizio in giardino – se lo avete – e poi al parco.
E’ utile richiamare il cane non solo al momento di tornare a casa. Qualche volta fatelo tornare da voi, coccole, premio e poi lasciate che riprenda le sue esplorazioni. In questo modo non assocerà sempre il nostro “vieni” alla conclusione di un’attività meravigliosamente interessante.
Può capitare che il cane non ci senta perchè troppo immerso nel suo mondo di percezioni. Non incazz…, non arrabbiatevi e state calmi: non andate voi da lui ma al contrario provate ad allontanarvi un poco, magari anche a passo sostenuto. Quando si accorgerà che la distanza da voi sta aumentando cercherà di raggiungervi, questo naturalmente se vi riterrà un riferimento (come accennato in apertura): accoglietelo sempre con grande gioia e MAI con facce scure, rimproveri e gesti poco gentili.
Vedere tornare da voi il vostro cane di gran carriera, con la “coda al vento” e le orecchie ballonzolanti è molto gratificante ed è una sensazione favolosa!!

 

1 Maratona, 1000 sorrisi


Correre con AMIB

Correre con AMIB

 

Il canile: una fabbrica di emozioni senza fine.


caccia al tesoro

Adottare un cane dal canile richiede senso di responsabilità e coraggio. Responsabilità perchè abbiamo il dovere di non riportarlo indietro provocandogli ulteriori sofferenze e coraggio perchè i problemi che si devono  affrontare richiedono impegno, pazienza, tenacia e una forte dose di empatia. Frequentemente ho affiancato famiglie che hanno fatto questa meravigliosa scelta. Coloro che non hanno accettato aiuto, perchè convinti di sapere come fare, hanno rispedito il cane al mittente. Piuttosto che accettare consigli preferivano celarsi dietro la convinzione di avere scelto un cane “irrecuperabile”.

Non è il caso di Daniela che ha adottato Blanka: in una bellissima lettera  descrive l’esperienza del loro primo incontro, descrive le emozioni vissute e dice delle grandi verità. Una lettera che commuove ma fa anche riflettere, una lettera che dovrebbero leggere tutti coloro che si accingono ad adottare un cane da un canile, una lettera che dovrebbero leggere tutti coloro che hanno abbandonato il proprio cane.

Grazie Daniela per averla voluta condividere con me e avermi dato il permesso di pubblicarla.

Era il 06 marzo del 2010, un sabato come tanti pronti a partire per il canile “il girasole”, dove da 6 lunghi anni come tanti cani, Blanka attendeva una famiglia che l’ adottasse dopo l’ abbandono…
Ero molto nervosa non avevo mai preso un cane del canile, li guardavo spesso alla tele o su internet, ma mai sino ad allora avevo varcato quella soglia, pero’ immaginavo quale sensazione avrei provato….quali emozioni!!!
Arrivavo da un  grande dolore, la morte di Squash la mia stafforina che sino all’ ultimo e’ sempre stata  al mio fianco come solo loro sanno fare, mi sentivo un po’ in colpa come se sostituissi lei, ma in fondo non era cosi’, andavo a salvare un amico/a insostituibile che da troppo tempo ed ingiustamente viveva in una gabbia, aspettando il suo giorno fortunato, che purtroppo non sempre arriva….. Non tutti i canili sono lager, ci sono persone che sacrificano molto della loro giornata, della loro vita per salvare coloro che non hanno piu’ una casa o non l’ hanno mai avuta; si perche’ alcuni o molti di loro non sono mai stati adottati e non hanno mai avuto una famiglia, spesso abbandonati perche’ divenuti anziani, malati e quant’ altro, lasciati al loro destino. Ppeccato che esistano persone a cui non importa se un animale viene abbandonato, se giace in mezzo ad una strada ferito o senza vita, se in un  angolo del mondo viene maltrattato, costretto a combattere per denaro senza via di scampo, se vive tutto il giorno legato ad una catena o tenuto in piccoli spazi senza mai uscire, senza mai assaporare la bellezza della vita, peccato che ad alcune persone non faccia tenerezza uno sguardo dietro a delle sbarre…..a volte dopo aver vissuto in una famiglia, coccolato, straviziato, con l’ arrivo di un figlio viene lasciato in un angolo solo con se stesso o in canile con mille scuse, come fosse un giocattolo usato che non serve piu’, come se non avesse mai fatto parte della loro vita, recapitato come un pacco senza ritorno!!!!

io aggressiva????

io aggressiva????

