Adottati 60 cani


Gornate Olona – Mattinata festosa per l’affidamento delle bestiole, presenti volontari Enpa e i carabinieri dei Nas per verbalizzare gli affidi. Il coordinatore regionale Enpa Sellitto: “Gli animali sono stati trovati in condizioni vergognose”
Canile fuorilegge, adottati sessanta cani
L’amore per gli animali trionfa al canile di Gornate. Oggi, sabato 28 febbraio, sono stati affidati una sessantina dei cani tenuti presso la struttura, sequestrata nell’ottobre scorso per lo stato penoso in cui erano state trovate le bestiole e per varie accuse mosse nei confronti dei gestori, fra cui quella di gestire un traffico illegale di cuccioli da Ungheria e Slovenia. Una mattinata di autentica festa quella odierna per dozzine e dozzine di persone venute anche da lontano, dal Piemonte e dalla Liguria, ad adottare i cani “rimessi in piedi” amorevolmente dai volontari dell’Enpa. «Noi veniamo da Mezzanino in provincia di Pavia – dice Fabrizio Caruso -. Con mia figlia abbiamo scelto questo piccolo di Spitz che chiameremo Maio, che in spagnolo significa gioso, allegro»…

Oggi sono stati affidati soprattutto quelli di taglia più piccola, più agevolmente “gestibili” anche per chi non ha grandi spazi e quindi più richiesti; seguiranno altri momenti di affidamento a seconda delle richieste. Erano presenti presso il canile affacciato sulla sponda dell’Olona i militari del Nas di Milano dei carabinieri, che in autunno avevano eseguito il sequestro della struttura: erano loro a validare i documenti che comprovano la cessione degli animali in custodia giudiziaria alle famiglie adottive. Per l’Enpa erano presenti i volontari che “smistavano” gli animali ai nuovi padroni verificando i dati e i microchip di riconoscimento: in testa il coordinatore regionale dell’associazione, il dottor Sergio Sellitto, evidentemente soddisfatto del buon successo della giornata. «Due settimane or sono è finalmente giunto il dissequestro: il tempo di chiamare chi aveva chiesto gli affidamenti e i Nas di Milano e si è organizzato il tutto. Oggi affideremo una sessantina di animali, ci sarà poi una seconda occasione più avanti».

Si partiva con 144 cani di provenienza est-europea (Ungheria, soprattutto), tutti di razza – le più varie, dal bassotto al carlino, dal bulldog francese al Labrador – trovati in condizioni semplicemente abominevoli: «vivevano in uno strato di escrementi alto così, i primi fotografi che sono venuti qui sono corsi fuori a vomitare» racconta Sellitto. «Vedete quella montagna che sembra letame laggiù in fondo? È quanto abbiamo raccolto nel canile». Dei 144 cani trovati, 16 sono morti per malattie o in conseguenza degli stenti patiti, racconta Sellitto, e altri 15 sono stati trasferiti in strutture Enpa autorizzate dal ministero a Voghera e Torino. Per gli altri, dopo che in passato si era parlato di metterli all’asta, è scattato l’affido tramite l’associazione, cui prendersi cura degli animali è costato non meno di 6-7000 euro.

«Avevamo lanciato un appello su Canale5: ci hanno telefonato da ogni angolo d’Italia, Sardegna e Calabria incluse. Oltre un migliaio di richieste: le abbiamo vagliate preferendo ovviamente quelle di chi era più vicino, qui in Lombardia, in modo da poter poi periodicamente controllare e seguire questi animali con le famiglie adottive». E spuntano, chiedendo in giro, i nomi dei paesi di provenienza di “mamme” e “papà” adottivi di questi cuccioli scodinzolanti: Arcisate, Ferrera, Castiglione, Rovello Porro, fino alle più lontane Monza e Brugherio. C’era chi si era prenotato fin da ottobre;e tutti sono ben felici di farsi fotografare e filmare con il cagnolino, spesso intimidito, oppure al contrario scodinzolante ed eccitato, al guinzaglio o in braccio. Spiega tanta partecipazione una delle numerose donne in attesa fra una firma di documento e una foto, la signora Adriana Meroni, che ha adottatto uno degli animali più malmessi all’arrivo dei volontari. «Ho sempre amato i cani, l’ultimo mi è morto a gennaio, e questa era un’occasione da non perdere per adottarne uno. Con quello che hanno sofferto, poi». Che razza? «Un bulldog francese». A ciascuno il suo. Intanto si possono ancora adottare animali, quelli di taglia media e grande soprattutto: chi è interessato può scrivere un’e-mail a varese@enpa.org

Tratto da Varese News del 28.2.09

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