Max


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Da Mirella:

“Il 17 nov.2010 è morto il mio cane,era un dolcissimo setter,l’avevo trovato nel bosco che aveva due mesi.Adesso ne aveva 14,ha avuto una paresi e poi le cure di cortisonici gli hanno provocato un’emorragia intestinale,soffriva troppo e l’ho fatto sopprimere.Soprattutto negli ultimi anni il nostro rapporto era diventato quello tra due persone,il dolore che provo dopo 5 mesi è ancora enorme,soprattutto ne è stato sconvolto il ritmo della mia vita,fatta anche di passeggiate,di coccole;quando era vivo non pensavo avrei sofferto così;ho anche tre gatti anche loro anziani e mi sono accorta che gli animali invecchiando diventano più affettuosi,più umani.
Adesso ho deciso di prendere un altro cane al canile,arriva dopodomani,avrà due anni,l’ho visto in foto e mi si spezzava il cuore pensando che sarebbe rimasto in gabbia tutta la vita.Anche se così facendo rinuncio ancora una volta alla libertà di movimento,mi prendo altre preoccupazioni (ho 65 anni) etc.”

 

Il cane che si morde la coda


Un comportamento che spesso diverte ma che è, invece, un campanello dall’arme

Arriva un momento in cui tutti i cani, cuccioli o adulti, mettono in atto questo comportamento che, se manifestato raramente, non deve destare particolare preoccupazione. Nei cuccioli è solitamente associato alla “scoperta” di quella cosa che lo segue sempre e che è bello rincorrere e acchiappare. Ma il comportamento deve fermarsi qui e non essere ripetuto all’infinito. Non date attenzione al vostro cane in questa fase perchè potreste favorire il ripetersi e l’accentuazione del gesto. Piuttosto cercate di distrarlo senza però interagire con lui (fate rumore e poi casualmente dategli altro da fare).

Se il comportamento è frequente dovete domandarvi il perchè. Molti lo ritengono un atteggiamento divertente ma è invece sintomo di forte stress, mai da trascurare. Una volta escluse cause fisiche, come dolore, presenza di parassiti alla base della coda o allergie di varia natura, bisogna sempre domandarsi che cosa potrebbe averlo innescato:
- solitudine, mancanza di contatto sociale con uomini o altri cani
- noia, inattività
- sovraeccitazione
- ricerca di attenzione
- frustrazione per inibizione di molti comportamenti (non saltare, non scavare, non abbaiare, non tirare, non annusare, non rosicchiare, punizioni, ecc. ecc.)

Mi è capitato sovente di vederlo manifestare quando l’animale non capisce cosa gli viene chiesto di fare, si irrita e ha bisogno di allentare la tensione, in particolare quando il soggetto è già stressato per vari motivi.. La comunicazione dell’uomo  non è chiara, è “pasticciata”, insicura. Succede spesso ed è naturale che sia così, quando il proprietario sta imparando il modo corretto di porsi con il suo cane.

Se fate caso ai primi fotogrammi del video, il cane cerca prima di mordere un oggetto, dopo si dedica alla sua coda e, per non farsi mancare nulla, si morde anche la coscia. Ha assolutamente bisogno di fare qualche cosa. Non viene interrotto e non gli vengono proposte alternative; alla fine del video si vede che anche il respiro è diventato più affannoso: sta veramente male!

E’ indispensabile individuare la causa per trovare il modo di risolvere il problema Rivolgetevi a un educatore che si occupa di relazione e comportamento (metodo cognitivo-zooantropologico). Osservate bene il vostro cane per poter descrivere con esattezza quante volte, come e quanto dura la “caccia alla coda”.
Questo, insieme alla storia del cane, consentirà di effettuare una diagnosi corretta e di trovare la soluzione adeguata per  far tornare il cane ad una situazione di serenità e tranquillità, con la sua “coda al vento”!

 

ENCI: precisazione in merito all’utilizzo del collare elettrico.


