Code al Vento®: Italiano – Canino, Canino – Italiano
Pubblicato in Educazione il 05/26/11 18:15 da Laura
Per l’uomo il principale canale di comunicazione è la voce, che utilizza tantissimo anche nell’interagire con il cane, il quale non capisce però il significato delle frasi nè, automaticamente, le singole parole.
Il cane è un attento osservatore e percepisce invece il nostro tono e i segnali del nostro corpo che interpreta secondo ciò che la sua natura gli suggerisce.
Per riuscire ad ottenere una buona relazione e collaborazione si deve essere in grado di comunicare con lui in modo tale da dargli la possibilità di capire ciò che si vuole. Altrettanto importante è conoscere le sue esigenze etologiche, più semplicemente le sue caratteristiche fisiche, psichiche e comportamentali, per riuscire a guardare le cose dalla sua prospettiva. Solo in questo modo, mettendosi nei suoi panni, si riusciranno a superare le difficoltà che si incontrano quando si parlano lingue diverse.
Nella foto la mia Lola è seduta. Quando insegnamo ai nostri cani ad assumere determinate posizioni non facciamo altro che fargli associare che a un suono della nostra voce (parola) corrisponde una precisa postura, oggetto, azione. Di fatto il cane non sa assolutamente il significato di ciò che pronunciamo. Infatti potremmo tranquillamente dire “broccoli” ed insegnare che a questa parola corrisponde la posizione del seduto, del terra o qualunque altra cosa si voglia.
Un altro esempio: quando pronunciamo la parola “palla” sempre nelle nostre mani compare un oggetto a forma sferica che rotola e che, quasi sempre il nostro cane rincorre. Se dopo aver pronunciato la parola “palla” nelle noste mani comparisse un telefono, un vaso, uno straccio o altro, per il nostro amico quell’oggetto si chiamerebbe “palla”. Apro un piccolo inciso: è su questo principio che si insegna al cane la discriminazione visiva.
Più si è precisi, chiari e piacevoli nella comunicazione più risultati otterremo, sia nella sua educazione che nel suo addestramento.