Il 06 marzo era una bella giornata di sole ma molto fredda, Arianna ci fece entrare, si sentivano un’ infinita’ di abbai, ognuno di loro aveva la speranza di essere il prescelto, quella speranza che vidi attraverso il loro sguardo talmente profondo, talmente vivo……ricordo Blanka scodinzolante con le orecchie all’ indietro dopo di che Arianna apri’ la gabbia per farla uscire: la topina e’ un incrocio pitbull di 7 anni, completamente bianca ed una macchia nera a lato dell’ occhio destro, una coccolona, bacio’ tutti ma non immaginava che propio questo giorno avrebbe cambiato totalmente la sua vita!!!!
Ora Blanka vive con noi da quasi un anno, adora mio padre, ha la liberta’ di fare cio’ che vuole come e’ giusto che sia, e’ dolcissima, tenace, furbetta, e’ cambiata molto da quando finalmente ha la sua famiglia, e’ molto golosa, piu sicura, non abbaia mai, anzi pochissimo, e’ molto socievole con i cani e le persone, facciamo 3 passeggiate al giorno, andiamo al bar, e’ curiosa quando ci troviamo in un nuovo ambiente, in passeggiata e’ spesso libera, si gira per controllare dove sono, ogni tanto mi nascondo ed arriva subito a cercarmi, nonostante sia stata adottata da adulta e’ davvero meravigliosa….educata, poche volte salta addosso alle persone,  quando siamo a tavola si avvicina lentamente solo quando abbiamo quasi terminato di mangiare, altrimenti rimane nel suo fagiolo. E’ fortissima quando alcune volte, dopo averla stracoccolata le faccio capire che devo fare anche altro; magari non lo accetta subito, cosi’ tira fuori la coperta dal suo fagiolo in soggiorno, la porta in mezzo alla stanza, mi osserva per vedere se le dò attenzione e poi si siede sopra dandomi le spalle; non ho potuto fare a meno di scattarle una foto…. Ci sarebbero tantissime cose ancora da raccontare ma finirei per scrivere un libro. Ora Blanka ha la possibilita’ di sfrecciare nei prati, conoscere il mondo in tutti i suoi colori, dormire al calduccio, ricevere tutte le coccole possibili, giocare con i suoi amici in liberta’…..vedere un tramonto ed annusare l’ aria!!!!
Spero che Blanka possa invecchiare, cio’ vorrebbe dire passare molto tempo insieme, lei ha riempito un grande vuoto nel mio cuore, come nessun altro avrebbe potuto fare, non importa che sia cresciuta in canile o che sia adulta non c’e’ differenza …..cio’ che importa e’ che il suo cuore e’ sincero, nobile, dignitoso…. al di la’ di quello che scrivono, dicono e pubblicano su questa razza, questi cani sono meravigliosi e molto sensibili…
Grazie Blanka, per tutto l’ amore che mi dai, per i giorni che passiamo insieme “perche’ sono speciali”, molte volte mi sono chiesta chi e perche’ ti abbandono’…..senza pensare alle conseguenze, ma ora ci sono io al tuo  fianco per tutto il tempo che ci sara’ concesso…..

Adottate coloro che soffrono, e’ davvero un’ esperienza indimenticabile!!!
Daniela”

 

Dedicato a Titti


TittiLa mia adorata cockerina Titti non c’è più da 3 settimane.
Aveva quasi 18 anni passati sempre insieme dato che l’ho presa che era una bellissima cucciolotta di 3 mesi.
E’ stata la dolce, affettuosa, paziente, gioiosa compagna di una vita, con lei ho condiviso tutto gioie e dolori.
Nei momenti difficili se lei non ci fosse stata non so come avrei fatto.
Abbiamo vissuto da sole io e lei per tutti questi anni (dopo un divorzio sono stata molti anni single, anche se ora ho un compagno) e non c’è cosa che io non abbia fatto con lei.
Aveva una gran voglia di vivere si è salvata da una gastroenterite quando aveva cinque mesi e pensavo di perderla,ha superato a 12 anni un difficile intervento all’utero, negli ultimi anni è diventata sorda, cieca, incontinente (girava con il pannolino , potevo metterglielo avendo lei la coda piccola), aveva una grossa ciste sotto una mammella non operabile data l’età e da qualche mese aveva una forma di demenza senile che la disorientava tantissimo ( non potendo più stare da sola durante il giorno viveva con i miei genitori che l’hanno amorevolmente accudita) e lei malgrado tutti i suoi acciacchi non ha mia perso il suo temperamento combattivo e tenace, la sua grande voglia di vivere e stare con noi …
Purtroppo negli ultimi mesi per una malattia di mia madre non poteva più essere seguita nel modo in cui tutti i suoi problemi richiedevano e la veterinaria viste le sue condizioni oramai sempre più in via di peggioramento, mi ha consigliato l’eutanasia perché era ormai molto sofferente .
Ho dovuto prendere con grande dolore questa decisione, l’ho accompagnata negli ultimi attimi della sua vita stringendola a me ,è passata dal sonno alla morte dolcemente  senza accorgersene.
Ho cercato di essere forte per non trasmetterle paura e ansia, … sono riuscita a tenerla vicina e seppellirla nel giardinetto della casa del mio compagno, ho cercato di convincermi che è stato giusto così per evitarle altre sofferenze … e dopo è scoppiato il mio profondo dolore, i pianti disperati non sono cessati neanche un solo giorno da allora,  un gran vuoto ha preso il suo posto, la vita è dura senza di lei , mi sento sola e sono invasa dai sensi di colpa per non aver fatto abbastanza per lei ,per curarla ,per tenerla ancora in vita, sono caduta in uno stato di profonda tristezza e sconforto ,che non riesco a condividere con nessuno perché non possono credere che soffra così per la perdita del mio cane.
Ma lei per me è stata come una persona, forse “il figlio” che non avuto, ha riempito per anni le mie giornate e le mie serate, i miei week end ,la mia vita. L’ho profondamente amata  come lei ha devotamente e incondizionatamente amato me.