L’ENCI dopo la sua proposta impopolare che ha suscitato stupore, preoccupazione e sdegno nel mondo della cinofilia, ha ritenuto di fare alcune precisazioni che, per correttezza, trovate a questo link.

L’ENCI parla di istituire appositi corsi per il giusto utilizzo del collare elettrico ma la questione è che non esiste un modo giusto per l’uso di questo strumento che dovrebbe invece essere bandito vietandone la vendita e la produzione. La sua applicazione va contro ogni etica professionale ed è segno di totale mancanza di rispetto e considerazione nei confronti del cane, pronto ad apprendere educazione ed addestramento molto velocemente se proposti piacevolmente, valorizzandone la mente e non inibendone i comportamenti con terrore e torture.

L’ENCI, cadendo in contraddizione, afferma di non sollecitare utilizzi di metodi coercitivi; beh…il collare elettrico è uno dei peggiori strumenti coercitivi in circolazione e proporre di istituire una legge che ne regolamenti il suo utilizzo è in contrasto con la loro affermazione.

Nella sua controdeduzione l’ENCI parla di zootecnica.
Per non diventare prolissa, qui ne trovate i campi di applicazione, mentre a questo link trovate gli obbiettivi della zooantrolpologia (qui ulteriori approfondimenti): capirete da soli l’abisso che divide le due scienze e come la zootecnica si occupi di produzione e allevamento mentre la zoontropologia della relazione tra diverse specie e in questo caso, tra uomo e cane.

Gli educatori, istruttori cinofili, medici veterinari comportamentisti che da anni studiano e si dedicano alla relazione tra uomo e cane, continuano a perseguire l’obbiettivo di bandirne l’uso, vietarne la vendita e produzione  e proseguono nella divulgazione della raccolta delle firme volta a sensibilizzare le istituzioni affinchè ciò possa avvenire.

Contiamo anche sul vostro aiuto!! Firmate, firmate, firmate!

Ci tengo a fare ancora una raccomandazione. Se volete intraprendere un percorso educativo o di addestramento con il vostro cane, prima informatevi molto bene sulla figura professionale a cui volete rivolgervi. Ci sono ancora molti istruttori che si avvalgono di metodi punitivi e coercitivi, strattonate, urla, collari con punte e via dicendo. Fate un confronto su internet. L’ENCI, che per questo settore è rimasto fermo a vent’anni fa,  non è più il solo riferimento per l’addestramento del cane; ci sono molti altri siti da consultare come quello di CSEN Cinofilia che affilia solo educatori e istruttori che hanno una lunga preparazione alle spalle e che nell’educare e addestrare il cane lo valorizzano e favoriscono la relazione con il proprietario.

 

L’ENCI rilancia il collare elettrico. Una proposta priva di ogni etica professionale.


L’ENCI propone la costituzione di un tavolo tecnico ministeriale per l’utilizzo del collare elettrico, al fine di consentire l’assunzione di decisioni che poggino su reali dati scientifici e ha lanciato l’idea di effettuare appositi corsi per il giusto utilizzo dello strumento.

Molti educatori e istruttori cinofili si fregiano di essere riconosciuti da questo Ente ma, data la sua politica, sarebbe meglio approfondire bene il loro approccio al cane e all’educazione.

L’ENCI è un’Ente atavico, obsoleto, fossilizzato nella sua convinzione che educare con la violenza sia il metodo giusto. E’ ora che cambi registro!

Con CSEN e Chi li ama ci segua potete approfondire l’argomento e unirvi a noi per supportare la battaglia contro questa incivile e dagradante proposta.

