La morte del proprio cane è un dolore che merita rispetto
Pubblicato in Educazione, Fiutando qua e là....info, notizie e curiosità, Vivono nei nostri ricordi il 03/30/09 07:30 da Laura
Questo articolo è dedicato a chi pensa di avere sofferto troppo per la scomparsa del suo cane.
Il dolore è tale quasi da vergognarsi di provarlo. Si cerca di trattenere le lacrime quando si parla di come se ne è andato per paura di sentirsi dire “…ma tanto è solo un cane”; si teme di rendersi ridicoli, di non essere capiti e si erigono delle barriere: preferiamo non parlarne o lo facciamo brevemente, cambiando subito discorso.
Queste emozioni sono assolutamente comprensibili: i cani fanno parte della famiglia a tutti gli effetti. La sofferenza che si prova fa parte del processo del lutto che si attraversa quando perdiamo o ci separiamo da un affetto. Con il tempo il dolore si attenua per lasciare spazio ai ricordi dei momenti belli passati insieme. Si riflette sulla vita di tanti poveri animali maltrattati, malati e non curati, privati della loro dignità, cani legati a catene, vite incominicate e finite in squallidi canili… e allora abbiamo la certezza di avere fatto stare bene il nostro cane e possiamo ricordarlo con sereno affetto.
Un esempio di quanto e fino a che punto si possono amare i nostri cani viene da Lord Byron che all’inizio del 1800 fece stilare un epitaffio per il suo amatissimo Boatswain. Quando esso morì scrisse sulla sua tomba “Boatswain possedeva la bellezza senza la vanità, la forza senza l’insolenza, il coraggio senza la ferocia, e tutte le virtù dell’uomo senza i suoi vizi.”
Lord Byron, due secoli fa, aveva già colto l’essenza dei nostri cani.
06/09/10 at 17:40
IO NON MI VERGOGNO DI SOFFRIRE PER LA MORTE DEL MIO CANE, AL DI LA’ DEGLI ERRORI CHE POSSO AVER FATTO …. E’ L’ AMORE + IMPORTANTE DELLA MIA VITA….
DANIELA CARLI BALLOLA.