Due pesi e due misure
Pubblicato in Educazione, Fiutando qua e là....info, notizie e curiosità il 09/17/10 11:35 da Laura
Anche Ulisse si disperò per la morte del proprio cane. Il dolore per la scomparsa del proprio animale si perde nella notte dei tempi e già da parecchi anni è riconosciuto anche dal punto di vista legislativo. E’ un dato di fatto che ormai il cane ricopre un ruolo di primaria importanza nell’ambito famigliare.
Ma qualcuno che si ostina a non voler andare al passo coi tempi c’è sempre.
E’ notizia di oggi che il giudice di Milano, Damiano Spera, ha negato alla proprietaria di Maya, cane deceduto per un errore dei veterinari, il risarcimentoo del danno morale. Il magistrato si appella ad un principio individuato dalla Corte di Cassazione che sottolinea come la perdita dell’animale, anche se causata da un errore dei veterinari, non può essere equiparata ad una «lesione dei diritti inviolabili della persona».
Insomma, questo tizio si è proprio impegnato per “scovare” l’appiglio giusto. Vedendola da un altro punto di vista si potrebbe anche dire che la controparte, invece, non si è impegnata abbastanza per spuntarla.
21/09/10 at 10:16
Sig. “Amico”, noi cittadini valutiamo, consideriamo e pensiamo in base alle informazioni che i media ci trasmettono. Sulle basi di queste informazioni ognuno, caratterialmente e con le conoscenze che ha a disposizione, trae le debite conclusioni. Nel caso in questione non è l’operato, giusto o sbagliato, dei veterinari ad essere preso in esame, bensì il fatto che non viene riconosciuto il danno esistenziale, come era invece stato fatto nel 2007 per il cane investito da un’auto. Il fulcro della questione non è in che modo si perde il proprio animale ma è dare valore e peso alla sofferenza che genera la sua scomparsa, naturalmente se causata da qualcuno. Comunque, tornando a bomba, se già precedentemente i due medici erano stati dichiarati “innocenti” non c’era motivo di ripresentarsi davanti ad un giudice. Il problema è che i fatti non vengono mai esposti nella loro totalità ma tagliati ed incollati a personale piacimento.
La ringrazio per le Sue informazioni e per la Sua opinione resa, purtroppo per lei, meno autorevole dal modo con cui si firma, o meglio, non si firma.
20/09/10 at 13:23
Sig,ra Laura,
le sue informazioni non sono esatte. Evidentemente lei non è a conoscenza(del resto come tutti)della sentenza delle SS.UU.della Cassazione dell’11 Novembre 2008.
Dunque né “questo tizio” il giudice, né la parte lesa potevano ottenere maggiore vittoria di questa, dopo sette travagliati e logoranti anni di lotta. Questa sentenza crea un precedente.
L’ordine dei veterinari nel 2003 aveva ritenuto “ineccepibile” l’operato dei due medici veterinari decidendo di non procedere contro di loro.La sentenza del 2010 dichiara vero il contrario.
Un amico.