Firmate, firmate, firmate

 

I cani: i combattimenti e la riproduzione


coppia di lupiFacciamo l’amore e non la guerra

Il lupo è un animale di branco ovvero vive in gruppo. I componenti si avvalgono della reciproca collaborazione per il sostentamento della comunità. La collaborazione implica armonia, rispetto e considerazione gli uni degli altri, indistintamente. In base alle proprie capacità ogni soggetto ha dei compiti da svolgere. Combattersi fra loro significherebbe minare la sicurezza del branco stesso perchè lupi feriti o peggio morti, non possono essere d’aiuto nella caccia, nella riproduzione, nella difesa della prole e del territorio. Se ne deduce che il cane, discendente del lupo,  non è nato per combattere i suoi simili. L’uomo, purtroppo, con il suo intervento li snatura. Seleziona razze particolarmente reattive a stimoli che sarebbero altrimenti affrontati con equilibrio e, attraverso comportamenti crudeli, disumani e spregevoli li induce a scagliarsi l’uno contro l’altro per malvagità e sadismo. Gli uomini creano squilibri nel cane perchè loro per primi sono squilibrati. Gli animali vengono affamati, torturati, picchiati sin dalla più giovane età, vengono resi feroci, vere e proprie macchine da guerra, purtroppo di difficile recupero. Ma Madre Natura è più forte e, se riesce a metterci lo zampino, fa emergere il vero scopo per il quale ogni creatura è nata: portare avanti la propria specie, accoppiarsi per generare altra vita, come si vede in questo video.

granchio attaccato ai maroniE’ meglio che mi astenga dal commentare il comportamento degli incivili che, a bordo “ring” assistono alla sofferenza dei cani, sottoposti a violenze e maltrattamenti etologici. Ancora più inqualificabile è il comportamento minaccioso e istigatore di chi prima li ha addestrati e poi per depravazione e gratificazione del proprio portafoglio, li incita al violento confronto.  Vogliate perdonarmi … quel bastone, per conto mio, troverebbe un altro utilizzo. A questi esseri inqualificabili un caloroso augurio….

 

Il cane fa le buche in giardino?


ahhh! che soddisfazione!!!

ahhh! che soddisfazione!!!

E’ incominciato il periodo del giardinaggio. Ci apprestiamo a piantare, estirpare, concimare. Il nostro cane è lì che ci guarda; ha una scintilla diversa negli occhi, un’aria birichina, un po’ incuriosita…Non aspettava altro! Finalmente facciamo una cosa insieme, nello stesso modo. Anche noi siamo dei cani!! A quattro zampe scaviamo come matti, riportiamo in superficie gli odori, smuoviamo il terreno…Lui è felice! Se glielo consentiamo partecipa a questa nuova attività insieme a noi, molto gratificato.
Scavare è una delle caratteristiche che appartengono al cane. Gli amanti dei bei prati curati sappiano che il cane sta alle buche in giardino come il pesce sta all’acqua.
Perché un cane scava?
-    odori nel terreno. Possono sentire un vermetto o un pezzetto di plastica anche a 50 cm. di profondità
-    rumori provenienti dal sottosuolo – qualche talpa, ad esempio – quindi attività predatoria.
-     noia o solitudine-
-    necessità di scaricare energia accumulata-
-    stress: scava per attenuare l’ansia-
-    nelle giornate molto calde si creano un posticino più fresco-
Questi sono i motivi – tutti assolutamente validi e non suscettibili di punizione – per i quali abbiamo dei giardini arati a dovere.
Alcune razze, i Terrier, sono particolarmente predisposti a fare giardinaggio. Terrier infatti deriva dal termine latino terra che ha dato origine in Francia al medesimo termine che  significa tana. Il resto viene da sé. Non possiamo andare contro delle caratteristiche di razza che abbiamo fortemente voluto.
Quindi? Che si fa se abbiamo deciso di prendere un cane senza considerare questi fattori e proprio non riusciamo a tollerare questo comportamento?  (equivale ad avere deciso di avere un figlio è poi non sopportare di cambiargli il pannolino)!

