Poesia dal web.


Spigolando nel web ho trovato  questa poesia, per me, deliziosa. Fresca, spontanea e, purtroppo, molto realistica!.


MORO, IL MIO CARO AMICO

catene spezzate

Moro era un cane, Moro era nero.
Io ero suo amico, il più sincero!
Moro era un cane molto affettuoso.
Il padrone diceva: “È pericoloso”!…
Moro era un cane sempre legato,
non era cattivo, ma… sfortunato.
Ero apprendista, lavoravo lamiera.
Lui, cane da guardia, anche la sera.
L’ora di pranzo aspettavamo,
poi… via la catena! E giocavamo!
Moro era un cane ormai molto stanco.
Moro era un lupo, senza il suo branco…
Una mattina l’ho visto morire… Gli occhi velati…
Io pure, dal pianto!
M’hanno aspettato, li ho salutati…
Moro diceva alla nera Signora:
“Arriva il mio amico… un attimo ancora!”
Lei ne ha avuta di compassione,
ma non certamente quel suo padrone:
“Asciugati il viso, dammi una mano,
Moro era un cane”…E tu? Un essere… umano?

Antonio Zannino

Antologia del Premio Letterario
Il Giro d’Italia delle Poesie in cornice 2008

Foto tratta dal blog lamiapelle

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2 Commenti

  1. Ciao Sergio. E’ sicuramente un momentaccio. Non so cos’abbia il tuo cane e se una diagnosi è già stata fatta ma d’istinto ti suggerisco di non lasciarlo solo. Se ti hanno già detto che non c’è nulla da fare, il regalo più grande, la cosa che lo aiuta di più, è la tua presenza; non farlo stare in una gabbia… Sono certa che il veterinario capirà!
    Famm sapere.

    .

  2. capito per caso in questo blog, navigo sul web in cerca di tracce…canine…
    il mio cane sta morendo, l’ho visto stasera dal veterinario, le zampe tremanti, la testa bassa ed ho visto la sua paura.
    Resterà nella gabbia dell’ambulatorio ancora qualche giorno, spero ce la faccia.
    Questa poesia mi ha trafitto, e dire che sono grandicello e abbastanza amante della poesia da non commuovermi per ogni verso ad effetto.

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