Un pensiero


araba_fenice

Viene spontaneo dedicare un pensiero alla povera gente vittima del terremoto. Possano le loro città rinascere più forti e più belle.

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2 Commenti

  1. Grazie Pat per questo articolo che mette in evidenza un risvolto del quale i media si sono poco occupati. Viene naturale preoccuparsi in primo luogo delle vite umane ma anche agli animali, che con noi dividono la loro esistenza, deve essere data attenzione. E c’è chi lo fa. Le associazioni animaliste si sono immediatamente attivate per occuparsi proprio di queste vite di “serie B”, come vengono definite dall’autore dell’articolo. Fortunatamente sembra che siano tenute in considerazione, come sempre, da chi sempre se ne occupa. Di fronte ad una tragedia immane come questa ogni commento, credo, diventi irrilevante. Quello che però mi sento di dire è che queste istituzioni presenti sul campo hanno bisogno del nostro sostegno economico per continuare ad esistere e lottare. Aiutandole siamo anche noi in prima linea con loro!
    Un abbraccio

  2. pattycarre

    LIBERO
    7 APRILE 2009

    TERREMOTO: PASTORI IN LUTTO, I NOSTRI OVINI LO HANNO PREVISTO

    Roma, 7 apr. (Adnkronos) – Le pecore d’Abruzzo hanno previsto il terremoto. Un’ora prima che la terra cominciasse a tremare, infatti, gli ovini dell’Aquila e dintorni, all’interno dei loro ricoveri, “hanno cominciato a belare. Se le avessimo ascoltate le nostre pecore”, dice ora Franco Romualdi, soprannominato ‘Er Pecoraro’, che di professione fa il pastore. Romualdi, a Castellalto nel teramano, ha un gregge di 500 pecore. “I miei ovini – racconta – sono fortunatamente tutti salvi, ma soprattutto a Paganica, vicino all’Aquila, molti miei colleghi hanno perso le loro pecore”. Come racconta il pastore abruzzese, “si sono salvate solo le pecore che si trovavano all’esterno. Ma molte di quelle che si trovavano nei ricoveri o nelle stalle non sono riuscite a mettersi in salvo. Per non parlare delle mucche che, non essendo agili e essendo legate, sono rimaste schiacciate nei loro ricoveri”.Eppure sia a l’Aquila che a qualche chilometro di distanza, gli ovini, come racconta il pastore di Castellalto, “avevano previsto la scossa che ha portato distruzione. Io non ero riuscito a capire il perche’ di quei belati insistenti – conclude Franco Romualdi – ma gli animali avevano percepito che cosa sarebbe accaduto. Ora per sicurezza resteranno tutte all’esterno, in aperta campagna”.

    Un pensiero anche per quegli esseri a cui non verrà mai prestato alcun aiuto, poichè per loro non c’è tempo. Parlo degli animali, compagni di viaggio di questo pianeta che subiscono lo stesso sfacelo degli umani, quando la natura mostra il suo respiro e la sua forza. Quanti di loro vagano fra le case distrutte, smarriti e completamente soli. Non solo cani e gatti di proprietà, o chiusi nei canili, o randagi da sempre, ma anche altre creature che non compaiono mai in queste funeste occasioni. Avete pensato per esempio agli animali d’allevamento come maiali, mucche, pecore, capre, conigli polli, cavalli, asini……
    Per loro, animali di serie B, non ci sarà alcuna speranza di aiuto…..queste vittime saranno centinaia di migliaia e non ne resterà traccia alcuna.

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