-    1°) Rivolgersi ad un educatore cinofilo che utilizza il metodo cognitivo zooantropologico, che ci aiuti ad individuare il motivo dell’azione “ruspante”. A volte tendiamo a dare delle spiegazioni riconducibili al comportamento umano; magari pensiamo sia dispettoso e non vediamo che, forse, è molto ansioso. Abbiamo bisogno di un esperto che possa capire le sue vere ragioni e darci le soluzioni adeguate .
-     2°) NON PUNIAMOLO. Il rapporto si deteriora e lo spaventiamo senza risolvere il problema: quando non ci siamo continuerà a scavare.
-    3) Approfittiamo della nostra intelligenza e recintiamo le aree che non vogliamo siano oggetto delle loro attenzioni. In cambio diamogli uno spazio dove poter svolgere liberamente questa meravigliosa attività. Possiamo creare una montagnetta si sabbia o terriccio dove ogni tanto nascondiamo qualche bocconcino, osso, gioco….si divertirà tantissimo!

Ci sono anche altre soluzioni ma affidiamoci a un educatore onde evitare di commettere gravi errori. Consideriamo che reprimere gli istinti può causare l’esplosione di comportamenti problematici e peggiori quindi si deve sapere esattamente cosa fare (e questo non vale solo per le buche).

Dato l’argomento approfitto per mettere in guardia dal concime/fertilizzante. Molti cani se lo mangiano e le conseguenze possono essere gravi. Gradiscono molto quelli naturali ai quali vengono comunque aggiunte sostanze chimiche.  Dal veterinario ci andiamo di sicuro.

Scavare li rende veramente felici (se non lo fanno per ansia o stress). L’espressione di un cane davanti a una buca appena fatta, la luce nei suoi occhi lucidi di eccitazione, il suo naso sporco di terra, se si prova e si riesce ad immedesimarsi, riempiono il cuore di soddisfazione.

Nella foto la mia Lola ha appena finito di scavare una buca profonda almeno 30 cm. Paolo, mio marito, ha provato ad opporre resistenza ma eravamo in due contro uno e in più femmine!!

 

Cesar Millan e le violenze sui cani


logo CSENAncora una volta si parla di Cesar Millan e, ovviamente, non bene! La maggior istituzione in Italia che ha lo scopo di regolare e sorvegliare sotto il profilo etico e deontologico l’operato degli educatori, istruttori cinofili e tecnici, al fine di tutelare il benessere psico-fisico del cane, accoglie nel suo sito una delle tante segnalazioni. Naturalmente il filmato  proposto, che era stato pubblicato su You Tube, è stato oscurato dal National Geographic con la scusante di violazione del copyright. Chissà se avrebbe fatto la stessa fine se i suoi contenuti avessero ripreso Millan nella veste del “bravo educatore”, schivo da brutalità e violenze? Per forza è molto amato: tutto ciò che rivela la sua vera natura, viene tolto prontamente dai vari canali di diffusione. Ma la traccia di quello che si vuole insabbiare rimane ed è l’evidente prova che i metodi pubblicizzati sono “pilotati” per dare un’impressione positiva.

Non mi risulta che esista un video oscurato di Simone della Valle, il dog trainer di Missione Cuccioli. Non si trova perchè non c’è: non ha nulla da nascondere, come tutti gli educatori e istruttori che veramente hanno a cuore il benessere dei cani e dei loro proprietari.

link all’articolo e al filmato

Un avviso…. I commenti a questo post verranno pubblicati, siano essi negativi o positivi, ma non avranno da parte mia alcun riscontro. Come la penso è stato da me espresso più volte sia in altri articoli, sia con le risposte ai vari commenti. Ancora una cosa… la forma, il tenore delle vostre risposte è l’espressione della vostra personalità.

 

Marzo: mese della prevenzione per cani e gatti


dal veteinarioPotete prenotare la visita gratuita presso i veterinari che aderiscono all’iniziativa patrocinata da FNOVI e promossa da Hills e ANMVI.

Qui potete trovare i professionisti più vicini a voi.

Altre  informazioni su CGTV CHANNEL la TV Web per gli amici a 4 zampe.

