Cani poliziotto morti per il caldo


cane poliziotto

Erano stati lasciati in auto sotto il sole

LONDRA
I due cani sono stati trovati morti all’interno di un veicolo privato fuori dalla sede centrale della polizia di Nottingham, nel centro dell’Inghilterra: ieri l’agente che aveva i due cani in consegna, e che era in servizio, li aveva lasciati nella sua auto in un parcheggio, sotto il sole cocente. In questi giorni in Gran Bretagna si registrano temperature record come 29° che, spiegano i responsabili della Rspca (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals), in un’automobile possono salire a 47°.

I due pastori tedeschi sono stati trovati poco dopo senza vita, probabilmente per l’eccessiva disidratazione. Il poliziotto non è stato sospeso, ma è adesso a casa per un periodo di aspettativa.

«È un tragico incidente – ha commentato il vice capo della polizia Peter Davies – diamo molto valore all’importante compito che i nostri cani poliziotto svolgono quotidianamente. E’ un fatto che ha portato un’immensa tristezza e choc a tutto il personale impiegato nella sezione cinofila».

Il portavoce della Rspca dice che le forze dell’ordine stanno cooperando sull’inchiesta che è stata aperta e aggiunge: «Sono sicuro che non sia stato il primo incidente e non sarà l’ultimo».

Nel giugno scorso la polizia di Nottingham aveva fatto un appello pubblico per ricevere in donazione pastori tedeschi per poter aumentare il numero di cani poliziotto. Oltre al dolore della tragedia, la perdita dei due cani è anche un danno economico per il dipartimento: addestrare un cane poliziotto richiede almeno 9 settimane di lavoro per un costo di circa 8mila euro. Nulla però in confronto al massimo della pena per chi ha causato tale sofferenza ai cani che in Gran Bretagna arriva sino a sei mesi di prigione e 23mila euro di sanzione.

(fonte: La stampa)

Come è potuto succedere? Non si sta parlando di una semplice dimenticanza! Ci si dimentica il potafoglio, il cellulare…come ci si può dimenticare di 2 cani. Nell’articolo non si può fare a meno di notare che viene quantificato il danno economico per la perdita delle due unità: infatti parlano di quanto costa l’addestramento. Anche dalle parole del vice capo della polizia trapela questa “priorità”: “diamo molto valore all’importante compito che i nostri cani poliziotto svolgono quotidianamente”.   Viene dato valore al compito che svolgono, non ai cani in quanto tali, in quanto esseri viventi, pensanti, collaboranti, cani che vedono un riferimento nel loro conduttore!

Di recente sono stata ad un convegno dove, tra gli altri relatori, ha parlato un addetto ai Servizi dei Reparti Speciali del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il tema verteva proprio sull’utilizzo dei cani poliziotto, nello specifico dei cani antimina. Sono rimasta esterefatta, e con me tutta la platea, nel sentire dire che, nella ricerca degli esplosivi, li mandano avanti perchè… meglio sacrificare la vita di un cane a quella di un uomo!

Sono un’educatrice cinofila, sono di parte, amo gli animali ma riesco ad essere obbiettiva: se mi si parla di un episodio di vita quotidiana, come un proiettile sparato da un rapinatore che colpisce il cane piuttosto che il suo proprietario, sono pienamente daccordo. Ma come si può condividere la filosofia del relatore?
Si spendono miliardi di euro in cazzate tecnologiche, andiamo su Marte, scopriamo pianeti ma non siamo in grado di fabbricare dei robottini antimina? No! Si devono sacrificare i cani!

Non voglio fare di ogni erba un fascio, ci saranno sicuramente delle eccezioni ma, relativamente alla notizia trattata e a quanto sentito al convegno, credo che questi cani siano considerati solo degli strumenti di lavoro, oggetti dei quali servirsi. Per questo, e solo per questo, si può dare una spiegazione a quanto avvenuto: ecco perchè l’agente se li è dimenticati!!

Stante la descrizione delle varie testate giornalistiche, non posso fare a meno di essere così arrabbiata; potrei cambiare la mia opinione (oppure consolidarla) solo se sapessi quanto è veramente  successo.

Episodi come questo sono, purtroppo, all’ordine del giorno. Allora perchè me la prendo con questo poliziotto? Proprio per questo: perché è un poliziotto. Per  diventare conduttore cinofilo ha seguito una formazione specifica, pertanto motivazioni quali ignoranza, irresponsabilità, distrazione, scelleratezza, non possono, in questo caso, essere prese in considerazione

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2 Commenti

  1. Vero!! Ma gli uomini possono fare scelte o trovare alternative…. i cani e gli animali in genere no; devono per forza adeguarsi, sopportare, sottomettersi…

  2. Antonio Pisa

    Purtroppo il problema non riguarda solo i cani, qualsiasi dipendente di qualsiasi ambito lavorativo è considerato uno strumento dai superiori.

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