Scoperta casa degli orrori per animali


Decine di animali ammassati in mezzo alle loro feci. Denunciata l’allevatrice

Colle Umberto (Treviso) – Un  vero e proprio campo di concentramento per animali: a Colle Umberto una donna teneva ammassati cani e gatti di razza e animali selvatici per farli riprodurre e rivendere i cuccioli.

La “allevatrice intensiva” teneva numerosissimi esemplari adulti e cuccioli stipati nella sua abitazione, in condizioni igieniche indecenti, rinchiusi in gabbie accatastate l’una sull’altra. Attorno agli animali “da allevamento” scorrazzavano anche topi e parassiti. Cani e gatti erano abbandonati tra le loro feci, moltissimi ammalati o colpiti da infezioni, spesso denutriti.

micetti ammassatiPerché collezionare tante bestioline senza nessuna voglia di prendersi cura di loro? La donna le teneva in casa per puro scopo economico: si tratta di esemplari di razze ricercate e di animali particolari come i cincillà. Li faceva accoppiare per poi rivendere i cuccioli.

La secondina di animali è stata denunciata dalla Polizia Municipale di Colle Umberto e in seguito la Procura di Treviso ha disposto il sequestro di tutti i “detenuti” ancora vivi. Si tratta di oltre una quindicina di cani e di una trentina di gatti, tutti di razze pregiate, ma anche di calopsiti, cincillà, furetti, e altri animali esotici.

La situazione è venuta alla luce grazie alle numerose segnalazioni di privati e di associazioni animaliste.

“Finalmente dopo anni di segnalazioni la Giustizia ha prevalso – dichiara Adriano De Stefano per l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) -  ponendo così fine ad un’attività illegale che proseguiva da anni, tesa al profitto senza alcuna considerazione per le condizioni dei poveri animali. Erano tutti assieme, sani e malati, cuccioli e adulti, maschi e femmine allo scopo di farli accoppiare all’infinito per trarre profitto dalla vendita delle cucciolate”.

De Stefano ringrazia le Forze dell’Ordine e invita tutti i cittadini ad essere attenti testimoni di fatti analoghi e a diffidare di allevatori improvvisati.

“Non possiamo che essere finalmente soddisfatti dell’esito della vicenda” aggiunge l’avvocato Lorenza Secoli, responsabile della sede LAV di Treviso. “Molti volontari e numerose persone hanno potuto vedere le terribili condizioni in cui gli animali erano custoditi. Fino a questo momento tutti gli appelli e le richieste inviate alla Asl erano state inutili. Ora è necessario che il provvedimento di sequestro sfoci in una confisca definitiva (così come prevede la legge in caso di condanna per maltrattamento), in modo che a questi poveri animali possa essere garantito un futuro sereno”.

Fonte: Oggi Treviso

La domanda sorge spontanea: perchè l’Asl ha ignorato le segnalazioni e gli  appelli e non è intervenuta? (ndr)

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1 Commento

  1. barbara ciulli livorno

    perchè se ne fregano,non svolgono come si deve il proprio lavoro essi stessi andrebbero denunciati per negligenza in servizio ma Brunetta vede solo quello che pare a lui!!!!!!!!

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