Avrei da scrivere fiumi di parole su di  lei, ho cercato parole di conforto per il mio dolore, condivisione di esperienze perché mi sembra di essere l’unica a soffrire in questo modo.. ho trovato questo sito che mi fa sentire un po’ meno sola e marziana, perché chi mi sta attorno non capisce ed a me sembra di non riuscire a venire fuori da questa profonda disperazione…

Antonella

 

Code al Vento e Varese Corsi – primavera 2011


varesecorsi-primavera-2011Si aprono domenica 13 febbraio le iscrizioni alla tornata primaverile di Varese Corsi nella quale Code al Vento è presente con il corso teorico-pratico “ascolta il tuo cane”.  6 incontri per conoscere, capire e gestire i comportamenti del cane, divertendosi insieme. I

 

Educazione e addestramento: due settori a confronto.


L'educazione insegna anche a condividere momenti di relax

L'educazione insegna anche a condividere momenti di relax

Per alcuni non c’è differenza, altri parlano di addestramento. Il termine educazione nel mondo cinofilo è ancora in fase di elaborazione. Ma quali sono le differenze tra loro?

- L’educazione è quella parte che si occupa di insegnare al cane a convivere e accettare con tranquillità regole che non gli appartengono. Qui va fatto un inciso: prima di procedere a dettare queste regole di vita il proprietario deve preoccuparsi di accreditarsi agli occhi del suo cane, imparare a destare il suo interesse, essere il suo riferimento. La famiglia umana è per il cane il branco di appartenenza  e i  suoi componenti devono essere per lui un esempio. Questo è il primo passo verso l’educazione. Anche per noi è valido lo stesso principio: se non si ha stima e considerazione di chi ci insegna non ascoltiamo ciò che ha da dirci. Il cane è costretto a imparare le noste regole perchè vive con noi: non deve saltare addosso, non deve scavare, non deve mordere, non deve scappare, non deve appropriarsi del cibo lasciato incustodito… potrei andare avanti all’infinito.

- L’addestramento è invece un programma attraverso il quale il cane impara degli specifici esercizi performativi come il “seduto”, “terra”, “resta”, “porta”….

Nonostante la zooantropologia stia, fortunatamente, prendendo sempre più piede, esistono ancora addestratori vecchio stampo (spesso neanche tanto vecchio) che vendono per educazione l’addestramento rimaneggiato. A volte affrontano dei veri problemi comportamentali, che per altro non sanno riconoscere, con il classico “piede”, “avanti”, “indietro”, “strappo con il guinzaglio” e via dicendo.

Per educare il nostro cane bisogna, in un primo momento, dimenticarci delle performance. Per essere più chiara traccio un parallelo comportamentale con noi esseri umani: quando educhiamo un bimbo facciamo in modo di insegnargli prima  delle regole sociali che gli consentano di vivere bene nel contesto civile, iniziando dalle più elementari: “pulisciti la bocca”, “non si parla con la bocca piena”, “ringrazia”, “saluta”… Non gli insegnamo subito a sciare, suonare il piano, dipingere, ballare, giocare a tennis, nuotare. Se così fosse avremmo dei meravigliosi agonisti che però male si relazionerebbero con il loro prossimo, maleducati, cafoni, ignoranti.

Se pensiamo che educare il cane significhi solo fargli eseguire i comandi, rischiamo di avere dei soggetti bravissimi in prove di abilità ma frustrati e non equilibrati. Lavorando solo sull’obbedienza li assoggettiamo a noi ma trascuriamo i loro bisogni etologici.

Avete mai provato ad assistere a delle gare? Sono molti i cani che ansimano, hanno lo sguardo vitreo e sbarrato, sono litigiosi con i loro simili. Bravi atleti ma squilibrati nella vita di tutti i giorni.

In sintesi:
- prima si costruisce un buon rapporto, poi si impartisce l’educazione e infine si inserisce l’addestramento. Per il resto della nostra vita insieme ci  divertiremo a miscelare ed equilibrare questi tre fattori. Più difficile a dirsi che a farsi, anche perchè i nostri cani non aspettano altro che collaborare con noi e sanno essere dei compagni  pazienti e magici.

Volendo intraprendere questa strada è importante  scegliere e affidarsi a un professionista che tenga in considerazione tutto questo e che lavori utilizzando il metodo cognitivo-zooantropologico, mirato a valorizzare la relazione tra uomo e animale – in questo caso la relazione tra voi e il vostro cane.

 

Uomo, animale abietto. Sopprime 100 cani da slitta perchè ormai inutili.


la vergogna di essere uomini

la vergogna di essere uomini

Corriere della sera 2.2.2011