 

Anche a Chiavari i cani fanno visita ai loro proprietari ricoverati in ospedale.


cane in corsiaComunicato Stampa della LAV

“Finalmente una buona notizia per quelle persone che costrette in un letto di ospedale e, per questo costrette anche a lasciare i propri animali lontani da sé, non dovranno più farlo!

L’ASL4 di Chiavari apre le porte anche ai nostri compagni animali, che durante i normali orari di visita e con un’autorizzazione rilasciata su richiesta, potranno entrare e “visitare” il proprio compagno umano.

E’ ormai riconosciuto l’importante valore terapeutico che gli animali hanno nei confronti degli umani tanto che anche la scienza prevede un uso co-terapeutico degli animali per il recupero e il mantenimento della salute umana attraverso un rapporto interpersonale tra l’uomo e l’animale. La nostra necessità di allargare il campo affettivo verso coloro che non chiedono “altro che affetto”, è basilare per capire che tipo di rapporto siamo in grado di instaurare con qualcuno diverso da noi.

Riconoscere questo e iniziare lentamente a inserirlo negli ospedali è un enorme passo avanti, perché è riconoscere l’importanza  di un elemento fondamentale tra l’essere umano e l’animale: ossia l’interazione positiva e l’empatia che si viene a creare tra esseri viventi spesso, purtroppo, considerati e giudicati diametralmente opposti.

“Ci auguriamo che anche altre ASL decidano di promuovere questa iniziativa – dice Laura Rossi, Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – perché siamo convinti che l’incontro tra due esseri che si amano non può che far bene alla salute e al cuore di entrambi”  ”

E a Varese ASL e Comune sollevano ancora problemi per il loro ingresso nei bar e ristopranti!!!??? La cosa si commenta da sola (ndr)

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Un richiamo coi baffi.


Il segreto per un richiamo efficace è, in primis, l’intesa con il proprio cane. Se ci considera interessanti, se riusciamo ad essere un punto di riferimento, sarò molto più semplice insegnargli a tornare da noi. Se, al contrario, ci teme, tenderà a rimandare  il momento del ricongiungimento se non addirittura ad evitarlo. Quindi bando alle punizioni ma gioco e divertimento a più non posso.

Incominciate a fargli associare alla parola “vieni” qualcosa di piacevole, come un bocconcino e una coccola. Meglio se iniziate in un posto tranquillo, in casa, lontano da distrazioni. Se non dovesse venire, perchè non sa ancora cosa deve fare quando sente questo suono, accucciatevi: questo favorirà l’avvicinarsi del cane. Una volta che vi ha raggiunto lodatelo e dategli il premio. E’ importante sottolineare che la ricompensa, in quanto tale, non deve essere un’esca quindi non chiamatelo con il boccone già pronto nelle mani ma aspettate e fatela comparire solo dopo che vi ha raggiunto. Man mano aumentate la difficoltà facendo l’esercizio in giardino – se lo avete – e poi al parco.
E’ utile richiamare il cane non solo al momento di tornare a casa. Qualche volta fatelo tornare da voi, coccole, premio e poi lasciate che riprenda le sue esplorazioni. In questo modo non assocerà sempre il nostro “vieni” alla conclusione di un’attività meravigliosamente interessante.
Può capitare che il cane non ci senta perchè troppo immerso nel suo mondo di percezioni. Non incazz…, non arrabbiatevi e state calmi: non andate voi da lui ma al contrario provate ad allontanarvi un poco, magari anche a passo sostenuto. Quando si accorgerà che la distanza da voi sta aumentando cercherà di raggiungervi, questo naturalmente se vi riterrà un riferimento (come accennato in apertura): accoglietelo sempre con grande gioia e MAI con facce scure, rimproveri e gesti poco gentili.
Vedere tornare da voi il vostro cane di gran carriera, con la “coda al vento” e le orecchie ballonzolanti è molto gratificante ed è una sensazione favolosa!!